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> Realizzazione di una storia a fumetti/graphicnovel, Consigli teorici, tecnici e parere
 
FP1989
Inviato il: Venerdì, 08-Giu-2018, 07:33
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Yellow Kid


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Gentili membri del forum, volevo chiedere supporto e consigli tecnici su un lavoro ancora immaginato e colgo l'occasione per presentarmi
premettendo che non sono né un fumettista né un vignettista di professione.
Volevo da voi avere un riscontro per un mio programma di lavoro e di tecniche per realizzarlo, attraverso alcuni quesiti.
Mi scuso anticipatamente per essermi dilungato ma ho bisogno di conferme.
Il mio intento è di realizzare una graphic novel, se la storia è lunga, o un primo numero di un'ipotetica serie a fumetti come Dylan Dog, se invece la storia è più breve e i tempi sono ristretti (ammesso, pretenziosamente ma ne dubito, che abbia un aspetto, nei contenuti e nello stile, avvincenti, con conseguente possibilità di stampa in serie e successivamente essere fruibile ai lettori) di cui sono autore completo di storia, dialoghi e disegni: un progetto mio a cui tengo molto.
L'idea di partenza è una storia che sia un omaggio e abbia la connotazione di un film giallo-thriller all'italiana degli anni '70, nella fabula, nell'intreccio e nei contenuti tematici, sintattici e stilistici del racconto, basato sulla storia di una investigatrice privata di Torino, quasi trentenne e affezionata alla sua fedele reflex, che indaga parallelamente alla polizia su un brutale caso di omicidio.
Per l'aspetto fisico e i tratti somatici (e in parte per la personalità) della mia protagonista ho preso in considerazione una ragazza che conosco, non una modella/attrice famosa come ha fatto ad esempio Guido Crepax per la sua Valentina.
L'impresa mi pare titanica: con le conoscenze teoriche e tecniche che possiedo attualmente sarebbe come scalare l'Everest in ciabatte: nonostante io abbia solide basi di disegno supportate dall'aver frequentato il liceo artistico (realizzo spesso e ho realizzato in passato vignette e caricature di celebrità e fino al liceo disegnavo intere storie a fumetti, ma decisamente, come contenuti e stile di disegno, umoristiche con prerogativa di prendere di mira e burlarsi di insegnanti e compagni, che trasformavo in animali - a causa dei difetti fisici -, supereroi, villain ecc.) ma non ho proseguito, terminati gli studi superiori, con corsi di disegno/fumetto né tantomeno ho frequentato l'Accademia delle belle Arti;
dovrei quindi frequentare un corso serale di durata almeno annuale di fumetto (per imparare l'utilizzo di precetti dell'immagine come prospettiva o montaggio per generare narrazione, armonia e ritmo e forme di linguaggio come didascalie, elaborare e sviluppare un soggetto, trasformandolo in un racconto vero e proprio delineando l'ambientazione, il tono/genere/atmosfera, personaggi principali e di contorno, effetti visivi e magari perfezionare le tecniche di disegno in generale), ammesso che possa essere valido e esaustivo: ci sono corsi professionali del genere, persino diurni e di più ore, che ne durano tre!;
Senza contare che poi dovrei decodificare la fabula, l'intreccio, la struttura e la sintassi di un racconto giallo, attraverso la lettura e lo studio di saggi che spiegano come farlo e eventualmente, visionando film e romanzi (qualche suggerimento?);
Siccome il soggetto, la sceneggiatura, il linguaggio, un insieme di immagini che verrano prese come modello-campione si ispirano a un determinato sottogenere cinematografico, volevo prendere inevitabilmente come punto di riferimento pellicole di registi come Dario Argento (in particolar modo), Mario e Lamberto Bava, Umberto Lenzi, Lucio Fulci e Sergio Martino, acquisendo una certa conoscenza, oltre che del linguaggio cinematografico di quello specifico sottogenere, della semiotica cinematografica in generale, per quanto riguarda le inquadrature e i "codici particolari";
L'ultimo è molto meno complicato problema è optare fra il bianco e nero o a colori, di cui ritengo più adatto il primo.
Cosa ne pensate del progetto e del programma che ho studiato per realizzarlo? È una trovata fuori moda o comunque di nicchia con minima o nulla probabilità di ritorno di pubblico? È poco originale (ho paura che possa apparire come personaggio e come tematiche, come un misto fra la Valentina di Crepax e Dylan Dog di Sclavi)? Meglio il bianco e nero o i colori? Ma soprattutto credete che sia al di fuori della mia portata (nessuna esperienza nel campo del fumetto editoriale) e ho a disposizione troppo poco tempo per imparare, tenendo conto che mi sono prefissato come termine due anni, rinunciando così al progetto in quanto troppo lungo da realizzarsi?
È vero che una matita in mano e un foglio non fanno il fumettista e che alle radici ci deve essere una buona dose di talento, naturale o acquisito che sia, comunque alla base c'é una passione per il disegno e le arti grafiche.
Come avrete potuto intuire sono un cinefilo appassionato (oltre che di film d'explotation) di cinema di genere italiano (almeno così è stato classificato per decenni dai "Soloni" della critica, oltre al già citato giallo-thriller, del poliziesco - o "poliziottesco" -, horror, western fantascienza e molto meno commedia sexy e peplum) di cui ho una conoscenza vasta.
Specifico che l'aspetto lucrativo, ammesso che possa realizzarsi il progetto e come è ragionevole pensare, è obiettivo ultimo: l'intento principale è quello di realizzare un'idea che ho nel cassetto da diverso tempo; sono di Milano e non di Torino: l'idea di ambientare la storia in questa città è solo una trovata-omaggio a "Profondo Rosso" e alla ragazza da cui vorrei mutuare per la protagonista i tratti fisici, somatici (e forse) il nome di battesimo che vive lì 😁. Grazie a chi tenterà di aiutarmi.
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Fedemone
Inviato il: Martedì, 12-Giu-2018, 11:08
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Detective dell'Impossibile
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Progetto ambizioso non c'è che dire, ma immagina che molti grandi artisti non sono per forza grandi disegnatori. Si può citare un Art Spiegelman fino a Gipi (dove la mia vita disegnata male ha un titolo che è tutto un programma).
Quello che conta maggiormente è saper narrare. E questo si impara con l'esperienza ed esercizio (che son ola stessa cosa in fondo).
Un corso di fumetto come hai intuito è ben diverso da un corso di disegno o di sceneggiatura cinematografica, ma ovviamente ha un poco in comune con entambi. Non essendo un fumettista non ti so dire che sia indispensabile, ma come si può dire che non serva? Ovviamente ci si avvicina ad un mondo da molteplici angolature ed esperienze, sono forze e debolezze che posso sminuire o aumentare l'approccio. DI questo non temere, ma sforzati piano piano, vedi il processo come va e prosegui, anche se spesso una direzione e una regia da parte di terzi è indispensabile soprattutto per i primissimi passi.

Per la tecnica: B/N di certo. Quasi nessuno inizia col colore (pur capaci), che è più difficile da proporre in generale, a meno che non tu pubblichi via web.
Consiglio storie brevi brevissime o scene di poche tavole tanto per iniziare. Anche per valutar eil tempo che ci vuole, le tecniche di volta in volta, le scansioni temporali necessarie e via dicendo. Alcuni riescono in una striscia alcuni hanno bisogno di centinaia di tavole. Devi comprendere mano mano cosa fare, in base al risultato del momento.

Un suggerimento mio personale, è prova innanzi tutto a fare riduzioni a fumetti dei film che ti piacciono. Questo significa sintetizzare, non copiare fotogrammi. Significa sceglier eil numero di tavole, quali elementi drammatizzano e quali invece creano una suspence, cosa fare per far comprendere ambiente e persone in gioco, cosa valgono gli sfondi e come si studia la scansione temporale (puoi leggereti Capire il fumetto di Scott McCloud o i saggi di Will Eisner).

Puoi sceglier eun tratto realistico o uno caricaturiale, se non proprio una versione grottesca, come fecero certe avanguardie pittoriche. Anche in contrasto con il film stesso, ma ricorda che è una tua versione. Puoi anche leggerti el varie parodie fatte, per capire cosa è stato colto, cosa è tolto e cosa è stato sottolineato. Nonché le scelte di regia e di composizione di tavola che ne derivano.

Puoi studiarti nel contempo i fumetti che leggi, n suggerimento visto che ti piace il giallo, Daniel Clowes. Il suo David Boring è stato giudicato adattissimo per il cinema ma infilmabile (come mai? prova a pensarci su cosa rende il nocciolo della questione traducibile in immagini statiche ma non quelle in movimento) mentre Ice Haven è un giallo dove l'autore decide di non mostrarti niente ma di suggerirti tutto. Il colpevole è chiarissimo ma no nsi vede una scena che sia una della vicenda di cui tutti parlano. E il movente non è un vero movente, ossia non è una spiegazione esatta e puntuale, ma vediamo cosa pensa e come si muovono tutti i personaggi.
E' un tipo di giallo opposto a quanto possa proporre la Bonelli, non è detto che sia il tuo approccio ma conoscenza e consapevolezza dei meccanismi è necessario tanto quanto la scelta di scartarli.


QUindi oltre lo studio della tecnica, i una scuola di formazione, hai la formaizone tua, l'analisi tua dei fumetti, la scrittura dei tuoi primi passi che porteranno scelte di composizione finale.

Per ill pubblico, esiste tutto e di più, dipende ovviamente dalla propria capacità di saper catturare, non dal genere che proponi (anche la roba più banale diventa interessante se ben narrata).
Per la pubblicazione, temo che questo necessiti una gavetta ben più lunga del tuo singolo progetto.
Non per scoraggiarti, ma per spronarti, puoi iniziare un blog dove posti le tue tavole, i tuoi esercizi, i tuoi pensieri sul personaggio e l'ambiente. Magari solo successivamente si legheranno tra di loro.
Poi ci sono le autopromozioni e il fumetto underground dove magari l'accesso è più semplice. Se il tuo lavoro sarà decisamente buono potrai proporti alle case editrici di nicchia ma che cercano talenti. Infine se tu fossi particolarmente bravo e rodato, potresti proporti ad una grande casa editrice che arriva fino alle edicole (sembra paradossale ma il fumetto popolare è un qualcosa di difficile da raggiungere!) ma difficilmente potrai proporre cose tue, soprattutto agli inizi.

Bene, inizia
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