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> Milton Caniff, Terry, Miss Lace & Steve
bgh
Inviato il: Lunedì, 25-Nov-2019, 22:38
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Piccole soddisfazioni!
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bgh
Inviato il: Giovedì, 12-Dic-2019, 20:55
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Ormai sono stato contagiato dalla tremenda... caniffite
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In attesa di leggere il secondo Terry e i pirati, in biblioteca ho trovato due volumi dedicati all'autore.

Il primo è MILTON CANIFF, di Oasi Editoriale, uscito negli anni ottanta.
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Faceva parte di una collana intitolata I Maestri della Comic Art. Ben poco fortunata, visto che ne uscì soltanto un altro, su Chester Gould. (Purtroppo in biblioteca non ce l'hanno; peccato perché, vista la qualità di questo su Caniff, lo avrei letto. Si trova facilmente su eBay, ma Gould non mi interessa al punto da spenderci soldi.)

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E' costruito in maniera molto simile al Citizen Caniff della Ivaldi di cui ho parlato nella scorsa pagina: 120 pagine in brossura in grande formato, con una metà occupata da molti articoli e illustrazioni, e l'altra da una lunga storia non rimontata e tutta in bianco e nero, domenicali comprese (e soprattutto completa: fortunatamente, in questo caso, non si interrompe sul più bello...).

Quantità di refusi imbarazzante a parte (davvero, ne è strapieno, nonostante gli articoli siano a tutti gli effetti ben tradotti), l'apparato iconografico è illuminante per quanto riguarda le fotografie dell'autore al lavoro (molte delle quali, almeno su internet, non si trovano facilmente), meno per quanto riguarda le illustrazioni e i bozzetti (tanti, ma già ampiamente presenti in altri volumi/fonti che ho consultato).
Gli articoli sono anch'essi molto interessanti: un lungo profilo biografico di Caniff di Paul Amams, scritto evidentemente ai tempi di Terry e i pirati (non si menziona Steve Canyon); un articolo elogiativo dedicato alle raffinate tecniche narrative di Terry (si parla in questo caso di Steve, ma in maniera defilata e leggermente negativa), di Richard Marschall; un testo di Chris Jenson in cui vengono forniti alcuni dati di rilievo, per esempio l'ammontare del suo stipendio (a fine anni quaranta guadagnava 70.000 $ l'anno, in un'epoca in cui lo stipendio medio in America - veloce ricerca su Google - era di circa 20.000 $); un articolo di Giulio Cuccolini, nel quale l'autore ribalta l'accusa di propagandismo rivolta a Steve Canyon (secondo la linea già di Claudio Bertieri nell'introduzione al Citizen Caniff della Ivaldi: il fumettista ci credeva davvero, americano integrale); e soprattutto la lunghissima intervista, anzi, chiacchierata, del 1982 fra Caniff e - nientepopodimeno che - Will Eisner.
Emergono tanti aspetti della vita lavorativa di Caniff: l'importanza dell'apprendistato come incisore nella redazione di uno dei primi giornali con cui collaborò, che gli fece guadagnare consapevolezza su come lavorare le sue strisce di modo che potessero avere una resa perfetta sulla pagina di quotidiano effettivamente stampata; la riverenza nei confronti dell'amico fraterno Noel Sickels (ampiamente discussa anche nell'introduzione al primo volume di Terry della Cosmo), che gli insegnò a giocare con i neri, con le silhouette, con i tagli fantasiosi; dettagli sulle tecniche impiegate per l'inchiostratura, a cavallo fra pennino e pennello; il rapporto con il pubblico, sempre interessantissimo alla luce di quanto oggi è mutato (Caniff che va a fare promozione per Steve Canyon - per un fumetto - nelle scuole!); l'apporto, sempre più invadente, degli assistenti negli ultimi anni (che addirittura facevano completamente le matite, lasciando a Caniff solo l'inchiostrazione), tema questo sempre spinoso quando si parla di strisce; la diversa concezione del medium fra lui ed Eisner - il secondo, tra i più pugnaci propositori della sua legittimità artistica; Caniff, che si considerava soprattutto uno che regalava svago ai lettori.
Non è sempre lucidissimo nelle sue affermazioni, ogni tanto parte qualche svarione, ma nell'82 aveva già 75 anni, bisogna riconoscerglielo (e soprattutto, continuava a lavorare!).

La storia è di Steve Canyon, del gennaio-aprile del 1954. Vede il protagonista agire in Indonesia, nel tentativo di scoprire un traffico di eroina gestito in segreto dalla compagnia aerea di una sua vecchia conoscenza (personalmente non l'avevo ancora incontrata, ma si capisce che era già apparsa nella serie), "Herself" Muldoon.
Gustosa, anche se vi rilevo i medesimi difetti imputabili alla sequenza presente nel Citizen Caniff della Ivaldi, in primis la sovrabbondanza di dialoghi a scapito della narrazione concreta. Comunque la lettura scorre che è un vero piacere. La scena del dirottamento aereo, poi, è assolutamente spettacolare e fuori di testa, fa davvero restare col cuore in gola.
La quantità di dettagli che Caniff in questo periodo inseriva nella prima vignetta del ca**o è impressionante. Ecco una cosa che Pratt non ha imparato da lui
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Sono praticamente tutte così.
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Le vignette poste in apertura alle domenicali, con il loro taglio oblungo, sono sempre le più belle, e si prestano a composizioni davvero interessanti, dovendo dividersi lo spazio con il (bellissimo) logo creato da Noel Sickels. Lo stesso Caniff nel volume della Ivaldi ricorda che erano quelle che più gli dava piacere disegnare, e si vede: sempre una soluzione diversa e d'effetto.
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Considerate le cifre abbordabilissime a cui si trova (
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), lo consiglio a chiunque.

Quanto al secondo volume che ho preso in biblioteca... domani, o dopodomani, o quando riuscirò a leggerlo
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PS:
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texhnolyze
Inviato il: Venerdì, 20-Dic-2019, 21:43
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Segnalo Terry e i Pirati vol 2 al -40% su ibs.


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Boucq, Aldobrando, L'età della Convivenza, ecc. ecc.

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bgh
Inviato il: Venerdì, 20-Dic-2019, 22:23
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Ma porca vacca, l'ho preso due giorni fa sullo stesso IBS al 25%...
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texhnolyze
Inviato il: Venerdì, 20-Dic-2019, 22:48
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Quando li vedi nelle occasioni stai sicuro che prima o poi, se non finisce, capiterà nelle occasioni al 40% che fa ciclicamente.


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bgh
Inviato il: Venerdì, 20-Dic-2019, 23:12
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Eh, il problema è proprio "se non finisce"... Applicandosi queste promozioni solo alle copie immediatamente disponibili, è sempre un rischio aspettare troppo
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Va beh, con le Happy Card 5 recensioni/5 €, me lo ha regalato interamente IBS...
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bgh
Inviato il: Mercoledì, 08-Gen-2020, 22:14
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Alla fine sono riuscito a leggere anche l'altro libro.

Una delle cose che mi spiacciono a proposito del nostro panorama editoriale è la consistente mancanza di opere saggistiche che parlino del medium. A parte tanti volumi omnicomprensivi sulla storia del fumetto e bla bla..., latitano in maniera spaventosa interventi su singole questioni. La sparizione quasi totale delle riviste (e la difficoltà nel reperirle) ha chiuso anche quel canale, che almeno nel secolo passato ogni tanto forniva spunti interessanti. Gli articoli su internet sul tema sono quasi tutti recensioni, scritte a caldo e senza una vera visione dei problemi. Se facciamo il confronto con la Francia, dove escono con cadenza annuale opere sia sui singoli autori classici (Hergé, Jacobs, Goscinny, Charlier...), sia sulle tendenze vecchie e nuove della BéDé, facciamo una ben magra figura.

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Ho letto quindi con molto gusto questo piccolo libricino pubblicato a fine anni ottanta, scritto da Enrico Fornaroli.
Contiene un'intervista molto interessante (una delle ultime, penso, concesse da Caniff), realizzata dall'autore, in cui in parte si ripercorrono motivi già rintracciabili negli articoli che corredavano i due altri volumi che ho commentato in precedenza; e capitoli dedicati a considerazioni sulle tecniche artistiche adottate, e sui messaggi che le strip di Caniff vogliono veicolare.

La sezione di gran lunga più appassionante è quella incentrata sul rapporto fra il cinema e il lavoro dell'autore. Sono un convinto assertore del fatto che il fumetto moltissimo debba al cinema dal punto di vista tecnico (tanto quanto il cinema debba al fumetto dal punto di vista contenutistico, specialmente in questi anni che stiamo vivendo).
E leggere che Caniff, che del fumetto moderno è stato uno dei pionieri, si ispirasse coscientemente al cinema, lo conferma. (Fornaroli cita le sue stesse parole: nessun eccesso di interpretazione.)

Soprattutto, mi ha fatto piacere vedere un metodo rigoroso applicato alla lettura dell'Opera di un autore di fumetti.
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bgh
Inviato il: Giovedì, 09-Gen-2020, 14:55
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Grrr
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Su eBay un tizio di Trieste vendeva i 6 volumi IDW di Terry and the pirates a un prezzo ridicolo. Ovviamente... me li sono fatti soffiare.



Una domanda per i più esperti: lo spillato della Comic Art MALE CALL raccoglie tutte le strisce della serie, incluse quelle con protagonista Burma?
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bgh
Inviato il: Giovedì, 13-Feb-2020, 18:17
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Ormai da una settimana sono fermo alla primavera del 1938 (circa metà del libro II).

Devo dire che l'entusiasmo è andato a farsi benedire
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La risoluzione ridicola dello scontro di Pyzon (la lotteria delle donne, maddai) apre molto male questo secondo volume. Il ciclo di Sandhurst e il processo a Pat migliorano un po' - solo un po' - le cose, certo; ma subito dopo c'è l'esageratamente lunga vicenda del ritorno di Judas, non particolarmente emozionante (Burma a parte). E' durante questo periodo che si inizia a parlare di guerra, tra l'altro, con Judas che affonda le navi nemiche per attizzare l'odio diplomatico (e per far soldi, ovviamente...)
La vera delusione però è la trama del generale Klang (penso che Pratt abbia voluto omaggiare proprio lui in Corte Sconta detta Arcana, nella figura della duchessa Seminova): presentato come cattivo alquanto cazzuto, con una bellissima domenicale quasi interamente muta - KLANG! -, a conti fatti si rivela un povero coglione.

Non so, mi è passata la voglia di continuare, nonostante abbia già comperato anche il terzo tomo (ma a un prezzo ridicolo, quindi non mi pesa più di tanto).

Può sembrare strano, dopo l'apprezzamento che dimostrai per il precedente, ma se consideriamo che mi sono sciroppato più di duecento pagine di delusioni, e tutte di fila...
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La Verità
Inviato il: Giovedì, 13-Feb-2020, 18:52
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Asterix
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Conta che il tuo ritmo di lettura è molto più sostenuto di quello originario.
Tutto ne esce ampificato.

Il mio consiglio è di leggere mai più di una settimana al giorno.
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bgh
Inviato il: Giovedì, 13-Feb-2020, 21:50
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Guarda, probabilmente farò come dici tu.

Devo dire però che il primo volume l'ho divorato in pochi giorni, e nonostante ciò mi è piaciuto moltissimo. E anche le altre mie strisce di "culto" (Jeff Hawke...) le leggo a blocchi (anzi, blocconi).

Secondo me sono proprio scarse queste storie, poco ispirate.
Spero che più avanti il livello si risolleverà.

Chaykin nell'introduzione al primo volume dice che la serie carbura lentamente. Io invece ho trovato di gran lunga più appassionanti gli esordi, per quanto oggettivamente molto semplici.
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Moreno Roncucci
Inviato il: Giovedì, 13-Feb-2020, 23:18
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Detective dell'Impossibile
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Eh, la storyline di Pyzon non è certo il massimo momento della serie...
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Klang è presentato come un nemico temibile per una pagina, dai, in realtà che sia un mezzo coglione si vede subito...
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Questo è un periodo di transizione per la serie, in cui Caniff passa da un warlord all'altro, da un tono drammatico ad uno umoristico (e di solito sono questi ultimi ad essere fiacchi). Quando aveva ambientato la serie in Cina era un luogo esotico con pirati e basta, ma in quel momento (1938) la Cina era in piena guerra, invasa dalle truppe giapponesi, ma ancora a Caniff veniva proibito di identificare gli invasori come giapponesi.

Ma sta mettendo le basi per il futuro. Sta facendo crescere Terry, perchè si è stufato di storie con ragazzini, sta trasformando la Dragon Lady (sei arrivato al suo ritorno, e al discorso alle truppe, no?) in un personaggio più ambiguo e patriottico.

Fra poco Terry scomparirà del tutto dalla serie (per tornare in seguito già abbastanza grande da fare il militare... fa impressione vedere come all'epoca era "normale" per i personaggi a fumetti invecchiare praticamente in tempo reale, legati davvero all'attualità e non ancora chiusi in "universi" isolati) e arriveranno altri protagonisti ad alternarsi con Pat

Come hanno detto già altri, non fare indigestione di storie che non ti piacciono, magari rallenta il ritmo. Ma vai avanti, perchè il meglio deve ancora venire...
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bgh
Inviato il: Venerdì, 14-Feb-2020, 13:00
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Grazie, gente. Vedrò che fare...
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bgh
Inviato il: Sabato, 30-Mag-2020, 14:02
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Sono contento di aver perseverato, come suggerito da Moreno e Verità. Dopo aver concluso il volume 2 ormai a febbraio, ho preso in mano il terzo due giorni fa, un po' abbattuto visto il precedente... e nonostante la molte l'ho già quasi finito (sono arrivato all'introduzione di Hu Shee).

Il primo arco narrativo, con la perfida Sanjak, non è molto emozionante, nonostante che lei sia piuttosto... seducente (infatti spero che tornerà in futuro).
L'arrivo a Singapore inizia però a mettere pepe alla situazione: divertentissimi i siparietti di April, Deeth e Terry (che medita di scappare in Australia - sul serio! - perché non sa ballare
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), e bellissima la fuga notturna con la Dragon Lady in barca.
Il ritorno di Klang rende giustizia al personaggio: sempre coglione rimane, per carità, ma la vittoria su di lui (la memorabile scazzottata di cui sopra) stavolta è particolarmente goduriosa, visto che a differenza della prima apparizione, in questo caso ha rappresentato in concreto una minaccia (bella la maniera in cui Caniff costruisce lentamente la tensione durante i bombardamenti dei suoi aerei).
L'intermezzo con Blaze e Singh Singh recupera il tono buffonesco della parentesi con Pyzon, solo che stavolta è divertente per davvero (e non soltanto nelle intenzioni dell'autore
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). L'improbabile stratagemma orchestrato da Ryan per mettere in fuga lo stupido baffone mangia-menta (= fingere un casino apocalittico) mi ha ricordato certi altrettanto improbabili trucchetti inventati da Charlier per il suo Blueberry
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E poi... Raven. Che BEL personaggio.
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dream-picker
Inviato il: Sabato, 30-Mag-2020, 15:34
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Surfista d'Argento
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Letta ora la recensione del volume oasi, interessante, grazie
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