NOVITA' vere in casa Bonelli., Portafoglio permettendo.
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Uomo Mascherato
 
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QUOTE (NeuRath @ April 08, 2013 10:17 am) | QUOTE (RRobe @ Lunedì, 08-Apr-2013, 15:05) | Qualche leggenda da sfatare:
-i manga vendono bene. Vendevano bene. Oggi se un manga arriva a diecimila copie tra edicola e libreria si stappa lo spumante. C'è troppa offerta, un pubblico sempre più settoriale, e troppa confusione nel mercato. Un numero ristrettissimo di manga vendicchia sopra queste cifre. Ma stiamo parlando di un paio di titolo tra centinaia pubblicati ogni mese.
- i supereroi vendono bene. HAHAHAHAHAHHA. La testata più venduta vende a stento 5000 copie in edicola (anche se ha un buon venduto in libreria di varia e, a fine mese, si porta a casa tre le 12.000 e le 15.000 copie). Il resto è crisi nera. Si vendono gli spiccioli.
- i Bonelli sono in crisi. Falso anche qui. I Bonelli sono abbastanza stabili. In una economia di crisi che vede tutti i settori dell'intrattenimento avere flessioni tra il 10% e il 40%, Tex ha perso il 2%. Le altre testate sono tutte sopra il punto di pareggio (significa che portano a casa qualche soldo), qualcuna ben sopra (Dylan, Julia, Nathan, le Storie, Zagor).
- i bonellidi sono in crisi. Vero. Più che altro per problemi legati alla distribuzione ma, di fatto, il settore dei bonelli che è sempre stato sul filo, oggi patisce tanto. Il venduto dei prodotto di massimo è inferiore alle 10.000 copie, il venduto dei prodotti che vanno male, sotto le tremila. Cifre da libreria a fronte di tirature da edicola.
- il settore dei libri a fumetti in libreria di varia va bene-male. Qui bisogna valutare caso per caso. C'è chi sta facendo molto bene e chi molto male. Sono più quelli che fanno male rispetto a quelli che fanno bene ma quelli che fanno bene, hanno trovato formule che funzionano davvero. |
Non è che hai detto molto, eh. Intendo dire che senza cifre precise è un discorso che non ha senso. Sono solo altre parole, seppure di un addetto ai lavori.
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Beh! Non poteva certo dire questo vende tot, quest'altro vende tot! Ha fatto una panoramica del fumetto italiano, sintetica ma anche chiara!
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stevere |
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Sidekick

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QUOTE (RRobe @ Lunedì, 08-Apr-2013, 18:52) | E su queste note, io rinuncio al dialogo. |
Peccato, come analisi era molto interessante.
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sherlock |
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Spirito con la Scure
 
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QUOTE (RRobe @ Lunedì, 08-Apr-2013, 19:52) | E su queste note, io rinuncio al dialogo. |
Dai RRobe, non te la prendere. E' la moda del momento lo sai! "Uno vale uno" quindi la tua parola, di uno che magari sa qualcosa di quel che dice, vale quanto quella di chi abbia appena aperto il primo fumetto nella sua vita. Anzi! Tu sei KASTA ormai, quindi tu vali 0.5!
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NeuRath |
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Uomo Mascherato
 
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QUOTE (RRobe @ Lunedì, 08-Apr-2013, 18:52) | E su queste note, io rinuncio al dialogo. |
Eh, dai non prendertela! Però concedimi che, da estremamente profano, evinco dalla tua analisi è che: a) i manga vendono grossomodo come i supereroi, 10.000 copie se va bene. Detto così è un dato un po' sterile (poi ora io non so quanto in media paghino di diritti e quanto ci voglia per andare in pari, ma il fatto che le proposte continuino ad aumentare mi fa pensare che un certo ritorno ci sia). b) i bonelli vendono più dei bonellidi, ma questo lo sapeva anche il cucco. Non è che mi hai sfatato gran leggende, solo quello volevo dire.
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Benjamin Linus |
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Detective dell'Impossibile
 
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QUOTE (stevere @ Lunedì, 08-Apr-2013, 19:04) | QUOTE (RRobe @ Lunedì, 08-Apr-2013, 18:52) | E su queste note, io rinuncio al dialogo. |
Peccato, come analisi era molto interessante.
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quoto. In fondo dei numeri non deve fregare niente a nessuno se non all'editore stesso E se roberto conosce dei numeri, ovviamente non va a spararli su comicus o in rete!
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RRobe |
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Homo Superior
  
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QUOTE (NeuRath @ Lunedì, 08-Apr-2013, 14:17) | QUOTE (RRobe @ Lunedì, 08-Apr-2013, 18:52) | E su queste note, io rinuncio al dialogo. |
Eh, dai non prendertela! Però concedimi che, da estremamente profano, evinco dalla tua analisi è che: a) i manga vendono grossomodo come i supereroi, 10.000 copie se va bene. Detto così è un dato un po' sterile (poi ora io non so quanto in media paghino di diritti e quanto ci voglia per andare in pari, ma il fatto che le proposte continuino ad aumentare mi fa pensare che un certo ritorno ci sia). b) i bonelli vendono più dei bonellidi, ma questo lo sapeva anche il cucco. Non è che mi hai sfatato gran leggende, solo quello volevo dire. |
Se avessi scritto quello che dici, avresti indubbiamente ragione. Peccato che ho scritto altro. Ma ripeto: a che serve parlare? Desumiti la tua realtà dal volo dei corvi su Facebook.
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RRobe |
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Homo Superior
  
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QUOTE (Benjamin Linus @ Lunedì, 08-Apr-2013, 14:40) | QUOTE (stevere @ Lunedì, 08-Apr-2013, 19:04) | QUOTE (RRobe @ Lunedì, 08-Apr-2013, 18:52) | E su queste note, io rinuncio al dialogo. |
Peccato, come analisi era molto interessante.
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quoto. In fondo dei numeri non deve fregare niente a nessuno se non all'editore stesso E se roberto conosce dei numeri, ovviamente non va a spararli su comicus o in rete! |
Ma guarda, i numeri non sono nemmeno un problema. Anche perché ne ho fatti alcuni e gli altri sono facilmente desumibile da quello che ho scritto.
Comunque, Tex vende poco più di 200.000 copie. La seconda testata più venduta della Bonelli, e d'Italia, è Dylan Dog che ne vende 120.000. La terza testata Bonelli ne vende qualcosa meno, qualcosa più, di quarantacinquemila.
Diabolik e Topolino, se non erro, si posizionano come venduto come una testata Bonelli dal terzo posto in giù.
Tutto il resto è morte, in edicola. Dove con morte intendo testate che vendono dalle dodicimila copie in giù. John Doe, quando ha chiuso, vendeva poco meno di 10.000 copie, stando a pelo sopra il suo pareggio. Quando uscì ne vendette ventisemila e viaggiò per lungo tempo tra le 18.000 e le 16.000.
I bonellidi in genere sono passati da una vendita fisiologica media che cinque anni fa era sopra le 10.000 (ho i royalties report di David Murphy che attestano un venduto tra le 17.000 e le 14.000 copie) a una vendita fisiologia media che, oggi, è intorno alle 5000 (a essere ottimisti).
Supereroi, manga e compagnia, in edicola vendono una media di 3.000-5000 copie ad albo, quando una volta stavano sopra i 10.000.
Alcune case editrici, come la Panini, si rifanno in fumetteria, dove oltre a vendere relativamente bene (parliamo sempre di migliaia di copie), hanno migliori condizioni di vendita e dove fanno i soldi anche con gli arretrati, che magari a botte di decine di copie, ma alla lunga fanno anche quelli. In sostanza, si è creato un mercato strano per manga e supereroi dove per fronteggiare vendite da "dettagliante" si è moltiplicata l'offerta. Si vende pochissimo ma di moltissimo. Le spese si spalmano su cento testate e la barca, strano a dirsi, ma per ora resta a galla.
i volumi a prezzo alto, sia da fumetteria che da libreria di varia, vendono tra le 300 copie e le 2000. Giocando sul prezzo e su tutta un'altra serie di fattori costituiscono un mercato che può essere interessante per chi ne capisce le logiche e disastroso per chi non le capisce.
Il fenomeno degli ultimi due anni è Zerocalcare, che con il suo venduto in libreria di varia se fosse un romanzo sarebbe in televisione e su tutti i giornali.
Fine. La situazione è tremenda per tutti gli editori medi e piccoli che si occupano principalmente dell'edicola. Complicata per quelli che operano in edicola e in fumetteria. Carica di possibilitù e insidie per quelli che hanno fatto della libreria di varia il loro settore di appartenenza.
Tra le grandi, chi sta patendo davvero è la Disney e vedrete che qualcosa dovranno fare se non vogliono affogare. La Bonelli ha lanciato due testate: una è andata bene ed è stata una sopresa. L'altra meno bene ed è stata una sorpresa (istruttiva) anche quella. A breve lanceranno altre due testate su cui hanno investito molto e che segneranno, il qualche maniera, il destino dei prossimi anni.
Per il resto: aspettiamo e vediamo. In termini macroscopici, se non usciamo dalla crisi che attanaglia i paese saranno cazzi amari per tutti, anche per gli editori solidi. In termini di settore, si sono viste situazioni anche peggiori di questa, l'importante è che nasca qualcosa di nuovo che lanci una nuova volata.
Di sicuro, io credo che a meno che non spunti qualche grande fenomeno, certe cose cambieranno. Lo stato della Disney, tanto per dirne una. Ma anche i bonellidi (che, per me, andranno in letargo). E forse (in bene o in male lo si capirà solo all'uscita di Drago Nero e Orfani), anche in Bonelli cambierà qualcosa.
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Claudio P |
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Little Nemo

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QUOTE (RRobe @ Lunedì, 08-Apr-2013, 22:08) | QUOTE (Benjamin Linus @ Lunedì, 08-Apr-2013, 14:40) | QUOTE (stevere @ Lunedì, 08-Apr-2013, 19:04) | QUOTE (RRobe @ Lunedì, 08-Apr-2013, 18:52) | E su queste note, io rinuncio al dialogo. |
Peccato, come analisi era molto interessante.
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quoto. In fondo dei numeri non deve fregare niente a nessuno se non all'editore stesso E se roberto conosce dei numeri, ovviamente non va a spararli su comicus o in rete! |
Ma guarda, i numeri non sono nemmeno un problema. Anche perché ne ho fatti alcuni e gli altri sono facilmente desumibile da quello che ho scritto.
Comunque, Tex vende poco più di 200.000 copie. La seconda testata più venduta della Bonelli, e d'Italia, è Dylan Dog che ne vende 12.000. La terza testata Bonelli ne vende qualcosa meno, qualcosa più, di quarantacinquemila.
Diabolik e Topolino, se non erro, si posizionano come venduto come una testata Bonelli dal terzo posto in giù.
Tutto il resto è morte, in edicola. Dove con morte intendo testate che vendono dalle dodicimila copie in giù. John Doe, quando ha chiuso, vendeva poco meno di 10.000 copie, stando a pelo sopra il suo pareggio. Quando uscì ne vendette ventisemila e viaggiò per lungo tempo tra le 18.000 e le 16.000.
I bonellidi in genere sono passati da una vendita fisiologica media che cinque anni fa era sopra le 10.000 (ho i royalties report di David Murphy che attestano un venduto tra le 17.000 e le 14.000 copie) a una vendita fisiologia media che, oggi, è intorno alle 5000 (a essere ottimisti).
Supereroi, manga e compagnia, in edicola vendono una media di 3.000-5000 copie ad albo, quando una volta stavano sopra i 10.000.
Alcune case editrici, come la Panini, si rifanno in fumetteria, dove oltre a vendere relativamente bene (parliamo sempre di migliaia di copie), hanno migliori condizioni di vendita e dove fanno i soldi anche con gli arretrati, che magari a botte di decine di copie, ma alla lunga fanno anche quelli. In sostanza, si è creato un mercato strano per manga e supereroi dove per fronteggiare vendite da "dettagliante" si è moltiplicata l'offerta. Si vende pochissimo ma di moltissimo. Le spese si spalmano su cento testate e la barca, strano a dirsi, ma per ora resta a galla.
i volumi a prezzo alto, sia da fumetteria che da libreria di varia, vendono tra le 300 copie e le 2000. Giocando sul prezzo e su tutta un'altra serie di fattori costituiscono un mercato che può essere interessante per chi ne capisce le logiche e disastroso per chi non le capisce.
Il fenomeno degli ultimi due anni è Zerocalcare, che con il suo venduto in libreria di varia se fosse un romanzo sarebbe in televisione e su tutti i giornali.
Fine. La situazione è tremenda per tutti gli editori medi e piccoli che si occupano principalmente dell'edicola. Complicata per quelli che operano in edicola e in fumetteria. Carica di possibilitù e insidie per quelli che hanno fatto della libreria di varia il loro settore di appartenenza.
Tra le grandi, chi sta patendo davvero è la Disney e vedrete che qualcosa dovranno fare se non vogliono affogare. La Bonelli ha lanciato due testate: una è andata bene ed è stata una sopresa. L'altra meno bene ed è stata una sorpresa (istruttiva) anche quella. A breve lanceranno altre due testate su cui hanno investito molto e che segneranno, il qualche maniera, il destino dei prossimi anni.
Per il resto: aspettiamo e vediamo. In termini macroscopici, se non usciamo dalla crisi che attanaglia i paese saranno cazzi amari per tutti, anche per gli editori solidi. In termini di settore, si sono viste situazioni anche peggiori di questa, l'importante è che nasca qualcosa di nuovo che lanci una nuova volata.
Di sicuro, io credo che a meno che non spunti qualche grande fenomeno, certe cose cambieranno. Lo stato della Disney, tanto per dirne una. Ma anche i bonellidi (che, per me, andranno in letargo). E forse (in bene o in male lo si capirà solo all'uscita di Drago Nero e Orfani), anche in Bonelli cambierà qualcosa.
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Su Dylan immagino che 12.000 sia un refuso, intendevi 120.000.
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RRobe |
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QUOTE (Claudio P @ Lunedì, 08-Apr-2013, 15:28) | QUOTE (RRobe @ Lunedì, 08-Apr-2013, 22:08) | QUOTE (Benjamin Linus @ Lunedì, 08-Apr-2013, 14:40) | QUOTE (stevere @ Lunedì, 08-Apr-2013, 19:04) | QUOTE (RRobe @ Lunedì, 08-Apr-2013, 18:52) | E su queste note, io rinuncio al dialogo. |
Peccato, come analisi era molto interessante.
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quoto. In fondo dei numeri non deve fregare niente a nessuno se non all'editore stesso E se roberto conosce dei numeri, ovviamente non va a spararli su comicus o in rete! |
Ma guarda, i numeri non sono nemmeno un problema. Anche perché ne ho fatti alcuni e gli altri sono facilmente desumibile da quello che ho scritto.
Comunque, Tex vende poco più di 200.000 copie. La seconda testata più venduta della Bonelli, e d'Italia, è Dylan Dog che ne vende 12.000. La terza testata Bonelli ne vende qualcosa meno, qualcosa più, di quarantacinquemila.
Diabolik e Topolino, se non erro, si posizionano come venduto come una testata Bonelli dal terzo posto in giù.
Tutto il resto è morte, in edicola. Dove con morte intendo testate che vendono dalle dodicimila copie in giù. John Doe, quando ha chiuso, vendeva poco meno di 10.000 copie, stando a pelo sopra il suo pareggio. Quando uscì ne vendette ventisemila e viaggiò per lungo tempo tra le 18.000 e le 16.000.
I bonellidi in genere sono passati da una vendita fisiologica media che cinque anni fa era sopra le 10.000 (ho i royalties report di David Murphy che attestano un venduto tra le 17.000 e le 14.000 copie) a una vendita fisiologia media che, oggi, è intorno alle 5000 (a essere ottimisti).
Supereroi, manga e compagnia, in edicola vendono una media di 3.000-5000 copie ad albo, quando una volta stavano sopra i 10.000.
Alcune case editrici, come la Panini, si rifanno in fumetteria, dove oltre a vendere relativamente bene (parliamo sempre di migliaia di copie), hanno migliori condizioni di vendita e dove fanno i soldi anche con gli arretrati, che magari a botte di decine di copie, ma alla lunga fanno anche quelli. In sostanza, si è creato un mercato strano per manga e supereroi dove per fronteggiare vendite da "dettagliante" si è moltiplicata l'offerta. Si vende pochissimo ma di moltissimo. Le spese si spalmano su cento testate e la barca, strano a dirsi, ma per ora resta a galla.
i volumi a prezzo alto, sia da fumetteria che da libreria di varia, vendono tra le 300 copie e le 2000. Giocando sul prezzo e su tutta un'altra serie di fattori costituiscono un mercato che può essere interessante per chi ne capisce le logiche e disastroso per chi non le capisce.
Il fenomeno degli ultimi due anni è Zerocalcare, che con il suo venduto in libreria di varia se fosse un romanzo sarebbe in televisione e su tutti i giornali.
Fine. La situazione è tremenda per tutti gli editori medi e piccoli che si occupano principalmente dell'edicola. Complicata per quelli che operano in edicola e in fumetteria. Carica di possibilitù e insidie per quelli che hanno fatto della libreria di varia il loro settore di appartenenza.
Tra le grandi, chi sta patendo davvero è la Disney e vedrete che qualcosa dovranno fare se non vogliono affogare. La Bonelli ha lanciato due testate: una è andata bene ed è stata una sopresa. L'altra meno bene ed è stata una sorpresa (istruttiva) anche quella. A breve lanceranno altre due testate su cui hanno investito molto e che segneranno, il qualche maniera, il destino dei prossimi anni.
Per il resto: aspettiamo e vediamo. In termini macroscopici, se non usciamo dalla crisi che attanaglia i paese saranno cazzi amari per tutti, anche per gli editori solidi. In termini di settore, si sono viste situazioni anche peggiori di questa, l'importante è che nasca qualcosa di nuovo che lanci una nuova volata.
Di sicuro, io credo che a meno che non spunti qualche grande fenomeno, certe cose cambieranno. Lo stato della Disney, tanto per dirne una. Ma anche i bonellidi (che, per me, andranno in letargo). E forse (in bene o in male lo si capirà solo all'uscita di Drago Nero e Orfani), anche in Bonelli cambierà qualcosa.
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Su Dylan immagino che 12.000 sia un refuso, intendevi 120.000.
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Sì. Ho battuto male. Edito.
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