Vertigo: DC chiude l'etichetta?
Bread Pak |
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Spirito con la Scure
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QUOTE (f-yes93 @ Domenica, 23-Giu-2019, 10:39) | Non sono più gli anni '90. Le libertà che ci si poteva prendere prima erano molto più vaste, grazie anche all'assenza del politicamente corretto. |
E' un tema interessante soprattutto se si pensa all'orientamento politico degli autori della Vertigo di quegli anni e a chi si associa generalmente il termine "politicamente corretto".
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Preferisco un fumetto governato dalla causalità anche se sembra casuale piuttosto che uno governato dalla casualità anche se sembra causale.
L'elenco quasi completo al 04/04/2018 dei fumetti che ho letto sul mio Profilo sezione interessi :P
Ogni volta che il computer suggerisce la password a Nite Owl un informatico muore...
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f-yes93 |
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QUOTE (Bread Pak @ Domenica, 23-Giu-2019, 10:53) | QUOTE (f-yes93 @ Domenica, 23-Giu-2019, 10:39) | Non sono più gli anni '90. Le libertà che ci si poteva prendere prima erano molto più vaste, grazie anche all'assenza del politicamente corretto. |
E' un tema interessante soprattutto se si pensa all'orientamento politico degli autori della Vertigo di quegli anni e a chi si associa generalmente il termine "politicamente corretto".
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Ma infatti il politicamente corretto è un anestetico. Se prima si eccedeva con i luoghi comuni ora si eccede nel senso opposto. Si creano ad hoc nuove versioni dei supereroi cambiando il colore della loro pelle solo per motivi commerciali (non c'è la vera volontà di creare nuovi personaggi). Quando è uscito Strange Fruit di Waid e J.g Jones via di critiche perché due bianchi hanno fatto una storia su un supereroe di colore che non parlava (metafora della situazione dei neri d'America al tempo della piena del Mississippi). Per i critici dovevano essere due scrittori di colore a scriverlo( e magari alti 3 metri e con i superpoteri)... Questo è l'andazzo delle critiche oramai.
Son tempi difficili perché ad ogni passo che fai la gente si indigna. Naturalmente per i veri problemi si girano dall'altra parte.
La Vertigo all'epoca rispondeva con un bel dito medio a tutto e tutti sulla scia della 2000Ad dove molti scrittori si erano formati. La Berger da estranea al mondo dei fumetti ha fatto molto di più degli altri editor presenti attualmente.
La situazione che si vede non è solo nel mondo del fumetto ma anche nelle altre arti. Ci sono molti artisti e artigiani che si concentrano sulla forma e su come rendere godibile fruibile una storia senza però concentrarsi sulla sostanza.
La image che dir si voglia non rappresenta l'onda d'urto che ha avuto la Vertigo all'epoca, nonostante l'offerta svariata di titoli ottimi. Sarà che i tempi sono cambiati ma soprattutto che i riferimenti culturali e le finalità sono drasticamente cambiate. Ora si fanno fumetti per avere trasposizioni video. Lo aveva intuito Morrison quasi vent'anni fa. Peccato che il fumetto sia un mezzo molto più esplosivo e forte del cinema per una grande quantità di motivi, e sopratutto quello che in teoria è più libero dal POV di costi di produzione.
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Starshadow |
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Diavolo Rosso
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QUOTE (f-yes93 @ Domenica, 23-Giu-2019, 09:39) | La Vertigo è stato l'ultimo baluardo del tentativo di elevare la produzione fumettistica inserendo riferimenti letterari, di fisica quantistica e andando oltre alla stagnazione soap-operistica e autoreferenziale degli scrittori che scrivono storie nerd per i nerd. Era riuscita nella seconda metà dei '90 e nei primi anni del 2000 a rinnovarsi con DmZ, Scalped, Transmetropolitan tanto per citare qualche nome ma da lì il nulla, almeno dal punto di vista delle vendite (l'unico che poi conta per la DC).
Non penso che Black Label abbia in serbo qualche sorpresa per noi, a parte il pistolino di batman che si sono prodigati subito a rimuovere per non urtare i lettori adulti. |
Sottoscrivo in pieno. Sinceramente non ci vedo proprio nulla in comune tra Black Label e Vertigo. Non è un cazz che definisce il fumetto adulto o maturo (e, in ogni caso, a scanso di equivoci è stato subito censurato!)... Condivido anche l'osservazione di Bread... il problema è che questo "regime" politically-correct scatena un'ondata di rigetto perlomeno nell'uomo comune.
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