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> Yves Chaland
bgh
Inviato il: Venerdì, 10-Gen-2020, 21:40
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Mi sono regalato questo volume degli Umanoidi per Natale.
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Raccoglie tutte le storie a fumetti* (più le illustrazioni realizzate su commissione per un paio di romanzi e di racconti brevi - scritti da altri) di YVES CHALAND, uno dei rinnovatori della linea chiara negli anni Ottanta assieme a Serge Clerc.
*Fatta eccezione per il suo Spirou et Fantasio (Coeur d'acier, mai portato a termine, e pubblicato da Dupuis), e per la sua serie 'faro', Freddy Lombard (disponibile in Intégrale sempre presso gli Humanoides, e anche in inglese, presso Humanoids).

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Qualche tempo fa manifestai la volontà di recuperare le opere del prematuramente scomparso Chaland, in Francia annoverato fra i grandi del fumetto
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). Manifestai anche i miei pregiudizi negativi, e tuttavia la curiosità alla fine ha ceduto.
Il grosso del volume li ha confermati.

Chaland è un nostalgico, anzi, un malinconico (come me), visto che non ha potuto vivere anagraficamente parlando il periodo d'oro del fumetto franco-belga e americano di continuamente parla, e tuttavia lo rimpiange. Gli album Captivant, Bob Fish e Adolphus Claar sono dei pastiche. Non vi è intento derisorio, come in una parodia, ma mimico: la cosa è tanto più evidente nel primo (realizzato a quattro mani con un altro disegnatore, Luc Cornillon), raccolta di brevissime storie, ognuna delle quali riprende questo o quel classico del fumetto. Chaland si appropria degli strumenti e del modo di narrare ora di Tillieux, ora di Jacobs, ora di Franquin, e propone delle sue rielaborazioni, adottando la propria caratteristica linea chiara, molto nervosa e dinamica.
Se sembra un esercizio di stile... beh, lo è. L'interesse nei confronti di queste opere mi sembra davvero minimo, e mi stupisce che costituiscano il grosso del corpus di un autore tenuto tanto in considerazione. Freddy Lombard non l'ho letto, ma anche in quel caso, a pelle, l'operazione mi sembra la stessa (con Hergé a modello).

Però... però. Nel bel mezzo del volume sta una quarantina di pagine. Al centro un personaggio dal carattere e anche dall'aspetto bizzarri, cui è dedicata tra l'altro (giustamente) la copertina dell'Intégrale. Il titolo lo identifica come "giovane", ma è una personcina tutt'altro che sprovveduta. Al Memory esordisce sulle pagine di Bob Fish, come co-protagonista dell'eponimo detective privato (parodia di Valhardi, il celebre personaggio creato da Jijé per il Journal de Spirou, e portato alla gloria da Charlier), ma nel corso della vicenda lo soppianta e si guadagna, in fine d'album, alcune tavole indipendenti.
Evidentemente innamoratosi di lui, Chaland gli cambia nome e lo promuove a protagonista di una serie di brevi strisce autoconclusive dal taglio completamente diverso, intitolate a LE JEUNE ALBERT. Venivano pubblicate su Métal Hurlant, come fossero strip sindacate americane (in fondo alle pagine), fatta eccezione per la periodicità, evidentemente non quotidiana. Una testa di cazzo con la battutina sempre pronta, questo è Albert. Insopportabile come pochi, uno che si crede intelligente quando non lo è affatto. E che tuttavia ogni tanto scoppia in momenti di umanissima disperazione (quando va a giocare a casa dell'amico ricco, e una volta uscito, sotto la neve, si mette a piangere per la sua povertà).
La raccoltina si divide in due parti, e le strisce più sorprendenti sono le seconde, quelle ambientate durante a Bruxelles durante la Seconda guerra mondiale. Un piccolo concentrato di cinismo e di cattiveria, di mezzucci e di stratagemmi con cui tirare a campare. Meravigliosa la breve sequenza in cui si mette a commentare con sprezzo i manifesti di propaganda bellica.

Chaland diceva di aver messo in Albert tutto sé stesso. Le sue manie da vero nerd in primis: fantastica la striscia in cui Albert insegna al lettore a restaurare vecchi album (cosa che Chaland faceva davvero per il suo piacere, oppure per chi glielo chiedeva); oppure un'altra, in cui spaccia copie di Spirou d'annata, con mentalità da vero strozzino.
Avrebbe potuto essere il nuovo Gaston. E invece un incidente stradale si portò via Chaland a 34 anni non ancora compiuti, proprio quando finalmente aveva trovato la sua voce. Tutto quello che rimane sono queste poche strisce.

"Sulla luna, secondo te, lo leggono, Métal?"

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robi54bd
Inviato il: Domenica, 12-Gen-2020, 11:23
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Indagatore dell'Incubo
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QUOTE (bgh @ Venerdì, 10-Gen-2020, 20:40)
Mi sono regalato questo volume degli Umanoidi per Natale.
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Raccoglie tutte le storie a fumetti* (più le illustrazioni realizzate su commissione per un paio di romanzi e di racconti brevi - scritti da altri) di YVES CHALAND, uno dei rinnovatori della linea chiara negli anni Ottanta assieme a Serge Clerc.
*Fatta eccezione per il suo Spirou et Fantasio (Coeur d'acier, mai portato a termine, e pubblicato da Dupuis), e per la sua serie 'faro', Freddy Lombard (disponibile in Intégrale sempre presso gli Humanoides, e anche in inglese, presso Humanoids).

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Qualche tempo fa manifestai la volontà di recuperare le opere del prematuramente scomparso Chaland, in Francia annoverato fra i grandi del fumetto
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Il grosso del volume li ha confermati.

Chaland è un nostalgico, anzi, un malinconico (come me), visto che non ha potuto vivere anagraficamente parlando il periodo d'oro del fumetto franco-belga e americano di continuamente parla, e tuttavia lo rimpiange. Gli album Captivant, Bob Fish e Adolphus Claar sono dei pastiche. Non vi è intento derisorio, come in una parodia, ma mimico: la cosa è tanto più evidente nel primo (realizzato a quattro mani con un altro disegnatore, Luc Cornillon), raccolta di brevissime storie, ognuna delle quali riprende questo o quel classico del fumetto. Chaland si appropria degli strumenti e del modo di narrare ora di Tillieux, ora di Jacobs, ora di Franquin, e propone delle sue rielaborazioni, adottando la propria caratteristica linea chiara, molto nervosa e dinamica.
Se sembra un esercizio di stile... beh, lo è. L'interesse nei confronti di queste opere mi sembra davvero minimo, e mi stupisce che costituiscano il grosso del corpus di un autore tenuto tanto in considerazione. Freddy Lombard non l'ho letto, ma anche in quel caso, a pelle, l'operazione mi sembra la stessa (con Hergé a modello).

Però... però. Nel bel mezzo del volume sta una quarantina di pagine. Al centro un personaggio dal carattere e anche dall'aspetto bizzarri, cui è dedicata tra l'altro (giustamente) la copertina dell'Intégrale. Il titolo lo identifica come "giovane", ma è una personcina tutt'altro che sprovveduta. Al Memory esordisce sulle pagine di Bob Fish, come co-protagonista dell'eponimo detective privato (parodia di Valhardi, il celebre personaggio creato da Jijé per il Journal de Spirou, e portato alla gloria da Charlier), ma nel corso della vicenda lo soppianta e si guadagna, in fine d'album, alcune tavole indipendenti.
Evidentemente innamoratosi di lui, Chaland gli cambia nome e lo promuove a protagonista di una serie di brevi strisce autoconclusive dal taglio completamente diverso, intitolate a LE JEUNE ALBERT. Venivano pubblicate su Métal Hurlant, come fossero strip sindacate americane (in fondo alle pagine), fatta eccezione per la periodicità, evidentemente non quotidiana. Una testa di cazzo con la battutina sempre pronta, questo è Albert. Insopportabile come pochi, uno che si crede intelligente quando non lo è affatto. E che tuttavia ogni tanto scoppia in momenti di umanissima disperazione (quando va a giocare a casa dell'amico ricco, e una volta uscito, sotto la neve, si mette a piangere per la sua povertà).
La raccoltina si divide in due parti, e le strisce più sorprendenti sono le seconde, quelle ambientate durante a Bruxelles durante la Seconda guerra mondiale. Un piccolo concentrato di cinismo e di cattiveria, di mezzucci e di stratagemmi con cui tirare a campare. Meravigliosa la breve sequenza in cui si mette a commentare con sprezzo i manifesti di propaganda bellica.

Chaland diceva di aver messo in Albert tutto sé stesso. Le sue manie da vero nerd in primis: fantastica la striscia in cui Albert insegna al lettore a restaurare vecchi album (cosa che Chaland faceva davvero per il suo piacere, oppure per chi glielo chiedeva); oppure un'altra, in cui spaccia copie di Spirou d'annata, con mentalità da vero strozzino.
Avrebbe potuto essere il nuovo Gaston. E invece un incidente stradale si portò via Chaland a 34 anni non ancora compiuti, proprio quando finalmente aveva trovato la sua voce. Tutto quello che rimane sono queste poche strisce.

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Si Chaland era una bella promessa della Bd. A me piacerebbe leggere la sua serie principale : FREDDY LOMBARD (inedita da noi salvo 2 storie in albo ed. Telemaco, storie volutamente ingenue: ma credo che poi la serie prese un tono diverso), chissà se riuscirò.
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Inviato il: Domenica, 12-Gen-2020, 13:11
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Asterix
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Se qualcuno è interessato al materiale di Chaland in lingua originale, io possiedo diversi volumi, tra cui i quattro dell'integrale di Freddy Lombard pubblicato dagli Umanoidi.
Mandatemi un MP nel caso.

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bgh
Inviato il: Domenica, 12-Gen-2020, 13:17
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QUOTE (The Catalyst @ Domenica, 12-Gen-2020, 13:11)
Se qualcuno è interessato al materiale di Chaland in lingua originale, io possiedo diversi volumi, tra cui i quattro dell'integrale di Freddy Lombard pubblicato dagli Umanoidi.
Mandatemi un MP nel caso.

Fatto
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texhnolyze
Inviato il: Domenica, 12-Gen-2020, 13:20
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Spirito con la Scure
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Come ho già detto in un altro topic, Freddy Lombard è in crescendo e l'ultimo tomo è decisamente valido. Un Tintin fresco e moderno.


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