LE STORIE 65 - Il terzo giorno, di Nucci/Friedl e S. Subic
MAC COY |
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Sidekick
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Sì, lo so che avevo bollato le anteprime 2018 delle Storie come poco interessanti, ma sabato in edicola ho avuto la sorpresa di trovare l'inedito del mese, l'ho aperto distrattamente e... BAM!!! Folgorazione a prima vista. Mi ero dimenticato che Subic aveva disegnato un paio di bei numeri di Adam Wild, ma posso dire che sono poco cosa rispetto a quanto mostra di saper fare in questa occasione alle prese con l'horror. La storia è la più profondamente Lovecraftiana che abbia mai letto su un albo Bonelli, nonostante il bellissimo L'orrore oltre la soglia di Morales, e qualcosa visto forse sulle pagine di Dampyr o Dylan. Solida, appagante in quello che mostra e non mostra, di grande atmosfera, splatterosa al punto giusto, inquietante per come viene resa dalle tavole di Subic. Chi si lamenta della mancanza di orrore sulle pagine di Dylan si faccia un favore e dia un'occasione a Le storie di questo mese. Se non vi piace siete dei morti che camminano.
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bgh |
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Unregistered
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Questo mi ha attirato tantissimo fin da subito. Non vedo l'ora di metterci le mani sopra, confortato dalle tue parole
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bgh |
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Unregistered
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Che dire di questo Il Terzo Giorno? La stessa cosa che dissi qualche mese fa commentando Memoryville: una bella Storia, benché non indimenticabile. Ma, come dissi già allora, visto il livello medio che la serie ha preso da molto tempo a questa parte, anche solo una bella Storia spicca, e lo fa enormemente (tanto più che questo 2018 si è aperto con una roba che nemmeno vale la pena ricordare, tanto era brutta). Una Storia che fa della violenza brutale la sua cifra stilistica, laddove invece l'intreccio e i personaggi non riservano grandi sorprese e presentano invece tocchi "stilistici" cui la Bonelli non sembra proprio voler rinunciare (spiegone finale e stantio espediente del diario in primis). Ma la parte del leone la fanno i disegni. Penso che sia una delle storie bonelliane meglio disegnate che abbia avuto il piacere di leggere da molto tempo a questa parte, e mi auguro non solo che l'albo si guadagni un'edizione deluxe in grande formato, ma anche che Subic venga arruolato seduta stante sulle pagine di Dylan Dog o di una delle nuove serie horror che la SBE lancerà nel corso dell'anno. I primi piani così chiaroscurati e intensi, gli sfondi pennellati e cupissimi, pagine (come 76 e la strepitosa 114) che quasi citano i Miti di Chtulhu di brecciana memoria. Proprio Breccia sr. è il riferimento al quale non può non andare la mente, sfogliando questo gioiellino, e penso che questo incredibile omaggio sia il miglior conseguimento raggiunto dalla qui presente Storia. Un plauso anche alla stupenda tecnica adottata per rendere la luce dei lampi Peccato solo per la copertina: Di Gennaro ha sempre una grande tecnica, ma mi sembra che dopo le buone prove dei primi albi abbia perso l'inventiva, e che stia limitandosi a proporre una cover più moscia dell'altra.
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bgh |
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Unregistered
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Mi sembra ingiusto definirlo un brutto albo, o addirittura il peggiore della serie. Soprattutto vista la quantità di fuffa ospitata su questa testata. Fuffa per di più spesso pure mal disegnata, mentre qui abbiamo una prova notevolissima in questo senso.
Come al solito rispetto i vostri pareri e i vostri gusti, questo senz'altro. Ma ciò nonostante li ritengo ingiustamente ed eccessivamente tranchant.
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giorgiol |
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Yellow Kid
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Discussione interessante. Quando ho chiuso l'albo dopo la lettura mi sono chiesto anche io se fosse il peggiore della serie. Poi mi sono ricordato de "I due re" e di "Balaklava" e ho pensato che se la gioca. Trama labile e fatta di cliché, come già detto. Disegni "particolari", non brutti, adatti all'albo, anche tecnicamente validi, ma non di mio gusto. Poi leggo bigoi75, bgh e MAC COY, che mi danno un altro punto di vista: quello che conta è l'atmosfera. Io ho letto l'opera omnia di Lovecraft, e in effetti l'atmosfera è quella. Se l'intento era questo, l'albo è ben riuscito. Alla fine ha ragione Slum King: Le Storie servono (anche) a pubblicare cose come questa, fuori dagli schemi, che se no non troverebbero posto. La storia lovecraftiana è un esempio. Il fumetto storico (che a qualcuno è piaciuto tantissimo, leggo in giro per la rete) di gennaio è un altro. Sono io che devo farmi furbo e comprare solo quelli che mi interessano, lasciando stare albi come questo
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tom sawyer |
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Indagatore dell'Incubo
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'nzomma.
Sicuramente un albo che a livello visivo fa il suo bell'effetto con parecchie tavole e vignette affascinanti, con Subic che "albertobreccieggia" sbizzarrendosi in giochi di luce, effetti grafici, deformazioni espressive... peccato che ogni tanto non si capisca chi viene ammazzato e chi rispunta fuori, e l'eta' dei personaggi sembri po' un mistero. Ma va beh, numero assolutamente rimarchevole per i disegni, ci mancherebbe.
Invece mediocri senza appello soggetto e sceneggiatura, che hanno il merito di lasciare spazio all'azione e ai disegni, ma rovinano quei due o tre spunti carini con troppe banalita'. Davvero scialbi e privi di stile i dialoghi, con soventi scivoloni nel trash (la coppia di gangster che fa battute da action) e personaggi dalla personalita' impalpabile. Quando ho iniziato a leggere e mi e' sembrato di trovarmi davanti ad un remake di "Cul de sac" di Polanski ho storto il naso, ma quando la storia si incanala nel piu' telefonato horror d'assedio con giusto i soliti zombi sostituiti dai soliti pescioni con zampe e tentacoloni di Lovecraft, ho rimpianto non abbiano continuato a ricalcare il capolavoro polanskiano.
Il solito "boh!" che e' diventata questa collana, simboleggiato dalle copertine sempre piu' svogliate di De Gennaro.
Il prossimo si compra perche' e' di Morales, pero'.
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Brandino |
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Asterix
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Mi ha un po' inquietato, effettivamente...
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kebra |
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Spirito con la Scure
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QUOTE (tom sawyer @ February 14, 2018 04:23 pm) | Invece mediocri senza appello soggetto e sceneggiatura, che hanno il merito di lasciare spazio all'azione e ai disegni, ma rovinano quei due o tre spunti carini con troppe banalita'. Davvero scialbi e privi di stile i dialoghi, con soventi scivoloni nel trash (la coppia di gangster che fa battute da action) e personaggi dalla personalita' impalpabile. Quando ho iniziato a leggere e mi e' sembrato di trovarmi davanti ad un remake di "Cul de sac" di Polanski ho storto il naso, ma quando la storia si incanala nel piu' telefonato horror d'assedio con giusto i soliti zombi sostituiti dai soliti pescioni con zampe e tentacoloni di Lovecraft, ho rimpianto non abbiano continuato a ricalcare il capolavoro polanskiano. |
Appunto. Certo, il mio giudizio tranciante è riservato ai testi, Subic non mi è dispiaciuto, ma neanche Magnus avrebbe salvato una roba del genere. Comunque puoi fare milioni di segni col pennino ma se ti basi su immagini già viste e riviste... Il paragone con il Viejo è quantomeno irriverente.
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Fedemone |
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Detective dell'Impossibile
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A me le trashate e i dialoghi sotto le righ, che fann ocosì stereotipo non sono dispiaciute, sono come quelle situaizoni in cui si dice "parlano come un fumetto". Ed essendo un fumetto, rientrano nello stereotipo più didascalico di forma di intrattenimento. Ma come divertimento puro, a me ha divertito, nella sua totale superficialità. In realtà le idee ci sono anche se spesso sviluppate un po' così il diario è inutile, si poteva benissimo far vedere la scena di altrove senza problemi di una cornice. Inoltre la storia del libro è accennata e non proseguita. ma siccome si vede una vignetta dove viene letto un libro al bambino, , l'idea assolutamente inquietante ma mai esposta sarebbe che o il bambino ha incominciato a leggere messaggi nascosti - inesistenti? inventati? sorti? - nel libro oppure che la madre leggesse un libro proibito al bambino come storiella fino a renderlo quello che è . Cmq il termine lovercraftiano ha un senso praticamente opposto a quello che si vede nelle pagine. Direi che è esattamente il contrario. Ossia è un termine che indica timori vaghi ed inespressi di cose mai viste da altri mondi, e invedibili. Abbiamo accenni di dettagli orribili, ma nessuno mai può vedere o capire tale orrore, fuori portata, tanto è grande. Mi ricordo anche quando negli anni '90 nelle riviste di giochi di ruolo si cirticava aspramente un certo modulo di Call of Cthulhu perché dava troppo risalto all'azione e dava suggerimenti più da cacciatori di mostri che orrore incombente. Cosa che era appunto il contrario dello spirito degli scritti (ma più vicino in effetti ad un gioco) Qui abbiamo dei mostri e sparatorie, punto e basta. E manca l'idea biblofila o quella del culto, insomma, come al solito molti editoriali fanno figura barbina e mostrano spesso la pochezza della critica, anche interna, che dovrebbe nobilitare certi argomenti. Avrei calcato più sul tono apocalittico, piuttosto che personale, e i termini di una blasfema parousia avrebbero dato uno spesso epico ben differente, ma non essendo un revisore mi accontento delle mie allucinazioni personali e di gustarmi un albo che merita rispetto. E' una storia che funziona, pur con i suoi limiti e difetti
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KP |
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Indagatore dell'Incubo
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bene i disegni storia bruttina assai non è che un albo a fumetti può reggersi solo sulla (pur ottima) parte grafica il resto è una storia inconcludente, confusa e priva di emozioni che non riesce affatto a trasmettere il senso di inquietudine e terrore come vorrebbe, più che altro si rivela banale e confusa altro numero sotto tono di questa collana purtroppo sta diventando la normalità, peccato, troppe occasioni perse per quella che poteva essere una collana "sperimentale" e invece sta diventando una palestra dove si vedono ben pochi "campioni"...
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