Nuova storia di Zerocalcare su "Internazionale"
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Barbaro Cimmero
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Il fumetto tocca un tema molto scottante e divisivo del periodo contemporaneo perciò ero curioso di leggerla. Partendo dal presupposto scontato che Zerocalcare è un narratore molto sensibile ed abbastanza equilibrato ci sono punti della sua disamina su cui sono d’accordo ed altri in cui sono in disaccordo. Sono d’accordo quando sostiene che il politicamente corretto e la cancel culture non siano problemi concreti nell’Italia attuale, per quanto non sottovaluterei la tendenza nostrana ad importare le mode straniere soprattutto nelle sue caratteristiche peggiori. Sono d’accordo ovviamente anche sul fatto che le categorie discriminate non debbano essere trattate come animali in via di estinzione e che il loro punto di vista vada tenuto in considerazione, ma non debba essere il Verbo. Sono molto d’accordo che debba esserci una comprensione e moderazione reciproca tra chi ha opinioni controcorrente e chi le contesta. Non apprezzo, invece, il suo voler porre la barriera del confronto unicamente tra “maschi bianchi cis etero”, che tremano nel vedere il loro predominio crollare, e tutte le altre minoranze rappresentate essenzialmente come un blocco compatto che sgomita letteralmente per ottenere riconoscimenti. Una descrizione fuorviante che ignora come le critiche a determinate degenerazioni ideologiche nel dibattito sociale americano siano state poste anche da attivisti ed associazioni dei diritti civili ed esponenti delle stesse minoranze che sono state vittime del fenomeno. Un esempio è la direttrice designata di “ Teen Vogue” . Lo stesso caso è stato definito dalla CNN una conseguenza della cancel culture. Ritengo sia molto semplicistico il passaggio “Se vieni rimosso da posti dove la tua opinione non è gradita, puoi sempre trasferirti dove tutti la pensano come te”. Non perché non sia vero, ma perché è esattamente il processo che negli Stati Uniti è in corso da anni e che ha contribuito alla perdita di terreno delle posizioni moderate e ragionevoli da lui auspicate. Al netto delle critiche, è comunque positivo il tentativo di elaborare delle considerazioni più elaborate di “E’ tutta un’invenzione della destra estrema” a cui ormai con le polemiche sempre più assurde che saltano fuori rimangono a crederci sempre meno.
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tom sawyer |
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Indagatore dell'Incubo
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Io l'ho trovato "troppo italiano", a dirla alla Stanis.
Denuncia (giustamente) la superficialita' dei giornali e delle reazioni isteriche e fuori misura che provocano, ma poi ne sposa il punto di vista spostato tutto sul gossip da telegiornale. Il punto non e' "ommiodio non faranno piu' baciare Biancaneve e il Principe ci stanno rovinando l'infanzia", ma come la cancel culture sia un grimaldello di una lotta di potere che, ad esempio, sta provocando danni enormi negli ambienti accademici anglossassoni: situazione causata dal perverso sistema clientelare che c'e' nelle universita' USA e UK, che mette tantissimo potere nelle mani delle associazioni studentesche. Paradossalmente l'Italia e l'Europa continentali sono - per ora - piu' impermeabili al fenomeno per via del discutibilissimo sistema "baronale". Ad esempio le imperscrutabili teorie sulla fludita' del gender (che sono migliaia, ognuno se ne inventa una a propria immagine somiglianza ogni giorno) stanno ormai bloccando le ricerche scientifiche in molti campi, la' dove si deve toccare e necessariamente classificare in maniera schematica i ruoli sessuali: apriti cielo, ormai e' una cosa piu' tabu' che mettere in dubbio la santita' di Maometto in mezzo a una banda telebani armati. Nessuno da piu' i soldi e i ricercatori sono letteralmente terrorizzati dal toccare certi argomenti. Puro anti- scientificismo, eppure sostenuto anche da chi poi scazza su no-vax e terrapiattismi vari.
No, non e' vero "che non si puo' piu' dire niente", ma negare che in certi ambienti anche solo le cose che ho scritto qui sopra (giuste o sbagliate che siano) mi provocherebbero grandissimi cazzi e' proprio voler mettere la testa sotto la sabbia.
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Barbaro Cimmero
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QUOTE (tom sawyer @ Lunedì, 24-Mag-2021, 10:04) | Io l'ho trovato "troppo italiano", a dirla alla Stanis.
Denuncia (giustamente) la superficialita' dei giornali e delle reazioni isteriche e fuori misura che provocano, ma poi ne sposa il punto di vista spostato tutto sul gossip da telegiornale. Il punto non e' "ommiodio non faranno piu' baciare Biancaneve e il Principe ci stanno rovinando l'infanzia", ma come la cancel culture sia un grimaldello di una lotta di potere che, ad esempio, sta provocando danni enormi negli ambienti accademici anglossassoni: situazione causata dal perverso sistema clientelare che c'e' nelle universita' USA e UK, che mette tantissimo potere nelle mani delle associazioni studentesche. Paradossalmente l'Italia e l'Europa continentali sono - per ora - piu' impermeabili al fenomeno per via del discutibilissimo sistema "baronale". Ad esempio le imperscrutabili teorie sulla fludita' del gender (che sono migliaia, ognuno se ne inventa una a propria immagine somiglianza ogni giorno) stanno ormai bloccando le ricerche scientifiche in molti campi, la' dove si deve toccare e necessariamente classificare in maniera schematica i ruoli sessuali: apriti cielo, ormai e' una cosa piu' tabu' che mettere in dubbio la santita' di Maometto in mezzo a una banda telebani armati. Nessuno da piu' i soldi e i ricercatori sono letteralmente terrorizzati dal toccare certi argomenti. |
Questo è un altro problema gravissimo che avevo già evidenziato in altri topic, ma i talebani in questione non avevano voluto ascoltare.
L'epitome del punto a cui si è arrivati credo sia la vicenda che ha coinvolto qualche anno fa il biologo Bret Weinstein, il quale semplicemente per aver criticato la proposta della sua università di allontanare per un giorno gli studenti bianchi dal campus per un distorto senso di solidarietà con le altre minoranze è stato inseguito da una folla di scalmanati che volevano fargli la pelle dentro la scuola. La presidenza invece di punire gli studenti in questione ha preso le loro difese e Weinstein si è dimesso.
Stando al discorso di Zero non ci sarebbe nulla di preoccupante, avendo questi trovato lavoro altrove.
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Kowalsky |
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Nonno Bassotto
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QUOTE (tom sawyer @ Lunedì, 24-Mag-2021, 10:04) | Io l'ho trovato "troppo italiano", a dirla alla Stanis.
Denuncia (giustamente) la superficialita' dei giornali e delle reazioni isteriche e fuori misura che provocano, ma poi ne sposa il punto di vista spostato tutto sul gossip da telegiornale. Il punto non e' "ommiodio non faranno piu' baciare Biancaneve e il Principe ci stanno rovinando l'infanzia", ma come la cancel culture sia un grimaldello di una lotta di potere che, ad esempio, sta provocando danni enormi negli ambienti accademici anglossassoni: situazione causata dal perverso sistema clientelare che c'e' nelle universita' USA e UK, che mette tantissimo potere nelle mani delle associazioni studentesche. Paradossalmente l'Italia e l'Europa continentali sono - per ora - piu' impermeabili al fenomeno per via del discutibilissimo sistema "baronale". Ad esempio le imperscrutabili teorie sulla fludita' del gender (che sono migliaia, ognuno se ne inventa una a propria immagine somiglianza ogni giorno) stanno ormai bloccando le ricerche scientifiche in molti campi, la' dove si deve toccare e necessariamente classificare in maniera schematica i ruoli sessuali: apriti cielo, ormai e' una cosa piu' tabu' che mettere in dubbio la santita' di Maometto in mezzo a una banda telebani armati. Nessuno da piu' i soldi e i ricercatori sono letteralmente terrorizzati dal toccare certi argomenti. Puro anti- scientificismo, eppure sostenuto anche da chi poi scazza su no-vax e terrapiattismi vari.
No, non e' vero "che non si puo' piu' dire niente", ma negare che in certi ambienti anche solo le cose che ho scritto qui sopra (giuste o sbagliate che siano) mi provocherebbero grandissimi cazzi e' proprio voler mettere la testa sotto la sabbia. |
Però ZC parla della situazione in Italia, non dell'accademia americana. E parla dal suo punto di vista di persona che campa producendo testi e di militante politico. E mi sembra che sia stato anche abbastanza esplicito nel dichiarare il punto di vista da cui ha scritto. E altrettanto non mi sembra che abbia alcuno obbligo di trattare tutto lo scibile umano riguardante la cancel culture, visto che ha scritto un fumetto dal suo punto di vista e non una literature review per una tesi di dottorato.
Io mi ritrovo molto nelle sue posizioni, soprattutto per quanto riguardo il terzo capitoletto, che porta una critica molto pesante a una determinata maniera di vedere il politicamente corretto come inizio e fine della lotta.
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Flanz Noway |
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Yellow Kid
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Se qualcuno se l'è perso...
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Barbaro Cimmero
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QUOTE (tom sawyer @ Lunedì, 24-Mag-2021, 10:04) | Denuncia (giustamente) la superficialita' dei giornali e delle reazioni isteriche e fuori misura che provocano, ma poi ne sposa il punto di vista spostato tutto sul gossip da telegiornale. Il punto non e' "ommiodio non faranno piu' baciare Biancaneve e il Principe ci stanno rovinando l'infanzia", ma come la cancel culture sia un grimaldello di una lotta di potere che, ad esempio, sta provocando danni enormi negli ambienti accademici anglossassoni [...] Nessuno da piu' i soldi e i ricercatori sono letteralmente terrorizzati dal toccare certi argomenti. Puro anti- scientificismo, eppure sostenuto anche da chi poi scazza su no-vax e terrapiattismi vari. |
La " Critical Race Theory" è una roba di demenzialità tale che neppure Zerocalcare, se volesse assumersi il rischio, sarebbe in grado di parodizzarla. Un castello di costrutti sviluppati col fine di combattere le ineguaglianze ed il razzismo che di fatto li alimentano. Dovremmo tener conto anche di simili derive quando si discute di come scardinare pregiudizi ed intolleranze.
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lenuvoleparlanti |
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Occhio di Agamotto
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QUOTE (Cap.Crumb @ Martedì, 25-Mag-2021, 13:39) | perso l'uscita, qui da me esce sabato mattina (rigorosamente) ed alle 11:00 era già esaurito in tutta la città (non scherzo ho setacciato TUTTE le edicole, uno di quelli di "fiducia" mi ha detto che aveva prenotato 15 copie e gliene sono arrivate 2, volatilizzate appena le ha esposte).
quindi attendo versione online o in altro formato per poterla leggere.
eeee, bei tempi quando potevo comprarmi internazionale con kobane calling dentro senza che gli avvoltoi si avventassero sulla preda "collezionistica"...
ps se qualcuno vuole vendersela o scambiarla, mi piacerebbe affiancarla alle altre edizioni "fumettose" di internazionale. |
Anche a me piacerebbe recuperarle tutte, io tra l'altro ho SOLO 2 numeri , il 13 e il 16 che è appena uscito, ho provato a scrivere a l'Internazionale shop per chiedere se vi fossero arretrati acquistabili e non mi hanno nemmeno risposto L'unica è piccole fiere, mercatini dell'usato ecc.
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