Avengers: Infinity War, Part II
Rosencrantz |
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Pezzo Grosso Superiore
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JhonSavor |
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Fiero Alleaten Galeazzo Musolesi
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comunque riguardandolo varie volte non solo si vede la solidità come film scevra dell'umorismo (esattamente come Avengers 1) e l'effetto emotivo rimane, ma sopratutto si notano un sacco di particolari che a prima vista sfuggono. particolari, piccole cose ma che si aggiungono alle scene e le arricchiscono. tipo una stupidaggine: quando Quill dice di fare le facce da cattivi perchè potrebbe essere pericoloso Mantis sullo sfondo fa le facce arrabbiate digrignando i denti! oppure più seriamente: la chiazza di sangue verde dietro alla testa di Gamora dopo essere stata lanciata dalla rupe a Vormir non l'avevo notata le prime volte nel film poi ci sono continui rimandi più o meno indiretti a frasi o citazioni celebri dei film precedenti.
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fiocotram |
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Uberlogorrea
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Io sono d'accordo con te che chi usa la tecnologia per combattere dovrebbe un minimo differenziarsi da chi usa tecniche magiche. Però mi viene in mente che:
1) Se dobbiamo sospendere l'incredulità, allora la sospensione vale come regola per etichettare tutto quello che fa Tony Stark come un tipo di tecnologia così avanzata che noi semplicemente non la comprendiamo. Gli scienziati immaginari del MU non spiegano mai come funzionano le loro invenzioni e, se costretti a parlarne con qualcuno o dimostrarle, iniziano a usare locuzioni dall'apparenza scientifica, technoblabble.
2) Nel contesto del Marvel cineverse non esiste la magia. Anche la magia stessa viene presentata a Strange (ex medico e quindi con una base culturale scientifica) come una specie di scienza.
Nell'universo Marvel essere scienziati è incompatibile con l'insegnare e condividere la scienza. Significa far parte di una ristretta cerchia di menti che fanno cose che ci vengono presentate come meravigliose e al tempo stesso incomprensibili.
Questo c'entra molto con il modo in cui l'epica cambia attraverso i secoli.
Ai tempi dei poemi epici recitati nei palazzi, militari e nobili erano la rappresentazione dell'eroismo che serviva a quel tipo di società. E quindi venivano raccontati eroi, militari, nobili che facevano cose assurde e che avevano poteri speciali. Avere un potere significa dominare la natura, raccontare storie di chi ha poteri significa dire a chi ascolta: "solo chi si comporta in questo modo ha il potere di dominare SOPRA la natura e di non esserne travolto". Quelle storie servivano a trasmettere un insegnamento a chi le ascoltava: nobile, vai in guerra e anche tu sperimenterai la fama immortale, avrai in dono armi invincibili, verrai amato dalle dee e avrai poteri legati alla purezza del tuo sangue aristocratico. Quindi li educavi alla guerra, che era il vero pilastro economico di quel tipo di mondi.
Di che c'è bisogno oggi? Di ingegneri, informatici, scienziati. E quindi si raccontano storie che presentano gli scienziati come persone che possono accedere, tramite la SCIENZA, a un mondo di avventure e magie. Avere potere, sovvertire la realtà, presentare l'uso della scienza in modo da far fare al presunto scienziato cose assurde, serve a canalizzare l'attenzione. Ma l'insegnamento che trasmette questa"nuova epica" è l'eroizzazione dello scienziato, la volontà di imprimere nelle menti dei bambini la necessità di diventare eroi tramite lo studio della scienza e dell'ingegneria.
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Asterix
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QUOTE (Kyle Rayner @ May 13, 2018 03:52 am) | QUOTE (JhonSavor @ Domenica, 13-Mag-2018, 00:09) | Allora stando ai Russo zia May e Nakia sono vive. E così pure Howard il papero. Sono deceduti però Betty Ross, lady Sif, l’attore asgardiano che interpretava Loki in Ragnarok. E pure l’agente dello S.H.I.E.L.D. che giocava a Galaga in Avengers 1. Restano però il riserbo su personaggi come Jane Foster, Shuri e Ned. |
Ai Russo piace vincere facile (ponzi ponzi po po po), con poche frasi hanno liquidato domande "spinose" che i fan si pongono in certi casi da anni: dov'è stata tutto questo tempo Betty Ross? Puff, sparita. L'assenza di Lady Sif in Thor: Ragnarok? Dissolta anche lei, questione chiusa. E perché sprecare un attore come Matt Damon per un cameo inutile? Cancellato.
Se non hanno fatto lo stesso con Jane Foster è perché intendono "riciclarla" come Thor dopo che Hemsworth se ne sarà andato, come nei fumetti.
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Sì, ma se fosse così, spero che non sia la Portman, che ormai recita come se avesse un palo in culo (per dire, avrei preferito la Conelly che è anche nettamente più gnocca).
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fiocotram |
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Uberlogorrea
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QUOTE (Jenny @ Sabato, 12-Mag-2018, 19:32) | Questa cosa ha infastidito pure me, anche perché comunque svilisce le capacità del personaggio, al quale non dovrebbe mai essere sufficiente azzeccare una sola invenzione per mettersi in pari con le "divinità" che lo circondano, ma dovrebbe essere costretto di volta in volta a migliorarsi con più idee, aggiornamenti ed avanzamenti tecnologici. |
Ma la nanotecnologia nelle storie a sfondo fantascientifico rappresenta esattamente quello che dici tu... ossia l'idea di uno "stadio finale" della tecnologia che permette all'uomo di evocare quasi dal nulla ciò che gli serve. Tutti i mecha o creature meccaniche descritte nelle storie d'azione a sfondo fantascientifico passano diversi stati di sviluppo e prima o poi arrivano anche al periodo "nanotech". Penso solo ai manga, in cui spesso cyborg o robot aggiornati e passati a versioni ultra-nuove prima o poi tirano in ballo i vari miglioramenti progettuali e quasi sempre l'ultimo modello è frutto dia nanotech. Il modo in cui viene raccontata la nanotech nelle storie di fantascienza (ossia invisibili micro-operai robotici in grado di fare qualsiasi cosa, esattamente come venivano descritti i "laser" o altro) è basata sulla consapevolezza tecnologica di OGGI, in cui si comunica e si ricevono informazioni ad altissima velocità e in cui il concetto di evocare qualcosa dal nulla con un click è considerato lo standard minimo per chi vive nel mondo contemporaneo... e la mescola al sogno umano di poter rendere istantaneamente reale quel che la mente progetta. Inoltre, ripeto, Stark è contestualizzato in un mondo in cui diverse forme di scienza (specie alieni o entità di vario tipo) che vengono presentate hanno una somiglianza innegabile con la magia. Lo scienziato del MCU non ti spiega come fa a volare con dei razzetti nelle mani e nei piedi o a rimpicciolirsi e ingrandirsi, esattamente come il mago evoca quello che gli serve e non ti dice come fa.
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fiocotram |
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Uberlogorrea
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QUOTE (Jenny @ Domenica, 13-Mag-2018, 10:25) | QUOTE (fiocotram @ Domenica, 13-Mag-2018, 12:21) | [...] |
Fioco, come già replicato altre volte, la questione interpretativa di scienza come magia in relazione alle proprie limitate capacità cognitive nella fantascienza la conosco già... Non è un segreto per pochi eletti.
Fatto è invece che Iron Man, per tradizione, dovrebbe essere quel tipo di fantascienza posta un limitato numero di passi avanti rispetto alla scienza reale contemporanea, tanto da sembrare pazzesca e fighissima, ma non tanto da sembrare magia. Il discorso che fai tu può andar bene per gli aggeggi asgardiani, non per la tecnologia Stark. Ed è in tal senso che in questo film effettivamente si esagera e si esce fuori tema.
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Ma, vivendo nello stesso universo, degli Asgardiani alla fine non deve essere difficile legare tutto no? Inoltre Iron Man anche nella tradizione anni Sessanta faceva cose che, in mancanza di una spiegazione chiara, erano technoblabble per cose che sembravano davvero magia. La fantascienza cerca di raccontare invenzioni fantasiose basate sulla conoscenza della tecnologia e delle leggi del cosmo, tanto che un bravo autore arriva a immaginare cose che a distanza di decenni poi vengono realizzate davvero o in modo simile...ma l'armatura di Iron Man e' "magia"...oltretutto sta alla tecnologia come una bacchetta magica sta a una pistola, non c'e' niente che un immaginaria tuta tecnologica puo' fare che non sia gia' stata superata da un comodo aereoveicolo o da una ruspa...esattamente come una pistola e' piu' letale e funzionale di una bacchettasparalampi o di un " raggio repulsore" che agisce senza considerare cose come il rinculo...
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