La cosa "divertente" di questi due tomi di Oblomov è che in realtà acquistandoli... si acquistano QUATTRO libri.
Sì, perché oltre ai due integrali di storie ricalcati sull'edizione Casterman, essi contengono anche il testo (parzialmente riadattato e tagliato)
Conversations avec Munoz et Sampayo di Goffredo Fofi ed Erwin Dejasse, uscito nel 2008 per lo stesso editore belga; e
Alack, il catalogo di un'esposizione della galleria parigina Barbier & Mathon uscito nel 2011.
Se il primo volume è tutto sommato trascurabile da chi possiede già vecchie edizioni delle storie (ci si perde comunque la prima parte della bella chiacchierata fra Munoz e Sampayo, e l'inedito
Fumetto automatico), questo è
assolutamente imperdibile anche per chi ha tutto di Alack.
Un centinaio di pagine extra, comprendenti:
- Una lunga rubrica intitolata
A proposito di Alack: una sessantina di pagine con una trentina di bellissimi disegni a tutta pagina, spettacolari in queste dimensioni. Le immagini sono corredate da testi in prosa scritti da Sampayo: testimonianze di personaggi che hanno conosciuto (nella finzione del racconto) Alack, come Enfer, Sophie, Nick e via dicendo.
E' a tutti gli effetti la traduzione del catalogo di Barbier & Mathon (
), che era evidentemente più facile da aprire a 180°: ci sono infatti forse cinque illustrazioni a doppia pagina, mozzafiato, purtroppo un po' "mangiate" dalla rilegatura di questo volume così spesso. Pazienza, l'effetto non è drammatico.
- La fine della chiacchierata di Munoz e Sampayo
- Cinque brevi interviste a Didier Comès, Jacques de Loustal, Lorenzo Mattotti, Georges Wolinski e Jacques Tardi. Certe chicche mica male (Comès: "Chiesi a Pratt se anche nella realtà Munoz e Sampayo fossero disperati come i protagonisti delle loro storie. 'Certo che no', rispose, 'Sono anche peggio!'
)
- Ciliegina sulla torta, la riproduzione integrale di due fumetti brevi slegati da Alack:
L'appuntamento, con protagonista il musicista Charles Mingus, realizzata da Munoz e Sampayo a metà anni ottanta, e pubblicata per la prima volta in italiano nella rivista
Mano a fine 90s; e soprattutto
Dale, Pibe, la storia che Munoz realizzò per
Cannibale (proposta nell'originale formato orizzontale: godibile, come accadeva sulla rivista, ruotando il volume di novanta gradi). Chi ha letto
Prima pagare, poi ricordare, sa bene che Munoz divenne molto amico del gruppo della Traum Fabrik.
Purtroppo
Nordamericani, la prima storia realizzata per
Corto Maltese, non è riprodotta a colori, ma questo era inevitabile visto che Oblomov usa le scansioni di Casterman.
Fra tutti questi bonus spettacolari, e la stampa - per la prima volta in grande formato nel nostro Paese - di
Storie private e di
Il caso USA, l'edizione Oblomov si propone come
la definitiva consacrazione della serie.