L’attrice argentina Linda Cristal, la brunetta glamour-girl del cinema americano anni ’50 e ’60, bellezza esotica di indimenticabili film western e star della serie tv “Ai confini dell’Arizona”, è morta sabato scorso nella sua casa di Beverly Hills, nella contea di Los Angeles, all’età di 89 anni per cause naturali.
L’annuncio della scomparsa è stato dato dal figlio Jordan Wesxler al “New York Times”. Era nata come Marta Victoria Moya Burges a Buenos Aires il 23 febbraio 1931 da padre francese e madre italiana, entrambi deceduti in un incidente automobilistico nella capitale argentina (dal quale solo lei, 13enne, si salvò miracolosamente), da molti considerato un doppio suicidio.
Dopo una carriera sfolgorante si era ritirata dalle scene nel 1985. Linda Cristal inizia la carriera recitando in spettacoli itineranti, dove è scoperta dal regista messicano Miguelito Aleman che la fa esordire, senza accredito in “Cuando levanta la niebla” (1952). In quattro anni gira nove film, tutti di scarsa rilevanza, ma il suo modo di agire sulle scene è notato da emissari della Universal, i quali senza esitazioni la convincono a trasferirsi a Hollywood, dove firma un contratto con lo studios e debutta nel film “La saga dei Comanches” (1956) del regista George Sherman. Due anni dopo è già nota al pubblico americano per la recitazione offerta in “Una storia del West”, sempre diretto da Sherman, e nel 1959 si fa apprezzare ancor più nel noir “Il portoricano” di Paul Stanley. Nel frattempo “In licenza a Parigi” (1958) di Blake Edwards le permette di vincere il premio Golden Globe per la migliore attrice debuttante.
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