Dampyr 61
_Diè_ |
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Sidekick
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[quote] ma perchè il buon cajelli non si è soffermato un poco di più nel caratterizzare harlan? perchè non si vede, in nessun modo, che tipo di persona sia harlan?[/quote]
Capisco che cosa vuoi dire, ma...
A mio parere è l' azione che determina il carattere di un personaggio e non l' atto.
E' come si muove che determina chi è.
Harlan di muove da Harlan, si comporta da Harlan, senza dover per forza aprire delle parentesi sul pensiero di Harlan.
Se al suo posto ci fosse stato Dylan Dog, o Napoleone o Frank Castle, la storia avrebbe preso pieghe diversissime, l'azione, il muoversi, determinati percorsi narrativi sono legati strettamente alla caratterizzazione psicologica del personaggio, anche se la riflessione o il suo pensiero non vengono esplicitati in modo diretto.
La stessa storia per Dylan Dog non avrebbe avuto solo "un paio di scopate in più", ma avrebbe avuto un serie di azioni diverse nei confronti dei personaggi e dell'antagonista.
Tutto questo, chiaramente, a parer mio!
Diè!
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mALCOLMdRAGON |
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Spirito con la Scure
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[quote][quote] ma perchè il buon cajelli non si è soffermato un poco di più nel caratterizzare harlan? perchè non si vede, in nessun modo, che tipo di persona sia harlan?[/quote]
Capisco che cosa vuoi dire, ma...
A mio parere è l' azione che determina il carattere di un personaggio e non l' atto.
E' come si muove che determina chi è.
Harlan di muove da Harlan, si comporta da Harlan, senza dover per forza aprire delle parentesi sul pensiero di Harlan.
Se al suo posto ci fosse stato Dylan Dog, o Napoleone o Frank Castle, la storia avrebbe preso pieghe diversissime, l'azione, il muoversi, determinati percorsi narrativi sono legati strettamente alla caratterizzazione psicologica del personaggio, anche se la riflessione o il suo pensiero non vengono esplicitati in modo diretto.
La stessa storia per Dylan Dog non avrebbe avuto solo "un paio di scopate in più", ma avrebbe avuto un serie di azioni diverse nei confronti dei personaggi e dell'antagonista.
Tutto questo, chiaramente, a parer mio!
Diè![/quote]
grazie per la tua precisazione. aggiungo solo un paio di riflessioni.
come giustamente detto da te in un post precedente, è interessante misurare l'"eroe" di fronte a difficoltà, a volte estreme.
parafrasando questo concetto, e in relazione a quanto mi hai risposto sopra, per capire il carattere di un personaggio non è necessario che pensi o parli o rifletta in un certo modo, è sufficiente l'azione. soprattutto se si vuole costruire una storia basata principalmente sull'azione, ovvio!
ma allora, quello che serve al lettore per capire chi harlan (in questo caso) sono le SCELTE! cioè, non solo di sfide da eroe si tratta, ma anche di scelte personali. mettere in difficoltà l'eroe può voler dire cioè, anche porlo a confronto con scelte difficili, e vedere quali compie. non so se è chiaro. altrimenti, SEMBRA che chiunque si fosse trovato in quella medesima situazione avrebbe agito nello stesso modo, perchè non c'erano scelte evidenti da compiere.
ecco, questo è quello che per me è mancato, secondo il punto di vista dell'azione, nel tuo ultimo dampyr. era tutto troppo pre-direzionato (per usare un termine osceno! ).
non so se è più chiaro quello che intendo. poi naturalmente si tratta di sensazioni. ma, ripeto, avvicinandomi di nuovo a dampyr per colpa vostra ( ) ho avuto la netta impressione che harlan non fosse nessuno e tutti insieme.
ultima cosa, una domanda: poichè nella storia sembra essere un semplice "detective" dell'orrore, mi potete spiegare quali sono le motivazioni di fondo di harlan? perchè fa quel che fa? grazie!
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Sally |
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Agente T.N.T.
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a quanto ho capito io (Dieeegoooo!!aiuto...!) Harlan è una specie di Blade, meno nero e meno tamarro, 8)
ma comunque con origini vampiresche: cerca il padre (per ragioni che ignoro), che appartiene ad una delle più forti dinastie di vampiri, e intanto fa fuori gli altri.
(e questo l'avevamo capito tutti, direte voi!!!! )
infatti.
è vero,Tesla da sola ha avuto molta più incisività rispetto ad Harlan...mi piacciono le sue personali battaglie contro se stessa e il fatto che a volte debba con sofferenza resistere al richiamo del sangue..
Harlan è come Brandon: io non li ho ancora capiti.
Ci sarà un perché se molte persone si ricordano più Anja e di lei si sono innamorati (eessì è una gnocca ) rispetto che altre avventure del tenebroso cavaliere...
certo anche Napoleone o Giulia hanno una buona carratterizzazione,ma
sarà perché io purtroppo ho in mente Lui, quando si parla di bonelli: Dylan! poi mi scatta automatico una specie di paragone (lo so non sarebbe possibile) ma il fatto è questo:
Dylan non porta mai con sè la pistola, si innamora spessissimo, è un non-violento e ama gli animali, non indossa mai giacche invernali e se piove alza il colletto della giacca, non beve che tè, e giuda ballerino se si perde nella nebbia il suo quinto senso e mezzo gli dice che....
insomma,Dylan io lo conosco.
Harlan, no...
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mALCOLMdRAGON |
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Spirito con la Scure
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[quote]Dopo attenta analisi narrativo/mistica credo di aver capito qual'è la questione.
E' difficile da spiegare, sopratuttto in questi giorni che ho perso l'uso dell'itagliano, ma "la sensazione" credo sia giusta.
Ora però, per me è difficile spiegarla, ma posso provare a usarla negli episodi che sto scrivendo.
Mh...
Messa così non si capisce molto.
Mh..
Diciamo che Harlan va "accarezzato" almeno un pochino, non lo farò in modo diretto, ma lo voglio fare in modo deduttivo.
E' l'unico paragone che mi viene, forse dopo due etti di pasta al ragù riuscirò a spiegarmi meglio...
Diè![/quote]
però credo che ci siamo!!
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Behemoth |
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Yellow Kid
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Mi unisco ai complimenti al buon Diè per l'ottima storia, che ho trovato tra le sue migliori.. forse a livello di Mambo Italiano, a dimostrazione di uno sviluppo costante e di una crescita continua e non di colpi di fortuna come capita a tanti sceneggiatori.
Diè, sei un Grande
Intanto, leggere il topic mi ha fatto venire uno di quei deliri da sceneggiatore...
Sono ASSOLUTAMENTE d'accordo con Diè sul fatto che non siano necessarie parentesi intimistiche per far dire al personaggio "io la penso così" per comprenderne motivazioni e caratterizzazioni moral/psicologiche (anche se il concetto morale o etico nei fumetti Bonelli è praticamente sconosciuto, ben più della motivazione psicologica) indi per cui mi viene in mente come sarebbe BELLO ma veramente BELLO calare nella stessa ambientazione/storia un personaggio differente della Bonelli per vedere le sue reazioni e dimostrare il concetto esposto.
IMHO:
Dylan sarebbe molto differente, in quanto meno portato all'azione e più al coinvolgimento emotivo
Martin si farebbe trasportare dagli eventi e vincerebbe per botte di culo e sporadico aiuto "fisico" di Java, salvo qualche considerazione storica (in più) sulla fotografia medianica.
Napoleone (e non è un caso) sarebbe forse il più simile ad Arlan.. in quanto personaggio disincantato. Forse meno propenso ad accettare la morte finale, ne ha viste di meno e le accetta con meno distacco.
Julia avrebbe capito tutto dopo due pagine e sarebbe stata mortalmente antipatica fin dall'inizio poi avrebbe tirato un portacenere in testa al "fotografo" e l'avrebbe buttato in clinica perché matto, non perché posseduto (anche se la cosa non è vera, lei avrebbe avuto ragione per principio).
Zagor avrebbe affrontato la storia in maniera molto simile a quella di Harlan, facendo più forza sull'azione e meno sulla ricerca... forse solo il primo Zagor effettivamente si trova a disquisire su dilemmi morali contestando in parte la mia affermazione di sopra.
Mi sovviene una domanda per Tito Faraci, come avrebbe affrontato la situazione Brad Barron? eh? lo scopriremo tra pco, no?
Ovviamente le mie poche righe non sciolgono il nodo di pensieri, vogliono solo essere "di chiacchierata" ma devo dire che mi piacerebbe molto vedere un esperimento simile.
Sottolineo che NON si tratta di un "Faraci farebbe così, Boselli farebbe Cosà, Slcavi farebbe tatà", almeno nelle mie intenzioni.
Non ho analizzato gli sceneggiatori ma il modo di vivere e pensare di ogni personaggio.
Il gioco è questo e, fossi un professore di sceneggiatura, è un compito che darei a casa.
Anche con personaggi differenti...
Come avrebbe affrontato la storia Capitan America?
E Tin Tin?
Boh, vabbé, perdonate il delirio.
Ancora complimenti, Diè.
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mALCOLMdRAGON |
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Spirito con la Scure
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il giochino è carino.
ma ne approfitto per aggiungere una considerazione. oddio, non facile da spiegare, ma ci provo...
pensando alla costruzione di una trama, con diversi personaggi, credo ci possano essere due direzioni:
la prima è questa:
stesso soggetto di d.61 che si modifica in relazione a come è giusto che si comporti il singolo personaggi coinvolto, che sia dylan, maartin, nathan, ecc.
cosa succede in questo caso? semplicemente che lo scrittore adatta il soggetto in funzione della storia del personaggio, dei suoi passati episodi, di come ormai si pensa dovrebbe agire il personaggio..
quindi, la sceneggiature e la risoluzione della storia cambiano radicalmente.
facendo un esempio banalissimo: lo sceneggiatore avrebbe dovuto far conoscere meglio la figlia del venditore e dylan dog, perchè questi dovevano finire a letto!
seconda:
la trama non muta a priori nella mente dello sceneggiatore in funzione di quelle regole. semplicemente il personaggio si trova a dover affronatere esattamente le stesse situazioni e a comportarsi nello stesso modo (sul piano dei risultati dell'azione) ma con implicazioni (anche non dette) totalmente diverse.
questa seconda modalità, sicuramente paradossale, mi viene in mente da un racconto di BORGES (geniale) nel quale si finge che un autore moderno riscriva totalmente il don chisciotte di cervantes. con le stesse identiche parole, ma con emozioni, motivazioni, ecc. completamente diverse!!
un esercizio puramente fantastico e metaforico...
non so se mi sono spiegato...
a questo punto, la mia impressione, è che sostituendo ad esempio nathan con harlan in d61, le motivazioni e le emozioni non sarebbero state granchè diverse!!
mmh, sono proprio delirante, vero?!
O:-)
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