Otto. L'uomo riscritto, di Marc-Antoine Mathieu
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Diavolo Rosso
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Strano non ci sia già il topic. Coconino ci porta la visionaria opera dell'autore Mathieu, che -con tratto sperimentalmente creativo- affronta i temi della memoria e del libero arbitrio, raccontando a ritroso la storia del protagonista Otto. Qualcuno l'ha preso/lo prenderà?
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robi54bd |
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Indagatore dell'Incubo
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QUOTE (texhnolyze @ Giovedì, 07-Mar-2019, 08:02) | Io lo prenderò al Comicon, Mathieu è un genio. |
Nulla so di Mathieu ma, consultando www.bedetheque, mi sembra che egli filosofeggi con i suoi fumetti. Di nicchia sicuramente. Interessante. Avevo notato (ma non letto) quello su Dio che viene e si presenta a noi...
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bgh |
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In italiano è uscito pochissimo di suo. Oltre al fumetto su Dio, per 001 I sotterranei del Revolù. Io spero che la Coconino traduca la sua opera più famosa, Julius Corentin Acquefacques.
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robi54bd |
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Indagatore dell'Incubo
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QUOTE (Fedemone @ Giovedì, 07-Mar-2019, 09:19) | ...si Autore che ama il paradosso e la sperimentazione, anche lato grafico, e che è un pioniere della nona arte. Volevo anche prendere 3", inedito da noi ma essendo muto è leggibile cmq |
Sì muto è leggibile in tutto il mondo senza costi di traduzione... Mi lascia perplesso il fumetto senza nuvolette eh. Forse perché son ancora orripilato dall'Arzach di Moebius: lo paragono al film muto (tra l'altro ho appena rivisto THE ARTIST) mmmmh. Imho
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texhnolyze |
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Spirito con la Scure
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Io infatti ho preso l'edizione francese di 3 seconds. Il fumetto più geniale e con la realizzazione più brillante che ho mai letto. È un tour de force grafico che gioca con la prospettiva in un modo esagerato. Come si può vedere dal video. È facile definirlo esercizio di stile, ma invece è il perfetto esempio di forma al servizio di un'idea e tutto ha il proprio senso, come la scelta dello stesso layout per pagina (dal momento in cui il tempo è lo stesso, il fumetto viaggia alla velocità della luce per 3 secondi). Poi ognuno vedrà l'arte in modo diverso, ma comunque Mathieu resta unico. Comunque, lo stesso discorso vale per Sotterranei del Revolù e Dio in Persona. Mathieu non ha limiti con il medium e alla domanda "cosa è il fumetto" direi leggi Mathieu. Quindi, Coconino deve portarci Julius Corentin!
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Diavolo Rosso
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QUOTE (texhnolyze @ Giovedì, 07-Mar-2019, 13:36) | Io infatti ho preso l'edizione francese di 3 seconds. Il fumetto più geniale e con la realizzazione più brillante che ho mai letto. È un tour de force grafico che gioca con la prospettiva in un modo esagerato. Come si può vedere dal video.
È facile definirlo esercizio di stile, ma invece è il perfetto esempio di forma al servizio di un'idea e tutto ha il proprio senso, come la scelta dello stesso layout per pagina (dal momento in cui il tempo è lo stesso, il fumetto viaggia alla velocità della luce per 3 secondi). Poi ognuno vedrà l'arte in modo diverso, ma comunque Mathieu resta unico. Comunque, lo stesso discorso vale per Sotterranei del Revolù e Dio in Persona. Mathieu non ha limiti con il medium e alla domanda "cosa è il fumetto" direi leggi Mathieu. Quindi, Coconino deve portarci Julius Corentin! |
Che bomba di video!!! Chapeau!
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bgh |
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La torre non è dei fratelli Schuiten, ma del solo François (e di Benoit Peeters). Luc Schuiten è un architetto, l'unico fumetto che abbia fatto è la trilogia delle Terre Cave.
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bgh |
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Un fumetto... orgogliosamente inutile, visto che non racconta quasi niente. L'esile vicenda la leggete tutta (non è un'iperbole) in quarta di copertina: un artista performer di mezza età, che si sente profondamente incompleto, viene a sapere che i primi anni della sua esistenza sono stati documentati quasi passo per passo ai fini di un esperimento. Dimentica così di vivere (ne valeva la pena?) molto del tempo che gli resta, che trascorre invece come un ossesso a leggere i documenti che lo riguardano, e a scoprire gli eventi che lo hanno portato a fare le scelte che ha fatto.
Il racconto è decisamente freddo, visto che non sappiamo quasi niente di quest'uomo, né leggiamo (a parte alcuni piccoli brani) il contenuto della documentazione che lo riguarda. A Mathieu interessa il concetto, e di esempi pratici che ci illuminino su questi rapporti causa-effetto è molto parco (e quei pochi che ci sono sono piuttosto lineari: l'occhio della telecamera che lo spiava da piccolo diventa da adulto, inconsciamente, parte delle sue performance artistiche...).
L'impressione è che avrebbe potuto tranquillamente essere un romanzo breve. A differenza di 3", dove l'immagine e la sequenzialità sono fondamentali, non altrettanto avviene in questo caso (i disegni comunque - benché semplici - sono molto affascinanti), visto che il racconto è affidato tutto alle didascalie, e le vignette si limitano a fornire un riscontro visivo.
Senz'altro è un'opera profonda e tutt'altro che brutta (le didascalie sono molto impegnative), ma non è che la consiglierei proprio con entusiasmo.
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Diavolo Rosso
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QUOTE (bgh @ Venerdì, 08-Mar-2019, 15:49) | Un fumetto... orgogliosamente inutile, visto che non racconta quasi niente. L'esile vicenda la leggete tutta (non è un'iperbole) in quarta di copertina: un artista performer di mezza età, che si sente profondamente incompleto, viene a sapere che i primi anni della sua esistenza sono stati documentati quasi passo per passo ai fini di un esperimento. Dimentica così di vivere (ne valeva la pena?) molto del tempo che gli resta, che trascorre invece come un ossesso a leggere i documenti che lo riguardano, e a scoprire gli eventi che lo hanno portato a fare le scelte che ha fatto.
Il racconto è decisamente freddo, visto che non sappiamo quasi niente di quest'uomo, né leggiamo (a parte alcuni piccoli brani) il contenuto della documentazione che lo riguarda. A Mathieu interessa il concetto, e di esempi pratici che ci illuminino su questi rapporti causa-effetto è molto parco (e quei pochi che ci sono sono piuttosto lineari: l'occhio della telecamera che lo spiava da piccolo diventa da adulto, inconsciamente, parte delle sue performance artistiche...).
L'impressione è che avrebbe potuto tranquillamente essere un romanzo breve. A differenza di 3", dove l'immagine e la sequenzialità sono fondamentali, non altrettanto avviene in questo caso (i disegni comunque - benché semplici - sono molto affascinanti), visto che il racconto è affidato tutto alle didascalie, e le vignette si limitano a fornire un riscontro visivo.
Senz'altro è un'opera profonda e tutt'altro che brutta (le didascalie sono molto impegnative), ma non è che la consiglierei proprio con entusiasmo. |
Commento interessante. Da come eri partito pensavo lo bocciasti in toto, mentre mi pare alla fine tu lo abbia apprezzato e mi hai ulteriormente incuriosito. Credo comunque che l'intento dell'autore fosse -più che farci empatizzare con il protagonista- affrontare le sopra citate tematiche e farlo con uno stile decisamente seducente. Penso di farlo mio, finanze permettendo.
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