Serie da Libreria Bonelli, pareri e impressioni
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Apro una discussione unica per fare una breve analisi delle nuove serie Bonelli che, ormai, possiamo considerare, a oggi, per il solo mercato librario. In giro ci saranno le discussioni sui singoli volumi (e non per tutti), ma avendo periodicità lunga (tra annuali, semestrali e così via) si fa prima, forse, a parlane insieme. Nel giro di due mesi mi sono ritrovato a prendere il secondo di Chambara, il quarto di Senzanima, il primo di Il Confine, K-11 e I Racconti di Domani. Non contento ho preso il volme unico de l’Apocalisse. E ammetto che dagli scaffali occhieggia Lo Sconosciuto e sono tentato di prenderlo.
Prima considerazione. Le serie originali (quindi non ristampe o storie speciali di personaggi esistenti) inaugurate nella nuova formula sono tutte (o quasi) dell’etichetta Audace. Quasi a voler demarcare tematiche e tipologia di argomenti in base al mercato di riferimento... o forse perchè sul fronte di iniziative più “popolari” non si ha nulla di nuovo.
I volumi sono bei prodotti, per carta, cartonatura e cura. Unica nota dolente I Racconti di Domani, bello l’effetto della copertina non patinata ma il colore nero tende a sbiadirsi sui bordi. In particolare noto un salto qualitativo a livello grafico. Nessuna roba retrò o dal gusto pacchiano. In particolare Il Confine, Senzanima e K-11 si fanno notare dagli altri con bei loghi e un’ottima impostazione grafica. Un pò sottotono Chambara (bel logo ma grafica così, così) e decisamente poco attraente Lo Sconosciuto che evidenzia tutti i limiti grafici di molte pubblicazioni da edicola. Tra l’altro, finalmente, hanno trovato un unico formato in termini di altezza e larghezza per questi volumi che, negli effetti, fanno parte di una sola etichetta. Quando si butta un’occhio allo scaffale dei volumi Bonelli, stona troppo vedere formati così diversi, scelti con criteri oscuri. Dovrebbero sceglierne un paio più i brossurati, imho.
I prezzi... bhe se si considerano i volumi francesi o simili dello stesso settore siamo in linea, anzi questi volumi sono anche più grandi in alcuni casi (penso alle proposte francesi della Star Comics); se si pensa invece che si tratta di materiale inedito, prodotto dalla Bonelli stessa allora in un certo qual modo possiamo dire che il prezzo è ottimo. Unico grosso dubbio, la differenza fra le diverse collane della stessa Bonelli anche a parità di pagine. Senzanima ha subito un aumento, dai 16 euro dei primi tre numeri ora costa 17... e mi chiedo il perchè... se il discorso di spostarsi in libreria era anche per il maggior margine non mi spiego la cosa, soprattutto di volumi che escono una tatum e non possono fare storico in termini di venduto come per una serie periodica da edicola. Quindi? Visto il successo della collana si è pensato di sfruttarlo? Gli Altri volumi dalla stessa foliazione (K-11, Il Confine) sono ai canonici 16 euro. Chambara 18 in bianco e nero, però abbiamo più pagine e quindi ci può stare. Lo Sconosciuto 21 euro, maggior foliazione e in bianco e nero, credo che qui contino anche i diritti di sfruttamento. I Racconti di Domani, spiace dirlo, sembra denotare un tentativo di sfruttare il brand “Dylan Dog”: volume dalla foliazione più bassa in assoluto (64 pag.), senza nessun dietro le quinte o editoriale a 19 euro... e non credo che sia per il diverso effetto della copertina. I volumi singoli fanno storia a sè e quindi i prezzi non sono confrontabili, penso dipenderà dalle tirature e dalle aspettative.
Infine il colore. Tolti Chambara, Lo Sconosciuto e l’Apocalisse tutte le proposte (anche Sottosopra di Enoch che non ho preso, ma da quel che ho visto è un bel prodotto) sono a colori. Al di là della diatriba “colore si o no”, la colorazione è ben fatta e studiata in base al prodotto a cui è applicata: si va dal pittorico digitale di Cavenago, ai colori volutamente “spenti” de Il Confine a quelli “supereroistici” di K-11. Cosa che spicca nel tamburino è che tutti i volumi hanno la supervisione colore di Mammucari (in realtà questa cosa la si nota anche in alcuni prodotti da edicola). E’ evidente che Bonelli si sia dotato di una struttura per il colore per alcuni suoi prodotti, affidandola a chi ha fatto esperienza sul campo in questi anni.
A ora ho letto Senzanima e I Racconti di Domani... per non rendere questo post kilometrico rimando a dopo i pareri sulle storie (positivo per il primo, interdetto/deluso per il secondo). Se qualcuno ha già provato queste proposte può dire la sua.
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bgh |
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Non ce n'è uno che mi ispiri. Mi interessava vagamente Lo Sconosciuto, ma dopo averlo sfogliato mi sono cascate le bolas. Ma che c'entrano i monologhi interiori le seghe mentali con il personaggio di Magnus? E ostentate, per di più: non c'è una singola tavola senza almeno un paio di didascalie che riportino i pensieri di Unknow.
Tristissimo poi che non nascondano minimamente il fatto che il progetto sia stato dirottato dagli albi da edicola al cartonato da libreria. È anzi evidenziata la divisione della storia in due parti, guarda caso corrispondenti alla foliazione di un albo da edicola Audace.
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Moreno Roncucci |
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QUOTE (bgh @ Giovedì, 28-Nov-2019, 16:46) | Non ce n'è uno che mi ispiri. Mi interessava vagamente Lo Sconosciuto, ma dopo averlo sfogliato mi sono cascate le bolas. Ma che c'entrano i monologhi interiori le seghe mentali con il personaggio di Magnus? E ostentate, per di più: non c'è una singola tavola senza almeno un paio di didascalie che riportino i pensieri di Unkbow.
Tristissimo poi che non nascondano minimamente il fatto che il progetto sia stato dirottato dagli albi da edicola al cartonato da libreria. È anzi evidenziata la divisione della storia in due parti, guarda caso corrispondenti alla foliazione di un albo da edicola Audace. |
Beh, non so se hai seguito i miei post nella discussione su Cani Sciolti su quanto costa effettivamente produrre (scrivere e disegnare) un fumetto, ma riassumendo: non esiste proprio la possibilità che quel volume vada in pari con le vendite da libreria. Dovranno fare prima o poi anche un edizione da edicola. Per questo sarà già prevista la divisione in "albi audace"...
Tornando al discorso generale sui vari volumi: non sono stato a Lucca e non ho ancora preso quasi nessuno di questi libri: qualcuno che li ha letti può dire come sono stampati? Perchè la Bonelli pare voglia entrare in un mercato "di qualità" (libraria) ma finora non si è decisamente dimostrata all'altezza, con edizioni sgranate e pixellate (e pensare che una volta era la casa editrice nota per la qualità di stampa dei suoi albi da edicola...)
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Ciao, /\/\oreno.
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magoz |
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QUOTE (bgh @ Giovedì, 28-Nov-2019, 16:46) | Non ce n'è uno che mi ispiri. Mi interessava vagamente Lo Sconosciuto, ma dopo averlo sfogliato mi sono cascate le bolas. Ma che c'entrano i monologhi interiori le seghe mentali con il personaggio di Magnus? E ostentate, per di più: non c'è una singola tavola senza almeno un paio di didascalie che riportino i pensieri di Unknow.
Tristissimo poi che non nascondano minimamente il fatto che il progetto sia stato dirottato dagli albi da edicola al cartonato da libreria. È anzi evidenziata la divisione della storia in due parti, guarda caso corrispondenti alla foliazione di un albo da edicola Audace. |
io l'ho comprato a scatola chiusa, per amore del personaggio (forse dopo aver letto una recensione positiva in rete)... e in effetti le didascalie a cui fai riferimento tu sono una delle (varie) note stonate (rimandano più a un racconto del detective Marlowe che a Unknow ), per il resto la storia non è male e si lascia leggere (almeno la prima parte, che è quella che ho letto finora), ma il rischio scimmiottamento e il confronto con l'ingombrante originale non sono facili da superare (e infatti non sono stati superati ). Per non parlare dei disegni, dove il divario rispetto a ciò che il fenomenale genio artistico di Magnus aveva saputo realizzare è talmente ampio da non poter essere nemmeno argomento di discussione: mi chiedo perciò perché non osare con uno stile di disegno (e quindi un disegnatore) più originale e di personalità, per evitare l'effetto emulazione (il remake dei tatuaggi che cospargono il corpo di uno dei personaggi che ritorna rispetto alle storie passate è improponibile, tant'è che m'è parso in una vignetta di riconoscere una scansionatura tratta dalle vecchie storie ) e creare un qualcosa che avesse un valore a sé... P.S. aggiungo che per questo tipo di tavole andava benissimo anche il formato bonelli, anzi forse avrebbe aiutato a minimizzarne i difetti P.P.S. aspetto con interesse di leggere altri pareri, soprattutto se discordanti dal mio, visto che le mie sono impressioni parziali (perché non ho letto tutto il volume) e a caldo, e in fondo in fondo sono talmente affezionato al personaggio che vorrei tanto che queste nuove storie lo potessero omaggiare come si deve...
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Luca2 |
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Mi interessavano Quei Due, Il Confine e Apocalisse. A Lucca ho preso solo l'ultimo perché sfogliando gli altri mi sono accorto (correggetemi se sbaglio, ma dai commenti precedenti mi pare che sia proprio così) che presentano delle classiche tavole bonelliane a sei vignette l'una, forse anche meno visto che la griglia è molto più libera, e il formato maggiorato non è stato minimamente sfruttato. Quello della Ziche (bravissima, comunque) mi è sembrato anche un po' "vuoto", le vignette respirano troppo e ci vorrebbe forse il colore o anche solo un formato più piccolo per apprezzarle. L'unico che mi è parso sottrarsi a questa situazione è Lo Sconosciuto, che però non ho preso perché non stravedo per il personaggio. Anche K-11 che un po' mi ha incuriosito mi sembra soffrire di questo difetto, che poi magari per altri un difetto non è. Oltretutto di questo fumetto mi sembra che non abbia parlato nessuno ancora. Gli altri non li ho sfogliati perché non mi interessevano, del Faraci-Ziche e de Il Confine attendo la versione economica se mai ci sarà.
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Hieronimus |
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Per la qualità di stampa dei volumi. A me sembra più che buona, in particolare per quelli in bianco e nero. Tra l'altro ho sfogliato il Deadwood Dick di Frisenda, quello incriminato per la scarsa qualità di stampa per l'edicola, e decisamente non c'è storia. Ottima stampa, le vignette dove ci sono gli spruzzi di sangue resi con quell'effetto sporcato sono riprodotti benissimo.
Per la struttura delle tavole... si nota che sono prodotti pensati per il formato Audace e poi dirottati in libreria, anche K-11 presenta, ad esempio, un finale di volume che da più l'idea di storia troncata per suddivisione posticcia. Appena lo leggo saprò dire meglio narrativamente come rende. Invece per la gabbia, trovo tavole ariose e costruzioni libere funzionali al racconto. Chambara mi sembra quello più messo a fuoco per la parte disegnata, gli altri apparentemente non sfruttano il formato così grande, però cosa si doveva fare? Copiare ad esempio la costruzione francese mi sa di snaturamento, così invece l'impianto è riconoscibile come quello italiano popolare, ma la libertà e la costruzione funzionale rende comunque meglio in questo formato.
Passiamo alle storie:
Senzanima vol. 4
Continua l'approccio "cinico" al mondo di Dragonero. Gli autori sembrano divertirsi molto a scrivere questa serie. Non siamo di fronte al top del filone "grimdark" della fantasy moderna, ma il prodotto è valido. Per ora le storie sono autoconclusive e a dire il vero la cosa non dispiace. Finalmente in questo volume vengono messi sotto i riflettori altri coprotagonisti, dopo tre numeri dove il "Carogna" era eccessivamente presente. Unico appunto, visto che la serie è su un'esercito di mercenari, sarebbe gradito qualche racconto di vera guerra e non solo queste missioni secondarie. Buoni i disegni e la colorazione, anche se i primi due numeri di Alberti e Calcaterra sono superiori. Senzanima, più di altri, sfrutta ancora di più il formato maggiorato per le tavole. Al contrario di alcuni, ho apprezzato più dell'inserimento delle solite interviste (che, imho, lasciano il tempo che trovano), quello delle schede sul mondo di Dragonero, che contestualizzano le cose viste nel fumetto.
Era necessaria la presenza in libreria? Mah, come spin-off autonomo (fruibile anche da chi, come me, non segue la regolare) di una serie esistente, forse la sua collocazione naturale era in edicola. Visto il tema trattato e il modo di come è narrata, forse avrebbe anche funzionato meglio di altri albi Audace.
Stona ancora l'aumento di 1 euro. Essendo l'unica serie da libreria più rodata, fa pensare questa cosa...
Per I Racconti di Domani faccio un post apposito.
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K-11 mi interessava, però pensavo fosse una storia di guerra oppure una storia ambientata durante la guerra, invece dopo averla sfogliata... Mi sembra sia la nascita di un supersoldato potenziato. Tipo Capt America o ORFANI Qualcuno mi può dare conferma? Nel caso salto perché il genere non mi interessa Ovvero mi tengo il vecchio Cap!
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QUOTE (LondonOrbital @ Venerdì, 29-Nov-2019, 11:03) | K-11 mi interessava, però pensavo fosse una storia di guerra oppure una storia ambientata durante la guerra, invece dopo averla sfogliata...
Mi sembra sia la nascita di un supersoldato potenziato. Tipo Capt America o ORFANI
Qualcuno mi può dare conferma? Nel caso salto perché il genere non mi interessa Ovvero mi tengo il vecchio Cap!
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E in coda per la lettura di stasera.. bimbi permettendo Anch'io sono curioso, K-11 e il Confine sono le due serie che più vorrei provare.
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QUOTE (LondonOrbital @ November 29, 2019 04:03 am) | K-11 mi interessava, però pensavo fosse una storia di guerra oppure una storia ambientata durante la guerra, invece dopo averla sfogliata...
Mi sembra sia la nascita di un supersoldato potenziato. Tipo Capt America o ORFANI
Qualcuno mi può dare conferma? Nel caso salto perché il genere non mi interessa Ovvero mi tengo il vecchio Cap!
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Confermo che è quello che temevi, anche se non solo. La serie comunque è ben scritta, ha degli ottimi disegni e redazionali all’altezza.
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Bel topic, ci voleva. Finora io ho acquistato I racconti di Domani e lo Sconosciuto. A breve proverò anche il primo numero del Confine. E poi... e poi stop, probabilmente se fosse uscito in edicola avrei provato anche K- 11, ma per i volumi da libreria devo per forza fare una cernita... Ho letto il primo numero della serie di Sclavi.... Giudizio positivo! Confezione: per me impeccabile. Il volume è maneggevole, ben stampato su carta di pregio, ben colorato; il grande formato esalta l'ottimo lavoro di Cavenago. Unica pecca, semmai, la totale assenza di redazionali. La(e) storia(e) di Sclavi è buona. Anche qui, come nell'episodio di DD "Nel mistero", Sclavi è scarno ed essenziale, e si capisce che ogni singola pagina, ogni singolo dialogo gli sia costata una grande fatica... Però, rispetto alla totale disperazione narrata nella grapich novel per Feltrinelli, qui noto una maggiore propensione al divertimento, all'autocitazione, all'ironia, al ribaltamento di prospettiva... Insomma, in tutto e per tutto Dylan Dog. Positiva anche la scelta dei mini racconti, probabilmente Sclavi non sarebbe più in grado di gestire le canoniche 94 pagine, mentre qui, in storia di una decina di pagine o anche meno, può dar libero sfogo alla sua (ahimé un po' appannata) verve, alle sua battute piene di nonsense, alla sua personale visione del Mondo, alle tematiche a lui più care, come l'incomunicabilità tra genitori e figli, la disillusione nei confronti della vita, la timida speranza di un riscatto sociale, l'ossessione per la morte, la paura del Potere. Non tutti i racconti sono dello stesso livello, ma un paio sono davvero notevoli, inoltre un Groucho in gran forma e Hamlin in versione Zio Tibia aggiungono ulteriore valore. Disegni. Probabilmente sono troppo legato agli autori storici di DD per apprezzare fino in fondo Cavenago, che però qui ha sfornato davvero delle tavole molto dinamiche, ariose ed a tratti psichedeliche. Ho chiuso il volume con la voglia di leggere altri Racconti di Domani.... Proseguirò dunque senza indugio.
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