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> Dylan Dog 364 - Eterne stagioni, Barbato - Nizzoli
 
Kowalsky
Inviato il: Venerdì, 05-Lug-2019, 13:31
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Nonno Bassotto
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Veramente una bella storia quella di questo mese. Il tema ormai classico della Barbato su Dylan e l'amore, Nizzoli con le atmosfere nevose, l'idea delle stagioni impazzite.

(click to show/hide)


Belle anche le interazioni con Carpenter e Rania
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Ric777
Inviato il: Venerdì, 05-Lug-2019, 15:59
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Asterix
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Oh bene, mi domandavo proprio come mai nessuno aprisse il topic su quella che a mio parere è finora la storia più bella di tutto il ciclo della meteora.
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Masticatore
Inviato il: Lunedì, 08-Lug-2019, 09:31
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Yellow Kid


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L'ennesimo bell'albo in cui questa fatidica continuity (non ce la faccio nemmeno più a ironizzare sul termine serrata con cui c'hanno scassato i cabasisi per ANNI) tende a rovinare la storia invece di darle un qualcosa in più.

Non vedo nessuna logica, nessuna coerenza interna tra i vari albi, qualche dettaglio qui e là ma nella globalità è completamente sfilacciato, scollegato, quello c'ha un tesseract dentro casa e non gliene frega nulla, quanto tempo è passato dall'inizio della saga? BOH. Mò avremo sei albi a-stagionali? Lo spero, almeno questo.

Credo sia la peggiore gestione di continuity che abbia mai visto. Citatemi un qualsiasi cosa, dalle serie tv alle saghe di videogiochi, alle espansioni di carte Magic, in cui la continuity sia così non gestita. Sul serio, fatemi capire.

In un universo parallelo Dylan Dog è esattamente questo, ma non lo gestisce Recchioni. Sarei curioso di andare in quel mondo e leggere una sua recensione spassionata.

Come avrete capito, il film è decisamente lungo, zeppo di roba spesso infilata a forza e malamente, con una linea narrativa confusa, e un ritmo zoppicante dall’inizio alla mai troppo vicina fine.

Fiondatevi sull'Old Boy attualmente in edicola se non lo avete ancora fatto.
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Moscarda
Inviato il: Domenica, 14-Lug-2019, 12:27
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Uomo Mascherato
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Gli adesivi in omaggio come sono? Valgono la pena o sono scrausi come i poster?
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Ric777
Inviato il: Domenica, 14-Lug-2019, 15:17
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Asterix
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QUOTE (Moscarda @ Domenica, 14-Lug-2019, 11:27)
Gli adesivi in omaggio come sono? Valgono la pena o sono scrausi come i poster?
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A me sembravano carini, purtroppo se li è barbati mia figlia.
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kento
Inviato il: Domenica, 14-Lug-2019, 17:20
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Spirito con la Scure
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Con tutta la buona volontà, non riesco ad appassionarmi a questa serie di episodi debolmente legati tra loro.... A me piaceva l'idea che ogni numero di Dylan raccontasse una storia a sé, come un film... E che il mese dopo tutto ripartisse da zero.

Non rimpiango il periodo Gualdoni, sia chiaro (anche se non tutto era da buttare) ma l'ultimo ciclo curato da Marcheselli e il primo di Recchioni... Beh, francamente sí.
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absoluto
Inviato il: Sabato, 20-Lug-2019, 19:30
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Fletto i muscoli e sono nel vuoto
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Bellissimo albo, Barbato ispirata. con uno spunto semplice riesce a sviluppare un’ottima storia. Nizzoli in forma smagliante.

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logantony
Inviato il: Martedì, 06-Ago-2019, 09:05
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Asterix
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Anche a mio parere è finora la storia più bella di tutto il ciclo della meteora. Comprata.
E' dalla storia 383 che non compravo un albo, li ho letti nel frattempo ma non li ho comprati.
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VIPERFRITZ
Inviato il: Martedì, 01-Ott-2019, 16:34
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Little Nemo
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Storia non male alla fine se presa a sè stante.

L'aspetto che ho sofferto di più è stato l'assistere ancora oggi ad un Dylan che perde la testa e si innamora per una ragazza che ha visto 1 volta...
...sarà che dopo tot anni la mia mente proietta un Dylan più "navigato" da questo punto di vista, più cinico...ed invece da questo punto di vista è rimasto agli albori.

Questo se non parliamo ovviamente del ciclo meteora.

Se glielo mettiamo non facciamo che gravare l'albo e la storia di un peso che non sono in grado di sorreggere...ed infatti devono poi giustificare la chiusura in vista dell'albo successivo in continuity, in modo grossolano e sbrigativo...che agganciato appunto alle motivazioni di influenza della meteora ha sempre meno credibilità.

Non male i disegni di Nizzoli.

STORIA (Paola Barbato): 6,5
DISEGNI (Marco Nizzoli): 7

GENERALE: 6,5

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Moreno Roncucci
Inviato il: Sabato, 30-Nov-2019, 05:01
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Detective dell'Impossibile
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Questo è stato uno degli albi che mi ha spinto a continuare a comprare Dylan Dog fino al 400 invece di smettere prima. Nel senso proprio del leggere i nomi degli autori degli albi nelle anticipazioni, e dire "Barbato e Nizzoli? No, questo devo prenderlo". C'erano abbastanza albi per cui l'ho detto da farmi dire "vabbè, a stò punto li prendi tutti fino al 400 e amen". Poi però, complice anche l'incellofanatura che mi ha impedito di sbirciare finchè non l'ho aperto (quando mi è arrivato mi ero dimenticato chi erano gli autori...) l'ho letto solo ora.

La storia è davvero bella, la prima che possa definire tale senza aggiungere un "ma..." o "se non fosse che..." da molti numeri a questa parte. E mi ha fatto ricordare/realizzare meglio un aspetto peculiare del Dylan Dog della Barbato: il suo Dylan Dog non ascolta nessuno, non importa quanto lo pregano, fa sempre quello che vuole, impulsivamente e senza ragionare, e mette in pericolo sè stesso e gli altri. Per fui fuggire dalle responsabilità (insomma, è uno str**zo..)

Normalmente avere un simile protagonista sarebbe un difetto e non un pregio. Ma il fatto è che Dylan Dog è così, nelle storie praticamente di tutti i suoi autori, da decenni. Lei è l'unica che ne pare consapevole.

Sono passati ormai da troppi anni i tempi del Dylan Dog dubbioso, che ascoltava gli altri senza voler essere per forza protagonista, delle storie del "periodo d'oro" di Sclavi. Quando arriva Chiaverotti il suo è un Dylan Dog fanaticamente sicuro di essere sempre nel giusto, in un mondo così diviso in maniera netta fra "buoni" e cattivi" da far sembrare quello di Tex un mondo di sfumature (in Tex ogni tanto c'è un dottore buono, nelle storie di Chiaverotti MAI! Sono tutti mostri vivisezionisti! La bontà e la cattiveria si dividono per professioni, i poeti sono tutti buoni, i matematici sono tutti gretti ed aridi, e gli scienziati sono tutti malvagi... e questo negli anni 80, poi dicono che queste cose sono arrivate con internet...). La cosa "strana" è... che anche Sclavi inizia a scriverlo così! (o forse, prima è cambiato Sclavi, e per questo come "successore" ha scelto proprio Chiaverotti...)

Da allora, il Dylan Dog di tutti è stato così: sputasentenze, "buono" fino a provocare il diabete, unico "puro" in un mondo corrotto. E di conseguenza, ci sono bel poche storie di quel periodo che mi siano piaciute (non le ho lette tutte perchè dopo un po' lo saltavo, ma credo di non averne mai letta nessuna di Chiaverotti che raggiungesse la sufficienza). Le poche volte che trovavo un albo che mi piaceva erano le rare eccezioni, quando qualcuno riusciva a scrivere un Dylan Dog diverso.

Poi è arrivata la Barbato. Che è diventata in fretta la mia autrice di Dylan Dog preferita E la cosa peculiare, da questo punto di vista, è che il suo Dylan Dog, chiaramente e dichiaratamente, È QUELLO DI CHIAVEROTTI che normalmente non sopporto. Non si rifà al Dylan Dog del periodo d'oro, ma all'insopportabile sputasentenze che è venuto dopo. Solo che, invece di tenerlo immerso in un mondo dove tutti i poeti sono buoni, tutti gli scienziati sono cattivi, e Dylan è l'unico puro... lo mette in situazioni che lo mettano di fronte alla sua merda. (e il bello è che riesce a farlo, senza trasformare il fumetto in un rant o una parodia di Dylan Dog, ma anzi, mostrando di volergli bene lo stesso, ma di volergli bene come qualcuno che vorrebbe tanto che maturasse un po', quello str**zo!)

In questo albo, non ci sono "cattivi". Se non Dylan Dog stesso. Anche l'Inverno ha effetti positivi per alcuni. Per tutto l'albo, gli altri cercano di salvare Dylan Dog dalla sua stupidità arroganza. Sì, perchè Dylan non è stupido, è solo arrogante: non ascolta nessuno, esponendosi diverse volte a rischi mortali (e i "mostri" lo devono salvare ogni volta...). Quando, finalmente, smette cinque minuti di sparare banalità da adolescente innamorato, e si rende finalmente conto della situazione... ancora una volta, DECIDE LUI PER ENTRAMBI! Vuole tenerla come un canarino in gabbia, per non perderla, sicuro che LUI se la caverà benissimo, dove quella poveretta della madre (che, poverina, mica era Dylan Dog) ha fallito.

"lui non ce l'ha fatta. Diceva che mi amava troppo, ma per me non mi amava abbastanza"

Poi, vabbè, si potrebbe parlare anche dell'idea delle stagioni, dei disegni di un Nizzoli in gran forma, ma mi interessava di più sottolineare quell'aspetto. È uno "sguardo" per me molto più consapevole e "maturo" al personaggio, che dà alle storie della Barbato una marcia in più (poi anche lei mica fa solo capolavori, eh, come a tutti gli sceneggiatori gli capitano anche le storie sbagliate...)


--------------------
Ciao,
/\/\oreno.
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Znort
Inviato il: Sabato, 30-Nov-2019, 08:36
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Detective dell'Impossibile
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Il Dyd di Sclavi però non è esattamente come lo descrivi, ma è un po' più ricco di sfumature (nonostante la componente "diabetica" sia sempre stata presente). Inoltre aldilà del fatto che scriveva davvero da dio, almeno per me le migliori storie di Sclavi, quelle che non dimenticherò mai, son quelle più strambe tipo Morgana o Storia di Nessuno.
Chiaverotti invece è appunto bianco e nero. Il bello delle sue storie sta più in una certa sadicità dei cattivoni, e nello splatter, il resto è decisamente sopra le righe ma in negativo. Funzionava all'epoca, perchè funzionava anche lo splatter, ma diciamo che poi è "invecchiato male"!
Barbato è brava, quando è in vena scrive storie di Dyd fantastiche e sì, mettendolo in difficoltà e in contraddizione con se stesso...
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Ric777
Inviato il: Sabato, 30-Nov-2019, 11:49
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Asterix
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La mia impressione (parlo di 'impressione' perché non ho letto tutte le storie della Barbato) è che prima Dylan fosse istintivo ed un po' umorale, mentre tra le mani di Paola sia diventato capriccioso e narciso. Voi dite che vuole bene a Dylan; a me sembra invece che in lui riveda il fidanzatino che l'ha piantata in seconda liceo facendola piangere. Ora ne approfitta per "vendicarsi" un po'.
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Kowalsky
Inviato il: Sabato, 30-Nov-2019, 14:23
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Nonno Bassotto
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QUOTE (Ric777 @ Sabato, 30-Nov-2019, 10:49)
La mia impressione (parlo di 'impressione' perché non ho letto tutte le storie della Barbato) è che prima Dylan fosse istintivo ed un po' umorale, mentre tra le mani di Paola sia diventato capriccioso e narciso. Voi dite che vuole bene a Dylan; a me sembra invece che in lui riveda il fidanzatino che l'ha piantata in seconda liceo facendola piangere. Ora ne approfitta per "vendicarsi" un po'.

Uh, le donne cattive si vendicano sui bravi ragazzi che invece sono così cari e riflessivi
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Ric777
Inviato il: Sabato, 30-Nov-2019, 15:07
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Asterix
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QUOTE (Kowalsky @ Sabato, 30-Nov-2019, 13:23)
QUOTE (Ric777 @ Sabato, 30-Nov-2019, 10:49)
La mia impressione (parlo di 'impressione' perché non ho letto tutte le storie della Barbato) è che prima Dylan fosse istintivo ed un po' umorale, mentre tra le mani di Paola sia diventato capriccioso e narciso. Voi dite che vuole bene a Dylan; a me sembra invece che in lui riveda il fidanzatino che l'ha piantata in seconda liceo facendola piangere. Ora ne approfitta per "vendicarsi" un po'.

Uh, le donne cattive si vendicano sui bravi ragazzi che invece sono così cari e riflessivi

"Il fidanzatino un po' stronzetto e farfallone". Va meglio così? Tra l'altro ho scritto "vendicarsi" tra virgolette proprio per sottolineare che fosse un termine volutamente esagerato.
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fiocotram
Inviato il: Domenica, 01-Dic-2019, 17:35
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Uberlogorrea
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QUOTE (Moreno Roncucci @ Venerdì, 29-Nov-2019, 21:01)
Questo è stato uno degli albi che mi ha spinto a continuare a comprare Dylan Dog fino al 400 invece di smettere prima. Nel senso proprio del leggere i nomi degli autori degli albi nelle anticipazioni, e dire "Barbato e Nizzoli? No, questo devo prenderlo". C'erano abbastanza albi per cui l'ho detto da farmi dire "vabbè, a stò punto li prendi tutti fino al 400 e amen". Poi però, complice anche l'incellofanatura che mi ha impedito di sbirciare finchè non l'ho aperto (quando mi è arrivato mi ero dimenticato chi erano gli autori...) l'ho letto solo ora.

La storia è davvero bella, la prima che possa definire tale senza aggiungere un "ma..." o "se non fosse che..." da molti numeri a questa parte. E mi ha fatto ricordare/realizzare meglio un aspetto peculiare del Dylan Dog della Barbato: il suo Dylan Dog non ascolta nessuno, non importa quanto lo pregano, fa sempre quello che vuole, impulsivamente e senza ragionare, e mette in pericolo sè stesso e gli altri. Per fui fuggire dalle responsabilità (insomma, è uno str**zo..)

Normalmente avere un simile protagonista sarebbe un difetto e non un pregio. Ma il fatto è che Dylan Dog è così, nelle storie praticamente di tutti i suoi autori, da decenni. Lei è l'unica che ne pare consapevole.

Sono passati ormai da troppi anni i tempi del Dylan Dog dubbioso, che ascoltava gli altri senza voler essere per forza protagonista, delle storie del "periodo d'oro" di Sclavi. Quando arriva Chiaverotti il suo è un Dylan Dog fanaticamente sicuro di essere sempre nel giusto, in un mondo così diviso in maniera netta fra "buoni" e cattivi" da far sembrare quello di Tex un mondo di sfumature (in Tex ogni tanto c'è un dottore buono, nelle storie di Chiaverotti MAI! Sono tutti mostri vivisezionisti! La bontà e la cattiveria si dividono per professioni, i poeti sono tutti buoni, i matematici sono tutti gretti ed aridi, e gli scienziati sono tutti malvagi... e questo negli anni 80, poi dicono che queste cose sono arrivate con internet...). La cosa "strana" è... che anche Sclavi inizia a scriverlo così! (o forse, prima è cambiato Sclavi, e per questo come "successore" ha scelto proprio Chiaverotti...)

Da allora, il Dylan Dog di tutti è stato così: sputasentenze, "buono" fino a provocare il diabete, unico "puro" in un mondo corrotto. E di conseguenza, ci sono bel poche storie di quel periodo che mi siano piaciute (non le ho lette tutte perchè dopo un po' lo saltavo, ma credo di non averne mai letta nessuna di Chiaverotti che raggiungesse la sufficienza). Le poche volte che trovavo un albo che mi piaceva erano le rare eccezioni, quando qualcuno riusciva a scrivere un Dylan Dog diverso.

Poi è arrivata la Barbato. Che è diventata in fretta la mia autrice di Dylan Dog preferita E la cosa peculiare, da questo punto di vista, è che il suo Dylan Dog, chiaramente e dichiaratamente, È QUELLO DI CHIAVEROTTI che normalmente non sopporto. Non si rifà al Dylan Dog del periodo d'oro, ma all'insopportabile sputasentenze che è venuto dopo. Solo che, invece di tenerlo immerso in un mondo dove tutti i poeti sono buoni, tutti gli scienziati sono cattivi, e Dylan è l'unico puro... lo mette in situazioni che lo mettano di fronte alla sua merda. (e il bello è che riesce a farlo, senza trasformare il fumetto in un rant o una parodia di Dylan Dog, ma anzi, mostrando di volergli bene lo stesso, ma di volergli bene come qualcuno che vorrebbe tanto che maturasse un po', quello str**zo!)

In questo albo, non ci sono "cattivi". Se non Dylan Dog stesso. Anche l'Inverno ha effetti positivi per alcuni. Per tutto l'albo, gli altri cercano di salvare Dylan Dog dalla sua stupidità arroganza. Sì, perchè Dylan non è stupido, è solo arrogante: non ascolta nessuno, esponendosi diverse volte a rischi mortali (e i "mostri" lo devono salvare ogni volta...). Quando, finalmente, smette cinque minuti di sparare banalità da adolescente innamorato, e si rende finalmente conto della situazione... ancora una volta, DECIDE LUI PER ENTRAMBI! Vuole tenerla come un canarino in gabbia, per non perderla, sicuro che LUI se la caverà benissimo, dove quella poveretta della madre (che, poverina, mica era Dylan Dog) ha fallito.

"lui non ce l'ha fatta. Diceva che mi amava troppo, ma per me non mi amava abbastanza"

Poi, vabbè, si potrebbe parlare anche dell'idea delle stagioni, dei disegni di un Nizzoli in gran forma, ma mi interessava di più sottolineare quell'aspetto. È uno "sguardo" per me molto più consapevole e "maturo" al personaggio, che dà alle storie della Barbato una marcia in più (poi anche lei mica fa solo capolavori, eh, come a tutti gli sceneggiatori gli capitano anche le storie sbagliate...)

Guarda, sono molto d'accordo con la tua analisi... anzi, spero che tu non sia geloso di essa perché ti dico che in passato mi sono trovato a dire cose molto simili sulle storie della Barbato. Ancora oggi, meteore o non meteore, è il solo nome dopo Sclavi ( e forse Bilotta) a farmi comprare l'albo a scatola chiusa.

Anche perché la maggiore caratteristica vincente delle storie di Dylan Dog scritte da lei è che pur mettendo in scena il personaggio per quello che è, con le sue caratteristiche base, lo fa sempre in occhio fortemente critico, quasi "decostruzionista" se dovessimo guardare agli autori inglesi.
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