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Comicus Forum > BD, Historietas e altri paesi > Spirou & Fantasio: Bravo, Franquin, Tome-Janry...


Inviato da: bgh il Lunedì, 25-Feb-2019, 22:48
Non ho mai letto niente di Spirou e Fantasio. Quindi mi sono accostato a IL DIARIO DI UN INGENUO di Emile Bravo senza ben sapere che cosa mi sarei trovato davanti. Mi immaginavo certo un fumetto condito da umorismo (anche solo per sentito dire, so perlomeno che Spirou è uno dei classici umoristici della BéDé), ma... stop qui. Le mie conoscenze pregresse si limitavano a questo.

E mi sono trovato davanti un fumetto di una bellezza folgorante.

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Dallo stile di disegno, semplice eppure irresistibilmente caricaturale e pieno di energia (oltre che particolarmente curato: Bravo non tira mai via, e disegna sempre gli sfondi nelle vignette), alla storia (semplice, della nascita dell'amicizia fra il titolare e Fantasio, uno stralunato ma non per questo stupido giornalista), fino all'atmosfera straordinaria che si respira. Il diario di un ingenuo è ambientato quasi completamente all'interno dell'hotel in cui Spirou presta servizio come fattorino, e ne racconta la routine di tutti i giorni, fra personaggi bizzarri e situazioni comiche. Solo che... solo che questo hotel si trova in Belgio, e siamo nei giorni che precedono immediatamente lo scoppio della Seconda guerra mondiale. Per il suo costante oscillare fra serio e faceto, per la sua ironia sottile che quasi mai diventa riso grasso, questo piccolo racconto mi ha ricordato molto il giustamente celebrato Grand Budapest Hotel, massimo capolavoro del regista Wes Anderson (assieme a Royal Tenembaums).

Un bellissimo fumetto, a cui farà presto seguito la lettura del sequel - tra l'altro uscito solo l'anno scorso -, La speranza, nonostante tutto. E magari, chissà, anche quella degli album classici della serie (a quanto ho capito, Il diario fa parte di una collana "collaterale" che presenta di volta in volta interpretazioni del personaggi filtrati dalla sensibilità dei singoli artisti che vi prendono parte), quelli del grande Franquin.
A proposito, ne avete qualcuno da consigliare in particolar modo (vedo che sono molti)?

PS: momento topico dell'album hands80.gif

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Inviato da: Starshadow il Martedì, 26-Feb-2019, 04:08
Era il fumetto di cui chiedevo "disperatamente" nel topic generico sulla BD... grazie bgh per il commento appassionato! Hai confermato la mia idea di recuperarlo/i! wink_old.gif

Inviato da: bgh il Mercoledì, 27-Feb-2019, 00:04
QUOTE (Starshadow @ Martedì, 26-Feb-2019, 04:08)
Era il fumetto di cui chiedevo "disperatamente" nel topic generico sulla BD... grazie bgh per il commento appassionato! Hai confermato la mia idea di recuperarlo/i! wink_old.gif

Ne vale la pena smile.gif

L'ho letto in francese, ma anche senza averla sfogliata sono sicuro che l'edizione di Nona Arte sia ottima, visto che l'ha curata il buon Kerdik rolleyes.gif

Inviato da: simasivi il Mercoledì, 27-Feb-2019, 09:37
io ce l'ho nella versione Planeta-DeAgostini che purtroppo aveva parecchie pagine fuori registro. Ma Bravo è un grande

Inviato da: Kerdik il Giovedì, 28-Feb-2019, 18:05
Consigliare storie di Spirou non è facile...

Era Jijé: per storici e nostalgici.
Era Franquin: gli ultimissimi, dalla "Z" in poi, indispensabili. Considero il blocco un unicum, cmq.
Era Fournier: come peschi, peschi bene. Disegno non eccelso (un grosso passo indietro, soprattutto: se non ci fosse il precedente di Franquin sarei meno severo), ma storie con uno standard decoroso.
Era Nic & Cauvin: non male come si racconta, ma comunque sconsigliati.
Era Tome & Janry: (la conosco poco, è uno dei miei "buchi"!)
Era Morvan & Munuera: Storie valide (tranne Aux Sources, imho moscia) e disegni bellissimi. Non mi convince la caratterizzazione dei personaggi.
Era Yoann & Vehlmann: pochi picchi, qualche basso, media decisamente alta. Nessun volume mi ha fatto impazzire, nessuno mi ha deluso.

Serie "Lo Spirou de..."

- Yohann & Vehlmann
La storia che valse loro la regular. Belli i disegni, storia valida, classica con una spruzzata di modernità.
- Frank Le Gall
Non mi esprimo, detesto l'autore, non sono riuscito a leggerlo. Ha i suoi estimatori.
- Tarrin & Yann
Scelgono la tradizione, loro si saranno divertiti, io l'ho trovato un lavoro un po' inutile. Un'ottima storia classica.
- Bravo
Chenneparlamoaffaa'... Sbaraglia tutti.
- Schwartz & Yann, Le Groom vert-de-gris
Inserimento nella scia dell'illustre predecessore... imho grosso flop.
- Parme & Trondheim
Deliziosamente leggero, tra i miei preferiti della collana.
- Schwartz & Yann, La Femme Léopard 1 e 2
Si fanno perdonare il flop precedente. Molto belli.
- Makyo & Toldac
Molto personale, fa onore allo spirito della collana. Non è il mio genere, però.
- Benoit Feroumont
Vedi Makyo & Toldac. Senza voto, quindi.
- Frank Pé & Zidrou
Doveva essere un volumone... ma la storia non mi convince del tutto. Sarà che quando leggo "Zidrou" mi aspetto ogni volta una meraviglia (e quasi sempre mi accontenta)...
- Bravo (il seguito)
Buono, un po' zavorrato dalla compiutezza del primo "Ingenuo", aspetto la seconda parte.

Inviato da: robi54bd il Giovedì, 28-Feb-2019, 19:13
mi avete incuriosito e andrò a ri-leggermi DIARIO DI UN INGENUO: a me sembra, ma erano 7/8 anni fa, che fosse molto per nostalgici, fatto bene ma poco appassionante...

Inviato da: Starshadow il Venerdì, 01-Mar-2019, 00:20
Più che di Spirou sarebbe interessante sapere se ci sono altre opere del buon Bravo (laugh2.gif) da non lasciarsi sfuggire...
Comunque è appena uscita una rece del secondo volume di Simone Rastelli su LSB, che mi ha definitivamente conquistato: inserirò i due tomi nel prossimo ordine! 21vs.gif

Inviato da: robi54bd il Venerdì, 01-Mar-2019, 01:49
QUOTE (Starshadow @ Giovedì, 28-Feb-2019, 23:20)
Più che di Spirou sarebbe interessante sapere se ci sono altre opere del buon Bravo (laugh2.gif) da non lasciarsi sfuggire...
Comunque è appena uscita una rece del secondo volume di Simone Rastelli su LSB, che mi ha definitivamente conquistato: inserirò i due tomi nel prossimo ordine! 21vs.gif

Ho letto la recensione. Da l'idea che la storia tende a una ispirazione politica e parla del passato ma guarda al presente. Quando l'arte e il fumetto in particolare ha uno scopo politico... mi cadono le braccia. Mi piacerebbe che la politica non entrasse nell'arte ma i tempi sono ormai questi...

Inviato da: Starshadow il Venerdì, 01-Mar-2019, 02:45
QUOTE (robi54bd @ Venerdì, 01-Mar-2019, 00:49)
QUOTE (Starshadow @ Giovedì, 28-Feb-2019, 23:20)
Più che di Spirou sarebbe interessante sapere se ci sono altre opere del buon Bravo (laugh2.gif) da non lasciarsi sfuggire...
Comunque è appena uscita una rece del secondo volume di Simone Rastelli su LSB, che mi ha definitivamente conquistato: inserirò i due tomi nel prossimo ordine!  21vs.gif

Ho letto la recensione. Da l'idea che la storia tende a una ispirazione politica e parla del passato ma guarda al presente. Quando l'arte e il fumetto in particolare ha uno scopo politico... mi cadono le braccia. Mi piacerebbe che la politica non entrasse nell'arte ma i tempi sono ormai questi...

Limitati a leggerla come "racconto storico".

Inviato da: simasivi il Venerdì, 01-Mar-2019, 09:33
QUOTE (Starshadow @ Venerdì, 01-Mar-2019, 00:20)
Più che di Spirou sarebbe interessante sapere se ci sono altre opere del buon Bravo (laugh2.gif) da non lasciarsi sfuggire...
Comunque è appena uscita una rece del secondo volume di Simone Rastelli su LSB, che mi ha definitivamente conquistato: inserirò i due tomi nel prossimo ordine! 21vs.gif

questo Rastelli ha fatto uno Spirou? Cos'è LSB?

Inviato da: Kerdik il Venerdì, 01-Mar-2019, 12:03
Non saprei dire quanto sia politica quanto gioco narrativo che sfrutta il periodo storico in cui è nato il personaggio, le accuse di cui è stato oggetto, la sua evoluzione... aspetti che forse si perdono per chi non conosce già il nostro roscietto.

Anch'io detesto la politica nel fumetto, o meglio... la propaganda di parte... ma qui secondo me prevale l'Anno Zero del personaggio.

Già nel secondo ciclo di Bravo questo aspetto si perde, e trovo l'opera più scontata e fiacca (pur restando notevole)... ma è anche vero che la prima parte di detto secondo ciclo è servita per rimettere in moto una macchina che era stata brillantemente posta in garage con la prima opera, e attendo con viva curiosità il prossimo capitolo...

Inviato da: robi54bd il Venerdì, 01-Mar-2019, 13:25
QUOTE (simasivi @ Venerdì, 01-Mar-2019, 08:33)
QUOTE (Starshadow @ Venerdì, 01-Mar-2019, 00:20)
Più che di Spirou sarebbe interessante sapere se ci sono altre opere del buon Bravo (laugh2.gif) da non lasciarsi sfuggire...
Comunque è appena uscita una rece del secondo volume di Simone Rastelli su LSB, che mi ha definitivamente conquistato: inserirò i due tomi nel prossimo ordine!  21vs.gif

questo Rastelli ha fatto uno Spirou? Cos'è LSB?

Rastelli ha solo fatto la recensione su LSB cioè sul sito Lo Spazio Bianco.

Inviato da: bgh il Sabato, 02-Mar-2019, 18:09
QUOTE (robi54bd @ Giovedì, 28-Feb-2019, 19:13)
mi avete incuriosito e andrò a ri-leggermi DIARIO DI UN INGENUO: a me sembra, ma erano 7/8 anni fa, che fosse molto per nostalgici, fatto bene ma poco appassionante...

Non capisco come lo si possa definire per nostalgici, lo trovo un fumetto di una freschezza esaltante.

Tra l'altro, come dice Kerdik, fa una cosa inusuale per la serie (cioè collocarsi in un periodo storico per riflettere non solo sullo stesso, ma anche sulle condizioni in cui il fumetto di Spirou è nato - e non mancano anche le frecciatine all'"eroe borghese" Tintin...).

Generalmente i fumetti e i prodotti per nostalgici fanno esattamente il contrario, ovvero non escono dai binari e presentano il "compitino".

Inviato da: bgh il Sabato, 02-Mar-2019, 18:14
QUOTE (Kerdik @ Giovedì, 28-Feb-2019, 18:05)
Consigliare storie di Spirou non è facile...

Ti ringrazio - un po' tardivamente, e di questo ti chiedo scusa - per l'accurata disamina, Kerdik.

Leggo sempre che il periodo Franquin è considerato l'età dell'oro della serie, eppure consigli, fra i suoi, molti pochi album (rispetto al totale, che è decisamente elevato). Le altre sono storie non particolarmente riuscite, o più semplicemente sono buone ma non all'altezza delle ultime 5?

Comunque inizierò leggendo alcune storie della serie principale. I "vu par" - così come analoghe operazioni del genere fatte su altri fumetti - penso abbia più senso recuperarli dopo essermi fatto quantomeno un'idea di cosa sia il vero Spirou, per poterlo confrontare con coscienza con le varie versioni alternative proposte in quella collana.

Inviato da: Kerdik il Sabato, 02-Mar-2019, 18:26
Nelle primissime, Franquin è ancora acerbo, sia come sceneggiatore che come disegnatore.

Il periodo "di mezzo", letto oggigiorno, perde molto del suo impatto. Sono storie che andrebbero lette tenendo conto di cosa si scriveva e come si disegnava in quegli anni, in quel contesto storico ed editoriale.

Le ultime storie, secondo me, sono quelle non invecchiate, o invecchiate meno, quindi più apprezzabili da un lettore curioso o occasionale. Non solo, Franquin vi rovescia qualcosa di "suo", e quindi hanno anche un lato autoriale.

Tutto rigorosamente imho. smile.gif


Inviato da: bgh il Sabato, 02-Mar-2019, 18:27
Grazie, allora inizierò partendo da Z come Zorglub, come da consiglio.

Inviato da: Kerdik il Domenica, 03-Mar-2019, 14:06
Anche optare per le Intègrales 7 e 8 non sarebbe male... i redazionali, poi, aiutano non poco a capire e/o contestualizzare alcuni momenti.

Per tacere degli speciali... copertine e illustrazioni a go-go...

Le Integrali di Spirou sono tra le mie preferite.

Inviato da: Luca2 il Domenica, 03-Mar-2019, 14:09
QUOTE (Kerdik @ Domenica, 03-Mar-2019, 13:06)
Anche optare per le Intègrales 7 e 8 non sarebbe male... i redazionali, poi, aiutano non poco a capire e/o contestualizzare alcuni momenti.

Per tacere degli speciali... copertine e illustrazioni a go-go...

Le Integrali di Spirou sono tra le mie preferite.

chissà se dopo la gestione RW Lineachiara li vedremo ancora sad1.gif

Inviato da: Kerdik il Domenica, 03-Mar-2019, 16:15
Se mollano i diritti, e già la pubblicazione dello Spirou di Bravo per l'attuale editore qualcosa mi fa sospettare, potrebbe succedere. è uno degli ultimi "veri" classici BD a mancare all'appello...

Personalmente spero molto (per voi!) nella pubblicazione di altri "Spirou de..."

Inviato da: robi54bd il Martedì, 05-Mar-2019, 09:41
QUOTE (bgh @ Sabato, 02-Mar-2019, 17:09)
QUOTE (robi54bd @ Giovedì, 28-Feb-2019, 19:13)
mi avete incuriosito e andrò a ri-leggermi DIARIO DI UN INGENUO: a me sembra, ma erano 7/8 anni fa, che fosse molto per nostalgici, fatto bene ma poco appassionante...

Non capisco come lo si possa definire per nostalgici, lo trovo un fumetto di una freschezza esaltante.

Tra l'altro, come dice Kerdik, fa una cosa inusuale per la serie (cioè collocarsi in un periodo storico per riflettere non solo sullo stesso, ma anche sulle condizioni in cui il fumetto di Spirou è nato - e non mancano anche le frecciatine all'"eroe borghese" Tintin...).

Generalmente i fumetti e i prodotti per nostalgici fanno esattamente il contrario, ovvero non escono dai binari e presentano il "compitino".

L'ho riletto. Si non è opera per nostalgici, ricordavo male. Se mai per liberal.
Mi ha lasciato un po freddo, mi è sembrata un esercizio intellettuale originale scorrevole ma... non appassionante su tutti i fronti: nè sul lato sentimentale né sugli agganci storici (p. es. nelle vicende del Matteo di Gibrat l'aggancio storico lo trovo perfetto ) né sui lati umoristici.
Va beh magari mi manca il senso dell'umorismo per apprezzare...

Inviato da: robi54bd il Martedì, 05-Mar-2019, 10:14
QUOTE (simasivi @ Mercoledì, 27-Feb-2019, 08:37)
io ce l'ho nella versione Planeta-DeAgostini che purtroppo aveva parecchie pagine fuori registro.

Anch'io ho l'edizione Planeta.
Pagine fuori registro? In che senso?

Inviato da: simasivi il Martedì, 05-Mar-2019, 16:52
QUOTE (robi54bd @ Martedì, 05-Mar-2019, 10:14)
QUOTE (simasivi @ Mercoledì, 27-Feb-2019, 08:37)
io ce l'ho nella versione Planeta-DeAgostini che purtroppo aveva parecchie pagine fuori registro.

Anch'io ho l'edizione Planeta.
Pagine fuori registro? In che senso?

I colori erano sfasati rispetto ai contorni. Fastidiosissimo

Inviato da: Kerdik il Giovedì, 07-Mar-2019, 16:08
Se posso, non è il solo problema dell'edizione Planeta.

La traduzione -sempre mia- fu lavorata in emergenza, ipotizzo a causa di una coedizione decisa all'ultimo momento dagli spagnoli (accadeva spesso)... a tratti non è delle più fluide ed è macchiata da un paio di magagne (nella fretta mi era sfuggito che un personaggio secondario era gay, tanto per dirne una, fraintendendo totalmente un dialogo). Insomma, per come mi piace lavorare, quella era una prima bozza. L'ultima edizione è stata finalmente rimasterizzata a dovere, con i bonus non indifferenti della sempre amorevole supervisione di Rivi e l'approvazione finale dell'autore.

Inviato da: bgh il Giovedì, 07-Mar-2019, 16:13
Scusa Kerdik, quale sarebbe il personaggio gay? Io l'ho letto non di fretta, e non ho notato una presenza del genere. Al massimo il concierge mi è sembrato un po' effemminato, ma la cosa è lievissima.

Inviato da: Justapilgrim il Giovedì, 07-Mar-2019, 17:03
Il portiere, si

Inviato da: Kerdik il Giovedì, 07-Mar-2019, 19:53
Non il portiere quello che sta alla porta, l'altro... e l'errore si materializza nella tavola successiva, quando mi sfugge il conseguente commento del pugile.

Purtroppo, ripeto, i tempi di lavorazione di quasi tutti gli Spirou Planeta furono assurdi. Pensate che in occasione di un'Integrale di Fournier il caos fu tale che commissionarono la stessa traduzione a due traduttori diversi... e il volume uscì a nome mio con la traduzione dell'altro!

Bon, a uno Spirou abbiamo finalmente reso giustizia. Gli altri, cmq, avevano più che altro errori di battitura (l'orgia dei Tanzafio e Zantafio...) e roba simile. Fermo restando che se in un fumetto "leggero" non ci si preoccupa di dare tempo e modo ai traduttori di rendere i dialoghi fluidi, frizzanti... tanto vale non pubblicare l'opera.

Magari non finisci su "Moriremo Tutti", ma il volume lo uccidi in modo molto più letale e definitivo che con un baloon o un congiuntivo sbagliato. Ma forse sono fisse mie, non so.

Inviato da: bgh il Martedì, 23-Apr-2019, 17:52
Uppo non solo per segnalare che in Francia sta per iniziare sul Journal de Spirou la serializzazione della seconda parte di La speranza, nonostante tutto...

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... ma anche per ammettere che la lettura dei "veri" Spirou di Franquin mi ha deluso non poco sad1.gif
Su consiglio di Kerdik ho acquistato l'integrale di Nona Arte/Lineachiara Il mitico Zorglub, e mi sono annoiato parecchio.
La bellezza e l'esuberanza del disegno, sessant'anni dopo, sono del tutto inalterate, ma le storie mi sono sembrate condite da una parte da un umorismo slapstick di grana grossissima, dall'altra mi sono parse molto verbose e dagli intrecci tanto elaborati quanto... innocui: perché sotto tante parole e tanti presunti (?) colpi di scena le vicende in sé sono proprio semplici semplici.
Sto Zorglub non mi ha detto nulla come cattivo.

La prefazione è ampia e riporta tante notizie interessanti (Franquin doveva essere davvero una bella persona), ma come al solito questi redazionali francesi mi paiono scritti sempre con un piglio fin troppo giornalistico e quasi fanzinaro. Non pretendo un rigore enciclopedico, ma preferirei un po' più di sobrietà.

Inviato da: robi54bd il Mercoledì, 24-Apr-2019, 16:14
QUOTE (bgh @ Martedì, 23-Apr-2019, 16:52)
... la lettura dei "veri" Spirou di Franquin mi ha deluso non poco sad1.gif
Su consiglio di Kerdik ho acquistato l'integrale di Nona Arte/Lineachiara Il mitico Zorglub, e mi sono annoiato parecchio.
La bellezza e l'esuberanza del disegno, sessant'anni dopo, sono del tutto inalterate, ma le storie mi sono sembrate condite da una parte da un umorismo slapstick di grana grossissima, dall'altra mi sono parse molto verbose e dagli intrecci tanto elaborati quanto... semplici: perché sotto tante parole e tanti presunti colpi di scena le vicende in sé sono proprio semplici semplici.
Sto Zorglub non mi ha detto nulla come cattivo.

La prefazione è ampia e riporta tante notizie interessanti (Franquin doveva essere davvero una bella persona), ma come al solito questi redazionali francesi mi paiono scritti sempre con un piglio fin troppo giornalistico e quasi fanzinaro. Non pretendo un rigore enciclopedico, ma preferirei un po' più di sobrietà.

Accidenti. Anch'io ho seguito il consiglio di kerdik e ho acquistato ma... non l'ho ancora letto. Vedremm

Inviato da: Kerdik il Mercoledì, 24-Apr-2019, 17:11
Ricordiamoci che stiamo parlando di un fumetto per ragazzi - e ragazzi anni '60, aggiungo... lo Spirou di Bravo (come buona parte degli "Spirou de X", collana che vi auguro di vedere presto pubblicata integralmente in Italia) punta ad altre età.

Tanta BD ha più livelli di lettura (da Hergé a Goscinny), cosa che le consente di essere apprezzata dai 7 ai 77 anni. La collana regolare di Spirou, secondo me, no.

Detto questo, contestualizzando come momento storico ed editoriale le storie dell'ultimo Franquin, il che richiede un certo impegno da parte dell'appassionato, la forza - anche innovatrice - di quelle storie imho si percepisce ancora.

Inviato da: bgh il Giovedì, 25-Apr-2019, 15:21
Grazie Kerdik. In effetti pensavo proprio che mi sarei trovato davanti a una BD "for all ages".
Questione di aspettative, come al solito.

Peccato.

Inviato da: bgh il Venerdì, 11-Ott-2019, 13:40
Uscito in Francia

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Inviato da: drstrange il Domenica, 27-Ott-2019, 11:03
E se decidessero di finire la pubblicazione del integrale di franquin? Sarebbe ora

Inviato da: Kerdik il Mercoledì, 05-Feb-2020, 17:04
QUOTE (Kerdik @ Venerdì, 01-Mar-2019, 04:03)
...ma è anche vero che la prima parte di detto secondo ciclo è servita per rimettere in moto una macchina che era stata brillantemente posta in garage con la prima opera, e attendo con viva curiosità il prossimo capitolo...

Avevo ragione.

Il primo capitolo del nuovo ciclo era zavorrato dal doversi ricollegare un po' a forza al primo "Diario", che era bello che chiuso... con questo secondo si ridecolla.

Inviato da: bgh il Giovedì, 21-Gen-2021, 14:43
Qualche settimana fa un tipo vendeva su Facebook la sua collezione di Intégrales Dupuis. Alcune cose mi sembravano un po' troppo da ultrà del Journal de Spirou (Docteur Poche, Valhardi...), cosa che io non sono (preferisco lo stile di Tintin e di Pilote), altre troppo lunghe (Tif et Tondu, Buck Danny). Qualcosa l'ho comunque presa: fra cui i quattro volumi che raccolgono il lavoro di Tome & Janry su Spirou & Fantasio.

Non ho apprezzato granché Franquin, ma la loro "run" è assai più recente (un ventennio, inizio anni ottanta-fine novanta), e il disegno di Janry lo trovo meno nervoso di quello di F. e molto più accattivante e pulito.
I primi due volumi non facevano sperare per il meglio, confermando la mia non compatibilità con questo personaggio: gradevoli gli albi Virus e Chi fermerà Cyanure?, con almeno una battuta memorabile laugh2.gif

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Da dimenticare gli altri, specie i pessimi Avventura in Australia e L'orologiaio della cometa.

Attacco un po' mogio Spirou a New York e... meraviglia.

Nei dossier di presentazione (scritti molto meglio rispetto a quelli dei volumi di Franquin, con un tono assai meno giornalistico: gli autori, i coniugi Pissavy, sono tenuti in gran considerazione oltralpe) gli stessi Tone e Janry si dimostrano consapevoli di quanto sia stato un punto di svolta per il loro lavoro: con la creazione di un piccolo atelier di assistenti (fondamentale l'apporto del colorista, il bravissimo "Sturf"), il passaggio di Janry dalla penna al pennello, che gli permise di creare magnifici chiaroscuri, l'appropriazione dell'universo di Spirou e Fantasio, lasciando da parte le creazioni di Franquin (con la - strana- eccezione dell'albo Il raggio nero, il loro terz'ultimo, Champignac, Pacome, il sindaco e compagnia non compariranno più) in favore di personaggi originali. Primo fra tutti il mitico Vito Cortizone detto "lo sfigato", un imbarazzantissimo accumulo di stereotipi italiani laugh2.gif laugh2.gif laugh2.gif Con la mongolfiera a forma di gondola laugh2.gif laugh2.gif laugh2.gif

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Da qui in poi inizia un periodo felicissimo, che durerà fino alla fine della loro gestione, segnata dal famigerato Macchina che sogna, sorta di corrispettivo spirouiano di quel che Incubi è per Zagor, che personalmente ho apprezzato molto. A posteriori sembra uno Spirou "vu par", ma come lo stesso Tome dice nell'introduzione del quarto volume, questo ripensamento del personaggio sarebbe stato nelle loro intenzioni definitivo, tant'è che c'era già un seguito in lavorazione, del quale vengono proposte le uniche otto tavole realizzate, alcune spaccamascella.
Non tutti gli albi di questa seconda metà sono riusciti al 100% (Il raggio nero...), ma tutti hanno almeno qualche elemento di vero spicco od originalità: vuoi un'atmosfera meravigliosa (Spirou a Mosca), vuoi dei begli spunti di riflessione (il rapporto di amicizia fra i due protagonisti ne La valle dei banditi).

A ogni tavola traspare il divertimento "matto e disperatissimo" che gli autori hanno provato nel realizzarla. Non è da tutti.

Inviato da: bgh il Giovedì, 21-Gen-2021, 14:46
Questa viene dalla Valle dei banditi, considerato il capolavoro della coppia laugh2.gif

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Adoro questa tavola, nella sua semplicissima eleganza.
https://i.postimg.cc/d1tTfKxW/IMG-20210121-131124.jpg

Menzione speciale per l'albo Luna Fatale, forse il migliore assieme a Spirou a New York (di cui costituisce una specie di seguito, anche se uscito a diversi anni - e numeri - di distanza), nel quale gli autori fanno ironia - non proprio leggera laugh2.gif - sul tema "Spirou e le donne".
Gli uomini di Vito stanno cadendo tutti per mano di una femme fatale cinese, e il boss richiama Spirou a NY perché è un tipo... asessuato, impossibile da adescare laugh2.gif

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E, ancora da Luna Fatale... Ho sempre pensato a Spirou & Fantasio come una sorta di Disney francese: personaggi sufficientemente piatti da permettere loro di vivere avventure anche molto diverse. Una scena così però su Topolino (il target è quello) non l'ho vista mai laugh2.gif

(click to show/hide)

Inviato da: Kerdik il Venerdì, 22-Gen-2021, 13:24
QUOTE (bgh @ Giovedì, 21-Gen-2021, 06:43)
Non ho apprezzato granché Franquin, ma la loro "run" è assai più recente (un ventennio, inizio anni ottanta-fine novanta), e il disegno di Janry lo trovo meno nervoso di quello di F. e molto più accattivante e pulito.

Lo sai, sì, che per una volta siamo in TOTALE disaccordo? smile.gif

Trovo il segno di Franquin apparentemente nervoso ma poggiante su una struttura molto solida, laddove i personaggi di Janry (dalla recitazione piacevolissima) quando si discostano dalle posizioni standard sembrano molto più improvvisati sotto le ricche ed espressive pennellate.

Ma pennellate che, a mio gusto, sono poi troppo omogenee, stentano a "staccare", a separare i diversi elementi (e lui, essendone consapevole, limita intelligentemente il numero dei piani, delle inquadrature e delle panoramiche), a differenziare i materiali, al punto che la lettura mi risulta difficoltosa.... o peggio (vedasi parentesi precedente) noiosa. Non ti nascondo che pur avendo recuperato quelle tue stesse Integrali, come lettore fin qui mi sono sempre arenato.

Detto questo, la tua analisi mi ha stimolato a riprendere in mano quelle Integrali!

Il team attualmente ai comandi lo conosci?

PS
Di Tome e Janry adoro invece Le P'tit Spirou, per la cronaca, dove la regia con pochi sfondi e concentrata sulla recitazione dei personaggi funziona a meraviglia.

Inviato da: bgh il Venerdì, 22-Gen-2021, 22:25
Ti consiglio di saltare brutalmente le prime storie e di iniziare con Spirou a New York.

Tra l'altro, lo segnalo per gli altri utenti del forum, proprio questo episodio, uno dei più belli della coppia, è fra i pochissimi disponibili in italiano. Nel nostro paese di Tome & Janry ci sono solo il primo integrale di Dupuis, pubblicato qualche anno fa da Lineachiara (che non ha avuto seguito), e appunto Spirou a New York, uscito negli anni ottanta per Alessandro Distribuzioni con traduzione di Luigi Bernardi.
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Non sono un grande esperto di disegno. Quello di Franquin mi infastidisce a priori, a pelle. Non è la prima volta: anche altri grandi fumettisti umoristici - italiani in questo caso - mi fanno un effetto simile, ovvero Cavazzano e De Vita (soprattutto De Vita). Tutti e tre hanno un segno di grande modernità con cui sono incompatibile.
Un'immagine del genere mi turba, non saprei spiegare perché.

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L'attuale Spirou non l'ho letto, ma in patria la coppia di autori riscuote assai poca ammirazione. Certo, i lettori francesi sono spesso "guardiani del tempio", ma è anche vero che di "riprese" degne di serie storiche ne ho viste poche. Tra l'altro ultimamente si moltiplicano nei forum le dicerie di una sostituzione: del resto, l'ultimo loro albo risale a 4 anni fa.
Mi interessa piuttosto il nuovo Spirou vu par, di Christian Durieux. Sembra davvero suggestivo.

https://www.dupuis.com/le-spirou-de-christian-durieux/bd/le-spirou-de-christian-durieux-pacific-palace/88288

Inviato da: bgh il Venerdì, 22-Gen-2021, 22:30
Adesso mi è venuta voglia di recuperare SODA, l'altra grande serie di Tome (oltre a Le Petit Spirou), disegnata (dopo i primi due volumi) da Bruno Gazzotti, l'assistente di Janry ai tempi di Spirou a Mosca.

Già la premessa la trovo devastante: protagonista un poliziotto newyorchese che, per non far preoccupare la madre, debole di cuore, si finge con lei un parroco laugh2.gif
A leggere il giro sembra una serie più matura rispetto a Spirou, ma del resto già negli ultimi episodi del loro ciclo c'è un tasso di azione e di discreta violenza non indifferente.

La conosci?

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Inviato da: Kerdik il Sabato, 23-Gen-2021, 19:08
Soda? Non mi piace, ho letto solo un volume. stile, ambientazione e storytelling non erano la mia cup of tea.

Inviato da: texhnolyze il Sabato, 23-Gen-2021, 20:02
QUOTE (bgh @ Venerdì, 22-Gen-2021, 21:25)

Non sono un grande esperto di disegno. Quello di Franquin mi infastidisce a priori, a pelle.


Prova il suo Idee Nere.

Figata lo spirou di Duriex!

Ma il nuovo di Bravo sarà una trilogia o tetralogia?

Inviato da: bgh il Sabato, 23-Gen-2021, 22:31
QUOTE (texhnolyze @ Sabato, 23-Gen-2021, 20:02)
QUOTE (bgh @ Venerdì, 22-Gen-2021, 21:25)

Non sono un grande esperto di disegno. Quello di Franquin mi infastidisce a priori, a pelle.


Prova il suo Idee Nere.

Figata lo spirou di Duriex!

Ma il nuovo di Bravo sarà una trilogia o tetralogia?

È una tetralogia. A partire dalla prossima la rivista Spirou pre-pubblicherà la terza parte, tra l'altro.

Idee nere... non so. Non amo molto le strip umoristiche, che sia umorismo leggero o nero poco importa.

Inviato da: texhnolyze il Sabato, 23-Gen-2021, 23:12
Ti perdi questa roba:

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Inviato da: Kerdik il Lunedì, 25-Gen-2021, 18:27
QUOTE (bgh @ Venerdì, 22-Gen-2021, 14:25)
L'attuale Spirou non l'ho letto, ma in patria la coppia di autori riscuote assai poca ammirazione. Certo, i lettori francesi sono spesso "guardiani del tempio", ma è anche vero che di "riprese" degne di serie storiche ne ho viste poche. Tra l'altro ultimamente si moltiplicano nei forum le dicerie di una sostituzione: del resto, l'ultimo loro albo risale a 4 anni fa.

Io sono molto dibattuto, per questo mi interessava la tua opinione.

Alcune cose mi piacciono moltissimo, altre meh... soprattutto a livello di sceneggiatura, dove sembrano non riuscire a conferire il giusto ritmo a dei soggetti validi o a ideare delle soluzioni leggere adatte alla recitazione umoristica dei personaggi, usata in situazioni catastrofiche se non cupe e drammatiche... il che crea uno strano contrasto, quasi al limite del cattivo gusto (e qui mi riferisco a "Sniper" in particolare). Ma potrebbe trattarsi di un effetto ricercato... per ribadire il tono di denuncia, tipo, non so.

Sulla loro "scomparsa", infine, credo che sia apparente: negli ultimi anni hanno pubblicato un paio di volumi "hors-série", l'ultimo qualche mese fa, una specie di Spirou-Rocketeer di quasi 90 tavole (che devo ancora prendere, come millemila cose... quando rimetterò piede in Francia per le mie tasche sarà un massacro). Ed è soltanto una prima parte.

Immagino che Dupuis o lettori auspichino affiancare loro qualcuno che riprenda il modello groom/gionalista tradizionale, il che dopo tot anni avrebbe anche senso.

Inviato da: bgh il Venerdì, 19-Feb-2021, 00:02
Ho scoperto che dal 2017 esiste una versione di Spirou realizzata da artisti olandesi per la divisione locale di Dupuis (quindi perfettamente "canonica")... e che nessuno in Francia si è mai azzardato a tradurre! Pazzesco, considerato che sembra essere pure abbastanza apprezzata dal pubblico.

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Qui c'è una lunga intervista con gli autori.

https://spiroureporter.net/2017/06/01/scanlation-someday-happy-family/

Inviato da: Kerdik il Lunedì, 08-Mar-2021, 12:17
QUOTE (Kerdik @ Venerdì, 22-Gen-2021, 05:24)
QUOTE (bgh @ Giovedì, 21-Gen-2021, 06:43)
Non ho apprezzato granché Franquin, ma la loro "run" è assai più recente (un ventennio, inizio anni ottanta-fine novanta), e il disegno di Janry lo trovo meno nervoso di quello di F. e molto più accattivante e pulito.

Lo sai, sì, che per una volta siamo in TOTALE disaccordo? smile.gif

Trovo il segno di Franquin apparentemente nervoso ma poggiante su una struttura molto solida, laddove i personaggi di Janry (dalla recitazione piacevolissima) quando si discostano dalle posizioni standard sembrano molto più improvvisati sotto le ricche ed espressive pennellate.

Ma pennellate che, a mio gusto, sono poi troppo omogenee, stentano a "staccare", a separare i diversi elementi (e lui, essendone consapevole, limita intelligentemente il numero dei piani, delle inquadrature e delle panoramiche), a differenziare i materiali, al punto che la lettura mi risulta difficoltosa.... o peggio (vedasi parentesi precedente) noiosa. Non ti nascondo che pur avendo recuperato quelle tue stesse Integrali, come lettore fin qui mi sono sempre arenato.

Detto questo, la tua analisi mi ha stimolato a riprendere in mano quelle Integrali!

Recuperate le Integrali che mi mancavano (qualche "buco" potrò avercelo anch'io, ogni tanto? :-D ) e... devo correggermi, dando ragione a Bgh.

Io avevo soltanto le ultime avventure, quando evidentemente la formula stava cominciando a stancare il disegnatore (donde forse il colpo di coda finale), ma nei primi non ho ravvisato tutti i difetti di cui mi sono lamentato nel quote. E quelli residui sono decisamente cancellati dai pregi. Rischia di diventare il mio secondo ciclo preferito (dopo Franquin).

Inviato da: bgh il Mercoledì, 10-Mar-2021, 19:59
Sono contento, Kerdik. I miei volumi preferiti sono quelli che vanno da New York a Luna Fatale - eccezion fatta per Il raggio nero che trovo moscetto e un tantino fuori luogo, rispetto alla traiettoria generale di questa seconda tranche.

Io invece sto apprezzando la lettura di Buck Danny che tu consigliavi. Come vedi, mutuo scambio laugh2.gif

Inviato da: bgh il Lunedì, 05-Lug-2021, 20:20
Notizia di poco fa: il disegnatore di Atom Agency (serie pubblicata anche da noi), Olivier Schwartz, è il nuovo autore di Spirou, assieme a una sceneggiatrice, tale Sophie Guerrive.

Succedono alla "gestione" (5 albi) di Velhmann & Yoann, molto poco amata dai fan storici.

Inviato da: bgh il Sabato, 08-Gen-2022, 19:34
Bravo ha finito l'ultimo Spirou. È molto più breve dei precedenti, un normale 46 tavole. Ad aprile inizierà ad essere serializzato sul Journal, quindi il volume uscirà probabilmente prima dell'estate o in autunno, la classica "stagione forte" per l'editoria francese (e non solo).

Il prossimo anno uscirà in Francia anche un integrale con tutte e quattro le parti.

Inviato da: bgh il Sabato, 08-Gen-2022, 20:20
Niente, è sempre vero che è meglio fare le cose con ordine.

Ho ripreso in mano lo Spirou di Franquin, ma dall'inizio (cioè dal secondo integrale, con l'introduzione di Champignac e del Marsupilami: il primo è roba un tantino da preistoria della BD, anche se qualche pagina sparsa leggiucchiata si è rivelata gustosa - tipo quella in cui Fantasio si traveste da vecchietta per fare uno scherzo a Spirou!) e lo sto apprezzando molto di più.
Soprattutto, in originale. C'è poco da fare: il lettering è disegno, come diceva Moebius, e nessun font digitale potrà mai sostituirlo.

Questo secondo integrale certo contiene tre storie certo acerbe, ma nondimeno ho trovato la lettura più che gradevole, al punto che mi chiedo come appariranno ai miei occhi i pochi episodi che avevo letto in precedenza nei volumi di Lineachiara.
La più bella e solida è senz'altro Les voleurs du Marsupilami, ma anche la prima ha un inizio folgorante - salvo pagare nella seconda metà lo scotto tipico di molti fumetti belgi dell'epoca, quello della trama costruita "a braccio" (nondimeno gradevole).
Divertente scoprire - non lo sapevo - che all'inizio Champignac era molto più distinto dello scienziato ormai completamente pazzoide degli ultimi albi o di quelli di Tome & Janry.

Il disegno di questo primo Franquin, poi, mi piace molto. Il tratto nervosissimo e fin troppo pieno di dettagli che sfoggia negli ultimi, nelle Idee nere o nelle moltissime illustrazioni che ha realizzato negli anni lo trovo un tantino repellente, e questo segno così semplice - senza essere banale - è una boccata d'aria, in confronto. Del resto, è quello che ha fatto scuola negli anni settanta e ottanta presso i vari Chaland, Clerc e compagnia, mentre quello "nervoso" si è imposto più sui disegnatori dello stesso Journal (Tillieux, Wasterlain, Seron...).
Il modo di disegnare gli occhi... o i gesti, anche. Tutto sembra molto più naturale.

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Premio per la migliore tavola. Non amo per niente il calcio, ma... osservatela con attenzione. Favolosa.

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"Fra queste pozioni ce n'è una che lo curerà... ma anche una che lo farà invecchiare di 70 anni in un'ora, lol" laugh2.gif

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"Spip, ricordami a che piano siamo" "Pianoterra, tranki" laugh2.gif

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Inviato da: bgh il Mercoledì, 26-Gen-2022, 01:38
Sono contento di aver dato un'altra possibilità alla serie perché mi sta regalando molte sorprese.

La corne du rhinoceros è l'anti-Tintin in Congo, visto che Spirou e Fantasio vanno a caccia di animali... e inventano un metodo - geniale - per non ucciderne neanche uno!
Le dictateur et le champignon, che avevo già letto in edizione italiana, continuo a ritenerlo, nonostante sia uno degli episodi più famosi della serie, un volume piuttosto bizzarro (chissà come mai, ma ho un'avversione per le BD ambientate in America Latina: L'orecchio spezzato, Tintin e i Picaros, Guerriglia per un fantasma... o forse è Rosy alla sceneggiatura, che guarda caso anche con il successivo Les pirates du silence non fa proprio faville), ma La mauvaise tete è un capolavoro, il primo della serie (anche se già Les voleurs du Marsupilami, nel secondo integrale, non mi era dispiaciuto affatto). Ha un che da giallo hitchcockiano, con la differenza che fa ridere ed è appassionante (sì, non amo molto Hitchcock e le sue trame improbabili). Bellissima la trovata dell'amnesia di Spirou, e la conclusione in tribunale, nella sua semplicità, mi ha fatto emozionare. La sequenza del Tour de France è giustamente celeberrima e la conoscevo già prima di leggere la storia.

Si volta pagina e Le repaire de la Murene è un altro volume avvincente, specie nella prima parte, con la lunga discesa negli abissi, https://i.postimg.cc/PxwqXB8v/IMG-20220126-005413.jpg. Il finale non è proprio all'altezza, ma lo perdoniamo.
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Per Les pirates du silence di parole ne ho già spese; Le gorille à bonne mine non è il meglio della serie ma è molto piacevole lo stesso (l'inizio è geniale: "Lo vedete questo ragazzo nella folla? Sì, questo ragazzo... ha un'idea!" laugh2.gif). Chaland deve averlo buttato giù a memoria, visto che Il cimitero degli elefanti, il secondo albo di Freddy Lombard, senza essere un plagio, per carità, è comunque permeato della stessa, precisa atmosfera, e se non erro contiene anche qualche citazione (gli indigeni mi sembrano molto simili).

Il quinto integrale si apre con Le nid des Marsupilami. Beh... diciamo che è il secondo o terzo capolavoro della serie. Anzi, lo facciamo dire a questa tavola.

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Il resto del volume, di fronte a un gioiello simile, è inevitabilmente in tono minore, benché non sia affatto male. Le voyageur du Mesozoique forse è un po' lunga, ma Vacances sans histoires è divertentissima (lo sceicco daltonico, l'auto "speciale" di Fantasio...), segno che anche nelle brevi (appena venti tavole) Franquin sapeva destreggiarsi bene.

Spettacolari i fogli di guardia, che Franquin curava personalmente (anzi, per i quali aveva una vera ossessione: a leggere le sue interviste con Sadoul, è la prima cosa che commenta di ogni albo) e che, a differenza di quanto avviene per altre BD classiche, cambiava in continuazione, non accontentandosi di realizzare un modello "standard", uguale per tutti i volumi (come Hergé, per esempio). Con vero piglio da grafico, disegnava il minimo indispensabile e sfruttava al massimo i vuoti: una maniera semplice per creare dei veri effetti speciali. Alla faccia di chi riempie le sue tavole di effettacci Photoshop.
Le famose pagine di guardia di Astérix (e non solo quelle), che pure non cambiano mai di albo in albo, penso che debbano molto a questo approccio.

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https://postimg.cc/gallery/bkSry7H

Inviato da: bgh il Giovedì, 27-Gen-2022, 18:12
Le prisonnier du Bouddha, con cui si inaugura la collaborazione con Greg e Jidéhem, è considerato uno dei grandi capolavori di Franquin, ma personalmente l'ho trovato una grande... delusione. I presupposti per un bellissimo albo ci sono tutti (la copertina in primis, vagamente inquietante), ma la sceneggiatura è proprio strana. Quello che doveva essere un viaggione esotico ed epico (con tanto di Champignac che contempla romanticamente i due eroi mentre partono) si risolve in poche tavole: metà del volume è occupata dall'introduzione (la parte nettamente migliore), l'altra dalla lunga scena dell'evasione. Il GAG, l'invenzione attorno a cui ruota questa seconda parte, non mi ha convinto neanche un po', visto che Greg gli appiccica funzioni diversissime, con l'unico fine di potersi cavare poi dagli impicci che egli stesso ha creato. Che relazione c'è fra l'annullamento della gravità - la sua caratteristica primaria - e l'alterazione del clima o la crescita rapidissima di piante e alberi??? Sembra davvero un deus ex machina portatile. Se avesse mantenuto solo la prima funzione (già bella "potente" di suo) sarebbe parso meno una presa in giro.

Soprattutto, trovo i personaggi terribilmente out of character, e questo è il vero cruccio che mi ha impedito di apprezzarlo. Fantasio, che negli albi di Franquin spesso combina guai, ma prende comunque l'iniziativa, è qui ridotto a mera spalla, con Spirou che gli fa la morale in continuazione ed è l'unica "mente" del duo. Spip, poi, spara battute a raffica, soddisfacendo quella che è evidentemente un'inclinazione di Greg per la commedia brillante (vedasi Bernard Prince o Luc Orient). La loquacità, in generale, permea tutto il volume, laddove negli albi precedenti i personaggi parlavano il giusto. Proprio come in... una serie di Greg. Nell'introduzione si dice che lui e Franquin ebbero un rapporto tormentato, visto che quest'ultimo si intrometteva in continuazione nella sceneggiatura. A me sembra però che non lo abbia fatto abbastanza: avrebbe dovuto guidare maggiormente quello che in fondo era un principiante (Greg aveva iniziato da poco a fare fumetti) e assicurare una maggiore coerenza con il resto della serie.
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Stimo molto Greg: Bernard Prince e Olivier Rameau sono bellissime serie, e anche Comanche e Luc Orient si difendono egregiamente. Qualcosa, però, qui non mi sembra che abbia funzionato.
La cosa si ripete infatti nei due albi di Zorglub, con i quali avevo aperto il mio rapporto di amore/odio nei confronti di Spirou e che continuo a trovare bizzarri e poco a fuoco. Nella prefazione (pessima: i redazionali di questi volumi sono tremendi) si dice che Dupuis non fosse affatto convinto da queste storie ipertecnologiche e che imputava loro il calo di vendite della rivista. Fossi stato un suo dipendente, non gli avrei detto di no, anche se l'affetto con cui sono ricordate dai fan dà torto a entrambi.
Decisamente preferivo lo Spirou di Franquin.

Per fortuna ci sono anche due perle: La peur au bout du fil, che avevo già letto, l'ho apprezzata forse anche di più, e Les petits formats è un piccolo gioiello di umorismo e di mistero. Assieme a Vacances sans histoires, sono le migliori brevi della serie, finora. Certo, sono molto brevi...

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Inviato da: bgh il Venerdì, 04-Feb-2022, 23:19
L'ultimo integrale si apre con QRN sur Bretzelburg, forse la storia più celebre di Franquin, quella che realizzò durante la sua (prima) depressione. Poveretto, a leggere le interviste si percepisce bene la sua sofferenza.

L'avventura, sceneggiata di nuovo da Greg, pare sia stata molto modificata dall'autore. La struttura è un po' schizofrenica, in effetti: ci sono cose che ci si aspetterebbe da Franquin, altre più tipiche di Greg. Tutto sommato, rispetto alle avventure precedenti non mi è spiaciuta, anche se è davvero lunghissima (non letteralmente, visto che la foliazione sempre quella è, ma ci ho messo due ore a finirla, con tutti quei dialoghi). Le tavole, poi, sono esageratamente cariche di dettagli (e non era nemmeno aiutato da Jidéhem per gli sfondi...) e allo stesso tempo un po' monotone, visto che Franquin continua imperterrito fino alla fine a usare una rigidissima gabbia di quattro strisce, non concedendosi mai, come nelle storie precedenti (e successive) qualche vignetta più ampia.

Momento topico hands80.gif

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Il confronto con le due avventure che seguono, le ultime dell'autore, è ancora più marcato alla luce di tutto ciò. Scritte dallo stesso Franquin, recuperano l'atmosfera che mi piaceva tanto e che con Greg si era persa.

Bravo les brothers, la storia preferita del disegnatore, nella sua brevità è un piccolo gioiello di umorismo e di poesia, sorta di crossover fra Gaston e Spirou.

(Come cambiano i tempi: Fantasio fatto di tranquillanti - !!!!! - non penso si vedrebbe neanche con il binocolo in una rivista per ragazzi, oggi laugh2.gif)

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Panade à Champignac, pietra dello scandalo, è una chiusa gustosa all'insegna della decostruzione. Se ne I gioielli della Castafiore Hergé ironizzava in maniera garbata su certi stilemi di Tintin, Franquin sceglie un approccio iconoclasta. 40 tavole senza una trama, con i protagonisti in versione pazzoide che si inseguono a destra e a sinitra per... far da balie a Zorglub.
Una conclusione molto divertente e leggera, un bel modo per salutare dei personaggi che non apprezzava ma che nondimeno lo hanno tenuto al tavolo da disegno per quasi trent'anni.

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Mi ha fatto piacere (ri)scoprire la serie, anche se devo dire di apprezzare molto di più gli esordi dell'autore rispetto alle prove mature, che pure sono quelle più generalmente lodate dai fan francesi e non solo.
Spiace comunque che un fumetto così importante non sia disponibile per i lettori (pure gli integrali di Lineachiara, stampati in chissà quante copie, sono ormai introvabili). Se uno volesse leggere QRN su Bretzelburg dovrebbe recuperare i numeri del Messaggero dei Ragazzi usciti all'inizio degli anni settanta! Ma dai...

Inviato da: Kerdik il Lunedì, 21-Feb-2022, 20:27
Edit: okay, visto che ho sbagliato e riportato su il topic tanto vale scrivere qualcosa.

Finito ieri di tradurre la terza parte, stavolta ha sforato le 110 tavole.

Sono parlatissime ma vanno giù come un bicchier d'acqua (come traduttore mi hanno messo in difficoltà le dimensioni dei balloon, anche perché Bravo marca molto stretto sugli adattamenti)... come lettore, invece, la vicenda mi sta mettendo addosso un'ansia indicibile... ho ormai a cuore le sorti di TUTTI i comprimari.

Inviato da: bgh il Venerdì, 18-Nov-2022, 19:42
Questa magnifica lezione di François Schuiten su QRN su Bretzelburg, uno degli albi più celebri di André Franquin, è appassionata e appassionante. E dire che, come scrissi qualche mese fa a commento delle mie letture franquiniane, l'episodio in sé non mi emoziona particolarmente, anzi - al netto della sua fama e della sua influenza sulla BD posteriore.

La conferenza si inserisce all'interno del ciclo di cui ho detto http://comicus.forumfree.org/index.php?&showtopic=70590&view=findpost&p=3942895.

https://www.youtube.com/watch?v=bKr0EKc7D-g&t=1s&ab_channel=Lettres%2Clangage%2Cphilosophie-Coll%C3%A8gedeFrance

Il lettore italiano che volesse recuperare un simile capolavoro del fumetto francese non incontrerà molte difficoltà: gli basta trovare i numeri 1-10 della rivista Il Messaggero dei Ragazzi.

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Inviato da: texhnolyze il Venerdì, 26-Mag-2023, 14:29
Voi diversamente giovani, lo Spirou di Bravo lo fate leggere anche ai vostri nipoti/figli?
È chiaro che un bambino da solo non lo comprerebbe mai né direbbe ai genitori di acquistarlo perché neanche lo conosce, ma i bambini (in Italia almeno) le leggono queste storie, che alla fine vedono i bambini come loro target primario benché li leggano principalmente i sessantenni? Tanto per curiosità, eh. Io ho letto e credo che anche i bambini abbiano diritto di leggere cose meno sensazionalistiche.

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