[CONSIGLI !] I capolavori del fumetto europeo
cortomaltese |
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Uomo Mascherato
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QUOTE (bgh @ July 04, 2020 09:59 am) | In volume niente. Su rivista, fumetti di Servais sono apparsi su Totem e sulle testate di Aurea. |
Grazie. Immaginavo Jean-Claude Servais è uno dei miei disegnatori preferiti e mi piacerebbe anche leggere e capire le sue storie , purtroppo il francese non lo capisco . Qui si prefigura a sto punto il classico acquisto solo per ammirare i disegni e visto che in formato digitale si riesce a trovare molta roba a prezzi decenti penso che un pensierino ce lo faro'.
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YOU'LL NEVER WALK ALONE
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bgh |
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Unregistered
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Sillogismo: - Se avessi vissuto la stagione delle riviste e fossi stato francese, A Suivre sarebbe stata probabilmente la mia Bibbia. - Canardo è annoverato fra i classici di A Suivre. - Conclusione: era inevitabile che prima o poi mi ci cimentassi. Ho letto i primi cinque volumi, che sono considerati il periodo d'oro della serie, anche perché quelli più direttamente realizzati da Sokal, che in seguito si è fatto sempre più aiutare dagli assistenti. Benoit Sokal è uno degli autori che si formarono nel famoso Atelier R di Claude Renard, assieme a Schuiten e ad Andreas. Se paragonati alle opere dei suoi illustri colleghi, i suoi fumetti sono tuttavia molto tradizionali da un punto di vista tecnico. La novità sta (stava?) nei contenuti. Canardo è stato una delle prime BD francesi a trattare i funny animals con un piglio serioso, anticipando in questo senso il più noto Blacksad. E Sokal... come dire, ha preso molto sul serio (perdonate il gioco di parole) quest'obiettivo: le storie sono zeppe di una violenza particolarmente grafica, a tratti un tantino gratuita. Le cose che più mi hanno stupito della serie sono l'ambientazione e in generale le tematiche: mi aspettavo degli hard-boiled, o comunque dei polizieschi (il sottotitolo originale è Le inchieste dell'ispettore Canardo, d'altronde), e mi sono invece trovato con dei bizzarri racconti simil-gotici, ambientati perlopiù in contesti rurali (ma MOLTO rurali: del tipo in mezzo al nulla). Il protagonista più che un ispettore - rango che non capisco in questo contesto - è un detective privato attaccato alla bottiglia e con una morale tutta sua, che non esita ad ammazzare chi gli sta sulle balle, con una facilità leggermente inquietante. Il primo volume, Le chien debut (letteralmente Il cane su due zampe), è molto bello perché sa dosare bene tutti gli ingredienti: cinismo, violenza, un'atmosfera alquanto cupa e disperata, sottolineata anche dai colori acidi di Sokal. Canardo sta sullo sfondo (un po' come nella vignetta che ho postato), e il protagonista è invece un cane-reduce, tornato nel villaggio natale, che si trova invischiato in una situazione davvero bizzarra - il colpo di scena l'ho trovato alquanto inaspettato, e dunque non lo rivelo -, ma tutto sommato raccontata con grande brio e freschezza (oltre che con una punta di metatestualità improvvisa e assai gradita). Gli altri scivolano sempre più nel "weird" fine a sé stesso: il picco si ha nel quarto, una stranissima vicenda pseudo-vampiresca che... boh. Dal quinto volume - il più famoso, L'Amerzone - Sokal ha tratto la celebre avventura grafica per PC omonima: proprio i videogiochi l'hanno viepiù più assorbito, portandolo a tralasciare il fumetto, che prosegue tutt'oggi, ma del quale firma ormai solo le sceneggiature, o addirittura la supervisione. Particolarmente trascurato dalla nostra editoria: Milano Libri propose i volumi 2 e 3 su alteralter e li ristampò pure in un volume unico, e... basta. La sola traduzione del titolo (L'ispettore Anatroni, ma dai...) mi ha portato a starne alla larga e a reperire gli originali. Non sono sicuro che Canardo sia un fumetto ben invecchiato. Tuttavia, leggerlo aiuta a collocare al loro posto molti pezzi della BD.
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Il Grande Nascondini |
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Little Nemo
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L'ispettore Anatroni Bella segnalazione comunque, non ne avevo mai sentito parlare e mi hai fatto venire voglia di leggerlo. Peccato che non sappia il francese!!! Ma i volumi sono auto conclusivi? Potrei recuperare tranquillamente l'edizione Milano Libri e godermi le due storie complete?
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bgh |
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Unregistered
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Sì, prendilo pure. Ci sono dei piccoli riferimenti fra i volumi, ma cosette. Restano autoconclusivi.
Uno dei personaggi del secondo episodio (e del quinto) appare per la prima volta nelle storie brevi in bianco e nero con le quali Canardo venne "testato" prima di passare alle lunghe (raccolte nel volume "zero" Prime inchieste, naturalmente inedito in italiano). Il suo recupero mi è parso assai forzato, e per questo forse non conoscerne il passato potrebbe addirittura giovarti, e rendere la lettura meno artificiosa.
Ho provato a leggere in effetti anche le brevi prima di passare alle lunghe, non l'avevo scritto, ma sono abbastanza acerbe (i primissimi fumetti di Sokal) e ho rinunciato dopo un po'. Un aspetto divertente di queste storie (perso nelle lunghe), che rende subito l'idea del cinismo che alimenta la serie, è che alla fine di quasi ciascuna Canardo... muore. Salvo poi riapparire per miracolo (e senza alcuna spiegazione) nella successiva.
Comunque mi chiedo perché Milano Libri non sia partita dal primo volume, che secondo me è il più bello. È un peccato.
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bgh |
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Unregistered
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Beh, devo ringraziare texhnolyze che mi ha fatto scoprire un nuovo autore. Manco a farlo apposta, Bézian è un altro degli allievi di Renard (quanti talenti che ha istruito... Altri che sarebbe interessante approfondire sono Berthet e Foerster, che hanno fatto pure dei volumi con Andreas). L'autore ha iniziato la sua carriera realizzando storie abbastanza allucinate, per passare negli ultimi anni a libri più intimisti. Il trittico di Adam Sarlech, pubblicato dagli Umanoidi, e del quale si trova facilmente l'integrale, è uno dei suoi fumetti più noti, risalente agli anni ottanta, quindi alla prima fase. Ad avermi attratto in Bézian è il disegno: sotto un'apparenza naif, trovo invece che abbia un controllo assai solido della matita, e penso che si possa tranquillamente definire come espressionista, sulla scia anche di altri grandi fumettisti. E' davvero elegante, e le sue figure, piene di segni e di tratteggi, sono molto eloquenti. I colori, acidissimi, contribuiscono a creare un'atmosfera allucinata, che ben si adatta alla storia. La storia, sì. Adam Sarlech è composto da tre capitoli tutto sommato indipendenti, che raccontano altrettanti episodi dell'esistenza dell'eponimo personaggio, sorta di occultista malvagio. Sarlech non è proprio al centro delle vicende: è più un'influenza nefasta che guida la vita dei veri protagonisti, portandoli inevitabilmente alla rovina. I toni delle vicende sono surreali anche nei momenti di quiete: per dire, il primo volume descrive una famiglia con un padre in stato vegetativo che piange in continuazione, due figli stupidi e cattivi appassionati di medianismo, la figlia più piccola mezza muta e ninfomane - caratteristica della quale abusa volentieri il medico di famiglia, sorta di parassita che vive alle dipendenze della madre, l'unica che generi un po' di compassione. La lettura procede spedita, anche se manca quel quid che renda la bizzarria davvero appassionante; immagino che l'influenza dichiarata di Poe (che non apprezzo granché) abbia però contribuito a rendermela non del tutto piacevole. A differenza di Sokal, nonostante il giudizio non positivissimo mi è venuta voglia di continuare a esplorare l'opera di Bézian. Magari puntando a uno dei suoi ultimi lavori.
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texhnolyze |
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Spirito con la Scure
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Ah, beh, mi fa piacere. Quello è l'unico che ho letto di Bezian, essendo l'unico tradotto in inglese (a parte doctor radar in digitale) e il volume Humanoids è molto bello, nonché "economico". La parte grafica è sicuramente il fiore all'occhiello di Adam Sarlech e per parte grafica intendo anche lo storytelling e la gestione dell'atmosfera. Quest'ultima è molto di mio gradimento e, sì, probabilmente l'influenza di Poe ha contribuito a non fartelo piacere troppo ma la trama è abbastanza solida e lo svolgimento non banale. Non ricordo se è nel secondo o nel terzo tomo che ha un passaggio un po' ampolloso per poi riprendersi nel finale. Forse avrei preferito che ci fosse stato anche un quarto tomo ad espandere quel mistero, ormai mi aveva preso. Comunque è un volume che rileggerei volentieri più volte. Il Bezian recente attira ancora di più la mia attenzione, anche solo come disegnatore.
Beh, io Berthet lo conosco abbastanza e non lo metto al livello degli altri né come disegnatore né per i suoi fumetti che di solito non sceneggia lui. Certo, ad avercene di Berthet, voglio dire che a me comunque piace il suo stile in linea chiara.
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Vendo Boucq, Aldobrando, L'età della Convivenza, ecc. ecc.
Compro Alvar Mayor 3
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bgh |
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Vedi però, anche se Berthet non è un genio, è comunque una splendida matita. Anche Swolfs (che pure apprezzo) e Sokal non sono certo all'altezza degli altri talenti usciti dall'Atelier-R come Schuiten e Andreas. E tuttavia, sono tutti autori quantomeno interessanti. È bello che un solo insegnante dotato abbia saputo incoraggiare tanti fumettisti. Ho visto che Bézian ha anche fatto un Donjon, uno dei più apprezzati dell'intera serie, Des soldats d'honneur. In effetti, ha un disegno spettacolare, specie in bianco e nero (non penso sia un caso se sia uno dei pochi volumi della serie usciti in doppia edizione). Vedere queste e altre tavole (anche il volume di Blutch sembra assai bello, e non è che sia un autore per il quale stravedo) mi fa venire la malsana voglia di recuperare la serie in originale.
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bgh |
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Unregistered
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Le garde-fous, La salvaguardia. Il disegno di Bézian è ancora più elegante (il volume è di una decina d'anni fa), la gabbia regolare e algida, i colori splendidi. La trama purtroppo è davvero inconsistente, un thriller con tanto di serial killer che fallisce nel creare psicologie interessanti (i protagonisti sono blandissimi), e con una sceneggiatura mal calibrata: un buon quarto della storia è occupato da una lunga sequenza che niente ha a che vedere con l'intreccio principale. Niente di male, contribuisce anch'essa a creare atmosfera... non fosse che il volume di pagine non ne ha duecento ma ottanta. Un esercizio di stile per il quale l'autore si è evidentemente divertito più a disegnare l'architettura della villa che fa da sfondo ("progettata" assieme al fratello, ringraziato in frontespizio) che non a creare qualcosa di interessante da leggere. Menzione d'onore per il lettering, scritto a mano ma assai difficile da decifrare. In Italia volumi come questo - al netto del disegno - potrebbero essere pubblicati nelle Storie di Bonelli. In Francia si propone tutto in cartonato... la confezione lussuosa fa inevitabilmente salire le aspettative.
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Fedemone |
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Detective dell'Impossibile
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Potrei dire che paralre "male" di un fumetto nel topic: > [CONSIGLI !] I capolavori del fumetto europeo sembra un po' un controsenso? Stavo già acquistando tutto senza nenache leggere!!! Scherzo, i consigli son osempre ben accetti e anche le critiche. Cmq il segno di Bézian è davvero "bello", effettivamente vicino all'espressionismo e nel fumetto ci sta tutto. Ehi Le Storie della Bonelli hanno un sacco di materiale interessante! Non eccelso (a parte qualche numero) ma spesso buoni. Ho letto storie francesi edite dalla Cosmo peggiori, tanto per dire
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bgh |
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Unregistered
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Beh, la uso un po' come una discussione generale Per questo e altri one-shot minori non mi sembra il caso di aprire un topic specifico. E poi, si era iniziato a parlare di Bézian qui, e ho preferito continuare a farlo. Forse hai travisato, il riferimento alle Storie in realtà non era proprio un complimento, nel mio caso: una collana che ha ospitato molte opere "alimentari", tipologia nella quale faccio tranquillamente confluire questo volume...
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bgh |
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Mah, in realtà mi interessava proprio, l'ho scorto nella bibliografia
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texhnolyze |
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Spirito con la Scure
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