Monolith, Comicus.it
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Yellow Kid
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QUOTE (Il Grande Nascondini @ Sabato, 09-Giu-2018, 09:57) | Letto pure io.
L'idea del paradosso della macchina più sicura del mondo poteva essere interessante, però (senza voler offendere nessuno) alla fine ne è uscita la solita "Recchionata" media, che in sostanza si può riassumere così: trama ridotta all'osso, dialoghi spacconi ad effetto, personaggi di quel disadattato che però vuol sembrare figo...
Insomma, una storia senza spessore, che alla fine ti lascia poco o niente...
Tra l'altro mi è sembrato che nel redazionale si sia voluto rimarcare il fatto di lasciar parlare le immagini senza scrivere didascalie inutili, quasi facendolo sembrare un'idea originale e cinematografica. Sinceramente mi ha un po' fatto sorridere, visto che è una cosa già sperimentata da almeno 40 anni! Può darsi che abbia interpretato male io però...
Sinceramente la grande prova di LRNZ è l'unico motivo che mi spinge a conservare l'albo nella mia libreria, davvero complimenti a lui |
vero è piuttosto ripetitivo, ma penso che a questo autore il personaggio alla tex/batman, fortissimo/super intelligente, che vince a mo di schiaccia sassi non piaccia. I suoi personaggi vengono sempre sconfitti da forze più grandi di loro. Pure nel remake del corvo non ha dato soddisfazione al protagonista.
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splendido |
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Yellow Kid
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Ho finito di leggere la versione da edicola. Mi è piaciuta, come disegni e come intrattenimento poco impegnato. Ho dei dubbi sul finale. Chi me lo spiega sotto spoiler come se fossi un bambino di tre anni? Quando arriva all'ospedale, il seggiolino è vuoto. Nella scena successiva si vede un triciclo rovesciato. Ma il bambino era già morto prima ancora del viaggio? La protagonista era pazza? Ha immaginato di avere con sé il bambino durante il viaggio verso Los Angeles? EDIT: guardando la tavola alla luce del giorno, si vede la silhouette scura del bambino, che è probabilmente già morto. Grazie
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Slum King |
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Legionario
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Finalmente ho recuperato anche io Monolith.
Interessante lo studio che sta dietro al design della macchina, ma di ciò nel fumetto rimane poco, anche perché giustamente la macchina andando avanti nella narrazione perde una sua conformazione realistica diventando sempre più un monolite informe e metaforico, la cosa che risalta di più del lavoro di design della macchina è lo spot che apre il fumetto. Un Primo Tempo, che si divide in una parte diurna, bianca, quasi accecante, che sprofonda nella notte, anche della mente, dati gli incubi, che racchiude tutto l'ambiente, tanto da sommergere di nero pure le vignette. Colpito dalla parte gialla, mi ha portato a pensare che se il film avesse usato un po' di queste soluzioni coraggiose e desuete, sarebbe stato degno di visione, e non un rimpianto del tempo che nessuno mi ridarà mai. Il Secondo Tempo permette a LRNZ di sfogarsi con una parte psichedelica che ricorda Moebius, ma alla fine il gioco dei colori era già tutto nella prima parte del fumetto e qui si va avanti con tanta maestria e le idee finiscono in quella manciata di tavole assurde e nelle due tavole finali con l'alternanza giorno/notte. RRobe gioca con la narrazione cercando di portare a termine un high-concept mettendoci dentro però il peggior protagonista che una storia del genere potesse avere. E son sincero, in un periodo di MeToo avere per protagonista una mamma che è una merda totale, che antepone se stessa a suo figlio e che per sfogare la sua inadeguatezza nei rapporti, fa di tutto per ammazzarlo, mi è piaciuto molto. Il lettore pensa di leggere la storia di una donna che cerca di salvare il figlio ma in realtà sta leggendo la storia di una pazza scellerata che fa di tutto per ammazzarlo. Un enorme esercizio di stile sia grafico che narrativo, forse più interessante per il lettore a cui piace smontare il racconto che a quello a cui piace fruirlo direttamente ma almeno si sforza di dire qualcosa. C'ero rimasto male per il film ma qua è un'altra storia.
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Capitan Golia |
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Unregistered
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QUOTE (Slum King @ Sabato, 01-Dic-2018, 14:51) | Finalmente ho recuperato anche io Monolith.
Interessante lo studio che sta dietro al design della macchina, ma di ciò nel fumetto rimane poco, anche perché giustamente la macchina andando avanti nella narrazione perde una sua conformazione realistica diventando sempre più un monolite informe e metaforico, la cosa che risalta di più del lavoro di design della macchina è lo spot che apre il fumetto. Un Primo Tempo, che si divide in una parte diurna, bianca, quasi accecante, che sprofonda nella notte, anche della mente, dati gli incubi, che racchiude tutto l'ambiente, tanto da sommergere di nero pure le vignette. Colpito dalla parte gialla, mi ha portato a pensare che se il film avesse usato un po' di queste soluzioni coraggiose e desuete, sarebbe stato degno di visione, e non un rimpianto del tempo che nessuno mi ridarà mai. Il Secondo Tempo permette a LRNZ di sfogarsi con una parte psichedelica che ricorda Moebius, ma alla fine il gioco dei colori era già tutto nella prima parte del fumetto e qui si va avanti con tanta maestria e le idee finiscono in quella manciata di tavole assurde e nelle due tavole finali con l'alternanza giorno/notte. RRobe gioca con la narrazione cercando di portare a termine un high-concept mettendoci dentro però il peggior protagonista che una storia del genere potesse avere. E son sincero, in un periodo di MeToo avere per protagonista una mamma che è una merda totale, che antepone se stessa a suo figlio e che per sfogare la sua inadeguatezza nei rapporti, fa di tutto per ammazzarlo, mi è piaciuto molto. Il lettore pensa di leggere la storia di una donna che cerca di salvare il figlio ma in realtà sta leggendo la storia di una pazza scellerata che fa di tutto per ammazzarlo. Un enorme esercizio di stile sia grafico che narrativo, forse più interessante per il lettore a cui piace smontare il racconto che a quello a cui piace fruirlo direttamente ma almeno si sforza di dire qualcosa. C'ero rimasto male per il film ma qua è un'altra storia. |
Boh, proverò a rileggerlo. La tua analisi della mamma mi ha sorpreso
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nostalgico2019 |
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Yellow Kid
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recchio ma perchè nel film la madre è intelligente, non si droga non beve e nel fumetto è demente, drogata e alcolizzata?
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bribs81 |
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Nonno Bassotto
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QUOTE (Slum King @ Sabato, 01-Dic-2018, 07:51) | Finalmente ho recuperato anche io Monolith.
Interessante lo studio che sta dietro al design della macchina, ma di ciò nel fumetto rimane poco, anche perché giustamente la macchina andando avanti nella narrazione perde una sua conformazione realistica diventando sempre più un monolite informe e metaforico, la cosa che risalta di più del lavoro di design della macchina è lo spot che apre il fumetto. Un Primo Tempo, che si divide in una parte diurna, bianca, quasi accecante, che sprofonda nella notte, anche della mente, dati gli incubi, che racchiude tutto l'ambiente, tanto da sommergere di nero pure le vignette. Colpito dalla parte gialla, mi ha portato a pensare che se il film avesse usato un po' di queste soluzioni coraggiose e desuete, sarebbe stato degno di visione, e non un rimpianto del tempo che nessuno mi ridarà mai. Il Secondo Tempo permette a LRNZ di sfogarsi con una parte psichedelica che ricorda Moebius, ma alla fine il gioco dei colori era già tutto nella prima parte del fumetto e qui si va avanti con tanta maestria e le idee finiscono in quella manciata di tavole assurde e nelle due tavole finali con l'alternanza giorno/notte. RRobe gioca con la narrazione cercando di portare a termine un high-concept mettendoci dentro però il peggior protagonista che una storia del genere potesse avere. E son sincero, in un periodo di MeToo avere per protagonista una mamma che è una merda totale, che antepone se stessa a suo figlio e che per sfogare la sua inadeguatezza nei rapporti, fa di tutto per ammazzarlo, mi è piaciuto molto. Il lettore pensa di leggere la storia di una donna che cerca di salvare il figlio ma in realtà sta leggendo la storia di una pazza scellerata che fa di tutto per ammazzarlo. Un enorme esercizio di stile sia grafico che narrativo, forse più interessante per il lettore a cui piace smontare il racconto che a quello a cui piace fruirlo direttamente ma almeno si sforza di dire qualcosa. C'ero rimasto male per il film ma qua è un'altra storia. |
Quindi la lettura è valida anche per chi ha visto il film? Lo chiedo perché a me il film non è dispiaciuto per niente... sarà che sono diventato babbo da relativamente poco, però il discorso sul fatto che la tipa "diventa" una brava madre (o "non rimane una madre di merda" a seconda del punto di vista) quando smette di trovare giustificazioni (=scuse) a tutti i suoi comportamenti col figlio l'ho trovata illuminante. Il fumetto in questo senso è diverso, o alla fine raggiunge le stesse conclusioni? Soprattutto in questo momento in cui la colpa dei bimbi lasciati in auto è colpa dei venditori di seggiolini che non fanno dispositivi anti abbandono, dello stress, della globalizzazione...
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nostalgico2019 |
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Yellow Kid
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nel fumetto la madre non riesce a salvare il bimbo perchè è rincoglionita
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nostalgico2019 |
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Yellow Kid
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QUOTE (bribs81 @ Domenica, 13-Gen-2019, 20:52) | QUOTE (Slum King @ Sabato, 01-Dic-2018, 07:51) | Finalmente ho recuperato anche io Monolith.
Interessante lo studio che sta dietro al design della macchina, ma di ciò nel fumetto rimane poco, anche perché giustamente la macchina andando avanti nella narrazione perde una sua conformazione realistica diventando sempre più un monolite informe e metaforico, la cosa che risalta di più del lavoro di design della macchina è lo spot che apre il fumetto. Un Primo Tempo, che si divide in una parte diurna, bianca, quasi accecante, che sprofonda nella notte, anche della mente, dati gli incubi, che racchiude tutto l'ambiente, tanto da sommergere di nero pure le vignette. Colpito dalla parte gialla, mi ha portato a pensare che se il film avesse usato un po' di queste soluzioni coraggiose e desuete, sarebbe stato degno di visione, e non un rimpianto del tempo che nessuno mi ridarà mai. Il Secondo Tempo permette a LRNZ di sfogarsi con una parte psichedelica che ricorda Moebius, ma alla fine il gioco dei colori era già tutto nella prima parte del fumetto e qui si va avanti con tanta maestria e le idee finiscono in quella manciata di tavole assurde e nelle due tavole finali con l'alternanza giorno/notte. RRobe gioca con la narrazione cercando di portare a termine un high-concept mettendoci dentro però il peggior protagonista che una storia del genere potesse avere. E son sincero, in un periodo di MeToo avere per protagonista una mamma che è una merda totale, che antepone se stessa a suo figlio e che per sfogare la sua inadeguatezza nei rapporti, fa di tutto per ammazzarlo, mi è piaciuto molto. Il lettore pensa di leggere la storia di una donna che cerca di salvare il figlio ma in realtà sta leggendo la storia di una pazza scellerata che fa di tutto per ammazzarlo. Un enorme esercizio di stile sia grafico che narrativo, forse più interessante per il lettore a cui piace smontare il racconto che a quello a cui piace fruirlo direttamente ma almeno si sforza di dire qualcosa. C'ero rimasto male per il film ma qua è un'altra storia. |
Quindi la lettura è valida anche per chi ha visto il film? Lo chiedo perché a me il film non è dispiaciuto per niente... sarà che sono diventato babbo da relativamente poco, però il discorso sul fatto che la tipa "diventa" una brava madre (o "non rimane una madre di merda" a seconda del punto di vista) quando smette di trovare giustificazioni (=scuse) a tutti i suoi comportamenti col figlio l'ho trovata illuminante. Il fumetto in questo senso è diverso, o alla fine raggiunge le stesse conclusioni? Soprattutto in questo momento in cui la colpa dei bimbi lasciati in auto è colpa dei venditori di seggiolini che non fanno dispositivi anti abbandono, dello stress, della globalizzazione... |
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