una patologia chiamata "Collezionismo"
new.devilman |
|
Spirito con la Scure
Gruppo: Members
Messaggi: 1626
Utente Nr.: 883
Iscritto il: 12-Nov-2004
Città:
|
Visto che è stato argomento di dibattito e di scontri, vorrei sapere voi cosa ne pensate. Per me il collezionismo è una vera e propria malattia, un disturbo della psiche, che può fare danni enormi alla salute mentale di una persona e al suo benessere economico.
Premetto che io AMO il collezionismo, sono collezionista da sempre e lo sarò per sempre, ma con una piccola differenza rispetto agli altri: non c'è nulla del quale non mi priverei.
A mio avviso il vero collezionismo si può riassumere con la frase "la ricerca del piacere è essa stessa il piacere", in quanto quello che tiene vivo il collezionista non è tanto l'avere, quanto il desiderio di avere e la bellezza della ricerca e della scoperta, per questo motivo finita una collezione se ne inizia subito una nuova.
Una volta posseduto l'oggetto del desiderio, questo perde di significato. sì, può essere bello, magari ogni tanto ci buttiamo un occhio, ma probabilmente non vale tutti gli sforzi ed i sacrifici fatti per ottenerlo.
Prendiamo il collezionista di fumetti, quello con la C maiuscola, che colleziona le prime edizioni di Tex, diabolik, Topolino ecc.
Migliaia di euro per avere un albo, e una volta che lo fa suo cosa fa? lo sigilla, lo mette in cassaforte, lo tiene al riparo da luce, polvere, figli, animaletti vari, senza godere un minimo del suo possesso.
Per quale motivo?
A mio avviso il collezionismo di fumetti, come quello di vecchi giocattoli o altro, nasce dalla voglia di ricercare quelle emozioni perdute provate durante l'infanzia e l'adolescenza e che non siamo più in grado di provare.
per questo ricerchiamo il fumetto o il pupazzo pari al nuovo, come se fossimo tornati indietro nel tempo.
Questa mania però ci porta a spendere cifre folli per semplici oggetti senza valore, dei feticci che prenderanno polvere nelle nostre librerie e che avranno perso il loro scopo originale: raccontarci delle storie.
Io ho sempre collezionato per l'amore appunto della ricerca, ma poi appena terminate le collezioni le tengo un po', poi le rivendo al doppio del prezzo quando va male. Così facendo guadagno e mi godo le mie passioni.
Da anni ho riscoperto la gioia di tenere solo quello che veramente amo, e non quello che vale a livello economico.
avevo le collezioni di diabolik, tex, dylan dog, complete e tutti prime edizioni, più tantissimi altri fumetti, tanto che la mia libreria aveva lo stesso valore della casa dove stavo.
Ho fatto due conti, mi sono venduto tutto e ho comprato una casa più grande, acquistando tutti i fumetti che veramente amo in edizioni economiche, che posso rileggere quando voglio senza il terrore che si svalutino.
Ora questa mania ha preso anche le nuove generazioni, che comprano manga dozzinali senza valore ed esigono la copia perfetta, senza una pieghetta, tenuta in stato maniacale, e ho visto pezzi arrivare alle stelle in poco tempo, per materiale stampato in tirature astronomiche che diveniva "raro" per un certo periodo di tempo, raggiungendo quotazioni importanti, per poi precipitare una volta finita la moda del momento.
Che senso ha tutto questo?
dite pure la vostra.
|
|
|
Adv |
Adv
|
Città:
|
|
|
|
fiocotram |
|
Uberlogorrea
Gruppo: Members
Messaggi: 46373
Utente Nr.: 26
Iscritto il: 30-Giu-2004
Città:
|
Boh, ci sarebbe da leggere pareri di chi è realmente un collezionista, perché sennò rimaniamo ancorati allo stereotipo. Magari ci sono cose che per noi non hanno senso e che un collezionista esperto può spiegare meglio, perlomeno spiegarci le ragioni che lo muovono, che magari sono diverse dalle mie ma non insensate a priori.
Prima di parlare di malattia insomma ci andrei coi piedi di piombo. Non ricordo malattie associate al collezionismo vero e proprio, però non sono nemmeno psicologo quindi se qualcuno vuole smentirmi faccia pure. So che c'è una patologia chiamata disposofobia che si basa sull'accumulo ossessivo di roba, fino a non avere spazio per muoversi, ma lì il collezionismo non c'entra, sono persone che letteralmente navigano nella monnezza.
Insomma, non è detto che tutti dobbiamo vivere una passione allo stesso modo, basta non caricare quello che fanno gli altri di negatività eccessiva. Piuttosto facciamoci spiegare perché lo fanno.
|
|
|
Angelo1961 |
|
Fletto i muscoli e sono nel vuoto
Gruppo: Members
Messaggi: 8896
Utente Nr.: 7612
Iscritto il: 29-Mar-2012
Città: Udine
|
Sono come largand. Del collezionismo non mi importa. A me interessa la storia, per cui una serie che mi piace devo averla completa, ma tranquillamente anche in formati diversi. Se ho una libreria con (dico a occhio, ma non tengo contabilità) 15mila fumetti, è perchè mi piacciono, e non riuscirei mai a disfarmene se sono entrati nella mia vita. Se lo sono, ne fanno parte. Non venderei mai un mio fumetto (bestemmia!), sarebbe come vendere una parte di me. Va da se, quindi, che non mi interessa come sono tenuti, possono anche essere senza la cover, basta che ci siano le pagine. Non devono essere intonsi e asettici, ma vissuti. Se prendo un albo di 30-40 anni fa e trovo le briciole di pane o le macchie di nutella, mi risvegliano piacevoli ricordi. E questo è l'importante. Ma mi basta prenderli in mano e sfogliarli, non rileggerli, almeno quelli dell'infanzia e adolescenza, perchè sò che non proverei lo stesso piacere di una volta e preferisco mantenere l'illusione del ricordo. Credo infatti che un fumetto non si debba mai leggere due volte (a distanza di decenni). Perchè non sarebbe la stessa cosa. Non perchè è cambiato il fumetto (che è sempre quello), ma perchè sono cambiato io.
--------------------
I tre fumetti più belli: Una ballata del mare salato - XIII - Il Paperone di Don Rosa.
|
|
|
Angelo1961 |
|
Fletto i muscoli e sono nel vuoto
Gruppo: Members
Messaggi: 8896
Utente Nr.: 7612
Iscritto il: 29-Mar-2012
Città: Udine
|
QUOTE (Ezra Winston @ Martedì, 05-Set-2023, 11:46) | Credo di essermi disintossicato da questa mania che penso di avere avuto anche io qualche anno. Gadget, Variant, albi blisterati, prime edizioni... Tutte cose che ora non mi fanno più ne caldo né freddo. Quello per me non è amare i fumetti ma dare un valore economico ad un fumetto, che se poi andiamo a guardare è un valore economico che esiste solo su eBay e non nella realtà. Fatto sta che quasi tutti i miei fumetti sono spiegazzati, riletti più volte, ristampe, a volte scollati... Questo per quello che riguarda le condizioni, poi c'è tutto un'altro discorso sul completismo che considero anche quello fanatismo allo stato puro. Vorrei poter dire qualcosa in più ma col cellulare scrivere argomentando è faticosissimo. Magari stasera ci riprovo. |
Non è , come dice fioco, per caricare gli altri di negatività eccessiva, ma, per me, quelli come te "posseggono" il fumetto, mentre quelli che descrivi "sono posseduti" dal fumetto. Mi viene in mente quello che sosteneva un amico, molto di sinistra, ma anche molto maschilista, secondo cui "l'uomo ha il pene, la vagina ha la donna".
|
|
|
new.devilman |
|
Spirito con la Scure
Gruppo: Members
Messaggi: 1626
Utente Nr.: 883
Iscritto il: 12-Nov-2004
Città:
|
Parlo di patologia, perchè il collezionismo crea una vera e propria dipendenza, al pari di alcool, droga ecc. ecc. Non c'è la dipendenza fisica da una sostanza, ma da un gesto, da una sensazione, così come le dipendenze da gesti, persone, emozioni. è un atteggiamento ossessivo compulsivo che ci porta ad accumulare tonnellate di materiale e stivarlo in cantine, solai o tra i mobili di casa.
il collezionista rimarrà tale fino alla sua morte e nella maggior parte dei casi sarà incapace di fermarsi. Una volta completata la collezione che ha scaturito la passione continuerà a ricercare nuovi obiettivi, sempre più difficili da raggiungere, arrivando a collezionare cose che alle quali non avrebbe mai pensato inizialmente. Io ho cominciato presto, a 11 anni con i dylan dog (primo numero acquistato in edicola il 105, l'orrenda invasione). una volta completata la collezione sono passato a nathan never, poi mister no, poi tutti i Bonelli, poi le prime edizioni dei Bonelli, poi i fuoriserie, poi il fumetto in generale a 360°, ricercando le edizioni più rare e costose.
La ricerca della perfezione. la pieghetta sull'albo nuovo sarà una fonte di disturbo, si andrà alla ricerca di copie sempre più perfette da tenere sigillate in collezione, arrivando a spendere cifre folli per oggetti già posseduti ma in condizioni migliori.
Si può arrivare a sacrificare la propria intera esistenza per la propria "passione". Ho conosciuto, in 25 anni di compravendita, fiere e attività ebay una miriade di persone che rinunciavano a vacanze e svaghi per dedicare tutti i propri sforzi e le proprie finanze al collezionismo. Gente che davvero mangia pane e cipolla per potersi comprare il Tex mancante. E spesso non è una questione di soldi, perchè il collezionismo varia a seconda del proprio patrimonio. c'è chi colleziona dylan dog, chi tex, chi prime edizioni di fumetti americani, chi opere d'arte. Cambia il portafogli e cambiano anche le sfide che uno si pone.
infine c'è la follia del possedere oggetti che non solo non ci servono, ma che neanche ci godiamo.
Se uno spende 100mila euro per una macchina sportiva e ci va in giro a sfrecciare in autostrada o in pista posso capirlo. Se uno li spende per degli oggetti da rinchiudere in uno stanzino senza praticamente mai vederli o toccarli allora no, non lo capisco più.
la questione del CGC ne è l'esempio massimo. fumetti e altri oggetti blisterati e sottovuoto, che non potranno più essere sfogliati, che dentro potrebbero aver anche solo la copertina che tanto per noi sarebbe lo stesso, eppure raggiungono valori inimmaginabili, perchè la gente vuole avere il pezzo perfetto, e che rimanga così in eterno.
il collezionismo è quell'attaccamento morboso ad un oggetto, un feticcio, e non alle esperienze e alle emozioni.
|
|
|
dream-picker |
|
Surfista d'Argento
Gruppo: Members
Messaggi: 22648
Utente Nr.: 3985
Iscritto il: 04-Ago-2008
Città: Offanengo Beach
|
QUOTE (fiocotram @ Martedì, 05-Set-2023, 10:53) | Boh, ci sarebbe da leggere pareri di chi è realmente un collezionista, perché sennò rimaniamo ancorati allo stereotipo. Magari ci sono cose che per noi non hanno senso e che un collezionista esperto può spiegare meglio, perlomeno spiegarci le ragioni che lo muovono, che magari sono diverse dalle mie ma non insensate a priori.
Prima di parlare di malattia insomma ci andrei coi piedi di piombo. Non ricordo malattie associate al collezionismo vero e proprio, però non sono nemmeno psicologo quindi se qualcuno vuole smentirmi faccia pure. So che c'è una patologia chiamata disposofobia che si basa sull'accumulo ossessivo di roba, fino a non avere spazio per muoversi, ma lì il collezionismo non c'entra, sono persone che letteralmente navigano nella monnezza.
Insomma, non è detto che tutti dobbiamo vivere una passione allo stesso modo, basta non caricare quello che fanno gli altri di negatività eccessiva. Piuttosto facciamoci spiegare perché lo fanno. |
date una medaglia a quest'uomo
|
|
|
dream-picker |
|
Surfista d'Argento
Gruppo: Members
Messaggi: 22648
Utente Nr.: 3985
Iscritto il: 04-Ago-2008
Città: Offanengo Beach
|
QUOTE (new.devilman @ Lunedì, 04-Set-2023, 18:33) | 1) Premetto che io AMO il collezionismo, sono collezionista da sempre e lo sarò per sempre, ma con una piccola differenza rispetto agli altri: non c'è nulla del quale non mi priverei.
2) A mio avviso il vero collezionismo si può riassumere con la frase "la ricerca del piacere è essa stessa il piacere", in quanto quello che tiene vivo il collezionista non è tanto l'avere, quanto il desiderio di avere e la bellezza della ricerca e della scoperta, per questo motivo finita una collezione se ne inizia subito una nuova.
Una volta posseduto l'oggetto del desiderio, questo perde di significato. sì, può essere bello, magari ogni tanto ci buttiamo un occhio, ma probabilmente non vale tutti gli sforzi ed i sacrifici fatti per ottenerlo.
3) Migliaia di euro per avere un albo, e una volta che lo fa suo cosa fa? lo sigilla, lo mette in cassaforte, lo tiene al riparo da luce, polvere, figli, animaletti vari, senza godere un minimo del suo possesso.
4) A mio avviso il collezionismo di fumetti, come quello di vecchi giocattoli o altro, nasce dalla voglia di ricercare quelle emozioni perdute provate durante l'infanzia e l'adolescenza e che non siamo più in grado di provare.
5) per questo ricerchiamo il fumetto o il pupazzo pari al nuovo, come se fossimo tornati indietro nel tempo.
6) Questa mania però ci porta a spendere cifre folli per semplici oggetti senza valore, dei feticci che prenderanno polvere nelle nostre librerie e che avranno perso il loro scopo originale: raccontarci delle storie.
7) Io ho sempre collezionato per l'amore appunto della ricerca, ma poi appena terminate le collezioni le tengo un po', poi le rivendo al doppio del prezzo quando va male. Così facendo guadagno e mi godo le mie passioni.
|
il collezionista racconta parte I
1) già da questo assunto, che non c'è nulla di cui non ti priveresti, non ti considero un collezionista; quantomeno non lo sei secondo i miei canoni e lo si vede da altre tue considerazioni;
2) non è vero che la ricerca è piacere e che l'oggetto perde di significato; il piacere è dato dal trovare l'oggetto e gustarselo e il significato lo assume, nel momento che l'abbiamo tra le mani, attraverso quello che ci trasmette, che sia arte o che sia cultura
3) anche questo non è vero; il fatto che si usino accortezze per preservarlo non significa che non lo si goda, magari lo si sfoglia pure con i guanti, ma è normale; tu una Lamborghini la lasceresti in strada esposta a grandine, neve, salsedine? la useresti su sterrati per andare a funghi? ci porteresti in giro il cane?
4) falso; il fumetto lo collezioni per gli stimoli artistici ed intellettuali che ti dà ora personalmente colleziono con la stessa passione fumetti usciti quando non ero ancora nato, fumetti di cui non sapevo neanche l'esistenza quando ero ragazzino e fumetti usciti 10 anni fa
a suivre
|
|
|
Moreno Roncucci |
|
Detective dell'Impossibile
Gruppo: Members
Messaggi: 2785
Utente Nr.: 4742
Iscritto il: 08-Set-2009
Città: Paperopoli
|
Si fa molta confusione fra lettore, collezionista, e speculatore (o aspirante tale) Per esempio, i fumetti "sigillati" CGC sono un fenomeno speculativo. Chi li compra di solito lo fa pensando che "un giorno varranno un casino" (o comunque, più di quanto li ha pagati), e come sempre quando c'è speculazione ci sono gli speculatori veri (che ci guadagnano) e il parco Buoi (che ci rimette), ma non lo vedo molto diverso dal mercato dell'arte, o di quelli che sono convintissimi che investire in diamanti sia una buona idea (spoiler: non lo è, sono più sicuri i CGC...) Non escludo che ci sia qualcuno che li compri per collezionismo senza pensare al valore monetario (saranno comunque pochissimi), ma sono gli stessi che una volta, in maniera più "artigianale", sigillavano i fumetti con le macchinette imbustatrici casalinghe in maniera che non fossero più apribili (ne ho conosciuti. Ed erano appunto pochissimi, perchè il tipico collezionista di fumetti i fumetti li vuole toccare, sfogliare, rileggere. E anche fra collezionisti, ci sono quelli che fanno rigorosamente i conti con il budget, e quelli davvero "compulsivi" che non sanno resistere (poi, nel corso degli anni, a volte vedi che quelli che consideravi compulsivi hanno speso meglio i loro soldi, pagando roba oggi costosissima cifre molto inferiori. Capita, nessuno prevede il futuro, ce ne sono altrettanti che hanno speso un sacco di soldi per roba che adesso non vale niente e che non cerca più nessuno) il punto è che, se guardi SOLO ai casi patologici, è ovvio che trovi una patologia. È come dire di voler parlare di gente che spende soldi per bottiglie di vino, definirli "alcolizzati" e fare solo esempi di gente che si ubriaca e picchia moglie e figli... Da questo punto di vista, anche postare nei forum è una patologia. (non conoscete nessuno che ci spreca troppo tempo? Nessuno nessuno nessuno?) In realtà, QUALUNQUE COSA può essere patologica. Ci sono comportamenti ossessivi tipo lavarsi sempre le mani, in continuazione. Ora provate a sostenere che lavarsi le mani è una cosa da malati e i sani non se le lavano mai...
|
|
|
Utenti totali che stanno leggendo la discussione: 1 (1 Visitatori e 0 Utenti Anonimi)
Gli utenti registrati sono 0 :
|