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> ERNIE PIKE nuova edizione, Oesterheld Pratt
 
texhnolyze
Inviato il: Sabato, 03-Ago-2019, 15:35
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Spirito con la Scure
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Finito di leggere in un paio di giorni, qualche giorno fa. Veramente ottimo nella sua visione umana della guerra ed il suo essere un'antologia in pratica lo rende ancora oggi qualcosa di piuttosto originale. E' un fumetto anti-guerra ma non eccede nel pessimismo, nella violenza, nella crudezza o nella poesia come possono essere quelli odierni. Letto nella sua totalità ci guadagna proprio perché presenta tutti questi aspetti prettamente umani. Non tutte le storie sono sullo stesso livello, almeno narrativamente, e lette singolarmente magari non sono nemmeno tanto soddisfacenti, o per lo meno non dà l'impressione di essere qualcosa di eclatante per i suoi tempi. Ora mi ha spinto a riconsiderare il recupero delle antologie di Kurtzman Two Fisted Stories e Frontline Combat proprio per notare le differenze e poi sembrano essere 2 pezzi di storia del fumetto.
Pratt mi ha sorpreso, più di Oesterheld sinceramente, se penso alla versione originale in b/n e in orizzontale, ma in ogni caso il tratto qui è migliore di Wheeling (che apprezzo molto lo stesso) ad esempio. In Wheeling già si stava avviando verso lo stile sintetico e più espressionista di Corto, ma le linee sottili di Ernie erano più precise e tutt'altro che acerbe. In pratica il miglior Pratt prima del cambiamento e anzi, a quei tempi quanti erano al suo livello? Ernie Pike è un'altra opera che mostra la grandezza del fumetto argentino di quegli anni.
Inoltre Patrizia Zanotti ha colorato solo la prima storia, poi alcune la Battaglia e le altre invece sono per lo più di Maru Leone (colorista ufficiale, quindi anche nell'edizione spagnola) ed è meglio così. Infatti preferisco di gran lunga la colorazione di Ernie Pike che quella di Wheeling. Ci sono alcuni passi falsi, come nella storia sino-cinese, per me ha sbagliato proprio tonalità e diventa troppo confusionario.
La qualità di stampa non è male, sono poche le vignette fuori fuoco.
Passi anche il colore dunque, ma il formato orizzontale qui ci voleva. E' un rimontaggio che soffre troppo del verticale e ad aggravare la situazione c'è il formato piccolo. Certe vignette necessitano dell'ariosità orizzontale e certe tavole sono state rimontate con 5 o addirittura 6 strisce, dove praticamente è tutto microscopico. Insomma, tra gli svariati rimontaggi a cui ho assistito questo è il peggiore e l'esperienza di lettura di questo volume è troppo diversa dall'originale.

Ah, le 10 pagine di Lord Crack effettivamente sono una novità, infatti nella Tutto Pratt sono solo 21, da quel che leggo, e quindi mancano le 10 pagine finali. Infatti si notano anche i numerini delle pagine uscite su rivista (su rivista era lunga 52 pagine orizzontali).

In definitiva sono contento del recupero nonostante l'edizione.


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LondonOrbital
Inviato il: Sabato, 03-Ago-2019, 21:44
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Ispirato dal topic ho ripreso in mano il mio Ernie Pike (versione Lizard in 5 volumi) e sto rileggendolo. In questa edizione LORD CRACK è interrotta dopo 35 tavole, ciascuna disposta su 3 righe. Sono le stesse presenti nelle altre edizioni?Poi segue una pagina in cui si raccontano le vicende successive. Peccato per l'interruzione e perché questa storia, con qualche spunto da commedia assente nel resto della seria, era un piacevole diversivo in mezzo a pagine più drammatiche.
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Ardefede76
Inviato il: Sabato, 03-Ago-2019, 23:09
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Little Nemo
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QUOTE (texhnolyze @ Sabato, 03-Ago-2019, 14:35)
Finito di leggere in un paio di giorni, qualche giorno fa. Veramente ottimo nella sua visione umana della guerra ed il suo essere un'antologia in pratica lo rende ancora oggi qualcosa di piuttosto originale. E' un fumetto anti-guerra ma non eccede nel pessimismo, nella violenza, nella crudezza o nella poesia come possono essere quelli odierni. Letto nella sua totalità ci guadagna proprio perché presenta tutti questi aspetti prettamente umani. Non tutte le storie sono sullo stesso livello, almeno narrativamente, e lette singolarmente magari non sono nemmeno tanto soddisfacenti, o per lo meno non dà l'impressione di essere qualcosa di eclatante per i suoi tempi. Ora mi ha spinto a riconsiderare il recupero delle antologie di Kurtzman Two Fisted Stories e Frontline Combat proprio per notare le differenze e poi sembrano essere 2 pezzi di storia del fumetto.
Pratt mi ha sorpreso, più di Oesterheld sinceramente, se penso alla versione originale in b/n e in orizzontale, ma in ogni caso il tratto qui è migliore di Wheeling (che apprezzo molto lo stesso) ad esempio. In Wheeling già si stava avviando verso lo stile sintetico e più espressionista di Corto, ma le linee sottili di Ernie erano più precise e tutt'altro che acerbe. In pratica il miglior Pratt prima del cambiamento e anzi, a quei tempi quanti erano al suo livello? Ernie Pike è un'altra opera che mostra la grandezza del fumetto argentino di quegli anni.
Inoltre Patrizia Zanotti ha colorato solo la prima storia, poi alcune la Battaglia e le altre invece sono per lo più di Maru Leone (colorista ufficiale, quindi anche nell'edizione spagnola) ed è meglio così. Infatti preferisco di gran lunga la colorazione di Ernie Pike che quella di Wheeling. Ci sono alcuni passi falsi, come nella storia sino-cinese, per me ha sbagliato proprio tonalità e diventa troppo confusionario.
La qualità di stampa non è male, sono poche le vignette fuori fuoco.
Passi anche il colore dunque, ma il formato orizzontale qui ci voleva. E' un rimontaggio che soffre troppo del verticale e ad aggravare la situazione c'è il formato piccolo. Certe vignette necessitano dell'ariosità orizzontale e certe tavole sono state rimontate con 5 o addirittura 6 strisce, dove praticamente è tutto microscopico. Insomma, tra gli svariati rimontaggi a cui ho assistito questo è il peggiore e l'esperienza di lettura di questo volume è troppo diversa dall'originale.

Ah, le 10 pagine di Lord Crack effettivamente sono una novità, infatti nella Tutto Pratt sono solo 21, da quel che leggo, e quindi mancano le 10 pagine finali. Infatti si notano anche i numerini delle pagine uscite su rivista (su rivista era lunga 52 pagine orizzontali).

In definitiva sono contento del recupero nonostante l'edizione.

Scusa ma dove l'hai trovato a 25€?
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texhnolyze
Inviato il: Sabato, 03-Ago-2019, 23:46
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Lo prenotai su Amazon e all'inizio costava 25€. Ormai il prezzo è 39, c'è poco da fare.

Lord Crack è disposta su 5 strisce per lo più. In questa edizione si arriva fino alla fine. Un finale amaro tra l'altro.


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LondonOrbital
Inviato il: Domenica, 04-Ago-2019, 12:34
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Quindi hanno pubblicato anche le tavole successive non disegnate da Pratt?
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texhnolyze
Inviato il: Domenica, 04-Ago-2019, 13:32
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QUOTE (LondonOrbital @ Domenica, 04-Ago-2019, 11:34)
Quindi hanno pubblicato anche le tavole successive non disegnate da Pratt?

No, solo le 10 pagine che mancavano a Lord Crack, che sono sempre disegnate da Pratt.

Comunque, questa è l'ultima tavola di quella storia, tanto per capire se c'è nelle edizioni precedenti, ma mi pare improbabile perché Lord Crack è composto da 31 pagine con strisce che vanno da 5 ad anche 6.
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Inviato il: Domenica, 04-Ago-2019, 17:31
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QUOTE (texhnolyze @ Domenica, 04-Ago-2019, 12:32)
QUOTE (LondonOrbital @ Domenica, 04-Ago-2019, 11:34)
Quindi hanno pubblicato anche le tavole successive non disegnate da Pratt?

No, solo le 10 pagine che mancavano a Lord Crack, che sono sempre disegnate da Pratt.

Comunque, questa è l'ultima tavola di quella storia, tanto per capire se c'è nelle edizioni precedenti, ma mi pare improbabile perché Lord Crack è composto da 31 pagine con strisce che vanno da 5 ad anche 6.
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Nella Lizard in 5 volumi viene interrotta prima. Per contare le tavole bisogna fare riferimenti al numero bianco in angolo in basso ogni tre striscie (pubblicazione in formato originale). Nella mia l'ultima tavola è la 35 quando i nostri partono in missione e mancano alla cena già preparata.
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texhnolyze
Inviato il: Domenica, 04-Ago-2019, 17:38
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QUOTE (LondonOrbital @ Domenica, 04-Ago-2019, 16:31)
QUOTE (texhnolyze @ Domenica, 04-Ago-2019, 12:32)
QUOTE (LondonOrbital @ Domenica, 04-Ago-2019, 11:34)
Quindi hanno pubblicato anche le tavole successive non disegnate da Pratt?

No, solo le 10 pagine che mancavano a Lord Crack, che sono sempre disegnate da Pratt.

Comunque, questa è l'ultima tavola di quella storia, tanto per capire se c'è nelle edizioni precedenti, ma mi pare improbabile perché Lord Crack è composto da 31 pagine con strisce che vanno da 5 ad anche 6.
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Nella Lizard in 5 volumi viene interrotta prima. Per contare le tavole bisogna fare riferimenti al numero bianco in angolo in basso ogni tre striscie (pubblicazione in formato originale). Nella mia l'ultima tavola è la 35 quando i nostri partono in missione e mancano alla cena già preparata.

Ah, ok, ti riferivi alle tavole originali. Non si riesce a vedere dalla foto da me postata, ma in totale sono 52.
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bgh
Inviato il: Mercoledì, 17-Giu-2020, 20:51
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La mia biblioteca ha comprato il volume, quindi mi sono messo a leggerlo.
Non lo avrei mai acquistato, non solo per i molti difetti di cui si è parlato in precedenza, ma anche perché pure a livello di grafica e di confezione lo trovo brutto forte.

Avevo recuperato diverse storie anni fa leggendo una raccolta di Ivaldi (purtroppo non l'ho più, me la prestarono), ma in maniera poco attenta.

Il lavoro di Pratt è incommentabile proposto così, a un certo punto ho smesso di considerarlo.

Le sceneggiature di Oesterheld... Le prime storie sono folgoranti davvero. I due amici, Franchi tiratori, La fuga (tra l'altro, l'espediente sarà riciclato da Pratt in Teste e funghi, una delle brevi di Corto), Sentinella, Ling, o la divertente Destini incrociati.
Poi, boh, non so se sia stata l'assuefazione, ma ho iniziato ad annoiarmi e l'attenzione è calata. Non penso di essere cambiato io, visto che ho letto il tomo nel giro di - addirittura... - tre giorni, quanto piuttosto che sia cambiato l'autore.
I primi racconti trattano vicende molto semplici e quotidiane, "incidentalmente" (verrebbe da dire) ambientate in guerra. Le ultime invece virano sempre più sul conflitto vero e proprio, e si confondono un po' nelle molte storie di genere bellico con cui tutti abbiamo avuto un minimo di contatto tramite letture o visioni di film.

Per rinfoltire il volume, l'editore ha inserito anche molte storie che con Pike mi sembrano non c'entrare nulla, visto che né il reporter, né la sua voce narrante compaiono.
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LondonOrbital
Inviato il: Mercoledì, 17-Giu-2020, 22:14
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L'ho riletto recentemente nella versione Lizard in 5 volumi di qualche anno fa.

Il comune denominatore della raccolta è la presenza ai disegni di Pratt, esistono altre storie nn disegnate da lui ignorate nelle edizioni italiane. Non possedendo gli originali di "Hora Cero" e le altre sorelle è difficile capire se la presenza (o meglio l'assenza) di Ernie Pike significhi automaticamente che la storia era fuori collana. Mi piacerebbe fare un confronto con "Laggiù nell'Ovest" (anche lì le storie erano presentate da un altro narratore) ma chissà se riuscirò mai a possedere entrambe queste serie.

Concordo con te che alcune storie colpiscono nel segno, altre meno, ma lo trovo un elemento piuttosto comune nella produzione seriale, comunque prevale una mestizia che non sempre ritrovi nei tanti fumetti bellici coevi in cui spesso prevaleva l'eroismo e il senso del dovere. Detto questo: non rientra tra le produzioni di Oesterheld che prediligo, però trovo che regga abbastanza bene alla prova degli anni di tante storie di guerra che oggi appaiono parecchio invecchiate (per le tecniche narrative usate) per esempio quelle della ristampa Supereroica hanno testi dignitosi, ma piuttosto inclini alla didascalia e di qualità non sempre memorabile.

Però bgh, devi anche mettere in conto che tu hai letto in 3 giorni storie prodotte in un lungo periodo e proposta a distanza di mesi l'una dall'altra. L'assuefazione dipende secondo me anche dalla concentrazione in poche ore in idee replicate in decine di versioni alternative di una medesima idea di fondo (come succede un pò a tutti gli scrittori di serie).
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texhnolyze
Inviato il: Giovedì, 18-Giu-2020, 00:29
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Anche io penso di averlo letto in 3 giorni, ma non è quello il problema, anzi.
Quando finii di leggere il volume ero pesantemente indeciso sulla qualità ma sono giunto alla conclusione che se anche avesse avuto solo le storie migliori non sarei stato più soddisfatto perché le migliori da sole non è che mi facessero impazzire. Nella sua interezza ho ricevuto qualcosa che non ho più riscontro nelle analoghe raccolte di guerra: non si concede nessun eccesso (ok, qui e lì è un po' più poetico del solito) e il fatto che sia poco "attraente" è una cosa che va a suo vantaggio.
Se è vero che alcune storie sono migliori di altre, come ho anche già detto, è altresì vero che per me è soddisfacente proprio quando lo leggi tutto perché presenta svariati punti di vista, storie belle e brutte (ma forse è meglio dire interessanti o meno), sulla guerra ed assume una condizione umana proprio in virtù della diversità.
In ogni caso va considerato l'anno in cui è stato fatto.
Poi l'idea del reporter è il fil rouge che lo eleva al di sopra dei fumetti bellici di quegli anni, senza contare la presenza fissa degli stessi artisti.
Non solo stravince su Blazing Combat, che è anche successivo, ma per quanto mi riguarda anche sui fumetti bellici della EC, ed espandendo anche agli altri fumetti in generale, quanti in quel periodo gli tengono testa e/o gli sono superiori?
L'edizione purtroppo è pessima.


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Inviato il: Domenica, 21-Giu-2020, 10:38
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E' vero London, spararsi tutto in poco tempo ha potenzialmente effetti collaterali. Infatti nel mio post l'ho sottolineato, essendone consapevole.

Tuttavia, io comunque sono convinto che un qualche cambiamento nelle posizioni di Oesterheld ci sia stato.
Nelle prime storie è tutto un: gli eroi non esistono. Nelle ultime, in diverse Pike finisce il racconto auspicandosi che i protagonisti ricevano una medaglia, e gli venga riconosciuto il valore.

A me sono questi piccoli mutamenti che hanno infastidito. Che non cambiano solo il finale, ma in generale una certa maniera di presentare l'azione.

Non tutte le storie della seconda tranche sono così, eh. La ferita da un milione di dollari e La ferita hanno toni ben diversi, per esempio.
Ma è una cosa che inizia a serpeggiare.
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texhnolyze
Inviato il: Domenica, 21-Giu-2020, 14:38
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QUOTE (bgh @ Domenica, 21-Giu-2020, 09:38)
E' vero London, spararsi tutto in poco tempo ha potenzialmente effetti collaterali. Infatti nel mio post l'ho sottolineato, essendone consapevole.

Tuttavia, io comunque sono convinto che un qualche cambiamento nelle posizioni di Oesterheld ci sia stato.
Nelle prime storie è tutto un: gli eroi non esistono. Nelle ultime, in diverse Pike finisce il racconto auspicandosi che i protagonisti ricevano una medaglia, e gli venga riconosciuto il valore.

A me sono questi piccoli mutamenti che hanno infastidito. Che non cambiano solo il finale, ma in generale una certa maniera di presentare l'azione.

Non tutte le storie della seconda tranche sono così, eh. La ferita da un milione di dollari e La ferita hanno toni ben diversi, per esempio.
Ma è una cosa che inizia a serpeggiare.

In quali episodi di preciso c'è questo volere da parte di Pike? Detta così mi sembra un passo falso, auspicare le medaglie è un po' banalotto ed è anche diametralmente opposto a quanto detto nella storia del carro armato.
Comunque azioni eroiche si vedevano anche nella prima parte, non è che si trovano solo storie di vittime e stragi di innocenti. Il che è falso anche dal punto di vista storico e quando fai un'antologia, una raccolta, forse è normale considerare anche altri scenari. Mi viene in mente la storia della sentinella tedesca che, senza particolari meriti d'azione, è da considerarsi un eroe per i nemici grazie al suo idealismo, o meglio, alle sue convinzioni morali.
Ma gli eroi non esistono per Pike perché questi sembra quasi auspicarsi che quelle azioni debbano essere la norma per ogni persona, il che è una visione fin troppo ottimistica e fallace. Nel momento in cui c'è un nemico vuol dire che le convinzioni non sono tutte uguali e, senza voler condannare, anche appellandoci al relativismo, c'è da constatare che esistono persone che si ribellano a quegli ideali.
Quindi se esiste una persona negativa, di conseguenza esiste anche una persona positiva. Poi, va be', se vogliamo dire che è tutto relativo allora stiamo dicendo che condannare una bambina o salvarla è la stessa cosa, in entrambi i casi si parte da convinzioni soggettive, ma dal punto di vista umano, e ripeto che il pregio di Ernie Pike è essere "umano", ovvero generale, c'è qualcosa che non va nel primo caso. Di conseguenza la sentinella non può che essere un eroe, soprattutto se si accetta l'antimilitarismo e la critica alla guerra, che è parte fondante dell'opera.
Eroe è un termine come un altro, si può usare buono, giusto o quel che ci pare, ma l'azione resta. Anzi, forse è errato considerare una persona eroe perché è come consacrare l'intera vita di quell'uomo, mentre un'azione eroica ha già più senso.
Glorificare è del tutto inutile e le medaglie non servono a niente, chiaro, ma ad esempio il ricordo della bambina resterà vivido e questa è una sorta di glorificazione a sua volta. Storie del genere sappiamo che esistono anche nel nostro mondo, non solo nei fumetti.
Il male, a livello narrativo, è quando si spettacolarizza l'eroe, ma da quel che ricordo questo non succede. Poi, sì, Oesterheld è chiaramente di parte, non lesina su una certa, che comunque resta minima rispetto agli altri contemporanei, parte melodrammatica o moralista. Ernie Pike non è neutro, né completamente asciutto, non è un documentario e né poteva esserlo in quegli anni e con quel target e questo va considerato.


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bgh
Inviato il: Domenica, 21-Giu-2020, 14:44
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Non ho più il volume.
A memoria, vedendo l'indice su internet, storie come Uomini rana, La pattuglia, Tarawa, I 17 dell'Abetaia.
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