Dylan Dog - I numeri imprescindibili
Mangiapeccati |
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Sidekick

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QUOTE (ankhpaten @ Martedì, 21-Feb-2023, 14:56) | Più della metà degli Sclavi è trascurabile, la metà di questa metà è assai trascurabile, la metà di questa metà è utile in bagno, ammetterlo non è sacrilegio dai.
Il primo Chiaverotti (primi 2,3 anni) è mediamente buono, con anche lui qualche prodotto per bagno ovviamente. Poi usando un eufemismo si è un po' perso...
Barbato non ne ha azzeccato uno, l'inizio della fine del personaggio la sua entrata in campo.
Recchioni i suoi 4 o 5 memorabili li a segnati, l'unico che si è avvicinato al concetto alterato della coscienza di Sclavi.
Ambrosini è meglio che disegna.
Ferrandino ne ha fatti pochi ma no male.
Gli altri (fino a quando lo leggevo) più o meno fuffa.
E' anni che compro ma non leggo, quindi non so se qualche nuova leva è degna di nota.
Ovviamente essendo un parere personale si potrebbero utilizzare le mie valutazioni al contrario. |
Madonna, implacabile proprio... praticamente hai buttato giù tutto lo staff che ci ha lavorato. Hai dimenticato Ruju che io proprio non ricordo abbia mai scritto una pagina che mi abbia preso...
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wraith |
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Tessiragnatele
   
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Io ho tenuto i primi 84 numeri . Fino a quel numero la presenza di Sclavi è massiccia e il livello medio tiene botta, poi c'è una specie di tracollo. La sequenza 84-100, in cui imperversa Chiaverotti, l'ho sempre trovata indigeribile, ma neanche i numeri dopo scherzano, pur essendoci dei piccoli gioielli di Ambrosini. La qualità torna a rialzarsi in maniera considerevole verso i numeri 110-120, in cui torna Sclavi (anche se in maniera molto più saltuaria) affiancato da un'ottima Barbato e da Medda, oltre che da un Ruju che nelle primissime prova a me non dispiaceva, se preso come riempitivo. Quindi se dovessi rispondere alla tua domanda direi: tieniti i numeri dall'1 all'84, e poi dal 113 al 177, l'ultimo di Sclavi prima di entrare nel suo sonno criogenico. Secondo me il meglio di Dylan Dog sta lì.
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Preacher73 |
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Asterix

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QUOTE (wraith @ Martedì, 21-Feb-2023, 16:18) | Io ho tenuto i primi 84 numeri . Fino a quel numero la presenza di Sclavi è massiccia e il livello medio tiene botta, poi c'è una specie di tracollo. La sequenza 84-100, in cui imperversa Chiaverotti, l'ho sempre trovata indigeribile, ma neanche i numeri dopo scherzano, pur essendoci dei piccoli gioielli di Ambrosini. La qualità torna a rialzarsi in maniera considerevole verso i numeri 110-120, in cui torna Sclavi (anche se in maniera molto più saltuaria) affiancato da un'ottima Barbato e da Medda, oltre che da un Ruju che nelle primissime prova a me non dispiaceva, se preso come riempitivo. Quindi se dovessi rispondere alla tua domanda direi: tieniti i numeri dall'1 all'84, e poi dal 113 al 177, l'ultimo di Sclavi prima di entrare nel suo sonno criogenico. Secondo me il meglio di Dylan Dog sta lì. |
Vabbe....dai....
anche per un minimo di "blocco" e "collezionismo" io terrei i primi 200.
da lì in poi magari a saltare secondo i propri gusti.
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Znort |
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Detective dell'Impossibile
 
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QUOTE (fiocotram @ Martedì, 21-Feb-2023, 18:45) | La fame di Sclavi "vecchia maniera" (visto che, come già detto, anche l'attuale scrive in modo diverso) è tanta che quando becco un vecchio Dylan Dog scritto da lui, anche quelli che non ricordavo, che all'epoca non mi colpirono tanto (e quindi anche molti di quelli che vanno dalla fine degli anni 90 ai primi 2000), finisce per piacermi. Stesso discorso per la Barbato... |
Ovvio, Sclavi su Dyd si compra sempre e comunque. Poi chiaro, ci son storie sue più belle ed altre meno, ma a mio parere hanno sempre quel quid in più che ne fa meritare la lettura.
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Ezra Winston |
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Spirito con la Scure
 
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QUOTE (ankhpaten @ Martedì, 21-Feb-2023, 14:56) | Più della metà degli Sclavi è trascurabile, la metà di questa metà è assai trascurabile, la metà di questa metà è utile in bagno, ammetterlo non è sacrilegio dai.
Il primo Chiaverotti (primi 2,3 anni) è mediamente buono, con anche lui qualche prodotto per bagno ovviamente. Poi usando un eufemismo si è un po' perso...
Barbato non ne ha azzeccato uno, l'inizio della fine del personaggio la sua entrata in campo.
Recchioni i suoi 4 o 5 memorabili li a segnati, l'unico che si è avvicinato al concetto alterato della coscienza di Sclavi.
Ambrosini è meglio che disegna.
Ferrandino ne ha fatti pochi ma no male.
Gli altri (fino a quando lo leggevo) più o meno fuffa.
E' anni che compro ma non leggo, quindi non so se qualche nuova leva è degna di nota.
Ovviamente essendo un parere personale si potrebbero utilizzare le mie valutazioni al contrario. |
Praticamente hai letto 500 storie di Dylan Dog e te ne sono piaciute una cinquantina
Però concordo sul fatto che si tende un po' troppo a urlare capolavoro a qualunque cosa sia firmata da Sclavi.
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Jack 95 |
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Uomo Mascherato
 
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QUOTE (wraith @ Martedì, 21-Feb-2023, 16:18) | Io ho tenuto i primi 84 numeri . Fino a quel numero la presenza di Sclavi è massiccia e il livello medio tiene botta, poi c'è una specie di tracollo. La sequenza 84-100, in cui imperversa Chiaverotti, l'ho sempre trovata indigeribile, ma neanche i numeri dopo scherzano, pur essendoci dei piccoli gioielli di Ambrosini. La qualità torna a rialzarsi in maniera considerevole verso i numeri 110-120, in cui torna Sclavi (anche se in maniera molto più saltuaria) affiancato da un'ottima Barbato e da Medda, oltre che da un Ruju che nelle primissime prova a me non dispiaceva, se preso come riempitivo. Quindi se dovessi rispondere alla tua domanda direi: tieniti i numeri dall'1 all'84, e poi dal 113 al 177, l'ultimo di Sclavi prima di entrare nel suo sonno criogenico. Secondo me il meglio di Dylan Dog sta lì. |
Fino all'89 con Oltre la Morte no ? Comunque il mio consiglio e di rileggerti e tenerti solo quelli che ti piacciono, per me non ha senso tenere o ragionare a sequenze, quindi magari tendendosi storie orribili e buttando magari storie che per te sono capolavori, perché presente in una delle sequenze scartate.
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ankhpaten |
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Nonno Bassotto
 
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QUOTE (Mangiapeccati @ Martedì, 21-Feb-2023, 16:09) | QUOTE (ankhpaten @ Martedì, 21-Feb-2023, 14:56) | Più della metà degli Sclavi è trascurabile, la metà di questa metà è assai trascurabile, la metà di questa metà è utile in bagno, ammetterlo non è sacrilegio dai.
Il primo Chiaverotti (primi 2,3 anni) è mediamente buono, con anche lui qualche prodotto per bagno ovviamente. Poi usando un eufemismo si è un po' perso...
Barbato non ne ha azzeccato uno, l'inizio della fine del personaggio la sua entrata in campo.
Recchioni i suoi 4 o 5 memorabili li a segnati, l'unico che si è avvicinato al concetto alterato della coscienza di Sclavi.
Ambrosini è meglio che disegna.
Ferrandino ne ha fatti pochi ma no male.
Gli altri (fino a quando lo leggevo) più o meno fuffa.
E' anni che compro ma non leggo, quindi non so se qualche nuova leva è degna di nota.
Ovviamente essendo un parere personale si potrebbero utilizzare le mie valutazioni al contrario. |
Madonna, implacabile proprio... praticamente hai buttato giù tutto lo staff che ci ha lavorato. Hai dimenticato Ruju che io proprio non ricordo abbia mai scritto una pagina che mi abbia preso... |
Ruju è vero! Vedi Barbato... Ma pure quel genio di curatore di Marcheselli! che i due ed altri ha portato eh...
Sostengo da almeno 15 anni che va sfruttato il brand creando serie parallele come è successo con il pianeta dei morti, ritengo quindi il ritorno alle origini una follia.
Il problema, e lo dico da sempre, anche qui l'avrò già detto, è che DD ha una natura non seriale, il suo creatore non si presta alla serialità, è il prodotto di uno stato alterato della coscienza che in tutti i campi dell'arte genera e ha generato eccellenze e capolavori. Appena Sclavi si è normalizzato è diventato egli stesso vittima del suo personaggio.
DD è un fumetto del tutto verticale, nato e pensato come tanti one shot, serializzarlo sarà sempre un fallimento, questo è il problema, la bravura o meno dell'autore viene azzerata (quindi anche quella del creatore) dall'assenza di trama orizzontale. Recchioni ci ha provato ma ha fallito senza però averne colpa alcuna.
Ho detto.
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Mangiapeccati |
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QUOTE (ankhpaten @ Mercoledì, 22-Feb-2023, 01:07) | QUOTE (Mangiapeccati @ Martedì, 21-Feb-2023, 16:09) | QUOTE (ankhpaten @ Martedì, 21-Feb-2023, 14:56) | Più della metà degli Sclavi è trascurabile, la metà di questa metà è assai trascurabile, la metà di questa metà è utile in bagno, ammetterlo non è sacrilegio dai.
Il primo Chiaverotti (primi 2,3 anni) è mediamente buono, con anche lui qualche prodotto per bagno ovviamente. Poi usando un eufemismo si è un po' perso...
Barbato non ne ha azzeccato uno, l'inizio della fine del personaggio la sua entrata in campo.
Recchioni i suoi 4 o 5 memorabili li a segnati, l'unico che si è avvicinato al concetto alterato della coscienza di Sclavi.
Ambrosini è meglio che disegna.
Ferrandino ne ha fatti pochi ma no male.
Gli altri (fino a quando lo leggevo) più o meno fuffa.
E' anni che compro ma non leggo, quindi non so se qualche nuova leva è degna di nota.
Ovviamente essendo un parere personale si potrebbero utilizzare le mie valutazioni al contrario. |
Madonna, implacabile proprio... praticamente hai buttato giù tutto lo staff che ci ha lavorato. Hai dimenticato Ruju che io proprio non ricordo abbia mai scritto una pagina che mi abbia preso... |
Ruju è vero! Vedi Barbato... Ma pure quel genio di curatore di Marcheselli! che i due ed altri ha portato eh...
Sostengo da almeno 15 anni che va sfruttato il brand creando serie parallele come è successo con il pianeta dei morti, ritengo quindi il ritorno alle origini una follia.
Il problema, e lo dico da sempre, anche qui l'avrò già detto, è che DD ha una natura non seriale, il suo creatore non si presta alla serialità, è il prodotto di uno stato alterato della coscienza che in tutti i campi dell'arte genera e ha generato eccellenze e capolavori. Appena Sclavi si è normalizzato è diventato egli stesso vittima del suo personaggio.
DD è un fumetto del tutto verticale, nato e pensato come tanti one shot, serializzarlo sarà sempre un fallimento, questo è il problema, la bravura o meno dell'autore viene azzerata (quindi anche quella del creatore) dall'assenza di trama orizzontale. Recchioni ci ha provato ma ha fallito senza però averne colpa alcuna.
Ho detto.
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ma sai che sono proprio d'accordo con te? Tra l'altro mi sono sempre chiesto che vita editoriale avrebbe avuto Dylan Dog se quest'ultima fosse stata molto più autoriale, dosata e contenuta, magari con una "fine" come quella di Ken Parker (senza le sue difficoltà). Insomma senza i quintali di pubblicazioni, speciali, maxi etc. e con una pubblicazione più controllata...
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Kowalsky |
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Nonno Bassotto
 
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Visto che il povero Mangiapeccati ha già un guazzabuglio di opinioni contrastanti, dico anche la mia
Golden Age: dall'1 all'84, tranne qualche eccezione tutto di livello alto. Sclavi al suo top artistico, Chiaverotti pesantemente revisionato da Sclavi, tutti felici.
Silver Age dall'84 al 156: Chiaverotti diventa l'autore principale che spinge su tette e gore e moralismo, Sclavi torna cominciando cambiare impostazione virando verso la commedia nera. Vengono tirati in barca altri autori con esiti alternanti. Della Silver Age si salva tutto Sclavi, le poche storie di Ambrosini, l'86, un paio di Ruju (139 e 141). Di Chiaverotti preservo l'infilata dall'89 al 95, e soprattutto il 122 in coppia con Dall'Agnol. Francamente dimenticabili Manfredi e le comparsate tipo quelle di Lucarelli.
La diarchia Barbato e Ruju dal 156 al 250. Di Ruju ricordo veramente un paio di numeri, il 190 e soprattutto il 193. Barbato la cosa migliore successa a Dylan Dog. Trovo anche comprensibile che non a tutti piaccia perché è la prima autrice a scrivere così tanto e così programmaticamente diverso dal Vero Dylan (Qualunque cosa sia il Vero Dylan...). Delle sua produzione vanno conservati, almeno, 167, 172, 183, 185, 189, 191, 200, 206, 212. Discorso ancora a parte per il 228 e i numeri del ventennale 241/242 che sono il primo tentativo di dare una nuova direzione a Dylan Dog. Infatti subito Barbato scompare e inizia il lungo purgatorio. In mezzo ci sono da segnalare quella che, credo, è l'unica storia di Dylan Dog scritta da Boselli (165). Incolori le apparizioni di Faraci e Medda. Di Maserio ricordo con piace il 218 (calcato sugli horror emiliani di Pupi Avati), il tentativo di dare una conclusione alla zona del Crepuscolo (238) e il 246. Il pugno di storie di Sclavi di questo periodo sono probabilmente le meno interessanti mai scritte dal Tiz. Salvo il celebrativo 250.
L'inter regno in cui nascono i mostri, dal 251 al 324 Nel lungo medioevo di Dylan sono da salvare le storie di Recchioni (268, 280, 287, 311) e il 307 di Accattino. Su tutto il resto, per carità, sicuramente ci sarà altro ma ci vuole coraggio per rileggersi quel calvario alla ricerca di qualcosa da salvare.
E a questo punto andiamo fuori dal periodo considerato.
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Mangiapeccati |
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QUOTE (Kowalsky @ Mercoledì, 22-Feb-2023, 10:27) | Visto che il povero Mangiapeccati ha già un guazzabuglio di opinioni contrastanti, dico anche la mia
Golden Age: dall'1 all'84, tranne qualche eccezione tutto di livello alto. Sclavi al suo top artistico, Chiaverotti pesantemente revisionato da Sclavi, tutti felici.
Silver Age dall'84 al 156: Chiaverotti diventa l'autore principale che spinge su tette e gore e moralismo, Sclavi torna cominciando cambiare impostazione virando verso la commedia nera. Vengono tirati in barca altri autori con esiti alternanti. Della Silver Age si salva tutto Sclavi, le poche storie di Ambrosini, l'86, un paio di Ruju (139 e 141). Di Chiaverotti preservo l'infilata dall'89 al 95, e soprattutto il 122 in coppia con Dall'Agnol. Francamente dimenticabili Manfredi e le comparsate tipo quelle di Lucarelli.
La diarchia Barbato e Ruju dal 156 al 250. Di Ruju ricordo veramente un paio di numeri, il 190 e soprattutto il 193. Barbato la cosa migliore successa a Dylan Dog. Trovo anche comprensibile che non a tutti piaccia perché è la prima autrice a scrivere così tanto e così programmaticamente diverso dal Vero Dylan (Qualunque cosa sia il Vero Dylan...). Delle sua produzione vanno conservati, almeno, 167, 172, 183, 185, 189, 191, 200, 206, 212. Discorso ancora a parte per il 228 e i numeri del ventennale 241/242 che sono il primo tentativo di dare una nuova direzione a Dylan Dog. Infatti subito Barbato scompare e inizia il lungo purgatorio. In mezzo ci sono da segnalare quella che, credo, è l'unica storia di Dylan Dog scritta da Boselli (165). Incolori le apparizioni di Faraci e Medda. Di Maserio ricordo con piace il 218 (calcato sugli horror emiliani di Pupi Avati), il tentativo di dare una conclusione alla zona del Crepuscolo (238) e il 246. Il pugno di storie di Sclavi di questo periodo sono probabilmente le meno interessanti mai scritte dal Tiz. Salvo il celebrativo 250.
L'inter regno in cui nascono i mostri, dal 251 al 324 Nel lungo medioevo di Dylan sono da salvare le storie di Recchioni (268, 280, 287, 311) e il 307 di Accattino. Su tutto il resto, per carità, sicuramente ci sarà altro ma ci vuole coraggio per rileggersi quel calvario alla ricerca di qualcosa da salvare.
E a questo punto andiamo fuori dal periodo considerato. |
Caspita Kowalsky, bella analisi. Ora capisco perché delle ultime annate che ho letto non ho un ricordo memorabile...
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new.devilman |
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QUOTE (Kowalsky @ February 22, 2023 03:27 am) | Visto che il povero Mangiapeccati ha già un guazzabuglio di opinioni contrastanti, dico anche la mia
Golden Age: dall'1 all'84, tranne qualche eccezione tutto di livello alto. Sclavi al suo top artistico, Chiaverotti pesantemente revisionato da Sclavi, tutti felici.
Silver Age dall'84 al 156: Chiaverotti diventa l'autore principale che spinge su tette e gore e moralismo, Sclavi torna cominciando cambiare impostazione virando verso la commedia nera. Vengono tirati in barca altri autori con esiti alternanti. Della Silver Age si salva tutto Sclavi, le poche storie di Ambrosini, l'86, un paio di Ruju (139 e 141). Di Chiaverotti preservo l'infilata dall'89 al 95, e soprattutto il 122 in coppia con Dall'Agnol. Francamente dimenticabili Manfredi e le comparsate tipo quelle di Lucarelli.
La diarchia Barbato e Ruju dal 156 al 250. Di Ruju ricordo veramente un paio di numeri, il 190 e soprattutto il 193. Barbato la cosa migliore successa a Dylan Dog. Trovo anche comprensibile che non a tutti piaccia perché è la prima autrice a scrivere così tanto e così programmaticamente diverso dal Vero Dylan (Qualunque cosa sia il Vero Dylan...). Delle sua produzione vanno conservati, almeno, 167, 172, 183, 185, 189, 191, 200, 206, 212. Discorso ancora a parte per il 228 e i numeri del ventennale 241/242 che sono il primo tentativo di dare una nuova direzione a Dylan Dog. Infatti subito Barbato scompare e inizia il lungo purgatorio. In mezzo ci sono da segnalare quella che, credo, è l'unica storia di Dylan Dog scritta da Boselli (165). Incolori le apparizioni di Faraci e Medda. Di Maserio ricordo con piace il 218 (calcato sugli horror emiliani di Pupi Avati), il tentativo di dare una conclusione alla zona del Crepuscolo (238) e il 246. Il pugno di storie di Sclavi di questo periodo sono probabilmente le meno interessanti mai scritte dal Tiz. Salvo il celebrativo 250.
L'inter regno in cui nascono i mostri, dal 251 al 324 Nel lungo medioevo di Dylan sono da salvare le storie di Recchioni (268, 280, 287, 311) e il 307 di Accattino. Su tutto il resto, per carità, sicuramente ci sarà altro ma ci vuole coraggio per rileggersi quel calvario alla ricerca di qualcosa da salvare.
E a questo punto andiamo fuori dal periodo considerato. |
Giuro che io vi ammiro. come diavolo fate?
io non mi ricordo una sega, neanche di cose lette 2 o 3 volte
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