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> JULIA 231 La Donna diavolo, Berardi / Calza/ Piccoli
 
henry angel
Inviato il: Lunedì, 04-Dic-2017, 07:15
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Uomo Mascherato
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Mia rece. amatoriale:

JULIA n.ro 231 La Donna diavolo
SBE. 132pp., b/n. 4,00€.
Testi_ Giancarlo Berardi e Lorenzo Calza / Disegni_ Claudio Piccoli.
Artista appartato ma dalle vaste curiosità intellettuali Bertrand Hayes ( visto in J_ n.ro 196)convoca la sua amica Julia per una consulenza libraria : un suo contatto (in Rete) francese gli ha prospettato il ritrovamento antiquario di un manoscritto della mistica e teologa Marguerite Poreto ( finita al rogo nel 1310, sic! Personaggio realmente esistito…). Per incontrarlo de visu i due, a cui si aggrega presto Leo Baxter , forte lettore, si regolano per un appuntamento in una importante biblioteca… Ma il francese viene colà rinvenuto pugnalato a morte. I tre , con infine il benestare della Procura di Garden City , compiono fino in Europa la caccia al libro antico (…verosimilmente autentico e trafugato dall’assassino…), ovvero all’autore del misfatto. E tra nobili più o meno decaduti ed il giro dei bibliofili collezionisti scoprono che…

Numero gravido di citazioni (para)letterarie e dialoghi forbiti, a scaglionare una trama in giallo che muove apertamente da Agatha Christie per approdare nel finale a reminescenze d’annata di un paio di film di Hitchcock. Ci entrano anche notazioni ironiche sulla Dyane ( l’auto) e sui “soliti” erededitieri di sangue blu scapestrati della vecchia Europa ( che hanno tutti la faccia di David Niven, xD ). Sul finale , prevedibilmente tenuto sul vago rispetto all’oggetto trattato, quella breve suggestione “fantasmatica” , stavolta resa in maniera pacchiana, secondo me, dalla cover di C. Spadoni. Il morto perde parzialmente di centralità a favore di una storia che si articola e dirama in maniera tutto sommato interessante, incrementando dinamismo ed ulteriori misteri in vista della chiusura conclusiva. L’impressione è che prima o poi ritroveremo su queste pagine ancora l’amabile Hayes.
Si vede abbastanza _e sta diventando un’abitudine di diversi disegnatori per Bonelli_ come parecchie vignette siano lavorate/elaborate nei secondi piani attingendo da fotografie dal vero; e tolta qualche sporadica perplessità (Julia forse talvolta “rotondetta” di viso , mentre gli altri sembrano un po’ rigidi di mascella),i disegni si fanno apprezzare , specie nello studio dei chiaro scuri e nella chiarezza dinamica della composizione del quadro, infittito dall’ambientazione invernale.
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Stugots
Inviato il: Giovedì, 14-Dic-2017, 15:47
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Little Nemo
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Io l'ho trovato davvero noioso questo numero, una trama piatta senza nemmeno un sussulto.

Davvero poco interessante.
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rimatt
Inviato il: Giovedì, 14-Dic-2017, 18:44
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Barbaro Cimmero
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Io l'ho trovato molto bello, con il solito finale amaro che ormai una caratteristica di questa serie.
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logantony
Inviato il: Mercoledì, 17-Gen-2018, 14:59
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Asterix
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QUOTE (Stugots @ Giovedì, 14-Dic-2017, 14:47)
Io l'ho trovato davvero noioso questo numero, una trama piatta senza nemmeno un sussulto.

Davvero poco interessante.

Quoto.
Julia è un bel fumetto ma anche questa storia era piena di bla bla bla bla bla noiosissimi.
Uno che legge Julia per la prima volta e gli capita questa storia secondo me fugge a gambe levate!
Dov'è l'indagine o il colpo di scena?
E basta con questi incubi della protagonista, non solo non sorprendono, non solo non se ne può più, adesso iniziano pure a essere zeppi di bla bla bla bla bla, che fatica!
Capisco poi Julia che non ha un cellulare e quindi ha - presumibilmente - più tempo degli altri e quindi è una lettrice colta e vasta, ma il detective che sicuramente ha ben altri interessi e ben altro tempo da dedicare alla lettura dei libri mi pare così poco verosimile con quella cultura spropositata!
Peccato.
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bgh
Inviato il: Mercoledì, 17-Gen-2018, 15:26
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QUOTE (logantony @ Mercoledì, 17-Gen-2018, 13:59)
Capisco poi Julia che non ha un cellulare e quindi ha - presumibilmente - più tempo degli altri e quindi è una lettrice colta e vasta, ma il detective che sicuramente ha ben altri interessi e ben altro tempo da dedicare alla lettura dei libri mi pare così poco verosimile con quella cultura spropositata!
Peccato.

Dillo a Sherlock Holmes o a Lönnrot
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Blizzard
Inviato il: Giovedì, 18-Gen-2018, 02:15
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Sidekick
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QUOTE (logantony @ Mercoledì, 17-Gen-2018, 14:59)

Capisco poi Julia che non ha un cellulare e quindi ha - presumibilmente - più tempo degli altri e quindi è una lettrice colta e vasta, ma il detective che sicuramente ha ben altri interessi e ben altro tempo da dedicare alla lettura dei libri mi pare così poco verosimile con quella cultura spropositata!
Peccato.

In effetti "oggi" si potrebbe anche passare per buona la tua affermazione e sostenere la tua tesi, che non abbia tempo etc.
Ma Leo ha anche un passato. Mica deve per forza essersi acculturato oggi. Lo ha fatto prima.
Ed in ogni caso credo sia errato far passare il messaggio detective=persona poco colta. Perchè non è affatto così.
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logantony
Inviato il: Sabato, 20-Gen-2018, 21:50
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Asterix
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Va bene che non è così, ma quel Leo mi ha dato l'impressione di un detective duro, bravo, caparbio ma eccessivamente acculturato. Solo io ne vedo l'eccesso?
Mi ha ricordato certi detective dell'Intrepido o de Il Monello: sapevano fare tutto, guidare motociclette e gatti delle nevi, scalare montagne o gettarsi col paracadute e giocare bene a qualsiasi gioco di carte, ne capivano di pittura e addirittura di chimica.... Insomma, oggi sarebbero poco credibili, all'epoca dei personaggi così erano invece accettati. Ora ricordo perché non mi piaceva, tra le altre cose, il Re del Terrore che ne capiva di gioielli preziosi, chimica, meccanica, idraulica, muratura e chissà come riusciva a seminare a Ghenf e Clerville mille trabocchetti manco che avesse un miliardo di operai addetti alla manutenzione delle strade.......
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napoleone
Inviato il: Domenica, 21-Gen-2018, 08:08
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Aquila della Notte
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Bho io ricordo che leo si intendeva di musica classica...opera ...problemi ambientali....approfondiva svariati argomenti....ciò al fine di intortare la ragazza di colore strafiga esperta nel campo e portarsela a letto.....poi se parliamo di realismo in Julia....bhe non so... Una donna che porta più sfiga....causa più omicidi lei della signora in giallo....
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Boldlygo
Inviato il: Lunedì, 22-Gen-2018, 12:06
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Little Nemo
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Anche a me l'inaspettata saccenza di Leo su di un filone letterario mi è sembrata poco in linea con il personaggio. Capisco che si volesse far capire che non è il burbero superficiale che vuol sembrare, ma questo sfoggio è stato un po'gratuito.
Tuttavia questa mi sembra una pecca minore su una storia che ho davvero faticato a leggere e in generale sull'andamento della serie.

Berardi è inequivocabilmente uno dei migliori scrittori di storie nel fumetto italiano, forse il mgliore per esperienza e produzione, ma un ritmo seriale come quello di Julia gli sta stretto. A Julia manca l'arco evolutivo che abbiamo visto in Ken Parker: è congelata nelle sue paure e nei suoi atteggiamenti, in questi eterni anni '90 con sprazzi di attualità che rendono il suo mondo surreale. Oggi rifiutarsi di usare un cellulare (non uno smartphone, le chat o i social, un cellulare!) è semplicemente strambo, oltreché folle per il lavoro che fa, non una scelta controcorrente. Inoltre, l'impostazione da serie TV d'antan, dove tutto torna allo status quo nel finale, non aiuta: la nonna è immortale, Ben non va mai in pensione, Callaghan non fa mai carriera, la Morgan non si vende mai... Poi ci sono i temi ricorrenti: l'episodio con Myrna, quello con la macchinetta elettrica, quello con Carygrant... Ve lo immaginate un Ken così?

Poi, appunto, alcuni episodi sono scritti magnificamente: favoloso "Nel mezzo centro della bufera" un vero episodio di frontiera che omaggia il Ken Paker più epico, ma l'insieme della serie non sembra andare da nessuna parte, e questo mi dispiace.
Gli speciali estivi funzionano meglio, visto che lì l'evoluzione del personaggio potenzialmente c'è, sperando che anche in quel caso il tempo non si congeli indefinitamente.

Mi piacerebbe un bell'episodio dove si scopre che dopo aver sospeso le sedute psicanalitiche, Julia ha incominciato a confondere i sogni con la realtà: la nonna è morta da tempo e la incontra solo in sogno, Norma è in rehab o morta di overdose, la sua storia con Ettore è immaginaria... Gli unici momenti in cui Julia vive la realtà sono quelli lavorativi, avendo rinunciato a una vita privata preferendone una onirica che non cambia mai. Sarebbe una svolta interessante!
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napoleone
Inviato il: Lunedì, 22-Gen-2018, 12:34
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Aquila della Notte
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QUOTE (Boldlygo @ Lunedì, 22-Gen-2018, 11:06)
Anche a me l'inaspettata saccenza di Leo su di un filone letterario mi è sembrata poco in linea con il personaggio. Capisco che si volesse far capire che non è il burbero superficiale che vuol sembrare, ma questo sfoggio è stato un po'gratuito.
Tuttavia questa mi sembra una pecca minore su una storia che ho davvero faticato a leggere e in generale sull'andamento della serie.

Berardi è inequivocabilmente uno dei migliori scrittori di storie nel fumetto italiano, forse il mgliore per esperienza e produzione, ma un ritmo seriale come quello di Julia gli sta stretto. A Julia manca l'arco evolutivo che abbiamo visto in Ken Parker: è congelata nelle sue paure e nei suoi atteggiamenti, in questi eterni anni '90 con sprazzi di attualità che rendono il suo mondo surreale. Oggi rifiutarsi di usare un cellulare (non uno smartphone, le chat o i social, un cellulare!) è semplicemente strambo, oltreché folle per il lavoro che fa, non una scelta controcorrente. Inoltre, l'impostazione da serie TV d'antan, dove tutto torna allo status quo nel finale, non aiuta: la nonna è immortale, Ben non va mai in pensione, Callaghan non fa mai carriera, la Morgan non si vende mai... Poi ci sono i temi ricorrenti: l'episodio con Myrna, quello con la macchinetta elettrica, quello con Carygrant... Ve lo immaginate un Ken così?

Poi, appunto, alcuni episodi sono scritti magnificamente: favoloso "Nel mezzo centro della bufera" un vero episodio di frontiera che omaggia il Ken Paker più epico, ma l'insieme della serie non sembra andare da nessuna parte, e questo mi dispiace.
Gli speciali estivi funzionano meglio, visto che lì l'evoluzione del personaggio potenzialmente c'è, sperando che anche in quel caso il tempo non si congeli indefinitamente.

Mi piacerebbe un bell'episodio dove si scopre che dopo aver sospeso le sedute psicanalitiche, Julia ha incominciato a confondere i sogni con la realtà: la nonna è morta da tempo e la incontra solo in sogno, Norma è in rehab o morta di overdose, la sua storia con Ettore è immaginaria... Gli unici momenti in cui Julia vive la realtà sono quelli lavorativi, avendo rinunciato a una vita privata preferendone una onirica che non cambia mai. Sarebbe una svolta interessante!
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guarda, avendo recuperato la serie su e bay, la sto leggendo tutta d'un fiato ed è vero tutto quello che dici. la serie Julia nel lungo periodo si mostra pesante.. è una Jessica Fletcher all'ennesima potenza, è anche antipatica come personaggio. dicono che venda. le storie sono ben scritte, splendidamente disegnate... ma lasciano il vuoto. sono un telefilm ben girato, ma d cui ti sei dimenticato la trama il momento dopo aver spento il televisore. e la questione non è recente. il problema si pone da tempo, come specificato in questa recensione.


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per inciso l'angolo della posta è così pesante da rasentare la stomachevolezza....spero davvero che si tratti di storie inventate.


non sono d'accordo invece con la questione Leo.... viene presentato come un detective colto (e julia ribadisce la questione innumerevoli volte nei suoi bisticci con Webb). che poi la sua cultura si giustifica in virtù del fatto che approfondisce i temi necessari per portarsi a letto le tipe impegnat enel campo specifico...

sempre a proposito di Julia.... in tutta sincerità è davvero odiosa nei suoi comportamenti con Webb (che peraltro si fa trattare come uno zerbino)... secondo me quel tratto viene accentuato per far gongolare il pubblico femminile che si vuole sentire predominante rispetto al genere maschile.... piccolo inciso penso che Julia (nella realtà) sarebbe stata anche frigida.
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Boldlygo
Inviato il: Lunedì, 22-Gen-2018, 12:59
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Little Nemo
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Interessante articolo, quello di UBC, ancor di più alla luce dell anti-climax che è stato poi il superfluo numero 200, che insieme col 199 archiviava in maniera improbabile l'unica vera svolta nella vita di Julia, l'adozione di Abebe.

Ho riletto i primi due numeri, che non avevo più da anni, sul cartonato a colori qualche mese fa e il confronto con quelli attuali è davvero impietoso. Non ricordavo più certi dettagli e alla fine la lettura ha peggiorato ulteriormente il mio giudizio sulle storie più recenti: a partire da Myrna, personaggio splendido, ora ridotto a improbabile Moriarty inafferrabile, e finendo con la stessa Julia, una vera anti-eroina, piena di difetti e ipocrisie. Non parliamo poi del tono più adulto e da thriller, probabilmente smorzato per esigenze di target.

Webb, santiddio Webb... Anche trasferirlo per una dozzina di numeri a Chicago (vanno sempre a Chicago) sarebbe stata una ventata di aria fresca.

Non sto chiedendo colpi di scena stile Trono di Spade, ma già qualche guizzo alla Magnum P.I. ci porterebe su altri piani (come poi era Ken Parker). Eppure evidentemente la serie funziona così.
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napoleone
Inviato il: Lunedì, 22-Gen-2018, 13:34
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parrebbe in effetti che sia così...una lettura usa e getta... certo che però... pur essendo alla lettura del numero 90 ho smesso di comprare la serie inedita da un annetto. non avrebbe avuto senso acquistare volumi privi d'interesse.

le motivazioni all'acquisto in blocco della serie all'epoca erano connesse al desiderio di leggere qsa dell'autore... ma il gioco non vale la candela.
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rimatt
Inviato il: Lunedì, 22-Gen-2018, 16:26
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Io leggo Julia dall'inizio, e francamente trovo che la qualità media sia scesa di pochissimo rispetto ai primi numeri. Se allora la media era sull'8/8,5 ora siamo sul 7,5/8, con punte di eccellenza (ora come allora) e con qualche raro albo sottotono (ora come allora).

I difetti sono sempre gli stessi: siparietti stucchevoli, protagonista ingessata, immobilismo avvilente. Però sono scelte precise di Berardi, e hanno un loro perché. Ma per raffinatezza di scrittura e lucidità d'analisi, Julia è di gran lunga la miglior serie Bonelli (assieme a Mercurio Loi, al momento). Avercene.
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Boldlygo
Inviato il: Lunedì, 22-Gen-2018, 17:05
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Little Nemo
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QUOTE (rimatt @ Lunedì, 22-Gen-2018, 15:26)
Io leggo Julia dall'inizio, e francamente trovo che la qualità media sia scesa di pochissimo rispetto ai primi numeri.

La qualità in sé, no, concordo: come dicevo Berardi è uno dei migliori autori sulla piazza, anche se oggi può apparire meno innovativo rispetto a trent'anni fa.
Le storie sono tutte pensate e sceneggiate benissimo, anche se ovviamente alcune sono più banali (un discorso a parte quelle con la macchinetta elettrica, non le sopporto, ma è un mio problema)

Lo spirito della serie è però completamente cambiato, così come lo spessore dei personaggi principali: rileggi i primi numeri per renderti conto. Però ripeto, forse questo è inevitabile in una serie che regge da 200 e passa numeri, sempre scritta dallo stesso autore, ogni mese e che nelle intenzioni dell'editore mira a un certo tipo di pubblico. Non è un caso che Ken Parker abbia chiuso ai suoi tempi proprio perché faticava a rientrare in questo schema, per cambiare formato, e anche Mercurio Loi stia riducendo la periodicità e non punti, per ora, a durare all'infinito. Ho letto un po'di interviste a Berardi e lascia chiaramente capire che la gestione di Julia è stata frutto di molti compromessi, compromessi che, comunque, hanno garantito popolarità e longevità, quindi tanto di cappello.
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Brandino
Inviato il: Lunedì, 22-Gen-2018, 19:44
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Asterix
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QUOTE (napoleone @ Lunedì, 22-Gen-2018, 11:34)
sempre a proposito di Julia.... in tutta sincerità è davvero odiosa nei suoi comportamenti con Webb (che peraltro si fa trattare come uno zerbino)... secondo me quel tratto viene accentuato per far gongolare il pubblico femminile che si vuole sentire predominante rispetto al genere maschile.... piccolo inciso penso che Julia (nella realtà) sarebbe stata anche frigida.

Quoto per quanto riguarda la frigidezza di Julia. Ogni tanto mi ricorda la mia prof. di filosofia del liceo, una vera e propria scopa nel ****.

Per quanto riguarda il far gongolare il pubblico femminile, può essere, non lo negherei a prescindere. Sarebbe interessante sapere la percentuale di pubblico femminile (che a giudicare dalle lettere stomachevoli, è una fetta notevole degli acquirenti di Julia).



In questo fumetto odio principalmente la serva Emily e la macchina elettrica. Il resto, incubi e nonna, non mi disturbano particolarmente.
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