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> JULIA 231 La Donna diavolo, Berardi / Calza/ Piccoli
 
napoleone
Inviato il: Martedì, 23-Gen-2018, 11:40
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Aquila della Notte
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QUOTE (rimatt @ Lunedì, 22-Gen-2018, 15:26)
Io leggo Julia dall'inizio, e francamente trovo che la qualità media sia scesa di pochissimo rispetto ai primi numeri. Se allora la media era sull'8/8,5 ora siamo sul 7,5/8, con punte di eccellenza (ora come allora) e con qualche raro albo sottotono (ora come allora).

I difetti sono sempre gli stessi: siparietti stucchevoli, protagonista ingessata, immobilismo avvilente. Però sono scelte precise di Berardi, e hanno un loro perché. Ma per raffinatezza di scrittura e lucidità d'analisi, Julia è di gran lunga la miglior serie Bonelli (assieme a Mercurio Loi, al momento). Avercene.

quoto tutto. la qualità stilistica è tanta e continuativa...ma le storie sono fredde.
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logantony
Inviato il: Martedì, 23-Gen-2018, 23:40
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Asterix
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Immobilismo, incubi ricorrenti, eccessivo bla bla e... la macchinetta elettrica, antipaticissima e improbabilissima, me l'ero dimenticata di segnalarla!
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Blizzard
Inviato il: Mercoledì, 24-Gen-2018, 02:45
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Sidekick
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Per fortuna Berardi non legge (e se lo fa non ascolta) i commenti di chi vorrebbe questo cambiamento o quell'altro.
Lo dico perchè i vari "io vorrei" trasformerebbero il fumetto in qualcosa di completamente diverso.

Mi sento di condividere gran parte delle considerazioni fatte da rimatt e posso farlo perchè come lui l'ho letto dal numero 1 e ne conosco pregi, difetti ed andamento.
Vedo invece molte altre persone che avranno letto si e no qualche numero a caso se ne lamentano.
Evidentemente non è il fumetto per loro, ed infatti non lo leggono.

E' vero gli incubi sono ricorrenti, alcuni siparietti sono stucchevoli etc, ma credo sia semplice capire che si tratta di cose messe lì di proposito per far si che anche chi inizia a leggere da un numero che non sia l'1 possa comprendere il personaggio. Per certi versi servono proprio per prevenire quelli che si spaventano di dover iniziare qualcosa lungo 232 albi per ora. In effetti non è necessario. La continuity è davvero molto flebile se di continuity si può parlare.
Ovviamente questo infastidirà una parte dell'utenza abituale. Ma credo che dia fastidio soprattutto a chi ha smesso.

Poi mettetevi d'accordo. C'è chi dice che è cambiata totalmente rispetto al primo numero e chi taccia la serie di immobilismo. Quindi è cambiata o no?
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E' vero, il 199 ed il 200 hanno lasciato molto perplesso anche me. Soprattutto il primo in cui non c'era un vero caso. Ma in linea di massima il livello delle storie è abbastanza uniforme. Ed al contrario di ciò che è stato detto, non vengono scritte tutte da Berardi. I soggetti si. Ma le sceneggiature sono anche di Mantero e Calza. (Se questo significhi che vengono scritte a 4 mani o solo firmate da Berardi non saprei dirlo).
Ma sfido a trovare una serie così lunga che non sfianchi se letta tutta d'un fiato.
Per me restano 35-40 minuti godibili ogni mese. E mi va bene così. So che non troverò dei capolavori, ma spesso vi sono spunti interessanti. E soprattutto non mi ritrovo lo sceneggiatore di turno che invece di scrivere una sceneggiatura decente dedica vignette su vignette ai forumisti che a suo dire non avrebbero nulla da fare e osano parlare del fumetto sui forum o altre cose di questo livello, dimenticando che se non fosse per quelle persone la baracca chiuderebbe.

L'auto elettrica. Sarà uscita si e no tre volte. E vi sta antipatica. Però ha lasciato il segno se viene citata..

Myrna effettivamente è un pò abusata. Il suo ritorno ogni due anni circa è eccessivo. Questo si, al contrario di diverse delle cose segnalate qui.
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kento
Inviato il: Mercoledì, 24-Gen-2018, 09:37
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Spirito con la Scure
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Pure io leggo Julia dal primo numero, e la trovo tuttora una lettura piacevole.

A mio parere è cambiata un po' dal 1998, sì. Qualche sketch in più, qualche inverosimiglianza qua e là (la macchinina elettrica dotata di "occhioni" sarebbe stata impensabile all'epoca
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), toni leggermente più da commedia brillante rispetto agli esordi.

Una continuity, sia pur flebilissima, c'è; personaggi secondari che tornano periodicamente all'interno della serie ci sono anch'essi. Ma te ne accorgi solamente leggendo tutti i numeri, capisco i lettori "una tantum" che tacciono la serie di immobilismo...

Non so se sia stata una precisa scelta di Berardi quella di apportare pochissimi cambiamenti in vent'anni o sia accaduto tutto un po' per caso, ma di certo la soluzione ha una sua logica.
Al contrario la serie sarebbe diventata un po' come la coeva Dampyr, impossibilitata ad avere lettori occasionali anche a causa della sua strettissima continuity.

Myrna in effetti sta diventando un tormentone, anche se piacevole. Del resto Berardi dice che i suoi ritorni sono chiesti a gran voce dai lettori... Di certo Sergio non la voleva più vedere.
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Lo stesso Sergio impedì di realizzare un'altra idea di Berardi, la gravidanza e la seguente maternità di Julia.
Però sono convinto che prima o poi ci arriveremo...
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Ad By Mr Ox
Inviato il: Mercoledì, 24-Gen-2018, 11:59
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Asterix
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QUOTE (kento @ Mercoledì, 24-Gen-2018, 08:37)
A mio parere è cambiata un po' dal 1998, sì. Qualche sketch in più, qualche inverosimiglianza qua e là (la macchinina elettrica dotata di "occhioni" sarebbe stata impensabile all'epoca 
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), toni leggermente più da commedia brillante rispetto agli esordi.


Mi è diventata simpatica proprio per questo.
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Boldlygo
Inviato il: Mercoledì, 24-Gen-2018, 13:07
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Little Nemo
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QUOTE (Blizzard @ Mercoledì, 24-Gen-2018, 01:45)
Poi mettetevi d'accordo. C'è chi dice che è cambiata totalmente rispetto al primo numero e chi taccia la serie di immobilismo. Quindi è cambiata o no? 
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Mi spiego meglio: è partita come una serie dallo stile abbastanza innovativo (in quel periodo esordiva anche Napoleone) con toni adulti, dark, dove ci si potevano aspettare svolte inattese e, soprattutto, un'evoluzione non scontata dei protagonisti. Inoltre Julia aveva dei difetti che la rendevano un personaggio con qualche ombra (il suo rapporto con gli uomini, che sceglieva volutamente superficiali e doppi). Tutte cose che avevo trovato in Ken Parker, d'altronde. Poi l'evoluzione si è fermata, è divenuta una serie statica, i toni si sono fatti più rassicuranti, le ombre sono diventati difetti (stile Martin Mystère che consegna in ritardo), o espedienti narrativi (i sogni). Io la preferivo agli esordi, anche se continuo a seguirla, perché sono per lo più storie ben scritte (giusto, dimenticavo Calza!) e rappresentano un buon disimpegno, un Bonelli old-style ben fatto.

QUOTE
E' vero, il 199 ed il 200 hanno lasciato molto perplesso anche me. Soprattutto il primo in cui non c'era un vero caso.


In realtà il 199 è stato un bellissimo numero, la mia critica era rivolta al fatto che abbia dato l'addio all'unica tematica potenzialmente in evoluzione del personaggio, l'ennesimo ritorno allo status quo. Sul 200 calo invece un velo pietoso.

Per continuare il raffronto con KP, questa era sulla carta una serie western che poi si è rivelata essere molto di più, con l'alternarsi di storie classiche, tragiche, comiche, oniriche, con scenari che cambiavano e si evolvevano, personaggi che restavano per qualche numero e poi se ne andavano o morivano. Julia invece sembra promettere tutto questo per poi ridursi al giallo mensile, come appunto "La signora in giallo" o "L'ispettore Derrick". Il 199 o l'episodio della bufera, invece, sono piacevoli eccezioni.
Si badi, nulla di male in questo, anche perché questa impostazione ha pagato, visto il sucesso della formula. Non tutte le serie Bonelli possono essere Mercurio Loi o Ken Parker.
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rimatt
Inviato il: Mercoledì, 24-Gen-2018, 13:45
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Barbaro Cimmero
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Credo che Julia rappresenti proprio la reazione di Berardi a Ken Parker: l'una è una serie immersa volutamente e profondamente nei cliché della serialità, con una serie di elementi ricorrenti e onnipresenti e una continuity assai blanda; l'altra era invece una serie in precisa e rigida continuity, con il protagonista in continua evoluzione e quasi mai uguale a se stesso. Mentre Ken rompeva programmaticamente le regole della serialità bonelliana, al contrario Julia vi si conforma fino all'eccesso arrivando quasi a sfiorare la parodia.

Dove le due serie sono simili è nella grande raffinatezza di scrittura, che si manifesta negli ottimi dialoghi e nella profondità psicologica che Berardi sa dare ai personaggi (anche e soprattutto comprimari e protagonisti occasionali).
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Boldlygo
Inviato il: Mercoledì, 24-Gen-2018, 14:30
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Little Nemo
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Probabilmente è proprio così, rimatt, Berardi lascia spesso trasparire una certa riluttanza a voler tornare alle logiche di KP, tanto amato quanto sofferto. Sono d'accordo nel vedere la grandezza dell'autore non solo nell'ottima scrittura delle storie, ma proprio nella definizione dei personaggi occasionali. Mi rendo conto che quando leggo un episodio di Julia, la soluzione del caso non è quasi mai al centro della mia attenzione: penso al n.229, dove la lotta interiore dell'inconsapevole killer rende assolutamente trascurabile la vicenda poliziesca. Probabilmente questi sono gli episodi dove Berardi interviene di più.
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Brandino
Inviato il: Mercoledì, 24-Gen-2018, 14:50
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Asterix
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Perchè Sergio Bonelli si oppose alla maternità di Julia?
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Magic Wind
Inviato il: Mercoledì, 24-Gen-2018, 18:14
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Asterix
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QUOTE (Blizzard @ Mercoledì, 24-Gen-2018, 01:45)
Ed al contrario di ciò che è stato detto, non vengono scritte tutte da Berardi. I soggetti si. Ma le sceneggiature sono anche di Mantero e Calza.

Credo siano quasi totalmente di Mantero e Calza: se non ricordo male in un'intervista lo stesso Berardi ha affermato che lui si occupa dell'ideazione delle storie, delle rifiniture e della pagina della posta...
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Blizzard
Inviato il: Mercoledì, 24-Gen-2018, 21:44
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Sidekick
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Ecco adesso si. Gli interventi che ho letto successivi al mio riportano un attimo in equilibrio le cose. Tranne rare eccezioni, sembrava quasi che Julia fosse la peggior serie Bonelli, quando in realtà come vendite mi sa che sta dietro solo a Tex e Dylan Dog. Questo vuol dire che l'accoglienza del pubblico, (vuoi perchè intercetta anche quello femminile che probabilmente sarà superiore alle altre serie, vuoi per qualsiasi altro motivo) è discreta.

Non voglio appunto parlare di vendite, ma bisogna accennarne per forza per spiegare i dubbi di alcuni: probabilmente questo fumetto è così come lo leggiamo ogni mese proprio per una scelta precisa legata anche a questo aspetto.
Ken Parker e Napoleone hanno chiuso. ML passa a bimestrale, ufficialmente per permettere all'autore di creare un prodotto sempre di livello e far si che vi sia più tempo per venderlo, ma di fatto non presenzierà più tutti i mesi in edicola.
Julia è presente regolarmente ogni mese da ottobre 1998. E le auguro di restarci ancora a lungo (con Berardi al timone). Qualcosa vorrà dire.
Credo sarebbe stupido provare a cambiare e sperimentare strade nuove su un "prodotto" che ha un suo zoccolo duro affezionato. D'altro canto Rimatt ha ancora una volta centrato bene il punto: l'esperienza di KP ha orientato Berardi verso determinate scelte. Ci sta che in base alle esperienze precedenti si provi a fare meglio (in questo caso sotto l'aspetto costanza e presenza).
A queste parole io aggiungo che accontentare pochi significherebbe scontentare tanti altri. Per cui la strada è quasi obbligata.
Che poi anche la storia della frigidità di Julia etc etc.. Sono punti di vista. Secondo me è complicata. Come lo sono tante donne reali.
E basta guardarsi un attimo in giro per rendersi conto che di donne e ragazze simili ve ne sono e non poche. Nelle stesse lettere capita di trovare lettrici (anche under 30, pubblico che difficilmente viene intercettato da molte altre serie bonelli) che si riconoscono nel personaggio sotto diversi punti di vista. Sarà che le donne sono complesse e somigliano più a lei che al modello che ci viene propinato in alcuni altri fumetti o film?
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Poi d'accordo, ci sono degli eccessi. Ma si tratta comunque di un'opera di fantasia.




QUOTE (Magic Wind @ Mercoledì, 24-Gen-2018, 18:14)
QUOTE (Blizzard @ Mercoledì, 24-Gen-2018, 01:45)
Ed al contrario di ciò che è stato detto, non vengono scritte tutte da Berardi. I soggetti si. Ma le sceneggiature sono anche di Mantero e Calza.

Credo siano quasi totalmente di Mantero e Calza: se non ricordo male in un'intervista lo stesso Berardi ha affermato che lui si occupa dell'ideazione delle storie, delle rifiniture e della pagina della posta...

Si in effetti l'ho sospettato anche io dopo aver letto il numero de Le Storie scritto da Calza, in cui era palpabile la sua mano, identica a quella delle storie che firma in Julia, ed ora me lo confermi. Non avendone certezza avevo preferito rimanere sul vago.
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napoleone
Inviato il: Giovedì, 25-Gen-2018, 01:20
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Aquila della Notte
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No un momento che il prodotto sia valido non lo nego...solo che per me dopo aver letto di. Primi 90 numeri da di pesante
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kento
Inviato il: Giovedì, 25-Gen-2018, 10:24
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QUOTE (Magic Wind @ Mercoledì, 24-Gen-2018, 17:14)
QUOTE (Blizzard @ Mercoledì, 24-Gen-2018, 01:45)
Ed al contrario di ciò che è stato detto, non vengono scritte tutte da Berardi. I soggetti si. Ma le sceneggiature sono anche di Mantero e Calza.

Credo siano quasi totalmente di Mantero e Calza: se non ricordo male in un'intervista lo stesso Berardi ha affermato che lui si occupa dell'ideazione delle storie, delle rifiniture e della pagina della posta...

Assolutamente sì, Calza ad esempio ne parla sempre come di storie "sue".
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DK Iudika
Inviato il: Giovedì, 25-Gen-2018, 11:20
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Yellow Kid


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Uscì una interessante intervista a Calza, in occasione dell'uscita del numero 200 di Julia, che spiega anche come avviene la scrittura degli episodi di Julia.
Copio/incollo domanda e risposta:

- La prima domanda è la più banale: come si scrive una sceneggiatura a quattro mani?

Semplice, non si fa! Prima si discute del soggetto, a partire da un orientamento di Giancarlo Berardi. Poi il titolare della storia (io o Maurizio Mantero) stende i dialoghi della sceneggiatura, che in seguito viene riletta e ottimizzata da Berardi. Poi la palla torna a noi che facciamo la regia e i layout per i disegnatori. Le mani in azione sono sempre due per volta, a ogni passaggio.
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logantony
Inviato il: Sabato, 27-Gen-2018, 18:45
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Asterix
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Rispondo a chi mi ha tacciato di leggere Julia con pigrizia.
No, dopo avere scoperto il personaggio, anni fa, ho preso tutti i numeri, fino ad un certo punto.
Poi le storie hanno iniziato ad essere per i miei gusti, pesanti, se non brutte. Farcite di troppi dialoghi, farcite di troppa attenzione su particolari futili (ricordo quella famiglia che si alzava la mattina e la si vedeva tutta nelle sue faccende, disegnate giusto per riempire delle pagine prima della tragedia), farciti di troppi sogni che poi non aggiungono nulla e mi indispettiscono perché a nulla servono, farcite di automobili improbabili (lascio passare l'indistruttibile e antieconomica Morgan che scopiazza l'indistruttibile e antieconomico Maggiolone di Dylan Dog, ma l'auto elettronica proprio no) e ultimamente farcite anche di un detective che è un pozzo di scienza su ogni caso diverso, qualsiasi sfaccettatura il caso abbia.
Ne scrivo perché mi piace il fumetto ancora oggi, anche se non lo compro più regolarmente oppure lo compro in ritardo. Se mi facesse schifo non ne starei neppure a discutere. Solo mi dispiace che non è un "immobilismo" alla Tex che poi Tex immobile non è. E' un immobilismo esasperato e magari posso pure accettarlo. Ma non accetto pagine e pagine di dialoghi inutili, quello no. Persino Tex è passato, logicamente visto che 40 anni fa si era molto più descrittivi nelle didascalie, da pesanti tavole zeppe di dialoghi a godibili tavole dove il protagonista si muove in silenzio, come se fossero delle inquadrature del cinema.
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