Crawl Space - Jesse jacobs, Sfruttare la forma fumetto
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Di ottimi fumetti negli ultimi anni ne abbiamo letti tanti. I casi in cui il media sia stato però sfruttato con originalità, valorizzandone appieno le caratteristiche intrinseche, non sono poi così tanti. Mi riferisco ad un utilizzo che vada oltre la semplice traduzione di un plot in immagini e che lo sappia differenziare, piuttosto che accumunarlo, da altre forme d’arte come il cinema, la tv e la letteratura. Mi vengono in mente opere tipo Asteryos Polip, Billy Corrigan, Promethea, etc. Lavori che, pur basati su solide sceneggiature, trovano il loro stesso motivo di esistere nel fatto di essere fumetti e che non avrebbero potuto manifestarsi sotto altra forma (se non in modalità totalmente differenti). Se per produrre un ottimo fumetto può “bastare” un ottimo sceneggiatore (che si avvalga di un altrettanto ottimo disegnatore) per andare nella direzione di cui parlo serve invece un “artista”. Beh, questo tizio lo è. Avevo già letto qualcosa di Jacobs e, sinceramente, mi era sembrato un mezzo clone di Lewis Trondheim, interessante ma già visto. Con Crawl Space il salto di qualità è impressionante... si tratta di un’opera di grande originalità e inventiva, molto più pensata di quanto sembri ma assolutamente imprevedibile, straniante e galvanizzante e, soprattutto, realizzata con creatività immensa e una minuzia davvero encomiabile. Un lavoro degno di quel media straordinario che il fumetto può e sa essere. Non perdetevelo.
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