Dan Slott e il metodo Marvel, Rivelazioni e polemiche dopo Marvel 616
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Spirito con la Scure
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Ho da poco visto su Disney+ tutta la serie di documentari dedicati alla Marvel e ciò che vi ruota intorno. Un episodio in particolare mi ha suscitato alcune perplessità, e dopo averlo visto ho scoperto che anche sul web erano sorte non poche polemiche tra fan e addetti del settore. Parlo di quello incentrato su Dan Slott, autore amato e odiato. Qui sicuramente più odiato che amato.
In pratica l'ex sceneggiatore del ciclo di ASM più longevo e discusso dell'era moderna spiega, col tono ironico e scanzonato che aleggia in tutto il documentario, di essere l'ultimo sceneggiatore rimasto alla Marvel ad affidarsi al metodo inaugurato da Stan Lee (per intenderci, quello secondo cui lui abbozza l'idea di base e lascia tutto lo sviluppo della storia al disegnatore e spesso persino i dialoghi a un co-sceneggiatore), ma lui lo usa più che altro per compensare la sua estrema lentezza e scarsità di idee. Slott la butta sempre sul ridere, compreso l'editor in chief, e comunque tutto il discorso sembra fatto per elogiare la bravura dei disegnatori (in questo caso Pete Woods, visto che si parla della realizzazione di Iron Man 2020), nonché dell'onnipresente Chris Gage, che noi lettori di Spider-Man sappiamo bene quante volte è stato chiamato per mettere pezze sui disastri di Slott, in particolare per aiutarlo nei dialoghi, principale punto debole dell'autore.
Però l'idea che ci si fa dopo la visione, in particolare per chi l'operato di Slott lo conosce fin troppo bene, è quella che si tratti di un completo inetto, incapace di rispettare le scadenze non per perfezionismo ma solo perché povero di idee, e che non si faccia problemi a scaricare tutto il grosso del lavoro sui colleghi del resto della filiera, causandogli molte difficoltà e facendoli lavorare sul filo del rasoio. Emblematico il caso del letterista che si deve fare un mazzo a due giorni dalla messa in stampa. E tutto questo mentre chi dovrebbe bastonarlo come farebbe con tutti gli altri, ci ride e scherza su.
Quindi chi come me e molti di questo forum ha sempre detto "Slott è un miracolato che non sa scrivere", "le uniche storie decenti sono quelle dove gli scrive i dialoghi Gage", "la sua unica fortuna è che la Marvel gli da sempre carta bianca persino sui personaggi più importanti", ha trovato delle conferme.
E tanti colleghi l'hanno presa piuttosto male, definendolo il "collega con cui nessuno vorrebbe lavorare".
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Vien da chiedersi chi abbia davvero scritto il celebrato ciclo di Silver Surfer, allora, considerato quant'era in sintonia con la poetica di Allred.
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Henry Pym |
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Detective dell'Impossibile
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Ho cominciato anch'io a seguire questa serie, ma devo ancora vedere la puntata in questione. Oggi ho visto la seconda, con tutte le donne che hanno lavorato alla Marvel. Ammetto che mi sono innamorato della favolosa Flo, al solo sentire la sua voce.
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