House of X/Powers of X finora è una figata, Il più interessante ciclo dopo Morrison
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Di cosa avevano bisogno le testate mutanti? Grandi scrittori e grandi disegnatori ce ne sono stati. Progetti editoriali, crossover ed eventi in grado di metterli sotto i riflettori, nonostante il fatto che i personaggi fossero gestiti a livello cinematografico da una casa rivale della Marvel, ce ne sono stati anche troppi.
Ma di idee, sfortunatamente, ne circolavano poche.
Su Hickman ero scettico, perché nonostante sia uno dei nomi di spicco del fumetto mainstream usa contemporaneo, su altre testate supereroistiche aveva creato crossoveroni lunghi e contorti che mi hanno fatto sbadigliare e che non avevano un briciolo di contenuto a parte la gratificazione dei fan nel seguire tutti i pezzi della storia.
Com'è cambiato il suo approccio alla guida dei mutanti? Per me, tanto.
Hickman ha imposto fin da subito ai mutanti una direzione innegabilmente nuova, in alcuni casi destabilizzante al punto tale che non posso nascondere il mio stesso disagio nel vedere attaccati alcuni punti fermi della storia narrativa mutante.
La storia che ci troviamo davanti, a differenza dell'approccio di Claremont e Morrison, non è basata sui personaggi, ma fin da subito ti inizia a costruire davanti un mondo complesso, un world building certosino che ricorda il rigore di uno scrittore di fantascienza. Tutto parte dal legame che gli X-men instaurano con Krakoa, un legame che nasce da un linguaggio, e per farci percepire la cosa non abbiamo solo vignette ma anche grafici, simboli, un richiamo alla comunicazione essenziale e immediata, che ci mette subito nel mood di un mondo profondamente cambiato dall'impatto delle scoperte mutanti, le quali permettono di aggirare in modo intrigante tutti i problemi di politica estera e di strategia militare che metterebbero comunque la comunità mutante contro il resto del mondo di fronte a ogni rivendicazione o autodeterminazione.
La storia mutante nasce da una sorta di emulsione tra un sogno pacifista e la rivoluzione armata. Per gran parte delle sue vicende editoriali è stata la storia di un conflitto INTERNO a un clan di persone che doveva decidere se far parte di un gruppo sociale più ampio o cercare la propria autodeterminazione, anche a costo di essere violenta (solo una cosa contesto al Magneto del primo numero: tu la guerra agli umani l'hai dichiarata eccome, tante volte). Morrison è stato il primo a identificare la ripetitività e la ricorsività pericolosa di questa tematica, tanto che decise inizialmente di sbarazzarsi di Magneto e di considerare la sostituzione degli homo superior con i sapiens cosa inevitabile. In questo modo è apparso chiaramente che la tematica degli X-men del nuovo millennio, in maniera simile ad altri approcci al supereroismo visti con Ellis e altri scrittori, diventava una questione di SOPRAVVIVENZA in un mondo in rapido cambiamento, che vedeva l'evoluzione come unica alternativa al rassegnarsi alla morte, alla staticità. Morrison era un positivista, figlio di rivoluzionari utopisti ed ha sempre forzato il discorso evolutivo in una chiave unicamente positiva, sintetizzando la nemesi degli X-men nell'incarnazione della vecchiaia ostinata e della resistenza al cambiamento. Hickman fa una cosa diversa, parte dall'idea di sopravvivenza e anche lui, come Morrison, considera il sapiens ormai prossimo all'estinzione, ma da queste premesse nel suo mondo nascono una serie di rapporti di causa ed effetto che ci portano a fare previsioni futuristiche nuove e intriganti, che finora non abbiamo visto in nessun'altro scrittore. Ed è questo che fa la differenza e che secondo me accosta il lavoro fatto finora a quello degli altri due "grandi".
L'istinto umano a sopravvivere sempre e comunque lo porta a creare l'intelligenza artificiale. Anch'essa, come i mutanti, trova il modo di proliferare e di riprodursi in maniera soverchiante.
Questo si lega a un'altra delle colonne della storia mutante ossia Giorni di un Futuro passato in cui una distopia governata dalle macchine è diretta conseguenza del razzismo umano.
Ma questa volta non è più una questione di contrapporre un sistema sociale a un altro, bensì domandarsi quale sarà il futuro del genere umano, a prescindere che nel futuro ci vada il superior e non il sapiens... qual è il senso di questa evoluzione? A cosa porta?
Powers of X ci mostra che non c'è molto da stare allegri, perché l'evoluzione estrema prima o poi avrà una battuta d'arresto, verrà contenuta dalle macchine
La rivelazione su Moira alla fine è un aggiornamento per il nuovo millennio dell'idea della coscienza di Kitty Pryde che viaggiava nel passato per scongiurarlo. Nella narrativa mutante è sempre esistita l'idea che si potesse trasportare la propria consapevolezza avanti e indietro nel tempo nel tentativo di prevedere il futuro e cambiarlo. Questo è uno dei temi più intriganti degli X-men: supereroi che lottano per un mondo migliore pur sapendo che nel futuro è già diventato peggiore. Solo che mentre Kitty compiva un unico viaggio e modificava un evento, qui abbiamo una mutante la cui coscienza vaga continuamente da una reincarnazione all'altra nel tentativo di trovare la soluzione DEFINITIVA per impedire all'homo superior di autoestinguersi. Quindi tutte le questioncelle e le bazzecole sulla continuity, su cosa neghi qualcos'altro, rimangono dibattiti da poco, perché la forza di questa idea e del modo in cui viene raccontata supererebbe qualunque contraddizione riscontrata in storie precedenti. Non è che Moira fosse un personaggio cardine delle storie nella sua vecchia funzione. Qui ne assume una nuova che ci spinge a rivedere non tanto LEI, ma l'intera storia mutante sotto un'altra luce.
A prescindere dalle questioni morali e dal rispetto dei sogni, un gruppo di persone che si divide scontrandosi in fazioni, si rivela debole. E' quindi logico e naturale che "mutanti buoni e mutanti malvagi" alla fine ritengano che sia più utile superare le diversità e compattarsi. La cosa non è priva di ambiguità e dolorose consapevolezze, ma è comunque LOGICA. Da fan degli X-men più di una volta ho sentito questi personaggi estranei e non miei, ma lo scenario che Hickman sta mettendo in piedi è più grande dei personaggi stessi e delle loro scelte.
Nello scontro sulla Mother Mold viene comunque mostrato come l'umanità di questi personaggi non è stata dimenticata, perché assistiamo a uno scontro drammatico, una carneficina tra persone che hanno spesso titubanze, non si mostrano migliori dei loro avversari e in ognuna delle parti si avverte una vicinanza emotiva nonché tante caratterizzazioni che ritroviamo con affetto (la bontà di Jean e il sorriso di Nightcrawler anche di fronte alle gravi ferite).... ma la posta in gioco stavolta è diversa, lo si vede quando Ciclope incontra i Fantastici Quattro, il cameratismo e il senso di amicizia non vengono dimenticati... ma la questione è che il futuro ormai appartiene al genere mutante e i Richards non possono non prendere atto del fatto che hanno un figlio che appartiene a quel ramo evolutivo e sarebbe educato nel migliore dei modi in quell'altro tipo di società.
Questa è una cosa che risponde a una delle critiche più frequenti su questo ciclo, ossia che i personaggi siano irriconoscibili e poco umani. Non è così.
La cosa più dura di tutte per un fan di vecchia data è assistere allo Xavier che decide di abbandonare l'approccio pacifico e reagire come forse nemmeno Magneto avrebbe mai pianificato. Ma sono tutte questioni ancora da elaborare, perché in questa tranche di storie abbiamo visto la presentazione di un mondo nuovo, la contrapposizione nuova che si viene a creare... ma non sappiamo a cosa porterà il nuovo posto dei mutanti nel mondo, che tipo di società creeranno Xavier e soci nella loro nuova nazione e se funzionerà. Sempre che quello sia veramente Xavier, non ho idea a cosa porterebbe sia una conferma sia una smentita alla cosa. Forse la conferma di ciò o la smentita di questa e altre idee, rivelazioni su Moira comprese, dipenderà dal successo di questa rivisitazione?
Sono ben consapevole che non siamo ancora nemmeno a metà del primo tempo, ma credo che sia importante dire che siamo di fronte, dopo tanti anni, a uno spettacolo finalmente degno.
Tante idee, tanta carne al fuoco, uno scenario suggestivo. E, cosa più importante, è avvincente DA SUBITO, non devi star dietro mesi come con Secret Wars.
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Credo che comunque questo nuovo ciclo abbia dei solidi legami con la migliore tradizione mutante. Ne condivide un'idea di fondo: ossia che esista un pericolo strisciante, un nemico subdolo e nascosto che non è l'avversario con cui si sta battagliando, ma qualcosa di più sfumato. E' la società benpensante che accetta i mutanti, purché siano tenuti lontani dalle loro case. Sono i politici che vorrebbero sfruttarne i poteri. Sono le associazioni pro-homo sapiens sapiens a difesa della razza che ne progettano lo sterminio. E' un nemico che appare invincibile in quanto permea la realtà, lo spazio-tempo, e che non di meno gli X-Men non esitano ad affrontare. Gli X-Men sono riportati alla loro dimensione di eroi omerici: condannati alla sconfitta, braccati a causa della loro superiorità, diventano un mito proprio nel momento e nelle modalità della sconfitta. Tutto è scritto, almeno per noi lettori, ma i mutanti di Xavier lottano ugualmente. Ciò dona liricità ai singoli personaggi ed è questa aura che consente di superare qualche appiattimento nell'approfondimento delle personalità in gioco. La rivelazione di Moira, che in modo sconvolgente pone al centro del mondo mutante un personaggio tutto sommato secondario e ormai dimenticato, è un escamotage narrativo già visto: non fu lo stesso con Cable, quando improvvisamente qualcuno in casa Marvel decise che si trattava di un Summers? Dunque, si riprendono temi e atmosfere già viste in, ad esempio, Dio ama, l'Uomo uccide; in Giorni di un futuro passato. Saghe storiche e stupende. Ma anche di flop, almeno per me, come Operazione: Zero Tolerance. Cos'è quindi che rende speciale quanto stiamo leggendo? Trovo questa saga molto più realistica, termine strano per una storia di supereroi, di quelle che hanno tentato di affrontare gli stessi temi negli ultimi anni (premettendo che non leggevo più gli X-Men da Avengers Vs. X-Men). Perché fissate le premesse, il comportamento degli eroi in campo appare ineluttabile. Questo la rende molto più appassionante di Decimation o Messiah Complex. Ciò è un indubbio merito dell'autore ma anche della Marvel che, mi pare, gli abbia dato sostanzialmente carta bianca. La domanda è fino a quando continuerà l'idillio? Unica nota stonata: il modo in cui il mondo mutante verrà riproposto nel 2020. Da quel che ho capito ci saranno 4 albetti da 5 € l'uno + 2 raccolte che non saranno sicuramente economiche. Ma questo non ha nulla a che vedere con l'ottimo lavoro di Hickman
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QUOTE (capitangazzella @ Venerdì, 03-Gen-2020, 06:05) | Credo che comunque questo nuovo ciclo abbia dei solidi legami con la migliore tradizione mutante.
Ne condivide un'idea di fondo: ossia che esista un pericolo strisciante, un nemico subdolo e nascosto che non è l'avversario con cui si sta battagliando, ma qualcosa di più sfumato.
E' la società benpensante che accetta i mutanti, purché siano tenuti lontani dalle loro case. Sono i politici che vorrebbero sfruttarne i poteri. Sono le associazioni pro-homo sapiens sapiens a difesa della razza che ne progettano lo sterminio.
E' un nemico che appare invincibile in quanto permea la realtà, lo spazio-tempo, e che non di meno gli X-Men non esitano ad affrontare. Gli X-Men sono riportati alla loro dimensione di eroi omerici: condannati alla sconfitta, braccati a causa della loro superiorità, diventano un mito proprio nel momento e nelle modalità della sconfitta. Tutto è scritto, almeno per noi lettori, ma i mutanti di Xavier lottano ugualmente. Ciò dona liricità ai singoli personaggi ed è questa aura che consente di superare qualche appiattimento nell'approfondimento delle personalità in gioco.
La rivelazione di Moira, che in modo sconvolgente pone al centro del mondo mutante un personaggio tutto sommato secondario e ormai dimenticato, è un escamotage narrativo già visto: non fu lo stesso con Cable, quando improvvisamente qualcuno in casa Marvel decise che si trattava di un Summers?
Dunque, si riprendono temi e atmosfere già viste in, ad esempio, Dio ama, l'Uomo uccide; in Giorni di un futuro passato. Saghe storiche e stupende. Ma anche di flop, almeno per me, come Operazione: Zero Tolerance.
Cos'è quindi che rende speciale quanto stiamo leggendo? Trovo questa saga molto più realistica, termine strano per una storia di supereroi, di quelle che hanno tentato di affrontare gli stessi temi negli ultimi anni (premettendo che non leggevo più gli X-Men da Avengers Vs. X-Men). Perché fissate le premesse, il comportamento degli eroi in campo appare ineluttabile. Questo la rende molto più appassionante di Decimation o Messiah Complex.
Ciò è un indubbio merito dell'autore ma anche della Marvel che, mi pare, gli abbia dato sostanzialmente carta bianca. La domanda è fino a quando continuerà l'idillio?
Unica nota stonata: il modo in cui il mondo mutante verrà riproposto nel 2020. Da quel che ho capito ci saranno 4 albetti da 5 € l'uno + 2 raccolte che non saranno sicuramente economiche. Ma questo non ha nulla a che vedere con l'ottimo lavoro di Hickman |
Secondo me invece in questo caso non ci sono più nemici né subdoli, né striscianti e direi molto bene in vista.
C'è una comunità mutante, pesantemente colpita negli anni, che ha deciso di autodeterminarsi e di costituire uno stato di diritto, usando come deterrente all'attacco le possibilità offerte dall'isola e il potere bellico delle squadre mutanti che possono inviare in qualunque parte del mondo vogliano. E un conclave di scienziati e gruppi militari che tentano di difendersi. Hickman presenta una situazione verosimile, portata alla sua logica conseguenza.
Poi scusami... escamotage narrativi già visti? Se dovessimo ragionare in questo modo, allora Giorni di un Futuro passato è uguale alle storie di Roy thomas e Adams su Trask e le Sentinelle. Non sono gli elementi, ma il modo in cui l'autore ci gioca e ne amplia il significato.
Altra cosa... dove stai vedendo l'eroismo? Dove vedi l'eroe omerico? Gli X-men mai come stavolta sono irriconoscibili dagli idealisti visti nelle vecchie storie, Xavier compreso. Per la prima volta, sono tutti compatti e decisi a difendere la PROPRIA famiglia da tutto e da tutti. Le visioni del futuro gli hanno fatto capire che solo uniti potranno scongiurare la propria disfatta e che tutte le realtà alternative in cui sono arrivati alla divisione li ha portati all'estinzione.
In questa storia gli va semplicemente riconosciuto il merito di non aver iniziato le ostilità per primi e di aver offerto agli umani una serie di doni per barattare la possibilità di essere lasciati in pace e che sono stati gli umani (o perlomeno un gruppo di essi) ad aprire le ostilità costruendo una Mother Mold.
Di qui in avanti il nemico non saranno più tanto gli umani, ma la conseguenza di un meccanismo di distruzione (l'AI che fabbrica di continuo sentinelle iper-evolute).
E' una storia che va oltre il binomio-umani mutanti e ambiziosamente si sta ponendo l'obiettivo di riscrivere il futuro e l'evoluzione marveliana, andando a toccare il rapporto tra intelligenze artificiali e mondi alieni, in modo più radicale di quanto fece all'epoca Terra X.
Con tutto questo calderone di tematiche, non mi va di parlare della proposta editoriale e dei prezzi. E' già da parecchio che entro in discussioni per sapere com'è l'albo e per leggere commenti e mi trovo INTERMINABILI discussioni su prezzi, edizioni, variant in quasi ogni stanza... Pregherei te e gli altri che trovano divertenti queste cose di farci un topic apposito. Io se una cosa mi sembra costosa non la compro, stop.
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QUOTE (fiocotram @ Venerdì, 03-Gen-2020, 14:34) | QUOTE (capitangazzella @ Venerdì, 03-Gen-2020, 06:05) | Credo che comunque questo nuovo ciclo abbia dei solidi legami con la migliore tradizione mutante.
Ne condivide un'idea di fondo: ossia che esista un pericolo strisciante, un nemico subdolo e nascosto che non è l'avversario con cui si sta battagliando, ma qualcosa di più sfumato.
E' la società benpensante che accetta i mutanti, purché siano tenuti lontani dalle loro case. Sono i politici che vorrebbero sfruttarne i poteri. Sono le associazioni pro-homo sapiens sapiens a difesa della razza che ne progettano lo sterminio.
E' un nemico che appare invincibile in quanto permea la realtà, lo spazio-tempo, e che non di meno gli X-Men non esitano ad affrontare. Gli X-Men sono riportati alla loro dimensione di eroi omerici: condannati alla sconfitta, braccati a causa della loro superiorità, diventano un mito proprio nel momento e nelle modalità della sconfitta. Tutto è scritto, almeno per noi lettori, ma i mutanti di Xavier lottano ugualmente. Ciò dona liricità ai singoli personaggi ed è questa aura che consente di superare qualche appiattimento nell'approfondimento delle personalità in gioco.
La rivelazione di Moira, che in modo sconvolgente pone al centro del mondo mutante un personaggio tutto sommato secondario e ormai dimenticato, è un escamotage narrativo già visto: non fu lo stesso con Cable, quando improvvisamente qualcuno in casa Marvel decise che si trattava di un Summers?
Dunque, si riprendono temi e atmosfere già viste in, ad esempio, Dio ama, l'Uomo uccide; in Giorni di un futuro passato. Saghe storiche e stupende. Ma anche di flop, almeno per me, come Operazione: Zero Tolerance.
Cos'è quindi che rende speciale quanto stiamo leggendo? Trovo questa saga molto più realistica, termine strano per una storia di supereroi, di quelle che hanno tentato di affrontare gli stessi temi negli ultimi anni (premettendo che non leggevo più gli X-Men da Avengers Vs. X-Men). Perché fissate le premesse, il comportamento degli eroi in campo appare ineluttabile. Questo la rende molto più appassionante di Decimation o Messiah Complex.
Ciò è un indubbio merito dell'autore ma anche della Marvel che, mi pare, gli abbia dato sostanzialmente carta bianca. La domanda è fino a quando continuerà l'idillio?
Unica nota stonata: il modo in cui il mondo mutante verrà riproposto nel 2020. Da quel che ho capito ci saranno 4 albetti da 5 € l'uno + 2 raccolte che non saranno sicuramente economiche. Ma questo non ha nulla a che vedere con l'ottimo lavoro di Hickman |
Secondo me invece in questo caso non ci sono più nemici né subdoli, né striscianti e direi molto bene in vista.
C'è una comunità mutante, pesantemente colpita negli anni, che ha deciso di autodeterminarsi e di costituire uno stato di diritto, usando come deterrente all'attacco le possibilità offerte dall'isola e il potere bellico delle squadre mutanti che possono inviare in qualunque parte del mondo vogliano. E un conclave di scienziati e gruppi militari che tentano di difendersi. Hickman presenta una situazione verosimile, portata alla sua logica conseguenza.
Poi scusami... escamotage narrativi già visti? Se dovessimo ragionare in questo modo, allora Giorni di un Futuro passato è uguale alle storie di Roy thomas e Adams su Trask e le Sentinelle. Non sono gli elementi, ma il modo in cui l'autore ci gioca e ne amplia il significato.
Altra cosa... dove stai vedendo l'eroismo? Dove vedi l'eroe omerico? Gli X-men mai come stavolta sono irriconoscibili dagli idealisti visti nelle vecchie storie, Xavier compreso. Per la prima volta, sono tutti compatti e decisi a difendere la PROPRIA famiglia da tutto e da tutti. Le visioni del futuro gli hanno fatto capire che solo uniti potranno scongiurare la propria disfatta e che tutte le realtà alternative in cui sono arrivati alla divisione li ha portati all'estinzione.
In questa storia gli va semplicemente riconosciuto il merito di non aver iniziato le ostilità per primi e di aver offerto agli umani una serie di doni per barattare la possibilità di essere lasciati in pace e che sono stati gli umani (o perlomeno un gruppo di essi) ad aprire le ostilità costruendo una Mother Mold.
Di qui in avanti il nemico non saranno più tanto gli umani, ma la conseguenza di un meccanismo di distruzione (l'AI che fabbrica di continuo sentinelle iper-evolute).
E' una storia che va oltre il binomio-umani mutanti e ambiziosamente si sta ponendo l'obiettivo di riscrivere il futuro e l'evoluzione marveliana, andando a toccare il rapporto tra intelligenze artificiali e mondi alieni, in modo più radicale di quanto fece all'epoca Terra X.
Con tutto questo calderone di tematiche, non mi va di parlare della proposta editoriale e dei prezzi. E' già da parecchio che entro in discussioni per sapere com'è l'albo e per leggere commenti e mi trovo INTERMINABILI discussioni su prezzi, edizioni, variant in quasi ogni stanza... Pregherei te e gli altri che trovano divertenti queste cose di farci un topic apposito. Io se una cosa mi sembra costosa non la compro, stop.
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Quella sui prezzi voleva solo essere una battuta. Me ne scuso se tale non è sembrata, però pensavo che la faccina (l'ho messa ?) fosse sufficiente. Roy Thomas, se non ricordo male, non offriva squarci di futuro. Giorni di un futuro passato alternava continuamente sprazzi del futuro con immagini del presente. Comunque, uno dei primi nomi che mi vengono in mente se penso al riutilizzo di cliché narrativi estremamente consueti è Dante nella Divina Commedia e il suo viaggetto nella selva oscura. Mi pare lampante che ciò che conta sia la resa finale dell'opera Quella degli eroi omerici, mi viene in mente Ettore/Ciclope. Per quanto riguarda i nemici striscianti penso agli ambasciatori incontrati da Magneto e che in realtà non erano ciò che dicevano di essere. Sulla piega che prenderanno gli eventi da adesso in avanti, non so nulla e quindi non posso dire nulla e non so se questo fatto avrà un peso nell'economia della storia oppure no.
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Starshadow |
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Diavolo Rosso
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E ti confesso non credevo avresti accettato così di buon grado la *nuova* Moira e certe caratterizzazioni. Le hai digerite quasi meglio di me. Ma bene così, perchè certi cicli (come gli attuali lavori di King, Morry, Cates e Ewing) meritano adeguata celebrazione e mi ricordano perchè amo ancora leggere le tutine. (Questo in particolare). Il capitano parlava di eroi omerici per il raffronto con l'ineluttabilità delle rispettive missioni. Anche gli X-Men -che nel futuro soccomberanno alle IA- intraprendono un'impresa disperata -e suicida- così come certi eroi fragili pedine del Fato.
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