Zagor Maxi 39 - Lungo il fiume (Maggio 2020)
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Asterix
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Lungi da me voler insegnare il lavoro agli altri, ma ho pagato un prodotto e desidero giudicarlo. Forse questa è la raccolta, la quarta, di racconti che mi è piaciuta di meno. Iniziamo con le tre simpatiche ragazze di Pleasant Point che nella loro storia ne uniscono altre 5 diverse: la fine della storia fa mutare una caratteristica di Peabody... vabbè, vedremo... ma comunque il disegno di Voltolini non è né piacevole né dispiacevole.
"Il delitto impossibile". Per me Burattini poteva fare una storia solo su questo delitto in questo albo, non mi sarebbe dispiaciuta (del resto, qualcosa di simile con Zagor la ha già fatta, ricordate il giallo con Batterton e l'improvvisa apparizione/sparizione del lupo/cande da slitta nel castello?). Questo perché le storie successive non sono all'altezza di questa. Due cose però non mi piacciono di questa storia: i disegni di Venturi e il fatto che Zagor risolve il giallo in un battibaleno (del resto, con altre quattro da raccontare...) da un semplice indizio. Come sono lontani i tempi dello Zagor più semplice di Nolitta, vabbè... anche Zagor matura però ha avuto un'intuizione degna dei migliori e conosciuti investigatori della letteratura mondiale!
"La diga di ghiaccio". Il disegno di Chiarolla (bravo, ma per me non va per questo personaggio) non mi è mai piaciuto. La storia alla fine non dice assolutamente nulla, non spoilero ma è di una banalità enorme. Non dispiacevole, ma comunque assolutamente banale.
"L'ingrediente segreto". I disegni di Oskar (ancora più bravo di chi l'ha preceduto) non vanno per Zagor (ma è davvero un obbligo per tutti i disegnatori disegnare Cico in una maniera così sgraziata?). La storia proprio non mi è piaciuta, qualche spunto qui e lì ma se ne poteva fare a meno.
"Il confine". Il disegno di Coppola non è disdicevole, anzi a pagina 166 vediamo un bel primo piano di Zagor "realizzato" come si deve, ma comunque è discontinuo. La storia non è spiacevole, a volte spiazza (ed è un bene perché vuol dire che non è banale) ma una fine che ricorda il ritratto di Dorian Grey non è per me proprio il massimo.
"Ultima viene la neve". Disegno di Barison che soddisfa, ma sono altri i disegnatori che preferisco su Zagor. La storia, sinceramente, mi lascia sconcertato perchè dopo tanta carne al fuoco c'è solo il fumo.
Sia ben chiaro ancora una volta. Ringrazio Burattini e tutti gli altri per lo Zagor che ci fanno uscire in edicola ancora oggi, tra mille difficoltà. Ma questo loro lavoro corale non mi è piaciuto affatto. Spero (per noi tutti) che vendano tante copie, comunque.
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kento |
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Spirito con la Scure
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Ecco i miei giudizi. In sintesi, concordo con te su "Il delitto impossibile", "L'ingrediente segreto" e "Il confine", meno sulle altre. Per me complessivamente un discreto maxi, ben superiore al terribile - e non è un complimento - "Brividi da Altrove"... Il delitto impossibileSono di parte, adoro il giallo classico all'inglese e i delitti nelle camere chiuse, quindi ho apprezzato particolarmente lo sforzo di Burattini. Quest'ultimo NON bara con i lettori, anzi è molto bravo nell'aggiungere anche un paio di scene tipicamente zagoriane ad una sceneggiatura che, per forza di cose, sarebbe stata di soli dialoghi, o quasi. Molto buono l'escamotage del delitto, quindi, che non viene inficiato molto allorché lo spirito con la scure si trasforma in novello Sherlock Holmes (il modo in cui azzecca la relazione dell'assassino con uno dei comprimari e le sue motivazioni). Leggermente meno curate del solito le tavole di Venturi, ma rimane un gran bel vedere. Voto: 8 (di parte ) La diga di ghiaccioUn racconto ordinario, nulla di eclatante ma le storie ambientate nel nord riscuotono quasi sempre il mio favore. Ma può essere che sia la versione a fumetti di "Disgelo", il breve racconto in prosa dello stesso Burattini apparso a margine degli albetti a strisce pubblicati lo scorso anno? Chiarolla fa il suo. Voto: 6 L'ingrediente segretoLa peggiore del lotto, nonostante i disegni bellissimi di Oskar. Da uno sceneggiatore quotato come Enna mi sarei aspettato molto di più, tutto invece si traduce in un racconto quasi umoristico in cui la fa da padrona l'antipaticissima coprotagonista, che maltratta a male parole il povero Cico (definito addirittura maiale! )ad ogni piè sospinto... Il messaggio di fondo e le intenzioni erano buone, la realizzazione molto meno. Ottimo Oskar, azzecca Cico (per me un aspetto fondamentale), le caratteristiche di tutti i comprimari, i paesaggi... Tutto! Speriamo sia arruolato presto nella serie regolare. Voto: 5 (mezzo voto in più per i disegni di Oskar). Il confineNon malaccio questo esordio di Fantelli, la cui sceneggiatura ha qualche punto in comune con "La notte del diluvio" e la recentissima "La valle dell'eden". Zero spiegazionismo, scontro con il demone di turno solo sfiorato (meno male!), dialoghi da rivedere. Ma ai nuovi va data sempre fiducia! Buon esordio anche di Coppola, molto più a suo agio qui che su MM, il suo Zagor e le sue fanciulle sono azzeccate, Cico un po' meno... Ma migliorerà. Voto: 6,5 Ultima viene la nevePoetica storia di Barbieri e Barison, la migliore del lotto. Un racconto fatto di poesia, violenza, illusione, sogno... A Darkwood tutto può accadere. Bravissimo Barbieri, e bravo Barison, il cui tratto "adulto" è molto indicato per queste tematiche:!: Voto: 7,5 White River ExpressDimamica e veloce storia del buon Zamberletti, non memorabile ma condotta con stile e professionalità. Molto buono l'utilizzo di Cico e la piccola gag dell'ultima pagina. Spadavecchia strizza l'occhio in più di un'occasione al suo maestro Piccatto, e il risultato complessivo è gradevole, seppur non indimenticabile. Voto: 6,5 Lungo il fiumeNon era facile trovare un modo per permettere ai vari comprimari di raccontare piccole storie di Zagor. Burattini ci riesce abbastanza bene, con uno stile scanzonato che ben si addice a certe atmosfere. Discrete le tavole di Voltolini, anche se le fanciulle di Pleasant Point non gli vengono bene come a Laurenti, Rubini e gli Esposito. Voto: 6.
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Asterix
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Il primo Racconti di Darkwood mi piacque molto, lo trovai una splendida celebrazione delle potenzialità della serie. Il secondo, quello di Altrove, un esercizio di stile inutile. Il terzo, la versione floscia del primo. Con questo quarto ci si riavvicina al primo, nonostante permangano diverse burattinate. La storia cornice inizia in modo tragico, con le tre campagnole di metà ottocento che si esprimono come libri stampati. Però, a sorpresa, prende pian piano una piega simpatica e finisce con un colpo di scena dopo il quale nulla sarà come prima: Mi hanno divertito le entrate in scena di Cico e Zagor, così tranciantemente beffarde. Uno si immagina che siano chissà dove, a fare chissà cosa, e invece arrivano salutando "Il delitto impossibile" è una mattonata terribile, ma ovviamente è la storia con cui Burattini si è fatto il selfie. E purtroppo possiamo dire che il giallo (in questa versione) è ormai uno degli elementi della serie, e ci può stare inglobarlo nel catalogo delle zagorianità, peccato che questo sia banalissimo. Sul treno l'avevo già risolto. "La diga di ghiaccio" è l'adattamento del racconto in prosa che non ho letto. Ricorda le altre storie ambientate in luoghi nevosi di Chiarolla, anche perché nell'ultima vignetta Zagor mi ha ricordato il tremendo finale de "Le armi fatali". A parte questo e lo tsunami annunciato ma dimenticato, un discreto racconto con buone atmosfere. "L'ingrediente segreto", divertente in modo classico e demodé. W le racchione su Zagor! "Il confine" mi è piaciuta, ruffiana nel modo giusto (le donne nude!1!), l'autore ha furbescamente evitato di ammazzare il mistero con un qualunque spiegone. "Ultima viene la neve": forti dejà-vu, non ricordo però di cosa. Ci può stare. "White River Express" un po' toninelliana, mi è piaciuta abbastanza fino a tre quarti, poi il triplo spiegone carpiato con avvitamento mi ha steso. Dopo averci rassicurati che i maxi con le storie brevi sarebbero continuati a grande richiesta, scopriamo che dall'anno prossimo avremo i "Zagor Old Boy" (o quel che sarà)... ma se tagliano le pagine, le storie brevi diventano tre/quattro, non so se sia meglio o peggio... oppure ne faranno di brevissime?
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kento |
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QUOTE (Ad By Mr Ox @ Mercoledì, 27-Mag-2020, 17:20) | "Il delitto impossibile" è una mattonata terribile, ma ovviamente è la storia con cui Burattini si è fatto il selfie. E purtroppo possiamo dire che il giallo (in questa versione) è ormai uno degli elementi della serie, e ci può stare inglobarlo nel catalogo delle zagorianità, peccato che questo sia banalissimo. Sul treno l'avevo già risolto. |
Sul serio dalla scena del treno avevi già capito chi fosse l'assassinato, chi l'assassino, le sue motivazioni e soprattutto le modalità dell'omicidio?
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Asterix
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Beh, tolta la vittima, sì. In un giallo non puoi far dire a un personaggio "ho un fratello scapestrato" , così tanto per fargli dire qualcosa.
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kento |
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Ok, ma indovinare la modalità dell'omicidio (il divertimento nei gialli della camera chiusa risiede soprattutto in questo) non era per nulla facile... Burattini secondo me è stato molto bravo nell'architettare una modalità plausibile.
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logantony |
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Asterix
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Concordo con kento. Anche io, che sono appassionato di gialli, mi sono trovato spiazzato dallo svolgimento della trama, anche se la questione del mi aveva fornito un indizio importante. Tuttavia, ripeto, sembra che Ellery Queen o Hercules Poirot a Zagor gli fanno un baffo!
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kento |
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QUOTE (jelem @ Giovedì, 28-Mag-2020, 17:26) | OT: Non ho trovato pareri sullo Special di aprile.
Io l'ho letto solo ieri e rimpiango quegli 80-90 minuti impiegati. A fronte di disegni apprezzabili ma senza picchi di abilità o stile di Mangiantini, ho trovato la storia di Secchi totalmente improbabile nell'idea e nello sviluppo della trama.
Opinioni in proposito? |
Troppo bizzarra, ma certamente meglio di "Christopher deve morire", "Le creature del buio", "Il libro delle ombre"... E' vero comunque che lo speciale non è certo una delle pubblicazione più amate da Burattini, sembra che ci finiscano molte storie di serie b.
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