Veramente non era un mago, e in generale con HP non vedo molte affinità.
Artemis è un orfano prodigio pieno di soldi, ma 'normale' (= senza poteri), che vive nella contemporaneità e che scopre un giorno - dopo anni di ricerche - che sì, maghi, folletti, nani ecc... esistono (anche se non nella classica versione high fantasy/medievale: si sono evoluti nel tempo, e possiedono tecnologie straordinarie), e si nascondono in un mondo quasi fantascientifico, sottoterra. Al che, visto che è un genio, decide di fotterli tutti per rubarne le conoscenze e gli artefatti, da usare per scopi criminosi.
Col passare dei libri Artemis si converte (pur mantenendo sempre un certo charme negativo), e passa dalla parte delle creature fantastiche per fronteggiare nemici comuni, fra cui la sua nemesi, la perfida folletta Opal.
Il target non è che si alzi particolarmente, perché la narrazione rimane sempre grosso modo sulla stessa lunghezza d'onda (= per adolescenti 'cresciutelli'). La saga non ha la complessità di HP, visto che la continuity è presente ma non pervasiva (i libri sono tutto sommato autoconclusivi - benché riferimenti agli episodi precedenti ve ne siano, assolutamente).
Mi piaceva abbastanza ai tempi, è una serie frizzante e divertente, piena di belle trovate. L'unica cosa che mi dava fastidio era il messaggio ecologista troppo spinto, e spesso fuori luogo e stucchevole (le creature fantastiche sono tutte degli ambientalisti fanatici
e ovviamente ce l'hanno cogli uomini 'di superficie', che stanno distruggendo il pianeta).