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> Il manga di Ghost in the Shell è...pesante
 
Zinzun
Inviato il: Domenica, 15-Apr-2018, 15:42
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Allora, ho provato dopo anni a leggere per la prima volta il manga di Ghost in the Shell.
Premetto che ho visto i primi due film della serie (che mi sono piaciuti abbastanza nonostante fossero MOLTO pesanti in alcuni frangenti, soprattutto il secondo, di certo di non facile accessibilità), e mi sono piaciuti, complice soprattutta la stupenda visionarietà del tutto nonchè la colonna sonora.

Ho visto la serie Arise su Netflix, che mi ha fatto schifo. Ho provato a vedere la serie Stand Alone Complex su Tim Vision, e l'ho mollata a metà: troppo noiosa.

Ho quindi deciso, causa un amico che ce l'aveva in libreria, di dare una chance al manga: dopotutto è la fonte di origine del tutto e, per una questione sia d'interesse che "filologica" ho deciso di provarlo.

E beh, l'ho mollato a metà. Il tutto è veramente noioso e frammentario. Il primo film, se vogliamo, può essere considerato una versione "condensata" del manga, proponendo appunto solo la storia del Marionettista.
Il manga è invece una collezione di episodi in genere autoconclusivi con la questione del Marionettista sullo sfondo. La cosa strana è che ho trovato questi episodi decisamente poco interessanti, prolissi, poco chiari, dispersivi o talvolta troppo tecnici. Shirow non tratteggia mai i vari personaggi della squadra adeguatamente, semplicemente sono lì e fanno cose. La stessa protagonista è diversissima dall'anime: se nell'anime troviamo praticamente un automa, un personaggio freddissimo che pare appena umano (e di qui tutta la dicotomia di fondo di Ghost in the Shell), nel manga la protagonista è quasi caricaturale, ha momenti di serietà intervallati dai molti più numerosi siparietti comici, si intrattiene in orge femminili nel tempo libero e cose così.
I disegni poi mi son sembrati abbastanza brutti: se le tavole a colori sono veramente suggestive da vedere, quelle in b/n fanno vedere quanto grezzo sia il tratto dell'autore, troppo "deformed" per i miei gusti.

Sono convinto perciò che il successo di Ghost in the Shell si debba più al primo film di Oshi che all'opera al quale è ispirato che, se da un lato tratta temi avveniristici per l'epoca (e ancora oggi), dall'altro fallisce nel raccontare una buona storia. E non perchè sia complessa (le storie complesse se hanno struttura sono ottime), quanto perchè il tutto mi è parso come una pila di informazioni ed eventi accatastati gli uni sugli altri è sbattuti in faccia al lettore senza mezzi termini, che deve fare opera di discernimento per seguire la vicenda di fondo senza perdersi troppo.

Voi che ne pensate?
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nodisco
Inviato il: Lunedì, 16-Apr-2018, 16:20
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Asterix
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Temo che leggere oggi per la prima volta il manga di GITS possa portare ad una reazione come la tua, principalmente perché quel tipo di immaginario fantascientifico ormai si è visto in tantissimi altri film, fumetti ed anime, mentre all'epoca era molto innovativo.

E' un fumetto della fine degli anni '80 arrivato qui nel 1992, quando ancora non c'era nemmeno internet (o comunque era conosciuta e usata solo da pochissime persone) ed il concetto di una rete globale di comunicazione ed interazione era per molti (me compreso) solo una teoria fantasiosa.
Io quando ho letto il primo capitolo in quel numero di Kappa Magazine sono rimasto assolutamente sbalordito, non mi era mai capitato un fumetto così particolareggiato, incasinato e difficile da capire, certi passaggi dovevo veramente rileggerli più volte per riuscire a comprenderli ed entrare nella logica dell'autore. Per certi versi mi sembrava una trasposizione a fumetti del mondo del romanzo Neuromante o, ovviamente, di Blade Runner, ma ancora più complessa e cervellotica, e la cosa mi piaceva tantissimo.

Il film di Oshii (che è un capolavoro) è sostanzialmente ispirato al fumetto, non ne è una trasposizione fedele (lo è molto di più Stand Alone Complex) e la prima volta che l'ho visto non dico che sono rimasto deluso ma un minimo interdetto sì.

Quindi insomma, non so bene cosa dirti: se il manga non ti è piaciuto come speravi c'è poco da fare. Ti consiglierei giusto di finirlo perché da quel che ricordo i vari episodi non sono tutti così scollegati come sembra inizialmente, c'è un nesso fra di loro.
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Fedemone
Inviato il: Lunedì, 16-Apr-2018, 16:46
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Detective dell'Impossibile
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QUOTE (nodisco @ Lunedì, 16-Apr-2018, 15:20)
Temo che leggere oggi per la prima volta il manga di GITS possa portare ad una reazione come la tua, principalmente perché quel tipo di immaginario fantascientifico ormai si è visto in tantissimi altri film, fumetti ed anime, mentre all'epoca era molto innovativo.

E' un fumetto della fine degli anni '80 arrivato qui nel 1992, quando ancora non c'era nemmeno internet (o comunque era conosciuta e usata solo da pochissime persone) ed il concetto di una rete globale di comunicazione ed interazione era per molti (me compreso) solo una teoria fantasiosa.
Io quando ho letto il primo capitolo in quel numero di Kappa Magazine sono rimasto assolutamente sbalordito, non mi era mai capitato un fumetto così particolareggiato, incasinato e difficile da capire, certi passaggi dovevo veramente rileggerli più volte per riuscire a comprenderli ed entrare nella logica dell'autore. Per certi versi mi sembrava una trasposizione a fumetti del mondo del romanzo Neuromante o, ovviamente, di Blade Runner, ma ancora più complessa e cervellotica, e la cosa mi piaceva tantissimo.

Il film di Oshii (che è un capolavoro) è sostanzialmente ispirato al fumetto, non ne è una trasposizione fedele (lo è molto di più Stand Alone Complex) e la prima volta che l'ho visto non dico che sono rimasto deluso ma un minimo interdetto sì.

Quindi insomma, non so bene cosa dirti: se il manga non ti è piaciuto come speravi c'è poco da fare. Ti consiglierei giusto di finirlo perché da quel che ricordo i vari episodi non sono tutti così scollegati come sembra inizialmente, c'è un nesso fra di loro.

Hai espresso perfettamente il nocciolo della questione.
All'epoca il film era così diverso dal manga che rimasi molto molto perplesso.
Anche perché il film riprende un'idea vecchia di decenni: quale è il confine tra uomo e macchina? Le macchine hanno un'anima? Roba da PKD.
Il manga proponeva una cosa assolutamente "scandalosa", e ancora oggi è avantissimo: premesso che il futuro così non ci scappi, il problema rimasto è politico. Quali saranno i diritti e i riconoscimenti spettanti? Non a caso una parte del manga è dedicato ai tribunali, ma il problema filosofico è l'evoluzione stessa. Il fantasma della macchina non è un dubbio, è una certezza (Motoko è ampiamente umana, come avrai notato, perché E' umana, anche se il suo corpo non lo è). Quindi diventa una questione ontologica di esplorazione di nuovi esseri, una evoluzione senza il vincolo della materia (essenzialmente nell'ultimo numero ma anche tutta la quesitone dell'albero e del corvo nel 2.0).

Che sia cervellotico e poco chiaro, è un problema enorme di Shirow, che sembra vere chiare molte cose che non sono chiare a noi... Quindi, se non piace, non c'è rimedio, tutta la sua produzione è così.

Il tratto... E' un miglioramento rispetto Appleseed (primo volume almeno) ma rimane molto spigoloso e volutamente. Le vertigine urbanistiche ed il particolare meccnaico rimangono però impareggiabili, per certi versi superiori ad Akira, che amplia una visione molto anni '70/'80. Shirow si proietta veramente in un futuro dove le cose sono radicalmente diverse perché diverso è il modo di pensare sia gli ambienti urbani (ma anche le armi, con i caricatori posizionati in maniera del tutto diversa dai fucili classici) alle persone.
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rimatt
Inviato il: Lunedì, 16-Apr-2018, 18:17
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Barbaro Cimmero
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QUOTE (nodisco @ Lunedì, 16-Apr-2018, 15:20)
Io quando ho letto il primo capitolo in quel numero di Kappa Magazine sono rimasto assolutamente sbalordito

Io rimasi molto più colpito dal secondo.
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nodisco
Inviato il: Martedì, 17-Apr-2018, 19:15
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Asterix
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QUOTE (Fedemone @ Lunedì, 16-Apr-2018, 15:46)
Il manga proponeva una cosa assolutamente "scandalosa", e ancora oggi è avantissimo: premesso che il futuro così non ci scappi, il problema rimasto è politico.

E' verissimo, il tema principale del manga in sostanza non è tanto la dicotomia uomo/macchina come in parte nell'anime (e nell'orrendo film con la Johansson), ma il ruolo ed il riconoscimento delle nuove entità individuali che si vengono a creare, con tutti gli annessi risvolti politici e sociali.
Le parti che mi risultavano più ostiche nella lettura erano infatti quelle legate alla politica ed alle varie gerarchie istituzionali, non tanto quelle tecnico/informatiche.

Era avantissimo in quegli anni e lo è ancora adesso, è vero.
Peccato che poi Shirow si sia fermato ed abbia deciso di passare il tempo disegnando donnine discinte (che mica mi dispiacciono, eh, però mi sarebbe anche piaciuto leggere il continuo di Appleseed...)
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lasec
Inviato il: Venerdì, 27-Apr-2018, 18:09
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Signore di Latveria
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QUOTE (rimatt @ April 16, 2018 10:17 am)
QUOTE (nodisco @ Lunedì, 16-Apr-2018, 15:20)
Io quando ho letto il primo capitolo in quel numero di Kappa Magazine sono rimasto assolutamente sbalordito

Io rimasi molto più colpito dal secondo.
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Vecchio porco...

Poi c'era la piccoletta delle Gunsmith Cats al limite dell'arresto dell'editore.
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rimatt
Inviato il: Venerdì, 27-Apr-2018, 18:30
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Barbaro Cimmero
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Vedo che mi hai capito.
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E tra l'altro all'epoca ero tutt'altro che vecchio: avevo 15 anni, in piena adolescenza.
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fiocotram
Inviato il: Venerdì, 27-Apr-2018, 22:42
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Uberlogorrea
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QUOTE (lasec @ Venerdì, 27-Apr-2018, 10:09)
QUOTE (rimatt @ April 16, 2018 10:17 am)
QUOTE (nodisco @ Lunedì, 16-Apr-2018, 15:20)
Io quando ho letto il primo capitolo in quel numero di Kappa Magazine sono rimasto assolutamente sbalordito

Io rimasi molto più colpito dal secondo.
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Vecchio porco...

Poi c'era la piccoletta delle Gunsmith Cats al limite dell'arresto dell'editore.

Minnie May. Personaggio un po' controverso. Ma da quel che ricordo, erano spiegati i perché e i percome del suo passato e non mi sembravano poco realistici.

Il fatto è che in Gun Smith Cats le trame polizesche (tutto sommato buone) si alternavano a un fanservice super- gratuito (come anche nel buon serial di fantascienza robotica Exxaxion), che serviva a Sonoda per poter scrivere e disegnare il genere che preferiva facendosi sovvenzionare dagli otaku.
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fiocotram
Inviato il: Venerdì, 27-Apr-2018, 22:46
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Uberlogorrea
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Comunque Ghost in the Shell è potentissimo.

Ok, ci ho messo ANNI per iniziare a capire vagamente di cosa cazzo parlavano alcune delle fittissime parti di testo (e alcuni dettagli sinceramente quel maniaco ingegnere di Shirow se li poteva risparmiare) e ancora oggi ci ritorno... ma grandissimo manga.

Se si tralascia un attimo l'infodump di Shirow (ad alcuni può non sembrare un valore aggiunto che in una storia di fantascienza si analizzino le problematiche di produzione e immissione sul mercato di arti cibernetici potenziati... a me sinceramente sì, in fondo si tratta di world building) il manga abbandona quasi subito la struttura episodica per abbracciare il filo conduttore dello sviluppo di una coscienza (e del che cos'è la coscienza) all'interno di strumenti creati dall'uomo.

Il finale è bellissimo e non ha niente da invidiare a Oshii (che ha comunque creato un ottimo film).

La critica allo stile di Shirow lascia il tempo che trova: molti autori anni Ottanta mischiano un disegno che passa dal tentativo di essere realistico al superdeformed spinto... lo fanno per puri motivi di espressività e di esigenze dettate da quello che il personaggio va a comunicare nel singolo momento (infatti non tutti i personaggi deformed fanno per forza "ridere"... a volte comunicano sentimenti forti come una paura viscerale, una vergogna e l'autore decide di rappresentarla in modo pupazzoso, quasi come noi stessi ci sentiamo "piccoli" in certi momenti). Quando il superdeformed viene applicato a creature similrobotiche fa capire quanto nel mondo di GITS sia labile il confine tra artificiale e non, perché l'anima è tutto quel che importa rispetto al "guscio". In realtà in quegli anni Shirow era considerato nel disegno uno dei migliori mangaka sf, sia per il livello di dettaglio e realismo degli ambienti sia per la sensualità delle sue donnine.

Di anni quando uscì ne avevo 12. Mi ritengo fortunato di essere vissuto in un periodo di scoperte così eterogenee in edicola.

La rovina dei manga secondo me è iniziata quando i bravi editor hanno smesso di fare da "filtro" su cosa leggere e cosa no, hanno iniziato a pubblicare la qualunque saturando il mercato.


Discorso diverso va fatto sul film di Oshii, che è un capolavoro immenso dell'animazione e, pur riprendendo con un approccio diverso molti dei temi della fase finale del manga, è molto legato all'approccio artistico del grande regista, che ha personalizzato e reso "suo" Shirow come Kubrick rese personale King.
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Ago
Inviato il: Sabato, 28-Apr-2018, 18:29
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In Italia quale è la migliore (unica?) edizione di GITS?
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Midnighter
Inviato il: Sabato, 28-Apr-2018, 19:19
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Secondo me tutto l'universo di Ghost in the Shell è una cagata pazzesca, il tutto giustificato solo per il fatto che all'inizio c'era la donna nuda. Trama non pervenuta.
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nodisco
Inviato il: Sabato, 28-Apr-2018, 21:42
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QUOTE (lasec @ Venerdì, 27-Apr-2018, 17:09)
c'era la piccoletta delle Gunsmith Cats al limite dell'arresto dell'editore.

LOL! Me la ricordo bene, quella scena!
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fiocotram
Inviato il: Sabato, 28-Apr-2018, 21:44
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QUOTE (Midnighter @ Sabato, 28-Apr-2018, 11:19)
Trama non pervenuta.
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Manga non letto, guardato solo figure
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fiocotram
Inviato il: Sabato, 28-Apr-2018, 21:45
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QUOTE (nodisco @ Sabato, 28-Apr-2018, 13:42)
QUOTE (lasec @ Venerdì, 27-Apr-2018, 17:09)
c'era la piccoletta delle Gunsmith Cats al limite dell'arresto dell'editore.

LOL! Me la ricordo bene, quella scena!
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Mica era una sola
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Minnie May è un'ex prostituta che usava spesso le sue "abilità" per aiutare l'amica... Entrambe si eccitavano con le armi, quando May lanciava granate o Rally usava pistole ad entrambe si inturgidivano i capezzoli.
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nodisco
Inviato il: Sabato, 28-Apr-2018, 21:49
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QUOTE (fiocotram @ Venerdì, 27-Apr-2018, 21:46)
In realtà in quegli anni Shirow era considerato nel disegno uno dei migliori mangaka sf

E' vero, quando uscì quel primo numero di Kappa Magazine con GITS il livello dei disegni mi parve una spanna sopra agli altri manga che erano stati pubblicati prima in Italia.
Crying Freeman e Mai di Ikegami erano disegnati molto bene, è vero, ma con uno stile molto realistico che era diversissimo da quello multiforme di Shirow.
Sto pensando che forse era anche la prima volta che venivano pubblicati manga con le pagine a colori, escludendo Akira.
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