Sì, è un'incrocio tra Naruto e Harry Potter.
A parte questo non c'è nient'altro d'interessante finora.
A parte i commenti sul blog dell'Antro Atomico
E non è che ci sia tanto da ridere nell'anime in sé, è proprio un prodotto fuori dal mio target, per cui non escludo che magari a quel tipo di pubblico può pure interessare... l'Antro lo commenta più che altro per sfottò e vendetta generazionale, se non ci fossero i suoi gustosi commenti avrei perso interesse già al secondo episodio.
Comunque Saint Seiya era già infantile (e non lo dico con disprezzo, perché lo reputo uno degli shonen classici più efficaci mai prodotti). E' solo che a quei tempi andavano di moda ancora i manga sportivi a suon di allenamenti mortali e sanguinolenti, per cui c'era il colosseo i luoghi d'addestramento e tutto il resto. Adesso fanno di moda i giochi di ruolo e le scuole stile Hogwarths e siccome volevano a ogni costo resuscitare il franchise gli hanno affibbiato un clima da "studenti da college inglese per maghi che giocano a Quidditch e ogni tanto fanno una partita con le card di Yu-Gi-Oh", come gran parte delle storie per ragazzi sono impostate oggi. Ma sostanzialmente le dinamiche di Saint Seiya (amicizia, sacrificio, fedeltà all'ordine costituito che prende orfani, sfigati e ribelli e li tramuta in obbedienti membri del sistema, rispettosi dell'azienda e dei colleghi più anziani) ci sono tutte.
Non è che da quel punto di vista il manga e l'anime classico spiccassero rispetto a questo. E' solo che Kurumada e Araki sapevano il loro mestiere. L'uno come creatore di manga di scazzottate e amicizia grezzoni ma efficaci, l'altro come animatore della vecchia scuola in grado di sfornare capisaldi dell'intrattenimento mescolando bene il meglio delle precedenti serie d'animazione a cui aveva lavorato, i cui stereotipi confluirono nel Saint Seiya animato per riempire lo spazio "estetico" che il grezzone (ma efficace nella narrativa) zio Kurumada aveva lasciato libero.