Nella ricerca del mio vecchio post non avevo visto che ne avevo scritto un altro subito dopo... (ancora, scusate le accentate: su Fidonet non potevi usare accenti, grassetti, corsivi o immagini. Solo testo ASCII. Ah, che nostalgia...)
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Ciao, Dave!
[Shang-Chi]
MR> Ora i prezzi sono saliti, anche gli albi inediti in Italia si
MR> trovano ancora da 3 dollari (NM) a 1 dollaro (G)
MR> Se ti interessa posto una lista dei fill-in, cosi` li eviti...
:-)
DM> Vai!
Ehi, un momento, stavo scherzando, vuoi veramente che mi metta ad
aprire tutte le buste per elencarti i fill-in? :-(
OK, ho capito, vuoi veramente... :-(
(la prossima volta ci penso, prima di scrivere...)
Vabbe', ecco l'elenco della roba meritoria:
La serie parte con il numero 15 di "Special Marvel Edition", ed i
primissimi episodi sono di Jim Starlin e Steve Englehart, che da`
al personaggio una caratterizzazione molto spirituale e
controversa, differente da quella definitiva.
Con il n.17 la testata cambia nome e diventa "Master of Kung Fu"
(o meglio, "The Hands of Shang-Chi, MASTER OF KUNG FU")
Il personaggio ha un enorme successo: addirittura eccessivo, visto
che la Marvel mette subito in cantiere un sacco di altre serie di
arti marziali, fra cui un magazine dedicato sempre a Shang-Chi
chiamato "The Deadly Hands of Shang-Chi, Master of Kung-Fu" (della
serie: differenziare i nomi per non confondere gli acquirenti...)
ed una serie trimestrale, "Giant Size Master of Kung Fu".
La massa di materiale richiesta e` troppa per Starlin e Englehart:
il primo abbandona immediatamente la testata (al n.18 gli
subentra per poco Paul Gulacy), il secondo dura solo un paio
di numeri in piu` (al n.20).
Gli albi successivi sono di altri autori, la maggior parte dei
quali sono assolutamente inadatti al personaggio e durano
pochissimo. E sono assolutamente da evitare.
Sara` solo alla fine della "Kung-fu craze", la "pazzia per il
Kung-fu" che ha preso l'America, che la scomparsa del magazine e i
ritmi creativi piu` umani permetteranno alla testata di avere un
team creativo costante e una direzione.
La testata viene alla fine affidata allo sceneggiatore Dough
Moench e al disegnatore Paul Gulacy (che aveva gia` disegnato
alcuni dei primissimi albi). Le prime prove di questo team
creativo sono deboli ed insicure: direi che la loro prima storia
convincente appare nel n.25 ("Rites of Courage, Fist of Death") e
gia` con l'albo successivo Gulacy viene sostituito da Keith
Pollard e poi Buscema nel 27 (e da un orrendo trio di carneadi
nel 28). Ma Moench nel frattempo comincia a caratterizzare sempre
meglio il personaggio, e al calo dei disegni corrisponde un buon
livello delle trame
La sterzata che mette fine al primo periodo della serie
(caratterizzato da trame isolate in cui Shang-Chi vaga di storia
in storia) arriva con il numero 29, il primo della Trilogia di
Velcro. Gulacy ritorna, stavolta anche come inchiostratore,
ispirandosi molto a Steranko, e Moench trasforma la testata in una
serie spionistica molto "sui generis", ripescando il personaggio
di Clive Reston (presentato sul giant size) e introducendo Leiko
Wu. E' da qui che nasce la caratterizzazione che ha reso famosa
questa serie.
Dopo la prima trilogia, il n.32 e` una storiellina di Moench e Sal
Buscema (non e` proprio un fill-in perche` e` in continuity, ma
quasi...)
I numeri 33, 34, 35 presentano la seconda famosa trilogia, quella
di Mordillo, sempre di Moench e Gulacy.
Il 36 e il 37 presentano un fill-in in due parti, destinato
originariamente al Giant Size ormai chiuso, di Moench e Pollard
Il 38 e il 39 presentano una bellissima storia in due parti
disegnata da Gulacy che introduce i personaggi di Sheng Kuei, "The
Cat", e di Juliette. E il gatto di Shang-chi... :-)
Con il 40, sempre di Gulacy, parte la serie di storie con il
ritorno di Fu Manchu che si concludera` con il numero 50, che ha
fatto man bassa di premi e trasformo` Moench e Gulacy in
superstars. Attento che il 41 e` uno squallido fill-in disegnato
da Mike Esposito.
Alla fine di questa serie, al n.50, Shang-Chi e` diventata una
serie acclamatissima dai fans e di un livello veramente
eccezionale. Purtroppo questo e` anche l'ultimo albo disegnato da
Gulacy, che in seguito fara` solo qualche copertina (bellissima
quella del n.51, la sua prima)
Con il numero 51 arriva Jim Craig alle matite (con sempre Pablo
Marcos alle chine, lo stesso inchiostratore degli ultimi Gulacy),
ma cominciano anche una serie di guai e disfunzioni organizzative
che tagliano le gambe alla testata. Il 52 e` un fill-in di
Pollard, il 53 e` addirittura una ristampa del n.20 (alla Marvel
ai tempi facevano anche di queste cose: e alla Corno, nella loro
stupidita`, pubblicarono la ristampa invece di saltarla:
incredibile...)
Il 54 e` la seconda parte della storia iniziata nel 51 (!), ma il
55 e` un altro fill-in (di Mike Zeck)
il 56 e` la terza parte della storia di Moench e Craig, ed il 57 e
58 la quarta e la quinta. Una storia non certamente eclatante
intramezzata da ristampe e fill-in che fa crollare le vendite (sia
in Italia che negli USA).
Nel 59 e 60 c'e` una strana storia con Doctor Doom, e la testata
sembra finalmente tornata ad avere un team regolare. Ma il n.64 e`
di nuovo un fill-in (di Mike Zeck, stavolta nemmeno scritto da
Moench, ma con una copertina di Gulacy)
Dopo un po' Mike Zeck diventara` il nuovo disegnatore regolare,
con un inizio veramente scarso (anche a causa di inchiostratori
incapaci) ma con un costante miglioramento qualitativo.
Il numero 69 e` l'ultimo tradotto in Italia. La testata "Shang-
Chi, Maestro del Kung-fu" della Corno viene chiusa (gli ultimi 5
albi erano stati pubblicati in formato ridotto). I fasti dei
numeri pre-50 sono solo un lontano ricordo...
Il 70 e` un fill-in disegnato da Pat Broderick (inserito comunque
nella continuity)
Con il numero 71 Zeck viene ufficialmente designato disegnatore
regolare della testata (anche se ormai lo era di fatto) e l'azione
torna nel mondo occidentale dopo un lungo periodo "orientale".
Questo e` un albo tipo "un giorno della vita di Shang-Chi" e
sembra indicare l'intenzione di dare un nuovo inizio alla saga
evitando gli errori del recente passato.
Si torna a trame di tipo spionistico (la prima storyline presenta
addirittura il ritorno all'isola di Mordillo) ma e` solo con il
numero 76 (bellissimo), il primo inchiostrato da Gene Day, che si
ha veramente l'impressione che la serie possa tornare ad essere
quella che era.
E nei numeri successivo il team Moench-Zeck-Day da` veramente
prova delle proprie capacita`, portando l'approfondimento
psicologico del personaggio Shang-Chi a vette mai toccate in
precedenza.
Con il numero 83 comincia la serie in sette parti "Warriors of the
Golden Dawn", che presenta il secondo ritorno di Fu Manchu.
Il numero 89, la conclusione, rappresenta la liberazione finale di
Shang-Chi dalla soggezione di suo padre. Nelle sue parole:
"Once, I said to you, My father, or to your spirit:
-so be it. If we must remain enemies, I will oppose you. Denounce
you. DESTROY you-
The time has come now to fulfill my vow!"
Dopo questa vetta le storie si "rilassano" un po', con
ambientazioni sociali e metropolitane, o con storie di minor
respiro, ma sempre godibili
Con il numero 100 Zeck e Day non vengono piu` indicati come
"penciler-inker" ma come co-artisti.
Il numero 102, un fill-in scritto da Peter Gillis, e` la prima
storia completamente disegnata da Gene Day.
Dal 103, il team ufficiale e` "Dough Moench e Gene Day".
Quest'ultimo fa sia le matite che le chine (e il trattamento che
subira` dalla Marvel in questo periodo, a cui si sottoporra` per
un periodo cosi` lungo per non dover lasciare la serie, lo
portera` a morire a 31 anni)
Il numero 112 e` disegnato da Rick Magyar, come il 113, e anche se
non sono propriamente fill-in sono trascurabili.
Lo splendido 114 e` ancora di Gene Day. I successivi 115, 116, 117
e 118 presentano il terzo ritorno di Fu Manchu, splendidamente
scritti e disegnati. Il 118 rappresenta la vera conclusione della
serie, in cui Shang-Chi supera letteralmente se` stesso e umilia
definitivamente Fu-Manchu. Credo che la sconfitta subita dal
"Devil's Doctor" in questo albo sia forse la piu` umiliante mai
subita da un "villain" in un fumetto Marvel, e ripaga i lettori di
un attesa durata sin dal numero 15... :-)
"...and the old man lowers himself...
... beyond redemption."
Alla fine Shang-Chi e` libero, sereno, e ha trovato finalmente un
padre...
Il 119 e` disegnato da Mark Silvestri, ed e` praticamente un fill-
in.
Il 120, autoconclusivo e slegato dalla continuity, e` l'ultimo di
Moench e Day. Probabilmente per questo ritardo di un mese Day
viene licenziato, e ormai con la salute minata sopravvivera` solo
pochi mesi.
Il 121 e` un fill-in di Steven Grant e disegnato da un David
Mazzucchelli ancora lontano dalla qualita` (anche grazie alle
chine di Vince Colletta).
Il 122 e` un altro fill-in di Moench e Johson. Ed e` l'ultima
storia di Moench.
Non so se sia stato allontanato dalla testata o se ne sia
andato da solo. Sicuramente la separazione non e` stata amichevole
(ando` alla DC) visto che gli ultimi 3 albi non sono comprensibili
se non come una vendetta di Jim Shooter.
Infatti negli ultimi 3 albi (123, 124 e 125) il nuovo
sceneggiatore, Alan Zelenezt, si comporta come un vero e proprio
"Killer" sui concetti di Moench, facendo fare alla testata una
vera e propria giravolta di 180 gradi, cambiando arbitrariamente
la psicologia di tutti i personaggi e trasformandoli in
macchiette.
Shang-Chi decide in un colpo che tutto quello che ha fatto in
dieci anni sono tutte cazzate, che non ha imparato niente, che ha
sbagliato tutto (e _si pente_ di quel che ha fatto nel 118!!!
Cioe` ripudia tutta la crescita psicologica descritta da Moench).
Lascia Leiko come uno stronzo, senza nemmeno dirglielo, e ritorna
in Cina a vivere come un pescatore...
Ai disegni un pessimo Johnson chinato da un Mignola
irriconoscibile ad inizio carriera.
Di Moench non si fa cenno, nemmeno nella posta. Lo sceneggiatore
se ne va dopo oltre 100 albi, e fanno finta di niente... :-(
Per me Shang-Chi termina al 118, piu` il 120 come storia speciale a
se` stante. Gli albi successivo hanno valore unicamente come prova
per lo sputtanamento storico di Shooter.
Ciao,
/\/\oreno
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All'epoca avevo davvero una pessima opinione di Shooter, poi ho visto cosa hanno fatto gli Editor-in-chief dopo di lui...
Ma comunque, anche se penso che sia stato il miglior editor in capo che la Marvel abbia mai avuto (Stan Lee non ha mai avuto quel titolo), è innegabile che era str***o e vendicativo...
Ecco alcuni esempi delle tavole di Gene Day nei suoi ultimi numeri (e pensate che questo disegnatore morì a 31 anni...)