L'ultimo film che ho visto, Il Cineplex di Comicus, VII Capitolo
ocramiggop |
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Grande Capo Estiqaatsi
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"MODESTY BLAISE - LA BELLISSIMA CHE UCCIDE" (1966): Se ci si dimentica che quel che si sta vendendo non è la vera Modesty Blaise dei fumetti, rigorosamente a strisce, e dei racconti di Peter O'Donnell, la pellicola ha i suoi momenti divertenti. Peccato la canzone finale intonata da Monica Vitti (Modesty) e Terence Stamp (Willie Garvin) faccia precipitare il film di Joseph Losey nel baratro della parodia più spicciola, perché fin lì si era mantenuto ai livelli di copia minore di "AGENTE 007 - MISSIONE GOLFINGER"...e dire che Losey detestava i film di spionaggio alla James Bond! La Vitti aveva solo 36/37 anni, all'epoca ma l'ho trovata comunque troppo vecchia, anche se l'hanno resa sexy ed attraente per il ruolo di avventuriera/superspia, da vestiti attillati, baby doll, scarpe con tacchi a spillo, parrucche e calze a rete, meglio Rossella Falk con la sua killer sadica.
Marco "Doc Ock" Poggi
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Marco Poggi
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PasseggeroDelVento |
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Uomo Mascherato
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La Guerra Lampo dei Fratelli Marx del 1933 visto il film per grande curiosità conoscendo la comicità dei fratelli Marx di riflesso (i miliardi di citazioni dai cartoni animati ai film passando x i fumetti) e a parte qualche battuta ancora divertente non ho trovato molto di cui ridere
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fiocotram |
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Uberlogorrea
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Se è la versione che ho visto io, penso che il problema più grosso sia l'adattamento italiano. Da quel che ricordo, era monocorde e non esaltava nessuno dei personaggi, soprattutto Groucho. Nell'originale la velocità delle battute dei tre fratelli Marx è diversa dal modo in cui sono resi in italiano e i loro scambi sono esilaranti.
E' vero che Duck Soup è uno dei loro migliori film. Ma io consiglierei anche di vederli all'interno di film canonici, le classiche commedie stile "musicarello" che andavano di moda in quegli anni. In un film come "Una notte all'Opera", ad esempio, vediamo come loro tre si innestano all'interno di una commedia di amore ed equivoci molto tradizionale... la classica storia d'amore a triangolo tra tenore povero, ballerina bella e riccone che gliela contende. Il fatto stesso che i tre Marx partecipino a quel canovaccio lo mette completamente a soqquadro e la carica dirompente della loro comicità contrapposta a una struttura "normale" esce in modo migliore.
Il modo in cui funzionavano poi era studiato per far interagire insieme tre tipi di comicità. Quella verbale di Groucho, che si muoveva poco e semplicemente commentava ogni cosa che accadeva con battute sarcastiche sparate a una velocità disarmante. Quella altrettanto verbale, ma diversa, di Chico che giocava molto sugli equivoci della lingua e sulle frasi sgrammaticate del suo ruolo da immigrato ignorante. E quella muta di Harpo, forse il più interessante dei fratelli, che con la sua comicità gestuale e la mimica facciale per me era quasi magico.
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fiocotram |
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Uberlogorrea
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Comunque sia, parliamo di roba seria. Hereditary.Da alcuni anni la distribuzione estiva ci regala un paio di horror d'autore l'anno. Questo viene dal Sundance, ma non ha praticamente NESSUNO dei difetti con cui vengono spesso stereotipati i film provenienti da quel contesto. Hereditary funziona senza usare salti dalla poltrona, effetti speciali di chissà quale fattura. E' tutto nella regia, con echi di Polansky, nell'uso sapiente delle luci e nella gestione degli attori dentro spazi casalinghi che diventano chiusi e claustrofobici. Il film potrebbe essere definito un incontro molto felice tra le suggestioni di Babadook e Rosemary's Baby. E, analogamente al Sacrificio del Cervo Sacro, cita qualche suggestione dal teatro greco. Dopo una serie di idee di regia geniali e visionarie che il regista esordiente mette in scena sin dalle prime inquadrature (il parallelismo tra la casa delle bambole e i protagonisti, in un gioco di scene in cui non si capisce chi siano le reali marionette), il film prende subito la piega degli eventi peggiore a pochi minuti dall'inizio e tutto scivola progressivamente in un incubo familiare fatto di segreti tornati a galla, ipocrisie finalmente rivelate e scarsa sopportazione tra i componenti. Il ribaltamento di questo castello di carte psicanalitico sapientemente costruito, che unisce horror (presente nell'uso del perturbante-sovrannaturale che emerge dal reale in modo improvviso e spiazzante, in un realismo straniante molto simile a pellicole come Orphanage) a venature thriller viene escogitato alla fine quando il bilico tra ragione e follia mistica in cui è poggiato il film deflagra completamente verso una risoluzione di follia pura. Bello, davvero. Suvvia, lo so che molti di voi sono in vacanza o sono appena tornati. Ma muovete il culo, andate a vedere sto' film così fa incasso e portano altra roba di qualità.
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JoeyJoeJoeJr.Shabadoo |
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Spirito con la Scure
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QUOTE (fiocotram @ Venerdì, 17-Ago-2018, 17:47) | Comunque sia, parliamo di roba seria.
Hereditary.
Da alcuni anni la distribuzione estiva ci regala un paio di horror d'autore l'anno. Questo viene dal Sundance, ma non ha praticamente NESSUNO dei difetti con cui vengono spesso stereotipati i film provenienti da quel contesto.
Hereditary funziona senza usare salti dalla poltrona, effetti speciali di chissà quale fattura. E' tutto nella regia, con echi di Polansky, nell'uso sapiente delle luci e nella gestione degli attori dentro spazi casalinghi che diventano chiusi e claustrofobici. Il film potrebbe essere definito un incontro molto felice tra le suggestioni di Babadook e Rosemary's Baby. E, analogamente al Sacrificio del Cervo Sacro, cita qualche suggestione dal teatro greco.
Dopo una serie di idee di regia geniali e visionarie che il regista esordiente mette in scena sin dalle prime inquadrature (il parallelismo tra la casa delle bambole e i protagonisti, in un gioco di scene in cui non si capisce chi siano le reali marionette), il film prende subito la piega degli eventi peggiore a pochi minuti dall'inizio e tutto scivola progressivamente in un incubo familiare fatto di segreti tornati a galla, ipocrisie finalmente rivelate e scarsa sopportazione tra i componenti.
Il ribaltamento di questo castello di carte psicanalitico sapientemente costruito, che unisce horror (presente nell'uso del perturbante-sovrannaturale che emerge dal reale in modo improvviso e spiazzante, in un realismo straniante molto simile a pellicole come Orphanage) a venature thriller viene escogitato alla fine quando il bilico tra ragione e follia mistica in cui è poggiato il film deflagra completamente verso una risoluzione di follia pura.
Bello, davvero.
Suvvia, lo so che molti di voi sono in vacanza o sono appena tornati. Ma muovete il culo, andate a vedere sto' film così fa incasso e portano altra roba di qualità. |
Come darti torto. Mi toccherà muovere il culo ed andarmelo a vedere sicuramente. Da come ne parli sembra molto figo.
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bgh |
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Unregistered
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Quali film consigliate di Kitano? Ho visto il "solito" Zatoichi, ma non è che mi abbia fatto impazzire.
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