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> Gianni De Luca per Edizioni NPE, Comicus.it
 
magoz
Inviato il: Martedì, 28-Lug-2020, 12:29
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Detective dell'Impossibile
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QUOTE (texhnolyze @ Domenica, 26-Lug-2020, 09:31)
...
Mah, comunque mi chiedo perché oggi si stampa ancora così. Te li darei volentieri 5 euro in più per avere una stampa eccellente, per un volume da ammirare e risfogliare in continuazione.

ho preso il vol. al buio (e non l'ho ancora letto), visto l'autore ed essendo in pratica un inedito in questa veste, però mi piange il cuore a sentire queste cose... ma perché?
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LondonOrbital
Inviato il: Mercoledì, 29-Lug-2020, 14:46
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Detective dell'Impossibile
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Il lavoro di De Luca, anche in questa sua opera purtroppo incompiuta, è monumentale.

La sceneggiatura serve quanto basta per alimentare le sue sperimentazioni sulla struttura della tavola e sulla disposizione delle vignette. Una rivoluzione nell'uso del linguaggio a fumetti che ha pochi eguali, forse nessuno a questo livello di perfezione.

Davvero ogni pagina fa storia a sé, propone (e risolve) sfide sempre diverse. Strepitose le pagine con i combattimenti che possono essere lette in varie direzioni e che colpiscono ancor più visto che, tutto d'un colpo, movimentano il senso di lettura imposto dalle pagine precedenti.
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Del tutto assenti (salvo mia eventuale distrazione) quelle orrende freccette che indicano quale vignetta deve essere letta successivamente (immagino che De Luca l'avrebbe giudicato un affronto personale!).

A vedere questo ben di dio (è il caso di dirlo!
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) di sperimentazione ("sperimentare" non significa solo disegnare qualche sgorbietto e chiamarli graphic novel...) viene ogni volta da pensare che un lavoro così innovativo sia stato finanziato e pubblicato in una popolarissima rivista cattolica con un target prettamente giovanile. Nessun dubbio sul fatto che i giovani lettori non avrebbero compreso il senso di lettura? O che si sarebbero sentiti disorientati di fronte ad un fumetto così diverso dagli altri? Fa strano pensare che chi potrebbe essere pensato tra i più "conservatori" abbia invece prodotto i lavori più innovativi. (vero anche che Battaglia fu invece licenziato perché inadatto alla testata)

Porterò con me queste riflessioni ogni qual volta ci ritroveremo a dire che certi editori nostrani "non possono inventare niente di nuovo per non scontentare i propri lettori".
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INUTILE DIRE CHE IL VOLUME E' CONSIGLIATISSIMO (previo essere a conoscenza che la storia non arriva alla sua conclusione)
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bgh
Inviato il: Giovedì, 30-Lug-2020, 20:28
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La lettura di Paulus mi ha deluso a dir poco.
Sbandierato fin dalla quarta di copertina come il "capolavoro assoluto" di De Luca, non mi sembra per niente paragonabile alla trilogia shakespeariana o al ciclo del commissario Spada.

Tralasciando la squallidissima introduzione di Brunoro, che (1) impiega uno stile e un lessico da commentatore amatoriale, (2) non ha palesemente nulla da dire sul fumetto (se non qualche vaghissimo accenno di lettura semiotica, materia della quale tuttavia si dice per niente esperto!), e (3) occupa metà dello spazio a raccontare — per filo e per segno, eh — tutta la storia (pur prevedibilissima, non è molto carino ovviamente), la sceneggiatura non offre nulla di nuovo a chi già conosca un minimo gli Atti degli Apostoli (è il mio caso, da lettore della Bibbia), a parte un po' di "sana" agiografia. L'idea della cornice fantascientifica è originale, ma è sfruttata in maniera quasi risibile, visto che un buon 70% (approssimo per difetto?) delle pagine è occupato dalle proiezioni su Saulo/Paolo.
La tensione drammatica è nulla, tanto che la scena cruciale, alla fine, non ha scatenato in me alcun sussulto tanto è rapida.
Va beh, mi importa relativamente.

Il problema è che neanche l'apporto di De Luca mi sembra straordinario. Nel presente (futuro) di Paulus il disegno è assai scarno e molto meno raffinato rispetto alle prove su Shakespeare e Spada (o sui Giorni dell'Impero, che non ho letto), e gli elementi fantascientifici sono pigrissimi e senza alcun guizzo. L'unica figura notevole è SATS... che però si vede nella sua interezza in un paio di vignette appena (nettamente le migliori del volume).
Quanto alle proiezioni... mi sembrano un espediente, un "gimmick" (non mi piace usare l'inglese, ma la parola è più precisa ed esprime molto meglio il concetto) e niente più. Una volta impostate, vanno avanti col pilota automatico. Si può ammirare la solerzia di De Luca nel realizzarli, ma questi quadretti (tra l'altro minuscoli) dal punto di vista pittorico non presentano chissà quale qualità compositiva, con qualche eccezione (il ritratto a tutta pagina di Paolo sul finire del volume). La stroboscopia della trilogia shakespeariana, che era pur'essa in sé un espediente, era tuttavia impiegata in maniera sempre diversa, per ottenere ogni volta composizioni nuove.

La stampa è di buona qualità, ma visto che l'editore non è contento se non sbaglia qualcosa, stavolta è la copertina ad essere sgranata
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La lettura mi ha messo addosso una certa tristezza — e non perché mi abbia commosso.
Se qualcuno è interessato glielo vendo volentieri.
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texhnolyze
Inviato il: Venerdì, 31-Lug-2020, 00:06
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Spirito con la Scure
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Che non sia il capolavoro assoluto di De Luca è ovvio, metterlo sopra la trilogia? Solo alla NPE potevano spararla così grossa. Tuttavia penso che ti aspett(av)i altro. Per dire, mica è L'Incal o Gimenez che necessita di guizzi o fantasie particolari? Il contesto di Paulus è ben diverso e il futuro è anonimo, apatico, da automa. Infatti il segno scarno, retrò e "banale" è voluto, mica è perché non ha avuto voglia o ispirazione. Anzi, l'essenzialità varia in base ai personaggi, non a caso il SATS è quello più dettagliato. Perché? E' l'unico consapevole, gli umani non hanno individualità invece. A dire il vero a mi piace anche il parallelo memoria collettiva/fede. D'altronde Paulus alla fine ha tratteggi che prima non aveva, ovvero proprio quando inizia ad avere le idee più chiare. Parere mio, certo, ma De Luca non lavorava a caso. Non credo che senza un motivo lui abbia pensato "per il cattivone ci metto lo stesso impegno profuso nel precedente Freccia Nera".
Posso capire che le tavole del film siano "noiose", ma le rappresenta come dovrebbe essere e infatti il robot non si muove, perché non ne ha bisogno, mentre Paulus sì. Non trovo che questi siano solo espedienti fini a se stessi, come non lo è neanche la colorazione a tempera per il filmato.
Sarò io, ma se penso ad immagini cristiane penso ai "santini" automaticamente. Anzi, in questo momento, se alzo la testa vedo il quadretto di San Paolino (da Nola), proprio colorato in quel modo, non scherzo
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Sul serio, quale modo migliore per rappresentare quel periodo? Un bel quadretto da santino, ma se lo rendi dinamico o comunque gli togli la banalità di fondo, allora non è più il quadretto classico, stai solo dando appeal ad una cosa che non ne ha.
Per me queste sono trovate intelligenti che valorizzano l'opera, altrimenti sì che era banale e, francamente, solo didattica, ma magari altri la penseranno ancora diversamente. Del resto, credo che questo sia il bello di fare qualcosa di "atipico"
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LondonOrbital
Inviato il: Venerdì, 31-Lug-2020, 17:16
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Detective dell'Impossibile
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Un caso strano quello di PAULUS. Come fumetto non lo inserirei in nessuna TOP TEN ma sicuramente nella storia delle diffusione della cultura cattolica ha un suo primato.
Mai visto prima che le vite dei santi fossero raccontate con le astronavi! tentativo geniale... nel suo genere (e nelle sue finalità, che sono appunto apologetiche).

Invece ne I Giorni dell'impero (pure qui la storia ha chiari intenti evangelici) la parte visiva è la conclusione di quella mirabile riflessione sul fumetto avviata con il commissario Spada e sviluppata poi nella trilogia Shakesperiana.
La differenza (per me non secondaria) sta in gran parte in chi ha firmato le varie sceneggiature.
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bgh
Inviato il: Venerdì, 31-Lug-2020, 22:27
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Beh, fa piacere di non essere caduto dal pero, e che anche a qualcun altro la definizione di capolavoro stia scomoda.

Texhnolyze, non mi aspettavo certo la fantascienza di Moebius o Giménez; tuttavia, mi sembra che un minimo si potesse giocare con questo aspetto, proprio dal momento che l'originalità di Paulus sta nell'usare quel genere per raccontare una storia edificante. Invece che barba, siamo proprio al livello 0.
Alla pittura di santini non ci avevo pensato, è un genere da me poco frequentato (per buone ragioni
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), alle quali in effetti questi quadretti molto rigidi e assai poco stimolanti si possono avvicinare. Bella intuizione.
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texhnolyze
Inviato il: Venerdì, 31-Lug-2020, 23:07
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Tra l'altro ricordo che De Luca era anche un illustratore di santini e nell'intervista con la figlia, quest'ultima lo mette in croce
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è un genere da me poco frequentato (per buone ragioni )

Nemmeno io lo frequento, sia chiaro xD, ma per lo meno dalle mie parti è impossibile uscirne indenni, fin da bambino ci cresci con queste immagini.
Anzi, a dire il vero ora non so se è stata una mia intuizione o l'ho letta da De Luca e l'ho assimilata inconsciamente.
Infatti, ricordandomi dell'intervista sono andato a controllare in questo momento e … c'è proprio la parte su Paulus:

L: Torniamo a bomba. Il problema di Paulus (e nello stesso tempo la sua novità) era far convivere i due generi, credo. Quello che io ho chiamato “catechismo” con la fantascienza. O sbaglio?
G: Non sbagli per niente. Proprio per questo ho impiegato una tecnica mista. La grafica tradizionale (tratto a china acquerellato) per il racconto principale. La tempera per mostrare il film storico (chiamiamolo così) della vita di Gesù.
L: In queste parti a tempera mi è sembrato di rivedere le vignette della storia della Chiesa o i cosiddetti filmini (le “diapositive a immagine fissa”) che facevi negli anni Sessanta per le Figlie di San Paolo…
G: L’intento catechetico era dichiarato.
L: Tuttavia, e volevo farti un complimento, si vede chiaramente che questi “santini” sono di trent’anni dopo. Perché, più che santini, sembrano piccoli affreschi.
G: Ti ringrazio. A quanto pare, qualcosa ho imparato, in tutti questi anni.
L: Era intenzionale anche questo? O è per caso?
G: Niente, in quello che faccio quando lavoro, è casuale. Questa storia mette a confronto un remoto passato con un lontano futuro. Le citazioni del passato dovevano accentuare il loro carattere di documenti di altre epoche.
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LondonOrbital
Inviato il: Martedì, 27-Set-2022, 14:26
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Uscito in questi giorni nella collana dedicata a De Luca, AVVENTURA SULL'ORINOCO su testi di Dal Prà. Sono contentissimo di questa edizione perché non ho mai letto questa storia, qui riproposta in versione bianco e nero.
Per il momento ho solo avuto modo di sfogliarlo velocemente ma sembra (come al solito) una vera gioia per gli occhi!

Lo segnalo perché sono pubblicazioni a bassa tiratura per cui chi è interessato farebbe bene a procurarselo prima possibile.
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lenuvoleparlanti
Inviato il: Martedì, 27-Set-2022, 16:12
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Occhio di Agamotto
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Io lo avrei preferito a colori, come l'originale del
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Giornalino (?)
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Ma va bene anche così, l'anno prossimo lo prendo con codice "fallati"
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