X-MEN GRAND DESIGN, di Ed Piskor
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Mah, a me sembrava che, oltre quel ricordo (la sequenza ci mostra solo quello perché è la spiegazione che a noi mancava), il testo racconti che Jean si riconoscesse, pur confusamente, in ciò che è stata Jean/Fenice. Parla di ricordi (non uno solo) e di essere lei, ma non lei, ecc ecc... Magari non si tratta dell'acquisizione dell'essenza di Fenice, ma solo di memorie e forse poi, nelle storie di Layton, questo aspetto si è perso del tutto... Ammetto che dovrei ricontrollare, però mi sembra che almeno Byrne volesse sanarla così come poi in effetti fa anche Claremont. (Tolto il fatto che Byrne si perde il dettaglio che nel cristallo ci dovrebbe essere anche un pezzo dell'essenza di Rachel Summers, come narrato in una precedente storia di Claremont.)
Comunque non importa molto, prima o dopo non fa molta differenza: l'identificazione tra la "falsa" Jean e la "vera" Jean è ormai un fatto acquisito. Lo era in principio ed è tornato ad esserlo anche successivamente.
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Comprato e letto. Questo X-men Grand design ha due anime. Una calorosa e familiare, l'altra perturbante. Questo dualismo è il pregio del volume. Una è il sogno divenuto realtà di un nerd appassionato degli X-men come noi. L'ennesimo esempio di vendere la nostalgia con successo a una generazione che sembra cannibalizzare il proprio passato. Piskor ce la mette tutta per confezionare questo elegante volume con tutto il calore che avrebbe un album di ricordi e come un album è letteralmente pieno. Non solo del fumetto, ma anche delle foto di Piskor, dei suoi disegni da bambino eccetera. La seconda, ben più stimolante, che per ora è presente solo in una prima parte. Perché all'apparenza Grand Design sembra davvero la versione moderna dell'episodio Elegia di Claremont e Byrne. Lo stile del racconto è lo stesso, una o due saghe degli X-men riassunte in una o due vignette, un disegno esplicativo, una didascalia e via. Ma il modo in cui Piskor rielabora il passato è diverso, quasi inquietante. I personaggi non sembrano sempre agire come ricordiamo, alcuni scopi narrati sembrano diversi da quelli letti, il senso di predestinazione che lega la storia dello sviluppo del gene mutante e i primi mutanti classe alfa all'avvento della Fenice è incalzante quanto inquietante. Ora, magari ricordo male io- o non ho letto storie che magari cita Piskor- ma: 1)Namor che si era appena risvegliato con la memoria ritrovata nel Marvel Universe era stato contattato da Magneto?
2)Mastermind aveva già tentato di manipolare Jean per conto di qualcuno, prima ancora del club infernale?
3)Gli X-men SAPEVANO che Xavier fingeva la sua morte? E quindi sapevano anche che Changeling si fingeva lui? Per come è presentata la cosa Xavier ha manipolato la mente di Changeling per costringerlo a impersonarlo...e soprattutto, Changeling era un androide?
4)Gli X-men del periodo di latitanza di Xavier erano controllati da Fury? E Fury era d'accordo con l'uso repressivo delle Sentinelle contro i mutanti?
5) Che c'entrano Lorna Dane e Rogue con la Terra Selvaggia? 6)Jean quand'è andata al college faceva sesso con Ted Roberts, il fratello di Cobalt Man? Lo stile di Piskor in salsa underground è semplificato ma godibilissimo. A parte la maestria nello storytelling, che con pochissimo crea momenti evocativi ed efficaci che sopperiscono alla mancanza di ampio respiro, la colorazione finto-vintage è in grado di creare contesti nuovi per materiale vecchio. La sua ricolorazione del classico numero 1 kirbyano degli X-men originali è interessantissima.
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QUOTE | Decisioni dall'alto. |
La cosa è comunque abbastanza divertente per come si è sviluppata. Tutto è andato in questo modo: La coppia Layton/Jackson Guice aveva notato che gli X-men originali messi in team supereroistici standard tipo Campioni o New Defenders non tiravano. Eppure la testata di ristampe degli X-men originali aveva venduto ancora dopo la chiusura di quella con solo inediti. Allora pensarono di riunire i cinque studenti originali con la scusa dell'isteria mutante che imperversava nelle storie di Claremont e che aveva tenuto banco anche nelle storie di Dazzler. Alison Blaire, dato che le avevano chiuso la testata ed era anche lei sottoutilizzata, fu ipotizzata come rimpiazzo della defunta Jean e lo spunto del razzismo poteva diventare motivo della reunion del gruppo. "Travestiamoci da cacciatori per individuare e raccogliere i perseguitati". I due andarono da Shooter a proporre l'idea.
Facciamo un passo indietro.
Quando si chiedeva a John Byrne della sua celebre storia sulla morte di Jean e si parlava di resurrezione, Byrne sbottava dicendo più o meno una cosa del genere: "Credete che sia contento che quello stronzo di Shooter mi abbia ucciso la rossa? Ma riportarla indietro sarebbe come prendere per il culo i lettori!"
Ma questo non è poi tanto importante. I lettori si possono comunque prendere in giro lo stesso, anzi se lo fai e ci metti pure una variant cover, ti amano con maggior vigore masturbatorio.
Il vero problema era un altro. Jim Shooter.
In merito alla morte di Jean, Shooter andava a dire cose di questo tipo: "Riportare indietro Jean? Mai, se prima qualcuno non mi trovasse un modo per ripulirla dai peccati che ha commesso nei panni di Fenice. Il senso di quella morte per me non è tanto il suicidio in sè, quanto la necessità che Jean espiasse il suo genocidio su scala planetaria".
Nei primi anni Ottanta Kurt Busiek, studente al college, nerdeggiava coi suoi amici. Si discuteva su Jean Grey e sul diktat di Shooter che impediva di resuscitarla. Continuando a nerdeggiare in allegria, Kurt e i suoi amici nerdoni si misero a immaginare un modo, una soluzione creativa per poter aggirare quel divieto e a Busiek venne l'idea che ci potesse essere una divinità che impersonava Jean, lasciata in animazione sospesa sott'acqua. Anni dopo, Busiek iniziò a lavorare come scrittore freelance e, a una convention, si trovò a discutere con Roger STERN di Jean Grey, della sua morte e dell'ipotesi resurrezione.
Stern successivamente parlò dell'idea a John Byrne. Byrne pensò una cosa del genere: "GENIALE! Con questa idea possiamo fottere Shooter, circumnavigandogli il sedere e aggirando il suo divieto".
Byrne, saputo della messa in cantiere della serie X-Factor, chiamò Bob Layton e gli spiegò che si poteva accantonare Dazzler e far tornare direttamente Jean coi suoi vecchi amici, depurandola da OGNI colpa commessa da Fenice, usando l'idea del nerdone Busiek.
Stern e Byrne si misero quindi a progettare in allegria un crossover tra Avengers e F4 che avrebbe fatto da apripista ad X-factor, facendo tornare Jean.
Nel frattempo Ann Nocenti, che a quell'epoca era EDITOR degli X-men, passava le sue giornate tentando di impedire a Claremont di realizzare le svolte fetish che aveva immaginato per i mutanti.
"Tempesta con cresta da moicano e abiti punk" "Uh...ok" " E se Mystica fosse il PADRE di Kurt anziché la madre?" "NO!" "DAI! E' una mutaforma, che ti frega?" " Perdo il lavoro" "Si fa crescere il CAZZO e poi con Destiny..." "Perdo il lavoro, davvero". "CHE PALLE. Senti, vorrei scrivere una storia dove Xavier prova il desiderio di vestirsi con abiti da donna. Questa me la devi far fare, sennò mollo tutto". "NO. Al massimo, guarda, ti permetto di vestirlo con abiti sadomaso in quella storia coi Morlock". ...
"Sai come mi sento Ann? Come se in questo fumetto io non contassi più un cazzo. Non mi fate fare niente. Shooter mi ha perfino comandato come dovevo scrivere una delle storie più belle e leggendarie degli X-men. Comanda tutto lui. Mi dice come devo scrivere, tra un po' mi dirà come devo vestire e quanto devo cagare e di che misura devo fare gli stronzi".
"E' Venerdì sera, Chris, rilassati. Beviamo qualcosa assieme a Barry Smith e pianifichiamo le prossime storie che ci faranno vincere premi e commuovere lettori".
"Macché pianificare, pianificare un cazzo, lo sai che io pianifico tutto almeno un anno prima".
Driin Driin.
"Oh ciao Jim. Sì, sono con Chris e Barry. Ma quale orgia. Stiamo lavorando, sì. COOOOSA? Chris lo sa? Glielo devo dire io. Occhei".
...
"Lo ammazzo" "NO!" "Infatti. Galera. Docce. Saponette. No, non posso. Però posso insultarlo al telefono" "NO!" "Cerco una cabina, scusami" "TORNA QUI!" "Infatti. Non ho il numero di Shooter. Dammelo e vado" "NO" "DAMMELO CAZZO" "SIEDITI E ORDINA UN DRINK. Rilassati". "Domani vado in redazione e pianto un casino della madonna. Poi mi licenzio" "Smettila" "MI HA MANDATO ALL'ARIA UN ANNO DI STORIE GIA' PROGRAMMATE". "Bevi il tuo negroni. Non ci stressare la serata. Sei creativo, nuove idee torneranno".
Il Lunedì seguente. "Ciao Ann. Posso vedere Stan Lee?" "CHRIS! Che ci fai in redazione così presto? Hai la faccia pallida, la barba curata male, sei tagliato come se ti fossi rasato con un vibratore E Stan Lee non è direttore da ANNI" "Peccato. Stan Lee mi fa sempre ridere. Forse avrebbe potuto fermare tutto questo. Fammi vedere Shooter allora". "Ma fermare cosa?" "Ho passato tutta la notte a elaborare idee per una controproposta a Shooter, Ann". "MA..." "Hai detto tu che sono creativo. E io elaboro. Shooter è nell'ufficio?" "..." "...?" "Vai, vai..."
...
"Bocciata" "E questa?" "Bocciata" "Ce ne sono altre dieci" "BOCCIATA PRIMA DI SENTIRLA"
"Ma direttore..." "Direttore, gne gne. Claremont, tu non scriverai mai una buona storia senza di me che ti indirizzo. Sei pregato di ricordartelo e di limitarti a seguire gli ordini. Il potenziale commerciale di avere DUE testate di mutanti è troppo ghiotto per sentire le tue minchiate fetish".
In redazione cominciarono a chiamare gli X-Factor "Chrisbusters.
Claremont si consolò andando in tour in Europa con la Nocenti e Romita jr con la scusa di documentarsi su un numero di X-men ambientato in Francia.
Per ammansirlo, Shooter gli fece riscrivere due pagine di flashback della storia di Byrne sui FQ, nonostante fosse già stata approvata.
Byrne si irritò abbestia e il contratto in esclusiva con la Marvel non fu più una priorità per lui. In quegli anni, pur continuando a fare Hulk e FQ per la Marvel, venne annunciato il suo SUPERMAN per la DC.
Layton e Guice iniziarono a essere pressati da Shooter, che gli faceva rifare in continuazione il materiale per X-factor. La copertina del numero 1 venne rifatta circa sette volte e in un'occasione furono costretti a rifare un intero albo da capo, per giunta di lunghezza doppia. Rimasero a lavorare fino a tardi nei giorni in cui l'uragano Gloria attraversava New York. Si rifugiarono in un hotel, che stava per essere abbandonato dal personale.
Un inserviente, sapendo che sarebbero rimasti a lavorare, gli chiese di sigillare le porte e finestre con nastro isolante e gli augurò buona fortuna.
Esasperato, Mike Carlin il supervisore litigò con Shooter e lasciò X-Factor, mentre Shooter diede l'incarico a Bob Harras. A ruota, anche Guice e Layton abbandonarono.
mentre Carlin si vide sommergere di incarichi di bassa lega, come la supervisione dei fumetti per bambini coi cartoon del Sabato mattina.
Ma mantenne la supervisione di Fantastic Four.
Byrne, credendo che la riscrittura delle pagine di FQ a opera di Byrne fosse una punizione per il successo e il clamore ottenuto lavorando al Superman della DC mentre continuava a stare in Marvel, fece in modo che il povero Carlin dovesse costantemente fare da tramite tra lui e Shooter.
E alla fine, convinto che ormai Shooter lo prendesse di mira ogni giorno e non volendo far fare a Carlin l'ingrata parte del mediatore, Byrne lasciò la serie e in pochi mesi il suo abbandono della Marvel fu completo, mentre Shooter vedeva partire dalla casa delle idee altre superstar come Miller e Starlin, nonché il supervisore Dennis O' Neill. Anche Carlin venne licenziato e fu assunto in seguito dalla DC su Superman.
Per nulla preoccupato di quest'esodo Shooter pianificava il New Universe, che in seguito si sarebbe rivelato il suo passo falso più clamoroso, ponendo fine alla sua era Marvel.
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Uomo Mascherato
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QUOTE (Garion-Oh @ Lunedì, 15-Ott-2018, 17:03) | QUOTE (Jenny @ October 15, 2018 04:19 am) | Infatti hai ragione, ai tempi dei primi X-Men la Fenice non c'era per nulla. Se l'inventa Claremont anni dopo |
Precisazione. Se l'inventa Byrne in un numero dei F4, quando Jean viene ritrovata nel bozzolo in fondo all'Hudson. Jean doveva tornare in vita per fare parte della formazione della neonata X-Factor, che riuniva i 5 X-Men originali. Decisioni dall'alto. Che però portarono a due punti di svolta non pensati da Claremont: 1) L'invenzione dell'entità cosmica Fenice 2) Scott che molla Madelyne per correre da Jean Anche se nella sua prima incarnazione X-Factor introduce personaggi che in seguito diventeranno molto importanti (come Apocalisse), alla fine è largamente dimenticabile. Tanto casino per nulla. Scott che molla Madelyne ha poi portato Claremont a scrivere storie diverse da quelle che immaginava e che sfoceranno in Inferno. Infine con il racconto con la prima apparizione di Fenice col costume bianco riesce a collegare tutti i punti della vicenda. Che Byrne ne "gli anni perduti" ricolleghi Jean a Fenice quindi non stupisce. Ma personalmente ritengo che l'unico che sia poi riuscito a usare la Fenice in modo appropriato sia stato Morrison. Anche se all'epoca si lessero parecchie critiche... tipo quello che aveva trasformato la Fenice in una gallina che deponeva le uova (Ma Claremont poi ne tenne conto per scrivere X-Men: The End). |
Aggiungo però che Claremont, poco prima dell'incontro fra Scott e Madelyne, fece apparire una bambina di nome Madelyne Prior di cui, credo, nessuno rivelò in seguito mai nulla e che a questo punto possiamo ritenere o un altro clone creato da Sinistro (una sorta di primo esperimento o garanzia in caso di fallimento del primo clone) o Maddy stessa prima che fosse sottoposta a una crescita accellerata.
Inoltre, ben prima che Jean fosse ritrovata dai F4 nel bozzolo in modo da poter dare vita a X-Factor, Claremont narrò che l'incidente aereo di cui Maddy fu l'unica sopravvissuta e prima del quale non possedeva ricordi coincideva esattamente col momento della morte di Jean.
Insomma, per Claremont fra le due c'è sempre stato un qualche strano legame. E probabilmente fin dall'inizio il loro legame si chiamava Sinistro.
Che, ricordiamolo, per Claremont doveva avere origini ben diverse da quelle che ci vennero raccontate.
Sinistro infatti doveva essere una manifestazione/proiezione del bambino mutante compagno di Scott all'orfanotrofio e che, nei racconti tratti da classic x-men, è quanto meno in grado di modificare il carattere delle persone (allontana tutti da Scott facendo in modo che non sia mai adottato), possiede un laboratorio segreto vicino l'orfanotrofio in cui la sua ombra appare quelle di un adulto.
Da qui anche il nome Sinistro e il suo aspetto clownesco tipico delle fantasie di un bambino. La marvel poi decise di stravolgere la storia facendo del bambino una "proiezione" di Sinistro.
In definitiva, lo sviluppo che ebbe la vita di Maddy potrebbe non essere stato troppo diverso da quello che Claremont aveva in testa fin dall'inizio. Magari seguì vie più tortuose.
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Asterix
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QUOTE (fiocotram @ Sabato, 20-Ott-2018, 23:11) | Comprato e letto. Questo X-men Grand design ha due anime. Una calorosa e familiare, l'altra perturbante. Questo dualismo è il pregio del volume.
Una è il sogno divenuto realtà di un nerd appassionato degli X-men come noi. L'ennesimo esempio di vendere la nostalgia con successo a una generazione che sembra cannibalizzare il proprio passato. Piskor ce la mette tutta per confezionare questo elegante volume con tutto il calore che avrebbe un album di ricordi e come un album è letteralmente pieno. Non solo del fumetto, ma anche delle foto di Piskor, dei suoi disegni da bambino eccetera.
La seconda, ben più stimolante, che per ora è presente solo in una prima parte. Perché all'apparenza Grand Design sembra davvero la versione moderna dell'episodio Elegia di Claremont e Byrne. Lo stile del racconto è lo stesso, una o due saghe degli X-men riassunte in una o due vignette, un disegno esplicativo, una didascalia e via.
Ma il modo in cui Piskor rielabora il passato è diverso, quasi inquietante. I personaggi non sembrano sempre agire come ricordiamo, alcuni scopi narrati sembrano diversi da quelli letti, il senso di predestinazione che lega la storia dello sviluppo del gene mutante e i primi mutanti classe alfa all'avvento della Fenice è incalzante quanto inquietante.
Ora, magari ricordo male io- o non ho letto storie che magari cita Piskor- ma:
1)Namor che si era appena risvegliato con la memoria ritrovata nel Marvel Universe era stato contattato da Magneto?
2)Mastermind aveva già tentato di manipolare Jean per conto di qualcuno, prima ancora del club infernale?
3)Gli X-men SAPEVANO che Xavier fingeva la sua morte? E quindi sapevano anche che Changeling si fingeva lui? Per come è presentata la cosa Xavier ha manipolato la mente di Changeling per costringerlo a impersonarlo...e soprattutto, Changeling era un androide?
4)Gli X-men del periodo di latitanza di Xavier erano controllati da Fury? E Fury era d'accordo con l'uso repressivo delle Sentinelle contro i mutanti?
5) Che c'entrano Lorna Dane e Rogue con la Terra Selvaggia?
6)Jean quand'è andata al college faceva sesso con Ted Roberts, il fratello di Cobalt Man?
Lo stile di Piskor in salsa underground è semplificato ma godibilissimo. A parte la maestria nello storytelling, che con pochissimo crea momenti evocativi ed efficaci che sopperiscono alla mancanza di ampio respiro, la colorazione finto-vintage è in grado di creare contesti nuovi per materiale vecchio. La sua ricolorazione del classico numero 1 kirbyano degli X-men originali è interessantissima. |
no gli x- men credevano che xavier fosse veramente morto
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QUOTE (fiocotram @ Domenica, 21-Ott-2018, 15:35) | Nella testa di Claremont gli X-men dovevano essere come VERI studenti di una scuola e quindi dovevano vivere un percorso, dovevano crescere e staccarsi progressivamente dalla scuola per vivere vite normali e fare famiglia
...è ASSURDA una trama che vede i tuoi stessi amici d'infanzia che ti dicono "Sai che c'è lascia tua moglie e tuo figlio neonato e torna a fare il pirla come quando eravamo ragazzi". |
Minchia, che visione triste - Ehi, Scott, ti ricordi quando facevamo i pirla andando in giro a salvare il mondo? - Eh, da ragazzi se ne fanno di cazzate... - Oh, guarda quel tizio in strada che scappa da quel mostro interdimensionale... - Poveraccio, è spacciato. - Già, non gli dò più di... cazzo, l'ha già preso! - Ai miei tempi le vittime correvano più veloci. Mi sa che, a furia di salvarli, li abbiamo fatti rammollire. - Ah, ah! Già, può darsi. Ma mi dicevi del lavoro... - Oh, sì. Sono diventato team leader. - Ah, complimenti! Beh, la stoffa ce l'avevi. - Grazie. Ci voleva proprio questo scatto di stipendio, Maddie vuole cambiare la lavatrice e io ho messo gli occhi su un SUV nuovo...
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QUOTE (fiocotram @ Domenica, 21-Ott-2018, 14:21) | Ma sentiamo direttamente da Claremont quali erano i suoi piani per Maddie Pryor:
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no gli x- men credevano che xavier fosse veramente morto |
Questo lo so pure io, ma il volume pare dire diversamente. E addirittura sembra che nemmeno Nick Fury credesse alla morte di Xavier.
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si me è un cambiamento fatto da questo volume in origine nessuno aveva dubbi
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QUOTE (EnneEnne @ Domenica, 21-Ott-2018, 09:30) | QUOTE (fiocotram @ Domenica, 21-Ott-2018, 15:35) | Nella testa di Claremont gli X-men dovevano essere come VERI studenti di una scuola e quindi dovevano vivere un percorso, dovevano crescere e staccarsi progressivamente dalla scuola per vivere vite normali e fare famiglia
...è ASSURDA una trama che vede i tuoi stessi amici d'infanzia che ti dicono "Sai che c'è lascia tua moglie e tuo figlio neonato e torna a fare il pirla come quando eravamo ragazzi". |
Minchia, che visione triste - Ehi, Scott, ti ricordi quando facevamo i pirla andando in giro a salvare il mondo? - Eh, da ragazzi se ne fanno di cazzate... - Oh, guarda quel tizio in strada che scappa da quel mostro interdimensionale... - Poveraccio, è spacciato. - Già, non gli dò più di... cazzo, l'ha già preso! - Ai miei tempi le vittime correvano più veloci. Mi sa che, a furia di salvarli, li abbiamo fatti rammollire. - Ah, ah! Già, può darsi. Ma mi dicevi del lavoro... - Oh, sì. Sono diventato team leader. - Ah, complimenti! Beh, la stoffa ce l'avevi. - Grazie. Ci voleva proprio questo scatto di stipendio, Maddie vuole cambiare la lavatrice e io ho messo gli occhi su un SUV nuovo... |
Ma non è triste o allegra, è il naturale sviluppo delle cose. Vai a scuola, impari, poi cammini con le tue gambe. Scott aveva dei doveri verso moglie e figlio, per il tizio inseguito dal mostro ci sono gli altri X-men rimasti "in servizio". E' molto più triste un figlio che cresce senza di te e una moglie abbandonata perché devi tornare a vestirti in calzamaglia e tornare ad andare dietro alla tizia con cui uscivi a scuola (che peraltro mi sembra di ricordare che nelle prime storie di Layton sia pure incerta se ridargliela o no ). Ancora più triste è la Marvel che per evitare agli eroi di crescere e ritirarsi gli trasforma i figli in tizi cyborg col pistolone dopo un viaggio spaziotemporale Dai, ammmettiamolo. Tutto quello che avviene da X-Factor in avanti è forzato per il personaggio di Ciclope, per la sua evoluzione coerente e anche brutto da vedersi in termini di rappresentazione di quello che dovrebbe diventare un eroe padre. In quel modo diventa uno che scappa nel PASSATO invece di vivere nel PRESENTE. Tieni anche a mente una cosa: tutta sta' storia, vedi anche la ricostruzione che ho fatto sopra, è solo il risultato di un calcolo economico (Shooter voleva un'altra testata mutante, ma a sto' punto poteva farla in mille altri modi) e dell'idea concepita da quello che solo successivamente sarebbe diventato uno scrittore... ma che prima era un nerd (Busiek). E invece di provare a scoparsi le universitarie si immaginava Fenice nel bozzolo, facendosi pure fregare l'idea da Stern e Byrne invece di rivendersela lui, per poi andare a fighe col ricavato della vendita. Dai...
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QUOTE (Jenny @ October 21, 2018 06:35 pm) | L'identificazione di Cable con Nathan Summers è opera di Claremont. |
Be', in origine Cable doveva essere Cannonball da adulto. Ma quando Claremont narrò negli ultimi episodi della prima formazione di X-Factor la faccenda di Scott che manda il piccolo Nathan nel futuro per curarlo, si era già alla fine della sua storica run. Era un modo per fare tornare i conti, ma non ricordo se fu davvero una sua decisione.
Btw, per sapere chiaramente chi doveva essere Sinistro e chi era il vero traditore basta leggere X-Men Forever.
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Jenny |
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QUOTE (Garion-Oh @ Lunedì, 22-Ott-2018, 17:37) | QUOTE (Jenny @ October 21, 2018 06:35 pm) | L'identificazione di Cable con Nathan Summers è opera di Claremont. |
Be', in origine Cable doveva essere Cannonball da adulto. Ma quando Claremont narrò negli ultimi episodi della prima formazione di X-Factor la faccenda di Scott che manda il piccolo Nathan nel futuro per curarlo, si era già alla fine della sua storica run. Era un modo per fare tornare i conti, ma non ricordo se fu davvero una sua decisione.
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Sì, ma io non sto facendo riferimento alle intime intenzioni di Claremont o a quelle più caotiche di Liefeld... Rammento solo che a narrare quella svolta è stato uno (tra l'altro con i suoi tipici modi, ovvero imbastendo una nuova ennesima trama anziché dare conclusione ad una vecchia), mica quell'altro o la dirigenza cattiva. Oltretutto nel frattempo Liefeld tirava dritto infilando nelle storie di X-Force un mucchio di altre cose, segno che nessuno aveva preso una decisione definitiva e quindi, probabilmente, anche lo spunto di Claremont fu genuino. Alla fine si optò per tenerne conto.
Cioé, vediamo di intenderci... Il fatto che spesso Claremont abbia dovuto correggere l'indirizzo dato alle proprie storie, per motivi commerciali o a causa del contingente lavoro di altri autori, è cosa nota. Ma fa parte del "gioco". Non ha quindi senso aspettarsi veramente che gli X-Men potessero essere unicamente (cito) "studenti di una scuola e quindi dovevano vivere un percorso, dovevano crescere e staccarsi progressivamente dalla scuola per vivere vite normali e fare famiglia, venendo mano a mano sostituiti da mutanti nuovi da far crescere e maturare"... Erano comunque supereroi, non solo studenti. Di fatto non avveniva nemmeno con Claremont che smettessero di esserlo, tanto che già con la prima infornata di nuovi X-Men i vecchi uscirono sì di scena, salvo poi tornare tutti in vari altri momenti, pure nelle storie di Claremont. Ciclope ne uscì dopo, ma nulla ne impediva un ipotetico ritorno, anche se magari con trame differenti da quelle viste con X-Factor.
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QUOTE (Jenny @ Domenica, 21-Ott-2018, 18:35) | QUOTE (fiocotram @ Domenica, 21-Ott-2018, 22:35) | Ancora più triste è la Marvel che per evitare agli eroi di crescere e ritirarsi gli trasforma i figli in tizi cyborg col pistolone dopo un viaggio spaziotemporale |
L'identificazione di Cable con Nathan Summers è opera di Claremont.
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No, ad elaborare l'idea di Cable come figlio di Ciclope venuto dal futuro furono Bob Harras in tandem con Jim Lee e Whilce Portacio, su X-Factor, su cui questi ultimi due lavoravano. In quegli anni, Chris era in procinto di abbandonare le testate X per dissidi con Harras e uno dei motivi era PROPRIO il fatto che le superstar Lee e soci stavano invadendo il suo ruolo come plotter principale del mondo mutante, proponendosi sempre più frequentemente come co-ideatori delle trame. Per essere ben precisi, all'origine del dissidio non c'era tanto un discorso di rifiuto da parte di X-Chris nel co-plottare col suo disegnatore (l'aveva già fatto in passato, a partire da Byrne) quanto il fatto che Lee (che come i suoi soci vendeva tantissimo ed era iper-protetto dall'editor Harras) disegnasse sostanzialmente quello che gli pareva, senza collaborare e mandando a Chris le tavole mano a mano che (con una certa lentezza) completava, lasciandolo spesso a terminare i dialoghi nei balloon sul filo delle scadenze. Arrivati già a quel punto, il suo ruolo nell'ideare sviluppi era già bello che andato e si limitò semplicemente a scrivere la storia e a chiudere in modo consequenziale la traccia che altri avevano pianificato tempo prima.
Basti pensare al modo in cui Cable stesso venne sviluppato, in modo principalmente "visuale" più che narrativo. Originariamente infatti, Cable era farina del sacco di Liefield, che sviluppo' lui e Stryfe da alcuni vecchi schizzi per nuovi personaggi che aveva proposto alla Marvel. Erano due guerrieri, uno "cyber" e un'altro misterioso in armatura, che guidava terroristi mutanti e si doveva chiamare qualcosa come "Srife". La base di partenza di Cable come character però fu sempre Bob Harras, l'editor di allora delle testate mutanti. Lo stesso che poi silurò Claremont... Harras aveva chiesto a Louise Simonson di creare un leader mutante opposto a Xavier e la Simonson pensò che potesse funzionare un capo militarista e ramboide. Le venne anche l'idea del viaggiatore nel tempo. Questi due concetti alla base di Cable furono ripresi da Liefield, adattati ai suoi schizzi e sviluppati di conseguenza. Ma inizialmente Rob, tenendosi legato all'idea di partenza del viaggio temporale, aveva progettato che Stryfe fosse un doppio spaziotemporale, un Cable del futuro che era in pratica nemico del se stesso giovane. Quando seppe dell'idea di Harras, Portacio e Lee, Liefield si adeguò a essa. Le origini di Stryfe furono tenute nascoste ancora per un po' e rivelate in X-cutioner song (i cui scrittori erano Nicieza, David, Lobdell) dove venne svelato che era un clone di Cable. Tutto questo non ha nulla a che fare coi piani originari che Claremont aveva per i coniugi Summers e per X-factor stessa.
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