Morrison vs Moore, la sfida del secolo
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Moreno Roncucci |
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Detective dell'Impossibile
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QUOTE (Cap.Crumb @ Mercoledì, 12-Dic-2018, 12:25) | allettato da questo articolo di comicus:
e da questa bella chiusa:
QUOTE | Alla fine, Morrison riconosce che sono due persone così simili eppure così diverse e che conflitto tra loro è l'unica conclusione logica che abbia senso. |
mi viene da pensare che qualche fan di morrison sia idiota come lui... Allora, sferro il primo colpo e controbatto, dicendo che semmai è morrison che ci metterebbe la firma ad essere accostato ad Alan Moore. mentre invece non mi sembra di poter concedere nulla alla direzione opposta (cioè a Moore di morrison NON FREGA UN BENEAMATO CAZZO). ecco, ho detto, fuori gli altri pugili. |
Quali pugili? Hai detto una cosa ovvia e assolutamente evidente per chiunque non sia accecato d'amore per lo scozzese invidioso.... in una "faida" che si rispetti se le suonerebbero entrambi, mentre invece è sempre e solo il frustratissimo Morrison a ritirarla fuori ogni volta... è pure comprensibile, è stata la trovata pubblicitaria che l'ha reso famoso (che se era per le opere, campa cavallo...), ma questo è stalking, non un una faida.
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fiocotram |
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Uberlogorrea
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QUOTE (MinCulPop @ Mercoledì, 12-Dic-2018, 05:48) | ok ci vado giù pesante anche io, sono due scrittori derivativi entrambi |
V for Vendetta From Hell E io, malgrado i personaggi della Charlton, ci metto pure Watchmen.
Ecco tre opere di Alan Moore che non sono derivative praticamente di nulla. Mi spiego meglio. A guardare bene, nessuno scrittore è originale al 100&. In tutti si possono ravvisare influenze di vario genere e l'ispirazione degli artisti cruciali per la loro formazione. Spesso l'evoluzione di uno scrittore si vede dal modo in cui si stacca, anche in modo sofferto e critico, dalle ispirazioni che possiamo ravvisare in lui. E lo possiamo trovare, sforzandoci, anche inMoore. Però se Morrison è derivativo, Moore non è derivativo nello stesso identico modo. Quello che fa Morrison è attingere al suo background di lettore dell'infanzia e lavora sul mettere a nudo le contraddizioni, le ingenuità... oppure l'esatto contrario, ossia esasperando queste ingenuità dando loro una dimensione mistico/religiosa. Moore ha lavorato ANCHE in questo modo, ma sa fare anche altre cose. I suoi romanzi originali, La voce del Fuoco e Jerusalem, sono pieni zeppi di idee. From Hell è un'opera completamente originale sugli orrori del vecchio e del nuovo secolo e sul concetto di informazione e creazione di un mito.
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mgcgio |
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Asterix
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Essere derivativo è un difetto? O, detta in altri termini, non essere derivativo, è un pregio?
Io non ne sono molto convinto (al di là del caso specifico Moore / Morrison).
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Il Grande Nascondini |
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Little Nemo
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"A molti fan del fumetto piace pensare che ci sia qualche faida, ma una faida avrebbe in realtà bisogno di coinvolgere l'interesse della gente." Più che altro dovrebbe coinvolgere l'interesse della persona che si attacca, invece da quello che ho capito è solo lui che lancia frecciatine mentre l'altro se ne sbatte altamente... mah Tra l'altro con tutti gli spunti che offre un'opera come Watchmen una delle due critiche che fai è che lo psichiatra di Rorschach non dovrebbe intimorirsi davanti al suo racconto... vuol dire che le tue argomentazioni sono proprio alla canna del gas Comunque io di Morrison ho letto proprio poco, mi sembra un bravo autore ma il paragone con Moore, uno dei migliori di tutti i tempi mi pare proprio senza senso...
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mgcgio |
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Asterix
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QUOTE (LondonOrbital @ Sabato, 22-Dic-2018, 22:24) | Morrison soffre di sindrome da secondo posto ma ne soffre solo perché non si accorge che nel campo del fumetto tra lui e Moore di posti di differenza in classifica c'è n'è più di uno. Dispiace per lui ma le sue opere più recenti mostrano a mio avviso gravi segni di stanchezza. Dopo gli ottimi lavori giovanili Non ho capito quando ha intenzione di mostrarci i suoi capolavori della maturità.
Detto questo, per par conditio, credo che anche Moore abbia già dato il suo meglio e da qui ai prossimo anni c'è da aspettarsi un lento diminuire... Si mette a far cinema? Guarda anche no, in quel campo c'è già chi ha dato il meglio di sè. |
Per me, sono sullo stesso livello. Tu dici che Morrison non ha mostrato i "capolavori della maturità". Beh, per me All-Star Superman e Multiversity sono "capolavori della maturità".
Più in generale, credo che abbia scritto tante opere meravigliose, e mi mancano ancora Seven Soldiers of Victory, Doom Patrol e, soprattutto, The Invisibles e The Filth!
Faccio fatica a trovare autori che abbiano saputo mantenere alta l'inventiva e la qualità delle proprie narrazioni, così a lungo. Uno di questi, è proprio Alan Moore.
Penso comunque che Alan Moore ha ormai finito di sfornare grandi opere, e forse lo stesso vale per Morrison (che con Multiversity ha toccato un picco che difficilmente può essere raggiunto e, tantomeno, superato). Ma hanno già dato tantissimo.
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Starshadow |
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Diavolo Rosso
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QUOTE (mgcgio @ Domenica, 23-Dic-2018, 15:04) | QUOTE (LondonOrbital @ Sabato, 22-Dic-2018, 22:24) | Morrison soffre di sindrome da secondo posto ma ne soffre solo perché non si accorge che nel campo del fumetto tra lui e Moore di posti di differenza in classifica c'è n'è più di uno. Dispiace per lui ma le sue opere più recenti mostrano a mio avviso gravi segni di stanchezza. Dopo gli ottimi lavori giovanili Non ho capito quando ha intenzione di mostrarci i suoi capolavori della maturità.
Detto questo, per par conditio, credo che anche Moore abbia già dato il suo meglio e da qui ai prossimo anni c'è da aspettarsi un lento diminuire... Si mette a far cinema? Guarda anche no, in quel campo c'è già chi ha dato il meglio di sè. |
Per me, sono sullo stesso livello. Tu dici che Morrison non ha mostrato i "capolavori della maturità". Beh, per me All-Star Superman e Multiversity sono "capolavori della maturità".
Più in generale, credo che abbia scritto tante opere meravigliose, e mi mancano ancora Seven Soldiers of Victory, Doom Patrol e, soprattutto, The Invisibles e The Filth!
Faccio fatica a trovare autori che abbiano saputo mantenere alta l'inventiva e la qualità delle proprie narrazioni, così a lungo. Uno di questi, è proprio Alan Moore.
Penso comunque che Alan Moore ha ormai finito di sfornare grandi opere, e forse lo stesso vale per Morrison (che con Multiversity ha toccato un picco che difficilmente può essere raggiunto e, tantomeno, superato). Ma hanno già dato tantissimo.
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fiocotram |
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Uberlogorrea
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"Penso che Alan abbia finito di sfornare grandi opere" >>> From Hell, A Small Killing, Lost Girls, Promethea, League of Extraordinary Gentlemen, Providence.
Forse dici: nessuna opera come Watchmen o V for Vendetta? Non credo che sia umanamente possibile scrivere capolavori assoluti per l'intero arco della propria esistenza. Anche per il solo, banale fatto, che per quanto possa essere ricca e riflessiva la vita di un uomo, l'esistenza che egli vive è comunque una sola.
Stesso discorso anche per Morrison. Ha scritto grandi fumetti. Non paragonabili a Moore? Sì, discussione chiusa. Ma è stato forse un autore trascurabile o sopravvalutato? No, molti dei suoi lavori sono comunque opere di enorme pregio. Non ci metterei Multiversity o il fumetto su Babbo Natale, ma Doom Patrol ed Animal Man una loro influenza l'hanno avuta. Se quando avevo tra i venti e i trent'anni ho ricominciato ad interessarmi della Justice League e dei supereroi DC anni Cinquanta è per Morrison, se ho letto qualche storia in più di Batman (personaggio che a livello seriale mi appassiona meno di zero) è anche grazie ad Arkham Asylum, non solo a DKR e The Killing Joke, anzi per me all'epoca queste storie, nonostante gli autori diversi, rappresentavano un pout pourri delle atmosfere del pipistrello che preferivo. Idem per gli X-men, se per un po' ho ricominciato a leggerli e a sperare che ricominciassero ad essere grandiosi lo devo a lui. Se mi sono commosso con la poetica dell'infanzia associata al supereroe lo devo al magnifico Flex Mentallo, lettura secondo me importante nei primi anni Duemila. Infine trovo alcuni suoi lavori, come Il Mistero di Dio e The New Adventures of Hitler terribilmente affascinanti. Con tutti i debiti che sicuramente hanno.
Per me la questione è un'altra. Nell'ambito dei comics e del fumetto seriale angloamericano, né Moore, né Morrison o Gaiman, Talbot, Veitch, Miller (e, per quanto riguarda gli anni novanta, Ennis e Warren Ellis) sono stati superati finora da altri autori. All'interno di questa cerchia possiamo stabilire chi sono i migliori (Moore sicuramente per scrittura sofisticata se la gioca coi migliori tra i fumettisti del circuito indipendente pur essendo legato alla narrativa di genere) e chi i più derivativi, sicuramente Morrison nella sua carriera è stato sia tra i derivativi più smaccati sia in certi momenti un creativo innovatore, sicuramente Ellis è entrato di diritto nella cerchia per aver svecchiato il linguaggio (anche se non basta a fargli superare altri nomi celebri in materia di contenuti).
Ma se guardiamo al presente e al futuro, finora nessun autore può dire di avere realmente fatto un "passo avanti" in termini stilistici o di contenuto rispetto a QUESTI nomi riportati sopra (ognuno col proprio contributo e sì, Morrison per me ci sta, meno di Moore ma ci sta). C'è qualche scrittore da tenere d'occhio, c'è Tom King, c'è Lemire, però ancora nulla che abbia compiuto quel "balzo" avanti per poterci realmente dire in una nuova "era".
Nessun autore finora è stato capace di scrivere qualcosa di davvero originale.
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