ARRIVAL
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Anti-Monitor
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QUOTE (Cap.Crumb @ Venerdì, 03-Feb-2017, 18:36) | QUOTE (Neutron @ Venerdì, 03-Feb-2017, 18:41) | Arrival è un bel film di fantascenza che vuole essere un bel film di fantascenza. e ci riesce benissimo. (contact e interstellar NO) |
bè, a questo punto...quali argomentazioni potrei mai portare per confutare "La Verità". |
Oddio... Non saprei. Potremmo stare qui ore a parlare di design delle astronavi, del pathos della scoperta, della complessità delle forme aliene... Perché quello è il nocciolo della fantascienza..farti immaginare mondi e culture spaziali,tecnologie impossibili.. Non farti due palle così con la polvere sui mobili che si sposta a ritmo di un orologio, daje. E peggio che peggio, farti incontrare un dio spaziale con le sembianze di tuo padre.. Quello è altro. Cioè una scassata di palle Che per carità, può piacere o meno. A me meno. E tutto quello che invece mi interessa in Arrival c'è. E per fortuna, non si spinge troppo su questo "altro" come in Interstellar e contact
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Snake Plissken |
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beh, kolok, se hai trovato interstellar pretenzioso, credo che arrival farà al caso tuo, un film all'apparenza complesso, in realtà semplice e un po' dozzinale, non dovrai spremerti troppo le meningi per seguirlo, passerai due orette piacevoli, perchè l'obiettivo di questa pellicola è cosi terra-terra che non sbaglia il bersaglio buona visione
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Neutron |
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Anti-Monitor
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QUOTE (Snake Plissken @ Venerdì, 03-Feb-2017, 23:38) | beh, kolok, se hai trovato interstellar pretenzioso, credo che arrival farà al caso tuo, un film all'apparenza complesso, in realtà semplice e un po' dozzinale, non dovrai spremerti troppo le meningi per seguirlo, passerai due orette piacevoli, perchè l'obiettivo di questa pellicola è cosi terra-terra che non sbaglia il bersaglio buona visione |
Continuo a non capire l accoppiata lineare/dozzinale ma per il resto ti quoto.
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Cap.Crumb |
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MR. NATURAL
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fiocotram |
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Uberlogorrea
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Premessa: sono disposto a rivederlo, a ripensare il mio giudizio e ad ammettere pubblicamente che probabilmente è un limite MIO. Ma Arrival mi è parso tremendamente LENTO. Premessa due non ho letto il libro da cui è tratto. Riconosco che l'idea di incentrare un film sulla comunicazione con alieni sia terribilmente interessante a livello puramente nerd. Interessante è anche la soluzione visiva adottata per rappresentarlo e per rappresentare alieni e astronavi. Interessante ( e qui chiudo con gli aspetti positivi) è anche la regia.
A parte questo, la storia mi ha quasi addormentato e ho dovuto lottare per rimanere sveglio. La distanza per arrivare da un punto all'altro della trama è piena di tempi morti, la cui bellezza "introspettiva-contemplativa" proprio non m'è arrivata. Approvo il messaggio finale, il fatto che si sia voluto usare il racconto SF e l'espediente temporale per dare un taglio originale al modo di veicolarlo... ma la storia, il modo in cui il film ci arriva mi è sembrato... stucchevole. Da film hollywoodiano per famiglie.
Io non ho amato tantissimo Interstellar e non sono il fan numero 1 di Nolan, ma se devo giudicare in base ai miei zebedei, direi che Arrival li ha messi in una prova molto più dura di quella chiesta da Nolan. Perché, per quanto mi riguarda, Nolan ha tenuto stretto il ritmo del suo film fin quasi alla fine, perdendosi appunto nella parte finale. Villeneuve secondo me si fa scivolare via il ritmo del racconto (o forse manco gli interessa tenerlo) fin dalle prime inquadrature.
Ho capito la poetica, ho capito la filosofia di vita, ho capito tutto, ma forse se leggevo il racconto e basta era meglio. Un'ora e mezza di film che sembrano tre ore invece non mi sembra il compromesso migliore tra autorialità e mainstream.
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Ad By Mr Ox |
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Asterix
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Per me il film ha qualche buon momento, ma il racconto è ben altra cosa. Non è un capolavoro neanche quello, ma è ben scritto e raggiunge bene lo scopo che si prefigge (che poi non è niente di più che un'elucubrazione intellettuale). Il film è tratto da un racconto di Ted Chiang, "Storia della tua vita". Nel racconto, come si evince dal titolo, è proprio la storia "predestinata" della protagonista e della figlia il fulcro di tutto; la questione degli alieni e del "linguaggio circolare" è soltanto (si fa per dire) l'escamotage che spiega la questione. La prosa alterna narrazione al presente (gli alieni) e al futuro (la figlia) e il "colpo di scena" non è in realtà tale, dunque (a meno di non leggere a cervello spento). Nel racconto è tutto molto chiaro e finalizzato a raccontare questo, senza allungamenti di brodo. Può piacere o non piacere il fatto che la protagonista decida comunque di mettere al mondo una figlia condannata a morte, ma il punto di vista adottato è che il futuro è immodificabile, assioma senza il quale anche il concetto di "linguaggio circolare" non avrebbe senso. Nel film si commette il gravissimo errore di "americanizzare" la storia, aggiungendo la trama dell'esercito, dell'"apocalisse al telegiornale" e dell'escalation militare delle solite nazioni antipatiche agli USA, i cui leader sono sempre dementi. Nel racconto tutta la storia del generale cinese e del messaggio non c'è (è presente solo Weber). Al contrario, il personaggio interpretato da Renner (che ha un altro nome: forse non è lui?) è più partecipe, anche professionalmente: è lui a suggerire l'idea della "predestinazione linguistica" attraverso ragionamenti di tipo scientifico (la luce riflessa nell'acqua cambia direzione per motivi di massimizzazione profitti/risparmio tempo, il linguaggio guarda al "futuro" per lo stesso motivo). Nel film invece gli fanno risolvere il crucincastro. In generale, nel racconto il progredire dell'interscambio linguistico (che non è interscambio, dato che gli alieni sanno già tutto) attraverso il passare del tempo è reso con più chiarezza (nel film viene riassunto solo nella scenetta di "Ian cammina"). Se vogliamo, nel racconto la trama sentimentale è ancora più patetica, dato che poi "Renner" se ne va senza motivi particolari e si mette con un'altra. Ma io sono cinico e la trovo più realistica Per finire: nel racconto non viene spiegato nulla degli alieni ed è tutto più circoscritto ma aperto (=cerchio imperfetto) all'interpretazione del lettore.
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fiocotram |
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Uberlogorrea
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QUOTE (Ad By Mr Ox @ Lunedì, 06-Feb-2017, 03:20) | Per me il film ha qualche buon momento, ma il racconto è ben altra cosa. Non è un capolavoro neanche quello, ma è ben scritto e raggiunge bene lo scopo che si prefigge (che poi non è niente di più che un'elucubrazione intellettuale).
Il film è tratto da un racconto di Ted Chiang, "Storia della tua vita". Nel racconto, come si evince dal titolo, è proprio la storia "predestinata" della protagonista e della figlia il fulcro di tutto; la questione degli alieni e del "linguaggio circolare" è soltanto (si fa per dire) l'escamotage che spiega la questione. La prosa alterna narrazione al presente (gli alieni) e al futuro (la figlia) e il "colpo di scena" non è in realtà tale, dunque (a meno di non leggere a cervello spento). Nel racconto è tutto molto chiaro e finalizzato a raccontare questo, senza allungamenti di brodo. Può piacere o non piacere il fatto che la protagonista decida comunque di mettere al mondo una figlia condannata a morte, ma il punto di vista adottato è che il futuro è immodificabile, assioma senza il quale anche il concetto di "linguaggio circolare" non avrebbe senso. Nel film si commette il gravissimo errore di "americanizzare" la storia, aggiungendo la trama dell'esercito, dell'"apocalisse al telegiornale" e dell'escalation militare delle solite nazioni antipatiche agli USA, i cui leader sono sempre dementi. Nel racconto tutta la storia del generale cinese e del messaggio non c'è (è presente solo Weber). Al contrario, il personaggio interpretato da Renner (che ha un altro nome: forse non è lui?) è più partecipe, anche professionalmente: è lui a suggerire l'idea della "predestinazione linguistica" attraverso ragionamenti di tipo scientifico (la luce riflessa nell'acqua cambia direzione per motivi di massimizzazione profitti/risparmio tempo, il linguaggio guarda al "futuro" per lo stesso motivo). Nel film invece gli fanno risolvere il crucincastro. In generale, nel racconto il progredire dell'interscambio linguistico (che non è interscambio, dato che gli alieni sanno già tutto) attraverso il passare del tempo è reso con più chiarezza (nel film viene riassunto solo nella scenetta di "Ian cammina"). Se vogliamo, nel racconto la trama sentimentale è ancora più patetica, dato che poi "Renner" se ne va senza motivi particolari e si mette con un'altra. Ma io sono cinico e la trovo più realistica Per finire: nel racconto non viene spiegato nulla degli alieni ed è tutto più circoscritto ma aperto (=cerchio imperfetto) all'interpretazione del lettore. |
Ho avuto anch'io la percezione che il media migliore per raccontare una storia simile potesse essere la letteratura.
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MR. NATURAL
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QUOTE (fiocotram @ Lunedì, 06-Feb-2017, 21:22) | QUOTE (Ad By Mr Ox @ Lunedì, 06-Feb-2017, 03:20) | Per me il film ha qualche buon momento, ma il racconto è ben altra cosa. Non è un capolavoro neanche quello, ma è ben scritto e raggiunge bene lo scopo che si prefigge (che poi non è niente di più che un'elucubrazione intellettuale).
Il film è tratto da un racconto di Ted Chiang, "Storia della tua vita". Nel racconto, come si evince dal titolo, è proprio la storia "predestinata" della protagonista e della figlia il fulcro di tutto; la questione degli alieni e del "linguaggio circolare" è soltanto (si fa per dire) l'escamotage che spiega la questione. La prosa alterna narrazione al presente (gli alieni) e al futuro (la figlia) e il "colpo di scena" non è in realtà tale, dunque (a meno di non leggere a cervello spento). Nel racconto è tutto molto chiaro e finalizzato a raccontare questo, senza allungamenti di brodo. Può piacere o non piacere il fatto che la protagonista decida comunque di mettere al mondo una figlia condannata a morte, ma il punto di vista adottato è che il futuro è immodificabile, assioma senza il quale anche il concetto di "linguaggio circolare" non avrebbe senso. Nel film si commette il gravissimo errore di "americanizzare" la storia, aggiungendo la trama dell'esercito, dell'"apocalisse al telegiornale" e dell'escalation militare delle solite nazioni antipatiche agli USA, i cui leader sono sempre dementi. Nel racconto tutta la storia del generale cinese e del messaggio non c'è (è presente solo Weber). Al contrario, il personaggio interpretato da Renner (che ha un altro nome: forse non è lui?) è più partecipe, anche professionalmente: è lui a suggerire l'idea della "predestinazione linguistica" attraverso ragionamenti di tipo scientifico (la luce riflessa nell'acqua cambia direzione per motivi di massimizzazione profitti/risparmio tempo, il linguaggio guarda al "futuro" per lo stesso motivo). Nel film invece gli fanno risolvere il crucincastro. In generale, nel racconto il progredire dell'interscambio linguistico (che non è interscambio, dato che gli alieni sanno già tutto) attraverso il passare del tempo è reso con più chiarezza (nel film viene riassunto solo nella scenetta di "Ian cammina"). Se vogliamo, nel racconto la trama sentimentale è ancora più patetica, dato che poi "Renner" se ne va senza motivi particolari e si mette con un'altra. Ma io sono cinico e la trovo più realistica Per finire: nel racconto non viene spiegato nulla degli alieni ed è tutto più circoscritto ma aperto (=cerchio imperfetto) all'interpretazione del lettore. |
Ho avuto anch'io la percezione che il media migliore per raccontare una storia simile potesse essere la letteratura.
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la mia percezione è che il regista abbia letto il libro, gli sia piaciuto, ed abbia voluto fare la sua "versione"...
male.
QUOTE (Ad By Mr Ox) | Per finire: nel racconto non viene spiegato nulla degli alieni ed è tutto più circoscritto ma aperto all'interpretazione del lettore. |
mmmm, dov'è che si usava un espediente simile? mmm
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