Non stancarti di andare
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grifter |
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Yellow Kid
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Anche per me è un capolavoro assoluto, meriterebbe il Gran Guinigi, il Micheluzzi, la fauve di Angouleme e tutti i premi in circolazione. E' stato il mio regalo di Natale per tutte le persone a cui volevo più bene, non ce n'è uno che non si sia entusiasmato e commosso. Davvero eccezionale.
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rimatt |
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Barbaro Cimmero
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Utente Nr.: 5271
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Città: Verona
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Finito oggi. Pregevole fumetto, in complesso, ma non mi allineo con i vostri entusiasmi. Si capisce che gli autori, in particolar modo la sceneggiatrice, "sentivano" molto la storia (il perché si capisce leggendo la postfazione), ma hanno peccato per troppo amore, perdendo il senso della misura. Alla fine ne è venuto fuori un libro che, per quanto disegnato splendidamente, poggia troppo sulla sua componente letteraria, ed è strabordante fino all'eccesso di parole, citazioni, didascalie. Per me ce ne sono troppe. Il risultato è che le emozioni, invece di essere suggerite, vengono spiattellate nero su bianco, dimenticandosi che le parole dovrebbero essere integrate con il – e completate dal – disegno. Invece va a finire che in molte, troppe sequenze i disegni sono solo accompagnamento e supporto, non parte integrante della narrazione. Non a caso, in tutte le sequenze che mi hanno emozionato (e ce ne sono state) si parla poco e ci si appoggia sulle immagini e sulla suggestione che sanno creare, nonché sulla capacità del lettore di colmare i vuoti emotivi lasciati dalla narrazione.
Questo difetto c'era già nel Porto proibito, ma in quel caso non si eccedeva e la situazione era in complesso più equilibrata. Con questo Non stancarti di andare ci sarebbe secondo me stato bisogno di un grosso lavoro di editing volto a sfoltire citazioni e didascalie. In certe sequenze c'è una tale ridondanza di parole che, per riuscire a proseguire, mi sono visto costretto a saltare interi blocchi di testo. Questo nonostante a me non diano affatto fastidio i fumetti con tante didascalie: adoro Charlier, per esempio.
Non se la prendano coloro che hanno amato questo libro, ma per me si tratta di un capolavoro mancato. Per quanto mi riguarda, purtroppo. più che apprezzare quel che Non stancarti di andare è, ho rimpianto quel che avrebbe potuto essere.
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fuzzu1982 |
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Asterix
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Iscritto il: 04-Ott-2006
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QUOTE (rimatt @ Domenica, 04-Feb-2018, 18:16) | Finito oggi. Pregevole fumetto, in complesso, ma non mi allineo con i vostri entusiasmi. Si capisce che gli autori, in particolar modo la sceneggiatrice, "sentivano" molto la storia (il perché si capisce leggendo la postfazione), ma hanno peccato per troppo amore, perdendo il senso della misura. Alla fine ne è venuto fuori un libro che, per quanto disegnato splendidamente, poggia troppo sulla sua componente letteraria, ed è strabordante fino all'eccesso di parole, citazioni, didascalie. Per me ce ne sono troppe. Il risultato è che le emozioni, invece di essere suggerite, vengono spiattellate nero su bianco, dimenticandosi che le parole dovrebbero essere integrate con il – e completate dal – disegno. Invece va a finire che in molte, troppe sequenze i disegni sono solo accompagnamento e supporto, non parte integrante della narrazione. Non a caso, in tutte le sequenze che mi hanno emozionato (e ce ne sono state) si parla poco e ci si appoggia sulle immagini e sulla suggestione che sanno creare, nonché sulla capacità del lettore di colmare i vuoti emotivi lasciati dalla narrazione.
Questo difetto c'era già nel Porto proibito, ma in quel caso non si eccedeva e la situazione era in complesso più equilibrata. Con questo Non stancarti di andare ci sarebbe secondo me stato bisogno di un grosso lavoro di editing volto a sfoltire citazioni e didascalie. In certe sequenze c'è una tale ridondanza di parole che, per riuscire a proseguire, mi sono visto costretto a saltare interi blocchi di testo. Questo nonostante a me non diano affatto fastidio i fumetti con tante didascalie: adoro Charlier, per esempio.
Non se la prendano coloro che hanno amato questo libro, ma per me si tratta di un capolavoro mancato. Per quanto mi riguarda, purtroppo. più che apprezzare quel che Non stancarti di andare è, ho rimpianto quel che avrebbe potuto essere. |
Volevo scrivere anch'io le mie 4 parole su questo fumetto, ma mi trovo totalemnte allineato con te!
Finito ieri sera, parte grafica meravigliosa, ma troppo verboso e didascalico. Peccato, perchè come giustamente fai notare si vede che gli autori ci tenvano molto, ma io in più punti mi son ritrovato in difficoltà ad andare avanti...
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