Tomino la dannata 1, e altre opere di Suehiro Maruo
ZazieTheBeast |
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Yellow Kid
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QUOTE | Ora che vi siete chiariti, vediamo di chiuderla qui.
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Quello che per me è chiaro è che mancano i presupposti per un dialogo costruttivo, nel momento in cui l'interlocutore insiste nel dimostrare di non discernere la qualità dalla quantità, il dato oggettivo dall'opinione. Sì, decisamente, per me la discussione si chiude qui.
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marco_sanfy00 |
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Arishem della IV Coorte
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QUOTE (Fedemone @ Mercoledì, 13-Dic-2017, 15:24) | Cmq di Maruo si è ampiamente parlato in altri thread, è stato un apripista per molti temi, anche se non è il più estremo.
Edogawa Rampo, lettura giapponese di Edgar Allan Poe, è uno pseudonimo per un autore prolifico ma da noi molto poco noto (su Urania uscì "inferno di specchi" e ho pure "il mostro cieco" della marcos y marcos se non erro). Maruo ne accentua i lati più perversi, esistenti ma solo accennati nel primo '900.
Esiste per cui una continuità di letteratura/disegno decadente, che non è questione di horror puro ma di deviazioni d'animo, che va dal sogno della moglie dle pescatore di hokusai al manga moderno. |
molto interessante... è la stessa corrente di Kago, più o meno?
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Fedemone |
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Detective dell'Impossibile
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Kago è proprio un estremista, con uno sguardo alla fantascienza, ma lo conosco meno.
Maruo è invece più perverso, con più di un accenno pedofilo, ma si tinge di surrealismo, di horror macabro (es il vampiro che ride). Più vicino al Pasolini di 120 giornate, mischiato a Poe, con scheletri, cadaveri, mostruosità/deformità e simili, con uno sguardo decisamente retrò (la copertina di notte putrescente richiama i pulp anni '30, tanto per dirne una). E' proprio vicino al decadentismo con persone che amano la voluttà fino agli estremi impensabili, e crudeltà assortite.
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Fedemone |
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Detective dell'Impossibile
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Vehissu |
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QUOTE (Fedemone @ Mercoledì, 13-Dic-2017, 17:46) | Kago è proprio un estremista, con uno sguardo alla fantascienza, ma lo conosco meno.
Maruo è invece più perverso, con più di un accenno pedofilo, ma si tinge di surrealismo, di horror macabro (es il vampiro che ride). Più vicino al Pasolini di 120 giornate, mischiato a Poe, con scheletri, cadaveri, mostruosità/deformità e simili, con uno sguardo decisamente retrò (la copertina di notte putrescente richiama i pulp anni '30, tanto per dirne una). E' proprio vicino al decadentismo con persone che amano la voluttà fino agli estremi impensabili, e crudeltà assortite. |
Con Pasolini, il legame mi sembra però forzato. Al di là dell'elemento politico, sia di Salò quanto di tutto il corpus pasoliniano, c'è da ricordare che proprio prima di Salò vi fu la Trilogia della vita. Un Trittico della vita di Maruo, non riesco proprio ad immaginarmelo...
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Fedemone |
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Detective dell'Impossibile
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Non volevo far eil riferimento al Pasolini come autore (per cui anche ad opere differenti, come la trilogia della vita), quanto proprio all'opera Salò. La scena della coprofagia nel film non è dissimile ad un episodio di Notte Prutrescente, dove i ragazzini (anche qui come nel film, minorenni) assaggiano le proprie feci per puro "gusto". Connubio tra sessualità e prevaricazione in un certo senso acquisiscono un valore quasi politico di Maruo, visto che - sadismo a parte - spesso sono parte integrante della società, e società vuol dire sopraffazione (che sia il circo o che sia il mondo normale, da cui il circo è escluso ma ne è riflesso deformato). Ovviamente non è lo stesso messaggio di PPP, ma un certo parallelo, almeno per poter inquadrare quali eccessi si va incontro, non mi sembra così fuori bersaglio. Certo Maruo inserisce molti elementi dell'orrore e le deformazioni fisiche (vedi "il bruco", ad esempio).
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Vehissu |
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QUOTE (Fedemone @ Giovedì, 14-Dic-2017, 14:13) | Non volevo far eil riferimento al Pasolini come autore (per cui anche ad opere differenti, come la trilogia della vita), quanto proprio all'opera Salò. La scena della coprofagia nel film non è dissimile ad un episodio di Notte Prutrescente, dove i ragazzini (anche qui come nel film, minorenni) assaggiano le proprie feci per puro "gusto". Connubio tra sessualità e prevaricazione in un certo senso acquisiscono un valore quasi politico di Maruo, visto che - sadismo a parte - spesso sono parte integrante della società, e società vuol dire sopraffazione (che sia il circo o che sia il mondo normale, da cui il circo è escluso ma ne è riflesso deformato). Ovviamente non è lo stesso messaggio di PPP, ma un certo parallelo, almeno per poter inquadrare quali eccessi si va incontro, non mi sembra così fuori bersaglio. Certo Maruo inserisce molti elementi dell'orrore e le deformazioni fisiche (vedi "il bruco", ad esempio). |
Certo! Su questo hai assolutamente ragione! Sono solo le dinamiche di rappresentazione tra i due che mi trovano perplesso. Maruo, lo trovo molto più insalubre a livello mentale rispetto al buon Pier Paolo...
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