Zerocalcare, Macerie prime
neurokid |
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Sidekick
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Appena annunciato il titolo del nuovo libro di Zerocalcare in uscita per Bao publishing il 7 dicembre: Macerie Prime. A Lucca ci sarà solo il Groucho.
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mgcgio |
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Asterix
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L'ho letto ieri In questo suo nuovo lavoro, Zerocalcare ci racconta le "crisi" di vario tipo, che lui e gli altri personaggi (ispirati ai suoi amici) stanno affrontando. E' la prima parte; la seconda dovrebbe uscire tra sei mesi.
Se, come me, vi piace ZC, vi piacerà anche questo; se non vi piace ZC, non vi piacerà nemmeno questo. Se non avete mai letto nulla di ZC... beh, sinceramente non so se questo sia un inizio ideale. Alcuni dei personaggi erano già presenti nelle sue precedenti opere, ed il senso di "crescita" e cambiamento che io e probabilmente gli altri lettori di ZC abbiamo percepito, probabilmente sfuggirebbe ai nuovi lettori. O magari no, boh.
Devo dire che, rispetto a Dimentica il mio nome e Kobane Calling, mi è sembrato un piccolo passo indietro.
Il (mio) piccolo problema con questo libro, è che l'autore palesemente voleva raccontare personaggi e situazioni "realistiche" (pur con il suo solito stile, fatto di esagerazioni comiche ed antropomorfismo dei sentimenti). E ci riesce, ma con delle piccole cose insensate ed inverosimili, che mi hanno suscitato varie volte perplessità, durante la lettura.
Ad esempio: Secco e la situazione in cui si trova, sono incredibili. Nel senso letterale della parola: non riesco minimamente a credere alla sua vicenda. Ed infatti, sia ZC che gli altri personaggi più volte sottolineano l'assurdità della sua situazione. Ma stona, in questo contesto narrativo.
O ancora: ad un certo punto, uno dei personaggi si sfoga, ed è perfettamente comprensibile. Non ho avuto nessuna difficoltà ad empatizzare con lei. Ma la reazione dei suoi amici è strana, completamente insensibili ai limiti dell'ottusità; lo stesso ZC in qualche modo la colpevolizza, e non ne capisco il motivo.
Sono solo due esempi; ce ne sono altri. Nessuno di questi è grave; ma dà un senso di "non me la racconta giusta", come quando qualcuno ti vuole raccontare qualcosa che è successo, però non può essere pienamente sincero. Rende (almeno a me) meno scorrevole la lettura e più difficile empatizzare con i personaggi. Depotenzia anche il potenziale effetto drammatico di certe scene.
Sono comunque curioso di leggere il seguito.
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napoleone |
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Aquila della Notte
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io sono curioso a proposito della parte dedicata a Cinghiale in un incontro aveva detto che sarebbe diventato padre e si doveva sposare
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napoleone |
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Aquila della Notte
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QUOTE (mgcgio @ Giovedì, 16-Nov-2017, 19:26) | Ad esempio: Secco e la situazione in cui si trova, sono incredibili. Nel senso letterale della parola: non riesco minimamente a credere alla sua vicenda. Ed infatti, sia ZC che gli altri personaggi più volte sottolineano l'assurdità della sua situazione. Ma stona, in questo contesto narrativo. |
qualche mese fa sarei stato d'accordo con te. ma ultimamente ho parlato con una mia amica che lavora come ATA presso una scuola e ha il compito di reclutare personale sostitutivo per i prof... ebbene non è tanto raro che nelle graduatorie e ad insegnare finiscano soggetti come Secco.
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mgcgio |
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Asterix
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QUOTE (napoleone @ Venerdì, 24-Nov-2017, 10:06) | QUOTE (mgcgio @ Giovedì, 16-Nov-2017, 19:26) | Ad esempio: Secco e la situazione in cui si trova, sono incredibili. Nel senso letterale della parola: non riesco minimamente a credere alla sua vicenda. Ed infatti, sia ZC che gli altri personaggi più volte sottolineano l'assurdità della sua situazione. Ma stona, in questo contesto narrativo. |
qualche mese fa sarei stato d'accordo con te. ma ultimamente ho parlato con una mia amica che lavora come ATA presso una scuola e ha il compito di reclutare personale sostitutivo per i prof... ebbene non è tanto raro che nelle graduatorie e ad insegnare finiscano soggetti come Secco.
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Non lo sapevo. Piuttosto brutta come cosa, questo paese mi deprime ogni giorno di più
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Moreno Roncucci |
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Detective dell'Impossibile
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Ah, nel caso vi chiediate se la scena con il senatore è inventata o no... (attenzione, l'articolo è uno spoiler già dal titolo, quindi metto i link sotto spoiler)
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sae |
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Sidekick
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QUOTE (lonewolf_10 @ Giovedì, 28-Dic-2017, 10:48) | Io sono diventato papà da poco e un ventesimo di quel dubbio l'ho avuto e l'ho superato, ma vederlo così scritto nero su bianco, colpisce. |
Anche io sono diventato papà da poco e invece il dubbio di Cinghiale che sostanzialmente ha il dubbio di non sapere se gli vorrà sempre bene a me era sembrato un po' strano. Cioè per me la più grande paura è legata alla salute del bimbo e non a quello che dice cinghiale, anche se devo ammettere che ognuno reagisce in modo differente.
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lonewolf_10 |
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Divoratore di Mondi
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QUOTE (sae @ Giovedì, 28-Dic-2017, 08:00) | QUOTE (lonewolf_10 @ Giovedì, 28-Dic-2017, 10:48) | Io sono diventato papà da poco e un ventesimo di quel dubbio l'ho avuto e l'ho superato, ma vederlo così scritto nero su bianco, colpisce. |
Anche io sono diventato papà da poco e invece il dubbio di Cinghiale che sostanzialmente ha il dubbio di non sapere se gli vorrà sempre bene a me era sembrato un po' strano. Cioè per me la più grande paura è legata alla salute del bimbo e non a quello che dice cinghiale, anche se devo ammettere che ognuno reagisce in modo differente. |
Beh intanto i dubbi sono molti, ognuno ne ha uno diverso che predomina Che poi secondo me il discorso completo è: oggigiorno abbiamo figli "tardi", quando ormai siamo "adulti" con abitudini consolidate. Avere un figlio significa stravolgere quelle abitudini, tutto quel che siamo stati. Siamo in grado di modificare noi stessi così tanto? Ovviamente sí, ma il dubbio esiste, almeno prima che nasca davvero Avercelo da giovane è molto diverso, in questo senso. che poi nel fumetto c'è anche questo discorso, ma.in bocca ad un altro personaggio
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lonewolf_10 |
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Divoratore di Mondi
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Esatto Ma d'altronde la precarietà è entrata nelle nostre vite dal lavoro e poi si è diffusa come un contagio alla sfera personale, sociale e politica Non parlo del singolo, ma si avverte davvero nell'aria del mondo reale questo senso di camminare al buio, anche come paese. Per noi trentenni il futuro è arrivato ed era diverso da come ce l'aspettavamo. Forse dovevamo reagire diversamente, forse siamo una generazione fallita, chi lo sa, di certo ZC è poeta di questo. Restare uguale evita altre delusioni ma.poi nel lungo termine è la scelta sbagliata. Fino alla domanda: davvero avevamo una scelta, come generazione? Molto curioso di sapere come andrà a finire
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