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> Le Bizzarre Avventure di JoJo, Prossimamente su Netflix (?)
 
Iroquois Pliskin
Inviato il: Martedì, 27-Dic-2022, 23:46
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Asterix
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QUOTE (Jagger @ Martedì, 27-Dic-2022, 12:19)
QUOTE (Iroquois Pliskin @ Martedì, 27-Dic-2022, 11:48)
Io JoJo lo abbandonai a metà più o meno di Vento Aureo in parte per noia, in parte perchè lo stile di Araki si era evoluto in un tratto che non mi piaceva, in parte perchè nelle tavole non ci capivo più una fava secca...

...l'anime mi ha permesso di veder finalmente Vento Aureo e Stone Ocean
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fiocotram
Inviato il: Mercoledì, 28-Dic-2022, 12:59
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Uberlogorrea
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Vento Aureo e' molto bello.
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Jagger
Inviato il: Mercoledì, 28-Dic-2022, 13:16
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QUOTE (Iroquois Pliskin @ Martedì, 27-Dic-2022, 22:46)
QUOTE (Jagger @ Martedì, 27-Dic-2022, 12:19)
QUOTE (Iroquois Pliskin @ Martedì, 27-Dic-2022, 11:48)
Io JoJo lo abbandonai a metà più o meno di Vento Aureo in parte per noia, in parte perchè lo stile di Araki si era evoluto in un tratto che non mi piaceva, in parte perchè nelle tavole non ci capivo più una fava secca...

...l'anime mi ha permesso di veder finalmente Vento Aureo e Stone Ocean
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fiocotram
Inviato il: Mercoledì, 28-Dic-2022, 23:16
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Bisogna capire se si è rimasti fermi alle prime tre serie, che per carità sono leggendarie e sono entrate a far parte del mio stesso immaginario (io sono stato tra i primi lettori di Jojo, ero in edicola a comprare ogni mese la prima edizione, quando ancora Jojo stesso era un termine impronunciabile per gli edicolanti e per trovare dei fan del fumetto-altro che meme- dovevi andare in altre città e altre regioni...)... ma comunque ormai sono VECCHIE, è materiale che usciva negli anni Ottanta-Novanta, quando nei manga shonen non c'era nemmeno ONE PIECE, non c'era nessuno dei titoli che ha dominato la scena nei successivi decenni. Innovative per l'epoca, seminali per il futuro, ma comunque VECCHIE.

Dalla quinta serie in poi Jojo è andato avanti e sebbene ci siano capitoli discutibili ce ne sono stati altri che hanno spostato le creazioni di Araki a un nuovo livello di maturità nella scrittura e nelle tematiche.

Sebbene l'essenza di Jojo negli anni sia rimasta la stessa, parliamo alla fine di un unico manga che prosegue la serializzazione, nonostante le divisioni in capitoli che va avanti da tanti anni riproponendo sostanzialmente una ricetta ben definita, che è sempre la stessa, la tipica storia di eventi paranormali/bizzarri condita con tensione, suspense e lotte strategiche (le variazioni vanno ricercate nelle idee e nelle bizzarrie che riesce sempre a infilarci, quelle cambiano sempre e si aggiornano con mode e tempi).

Ma se dalla prima serie alla terza serie c'è stato un rinnovamento nei disegni e nella scrittura... anche dalla quinta a Jojolion ci sono stati tanti passi avanti, nei temi affrontati e nel modo di scrivere i personaggi.

Un Polnareff di allora, per quanto storico e degno del nostro affetto, non è nemmeno paragonabile alla complessità di personaggi come Abbacchio o Bucciarati.
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fiocotram
Inviato il: Mercoledì, 28-Dic-2022, 23:41
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Inoltre teniamo anche conto che Araki non è più il giovanotto che esordiva su WSJ e che si faceva largo in un ambiente competitivo con la forza delle sue idee.
Araki ha SESSANTADUE ANNI. Un'età in cui solitamente la gente tira i remi in barca e si ritira in campagna a zapparsi l'orticello o a giocare coi nipotini.
Oramai quella fase di vita dell'artista in cui l'energia innovatrice si impone su quella derivativa sarà bella che terminata.
C'è un numero limitato di cose che un artista può fare nella sua limitata esperienza di vita. Ho seguito tanti artisti nelle fasi della loro carriera e a un certo punto arriva il momento in cui iniziano a rifare lo stesso libro, lo stesso film, lo stesso disco, lo stesso fumetto... perchè hanno smesso di padroneggiare la FORMA, hanno già imparato quello che potevano.

Di lì in poi la carrera di un artista diventa una cesellatura di quello che già ha creato, un raffinamento ulteriore delle cose già apprese.

Credo che il passaggio di Araki al seinen sia stato esattamente questo.
Ha smesso di andare nell'arena coi giovani, lasciando giustamente ad altri artisti il compito di stupire le nuove generazioni.

Lui invece è andato in area seinen dove innanzitutto c'era una serializzazione più lenta e si è messo a scolpire nuovi particolari, nuove sfaccettature di quanto già aveva creato.

Inizialmente c'erano le prime serie, dove c'era comunque uno scenario più lineare ed elementare, fatto apposta per stupire i ragazzetti che giocavano ai videogiochi picchiaduro, andando a rendere più sofisticato il concetto di battaglia e di scontro di forze opposte...non più colpi segreti ma scontro di volontà,non più sfere di energia ma enigmatici eventi paranormali che ti intrappolano e tu devi trovare la chiave giusta per uscirne... non più personaggi stereotipati (il maestro, l'allievo, la fidanzata...) ma tante curiosità del mondo raccolte da viaggi, citazioni lbresche o letterarie eccetera. Poi sono arrivate le serie che iniziavano a parlare di persone e di modi estremi di vivere la propria esistenza. Serie che hanno iniziato a parlare del concetto di Paradiso e della sconfitta del destino avverso.

Insomma la maturazione di Araki nelle cose che scrive e nello spostamento degli interessi mi pare evidente.
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