Mercurio Loi, parte 2
giorgiol |
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Yellow Kid
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Letto. Non male, secondo me stavolta c'è un certo equilibrio tra azione e introspezione, che in altri albi era mancato. Le pagine orizzontali mi hanno disturbato, non mi pare che aggiungano nulla. Pag. 64 è una citazione? Ho l'impressione di aver già visto vignette così... una memoria visiva. Però non riesco a ricostruire dove... forse un Corto Maltese? Comunque i disegni non mi paiono un granché. Quando Mercurio dice a Ottone che è stato via un mese, è perché la sceneggiatura è stata scritta prima della bimestralità?
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albmau |
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Sidekick
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Peccato per i disegni, veramente un passo indietro.
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bgh |
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QUOTE (giorgiol @ Giovedì, 22-Mar-2018, 12:41) | Quando Mercurio dice a Ottone che è stato via un mese, è perché la sceneggiatura è stata scritta prima della bimestralità? |
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gabriele194 |
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Yellow Kid
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Anche a mio parere i disegni non sono all'altezza del testo e i colori poi li ho trovati davvero sciatti. Non incontrano proprio i miei gusti o forse sono io che non capisco come si sposerebbero così bene con il resto, aggiungendo, sottolineando, ecc. ecc.
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bgh |
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I colori a me sono piaciuti molto. Una cosa che apprezzo di MerLo è quanto lo stile dei coloristi riesca ad adattarsi ai diversi disegnatori: Meloni aveva già colorato Il cuoco mascherato, eppure a confrontare quell'albo con questo sembrerebbe il lavoro di due persone diverse, se non fosse per il nome in seconda di copertina. Ma lo stesso può dirsi anche dell'altra colorista, il cui nome ora mi sfugge. Non è una cosa che i coloristi riescono a fare sempre (specie in Bonelli, lol...). I disegni invece sono parecchio naif, a tratti. Capisco il voler fare gli "alternativi" e presentarsi al lettore con uno stile quantomeno curioso, ma la vignetta con Ottone sudato che ha appena portato il bambino in ospedale tormenterà i miei incubi nei giorni a venire. Notevoli invece nelle pagine orizzontali, nelle quali Cattani è stato bravo a raffigurare tutte le pose "fantasiose" di Mercurio steso sul divano (nel quale mi riconosco molto ). La trama dal canto suo non mi è proprio piaciuta. Ho letto l'albo due volte (come faccio sempre per MerLo) e davvero mi sfugge quel che Bilotta voleva dirci con questa storia. Il gioco del dico-non-dico inizia a farsi fastidioso. Lo rileggerò un'altra volta stasera, ma probabilmente sono io ad essere troppo stupido. Sarebbe comunque ingiusto dire che la lettura non mi ha saputo tenere incollato alle pagine: i dialoghi sono infatti sempre freschi e divertenti (in particolare quelli con protagonista Ottone). Insomma, più no che sì. I due mesi di attesa non fanno altro che aumentare la delusione
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tom sawyer |
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Indagatore dell'Incubo
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QUOTE (bgh @ Giovedì, 22-Mar-2018, 14:01) | La trama dal canto suo non mi è proprio piaciuta. Ho letto l'albo due volte (come faccio sempre per MerLo) e davvero mi sfugge quel che Bilotta voleva dirci con questa storia. Il gioco del dico-non-dico inizia a farsi fastidioso. |
Guarda, sono d'accordo con te solo per la scena in effetti inspiegabile dell'inseguimento: era lui o non era lui? E perche' avrebbe dovuto essere lui? Li' forse Bilotta esagera col non-detto, andando a parare nell'ambiguo gratuito. A meno che la cosa non venga poi ripresa e spiegata, ma non e' mai accaduto per altri enigmi sparsi nella serie. Per il resto devo dire che invece mi e' sembrato uno degli albi piu' trasparenti della serie: e' una storia che mette in scena vari tipi di inazione e le conseguenze che il non agire puo' comportare. Che possono essere le piu' irrilevanti (il grappolo d'uva - quattro pagine per mostrare una scena del genere: ), quanto le piu' drammatiche (la resistenza passiva: una rivolta sacrosanta che pero' provoca anche vittime innocenti), con tutte le vie di mezzo (i tentennamenti sentimentali di Ottone). A solito Mercurio Loi fa molte domande, ma non da nessuna risposta.
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bgh |
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QUOTE (tom sawyer @ Giovedì, 22-Mar-2018, 14:29) | QUOTE (bgh @ Giovedì, 22-Mar-2018, 14:01) | La trama dal canto suo non mi è proprio piaciuta. Ho letto l'albo due volte (come faccio sempre per MerLo) e davvero mi sfugge quel che Bilotta voleva dirci con questa storia. Il gioco del dico-non-dico inizia a farsi fastidioso. |
Guarda, sono d'accordo con te solo per la scena in effetti inspiegabile dell'inseguimento: era lui o non era lui? E perche' avrebbe dovuto essere lui? Li' forse Bilotta esagera col non-detto, andando a parare nell'ambiguo gratuito. A meno che la cosa non venga poi ripresa e spiegata, ma non e' mai accaduto per altri enigmi sparsi nella serie. Per il resto devo dire che invece mi e' sembrato uno degli albi piu' trasparenti della serie: e' una storia che mette in scena vari tipi di inazione e le conseguenze che il non agire puo' comportare. Che possono essere le piu' irrilevanti (il grappolo d'uva - quattro pagine per mostrare una scena del genere: ), quanto le piu' drammatiche (la resistenza passiva: una rivolta sacrosanta che pero' provoca anche vittime innocenti), con tutte le vie di mezzo (i tentennamenti sentimentali di Ottone). A solito Mercurio Loi fa molte domande, ma non da nessuna risposta. |
Rileggerò senz'altro l'albo con in mente gli spunti che mi hai suggerito (per la terza volta!). In effetti la trama è piuttosto lineare: è proprio il significato da attribuire a tutto ciò che mi sfuggiva.
Anche a me ha lasciato perplesso la scena con il presunto Mercurio: non tanto perché Bilotta non ci ha detto se fosse o non fosse lui (ci sta), ma piuttosto perché non riesco a capire quale utilità abbia l'episodio nell'economia della storia (a parte occupare qualche tavola).
Rinnovo gli applausi per Fior: sia per la copertina di questo albo, sia per quella del prossimo.
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Znort |
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Detective dell'Impossibile
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QUOTE (bgh @ Giovedì, 22-Mar-2018, 14:40) |
Anche a me ha lasciato perplesso la scena con il presunto Mercurio: non tanto perché Bilotta non ci ha detto se fosse o non fosse lui (ci sta), ma piuttosto perché non riesco a capire quale utilità abbia l'episodio nell'economia della storia (a parte occupare qualche tavola).
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Secondo me è una scena ambivalente per ingannare il lettore. Ci chiediamo infatti se è Mercurio oppure no e i protagonisti lo inseguono...per poi ritrovarlo steso sul divano a posare per un pittore (il che farebbe intendere che no, non poteva essere lui dato che stava posando). Ma Mercurio potrebbe anche essersi messo d'accordo col pittore ed essere davvero lui in quella scena perchè voleva in realtà vedere se Ottone svolgeva bene le sue indagini e lo ha seguito non visto per quasi tutto l'albo. Inoltre la cosa bella, è che è la scena più movimentata dell'albo in un mare di inazione... Davvero diabolico, sto Bilotta.
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Fedemone |
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Detective dell'Impossibile
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A parte il dualismo ricorrente (orizzontale/verticale, azione/inazione), abbiamo il tema dell'inazione come passività e inazione come atto, voluto, cosciente. A volte anche il non partecipare è una presa di posizione forte. A volte le scelte si fanno anche quando si fugge. Ma aparte questo, non mancano scene che paiono gratuite e la prima impressione è quella di una delusione. Poi risfoglio, rileggo, ripenso e rimango molto soddisfatto. Ci ho impiegaot due ore per un singolo albo dove "non accade niente". Trovarci un senso è una piccola sfida e una grande soddisfazione. Eppure la scena dell'inseguimento potrebbe essere vista come la futilità dell'azione in certi casi, l'inseguimento del vano. Ottone vule cogliere in castagna un Mercurio che non fa nulla per farlo, per pura opposizione, per una sorta di astio verso di lui e il suo atteggiamento. Così come l'inseguimento di Duilio, così frustrato e voglioso di qualcosa d'altro, così carico di invidia. Costoro non comprendono il vero senso dello stare fermi e vengono puniti. Il primo con Mercurio che gli mostra il niente dopo aver inseguito una chimero e il secondo con la brutale reaizone verso un ideale che si fatica a capire come si possa accettare. Eppure è così paradossale che sembra realistico, conoscendo la stupidità dell'umanità. Lo spessore dei personaggi, il professore che teorizza atti di terrorismo "ghandiano", la ragazza che si passa la lingua tra le labbra guardando Ottone, una donna che ama sapendo qualcosa di più e qualcosa di meno, Mercurio, la cui posizione (letteralmente!) inamovibile è simbolo di una personalità fortissima, che decide a scapito di tutto e tutti, e gli altri si devono adattare tanto che si trova ad essere una sorta di regista anche nel non fare nulla! Stavolta veod la Sciarada un po' in sordina, speriamo torni in maniera prepotente. Cmq MerLo sta diventando la nostra Doom Patrol, con cattivi altamente improbabili ed eroi invischiati nelle scene più assurde...
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bgh |
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Fior È ben lontano maggio
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Fedemone |
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QUOTE (Slum King @ Venerdì, 23-Mar-2018, 13:57) | Io la pagina 64/65 l'ho vista come una critica all'azione fine a se stessa del fumetto italiano classico(sono le uniche verticali con la gabbia classica bonelliana a 6 vignette per pagina e a dirla tutta messe così riprendono pure le 3 vignette del formato striscia originario). 2 pagine, 12 vignette, per girare a vuoto(dico dal punto di vista narrativo, dal punto di vista metaforico centra pienamente il suo obiettivo). Qui l'azione vera non avviene nell'inseguimento(pure Ottone ci dice che Mercurio ci sta prendendo in giro), ma sul divano.
Comunque la mia epifania su Mercurio Loi ha avuto il suo compimento con questo numero. Mercurio Loi mi piace tantissimo perché è veramente pregno di fumetto nella sua essenza. Non puoi declinarlo in nessun altro media senza snaturarlo. È fumetto totale. Per quello ha una potenza dirompente. |
A parte che la tua analisi è ben fatta, per il secondo punto hai così ragione che quando la ragazza dice a Ottone che non vuole più vederlo perché è fedifrago, la vignetta ha una prospettiva inclinata. Ossia, vediamo come Ottone si sente, del tutto sottosopra. Non viene detto nulla, eppure riesce a comunicare in modo dirompente il disagio dell'istante. O come l'inqudratura più larga poche vignette prima, con il suo senso di vuoto, di piccolezza delle persone, esprime la desolazione del momento. Non credo di stare a leggere in maniera così approfondita altri fumetti.
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