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> La prima storia letta...
 
Kerdik
Inviato il: Domenica, 28-Apr-2019, 18:42
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Alla rinfusa.

Disney e Paperi in particolare mi conquistarono con un paio di storie di Barks (in Spagna mi compravano "Dumbo", il loro equivalente del nostro Almanacco Topolino, che pubblicava solo storie di Barks, Murray, Scarpa e strip di Gottfredson e Taliaferro), quella con l'unicorno e i quella con il papero di Notre-Dame. Ambientazioni un po' gotiche. Cinque anni.

La Regina della Notte di Tex, avevo sei anni, ero in vacanza dai nonni (era il nonno il texiano) e ne fui terrorizzato. E turbato.

In quello stesso periodo, Asterix e il Duello dei Capi durante il morbillo.

Le strip di Mafalda, che leggeva mio zio, e di cui riciclai le battute antiminestra con i miei. Verso i sette anni.

Lo Spettro dalle Pallottole d'Oro di Blueberry (avevo letto Fort Navajo ma non mi aveva particolarmente colpito), otto anni.

Il Tarzan di Manning, nello specifico la storia.sequel agli Uomini Formica di Borroughs, sempre otto anni.

Dei supereroi mi innamoro tardi, verso i 13, l'inizio di tutto fu FQ 189 Corno, l'albo più incasinato della storia internazionale Marvel. Capirci qualcosa era impossibile, impiegai mesi (collane cronologiche, buste estive, raccolte, telefonate di ore con gli amici) a sbrogliarne la matassa.

Qualche mese dopo, Eterni 9 Corno e raccolta Conan, con la prima storia di Savage Tales di Buscema. Conan, mi rendo conto adesso, cancellerà in me il ricordo di un altro capellone "antico" della mia infanzia in Spagna, El Jabato, che mi piaceva in generale senza essere stato colpito da nessuna storia in particolare.
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bgh
Inviato il: Domenica, 28-Apr-2019, 18:51
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Fortunello a leggere Blueberry a otto anni
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fiocotram
Inviato il: Domenica, 28-Apr-2019, 21:30
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Uberlogorrea
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Perché, quello che ha letto Corto Maltese a 5 anni no?
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bgh
Inviato il: Domenica, 28-Apr-2019, 21:35
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Io da piccolo leggevo solo i vari Topolini e pubblicazioni Disney... niente da dire, eh, ma penso a quanti altri fumetti sarebbe stato bello scoprire già a quell'età e ammirare con gli occhi del bambino...

EDIT: no, non è vero. In realtà sul finire delle elementari iniziai a dare un'occhiata ai Tex che mio padre e mio zio compravano (e lo comprano tuttora - anche se con molta irregolarità -, l'unico fumetto che ancora si concedono). In particolare ristampe delle primissime storie di Bonelli e Galep (Totem, Mano Rossa, Mefisto e via dicendo). Lessi cinque o sei albi e poi mi frantumai le bolas
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Ricordo ancora tantissimi fumetti Disney letti a quell'età, ma quei Tex mi impressionarono al punto che li ho rimossi quasi del tutto
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Infatti ora me ne sono ricordato tardivamente.

In generale si può dire che la passione "impegnata" per il medium è nata in me solo in tempi recenti.
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Kerdik
Inviato il: Lunedì, 29-Apr-2019, 18:44
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QUOTE (bgh @ Domenica, 28-Apr-2019, 10:51)
Fortunello a leggere Blueberry a otto anni
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Mia madre aveva fatto brevemente la fumettista nel dopoguerra, per poi diventare pittrice.

Era lei la pusher... ricordo quando m'impose la lettura del Mago - DOVEVO leggere Alex Raymond, a suo dire - e del Topolino d'Oro Mondadori... avrò avuto nove anni anche qui.
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bgh
Inviato il: Lunedì, 29-Apr-2019, 18:55
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Figata, bell'educazione che hai ricevuto
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kimota
Inviato il: Lunedì, 29-Apr-2019, 19:21
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Barbaro Cimmero
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Io avevo il poster allegato al n.ro 26 di Thor Corno appeso in camera ... non ce l'ho attaccato io, probabilmente mio fratello (più grande di me). Sono cresciuto con quell'immagine davanti agli occhi.

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... quale fosse il primo fumetto letto (o guardato) proprio non me lo ricordo
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fiocotram
Inviato il: Lunedì, 29-Apr-2019, 19:29
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Uberlogorrea
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Vabbe' diciamo che fino ai cinque/sei anni alternavo Topolino e i fumetti Metro/Bianconi agli albi di Mazinga e Goldrake che uscivano all'epoca con storie a fumetti italiche. Le storie che piu' mi rimasero impresse tra le mille e passa lette furono la storia dell'origine del Panettone, la parodia del nome della Rosa e la storia di Topolino che parodizzava la Divina Commedia.

In mezzo a tutto questo mi capitarono tra le mani alcuni albi Corno dei supereroi visti in TV. L'editoriale Corno era gia' fallito quando ho iniziato a tenere in mano giornalini, ma qualche albo in edicola tra i vari resi mai consegnati al distributore si trovava. Di quegli albi, letti e poi strappati per fare coriandoli o ritagliar figure, mi ricordo il primo impatto coi FQ di Kirby nel gigante Corno in cui lottavano contro Hulk assieme ai Vendicatori e poi incontravano Submariner Uomo Ghiaccio e Strange, che fu il mio primo impatto con concetto di "universo condiviso" dei fumetti Marvel. Ricordo storie di Romita senior con Peter contro Lizard e Prowler, che per me avevano un tale fascino da diventare protagonisti di tanti disegni, soprattutto il mostruoso lucertolone. Mi lambiccavo addirittura su quale potesse essere la combinazione di ingredienti che l'aveva mutato in mostro e tentavo perfino di ipotizzare improbabili ricettari per creare la mia pozione lucertomorfizzante
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mentre di Prowler mi piaceva il fatto che si fosse ingegnosamente costruito armi e costume con i classici arnesi da saldatore che vedevo in giro a causa della mia famiglia di operai. Ricordo un Devil Gigante con Matt che si travestiva da Mike Murdock, l'idea dell'eroe con doppia identità mi sembrava più figa dell'involontaria demenzialità delle storie... e un Thor kirbyano n lotta contro il Demolitore. Kirby aveva per me una fascinazione particolare. I suoi disegni erano al tempo stesso statici, scolpiti nella roccia e pieni di dinamico movimento. Ricordo soprattutto un numero degli Eterni che da bimbo mi impressiono' parecchio per la violenza visiva di una storia kyrbiana di Vira la donna demone. E poi ricordo anche un BATMAN contro Hulk Cenisio, che mi turbò soprattutto nelle pagine finali col trip allucinato del Joker.

Poi fino alla vigilia dei 9 anni nulla. Zero fumetti. Se mi capitavano tra le mani li leggevo, leggevo tutto, pure i giornali dei grandi, ma mi piacevano molto di meno. Ai regali di compleanno chiedevo libri e manuali, con illustrazioni su astronavi e dinosauri. Avevo iniziato a leggere libri a sei anni e tutto il mondo del fumetto mi sembrava banale e ripetitivo. Per caso mi ero ritrovato a 6 anni a leggere Pinocchio e i Tre Moschettieri ,a otto gia' ci davo dentro con Poe, Hoffman, Kafka e i racconti di Maupassant. Ero sempre alla ricerca di cose da leggere che potessero turbarmi, inquietarmi... meno le capivo piu' mi piacevano.
Molti di quei racconti che conoscevo fin da bambino infatti ho dovuto ciclicamente rileggerli fino alla maggiore età per capire tutte le sfumature che da ragazzino non potevo afferrare.

Poi un giorno, dopo secoli che non lo vedevo in edicola, trovai l'uomo ragno Star 9. Lo presi per pura nostalgia, vedere i colori e la maschera dell'uomo ragno mi dava un sentimento di malinconia difficile da spiegare, una specie di connessione con la prima infanzia, come una Madeleine proustiana. Ma le storie erano noiose e facevo fatica a finirle. Poteva rimanere un incontro isolato.

Settimane dopo presi l'albo in cui esordivano gli X-men. Li' fu uno shock. Iniziai ad appassionarmi a quella telenovela piena di personaggi tragici e quando arrivai a Giorni di un Futuro Passato rimasi stordito per giorni. I dilemmi morali di Wolverine, la sua spietatezza, il futuro distopico e il primo contatto con quanto potesse essere crudele la natura umana, il germe del razzismo e l'incubo totalitario.Iniziai a essere un COLLEZIONISTA. Se prima mi facevo comprare i fumetti saltuariamente, se e quando ne avevo voglia o ne avevano voglia i miei genitori, iniziai a pianificare come seguire periodicamente i miei eroi senza perdermi "una puntata". Iniziai a rompere le scatole agli edicolanti (in quegli anni per loro era una novità, perlomeno nel mio paese) per farmi "conservare" i fumetti quando arrivavano e chiedergli se potevano stare attenti col distributore a farseli portare senza farmi perdere le uscite.

Ero schiavo della serialità, ma solo grazie ai colpi di scena di Claremont. Mesi dopo si aggiunse il Daredevil di Miller e la struggente Elektra saga Furono letture che plasmarono cio' che sono diventato la mia idea di societa' e di amore. Negli anni dell'adolescenza invece scopri' il fumetto bonelliano comprando Dopo Mezzanotte. Nel 91 lessi il mio primo manga, Crying Freeman, rimanendo curioso e perplesso. Sempre nei 90 scoprii il fumetto italiano degli autori post-Frigidaire su Cyborg, che radunava diversi autori bolognesi. Scoprii il cyberpunk e l'irriverenza di un certo tipo di fumetto italiano. Di li' in avanti sono diventato onnivoro e aperto a ogni tipo di fumetto.
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bgh
Inviato il: Lunedì, 29-Apr-2019, 19:31
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Non l'intera Divina Commedia, ma solo l'inferno
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L'inferno di Topolino, capolavoro di Martina e Bioletto.
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Starshadow
Inviato il: Lunedì, 29-Apr-2019, 23:10
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Diavolo Rosso
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Dopo aver imparato a leggere tra i tre e i quattro anni sulle pagine di Tex e averne recuperati tra inediti, ristampe e usati circa 400, ho capito che non faceva (più) per me.
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Disintossicatomi per un bel po' di anni, ho ripreso a leggere fumetti, appassionandomi a Le bizzarre avventure di JoJo, che conserverà sempre un posto nel mio cuore sebbene mi sia abbastanza allontanato anche dal mondo nipponico e recuperi di tanto in tanto qualcosa che mi stuzzica particolarmente.

Galeotta fu invece la lettura di "Città Spezzata" di Azzarello e Risso
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su uno sperduto albo della Gazza che girava per casa... da lì mi sono innamorato della DC (Batman era SEMPRE stato il MIO eroe sin da tenera età!) e delle tutine in generale. Successivamente, ho allargato i miei orizzonti prima all'universo indie a stelle e strisce, poi alla BD, alle Historietas, al fumetto italiano "d'autore", ai Gekiga (anche grazie ai vostri preziosi consigli)...

Ed ora, eccomi qua, sempre alla ricerca di qualcosa che sappia sorprendermi!
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(Sì, ok, tutto tranne Tex!
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fiocotram
Inviato il: Lunedì, 29-Apr-2019, 23:58
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QUOTE (bgh @ Lunedì, 29-Apr-2019, 11:31)
Non l'intera Divina Commedia, ma solo l'inferno
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L'inferno di Topolino, capolavoro di Martina e Bioletto.

Eeesatto.

Ti dirò, quando ero bambino mi faceva addirittura paura
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Fino al Liceo, non conoscevo ragazzi con le mie stesse passioni. Pensavo di essere l'unico del mio paese a leggere fumetti.
Non era così. Negli anni del liceo conobbi alcuni ragazzi con le mie stesse passioni, non proprio identiche perché magari c'era quello a cui piacevano i manga, quello fissato con Bonelli e quello coi supereroi... ma di base amavano il fumetto come me e avevano i miei stessi "rituali".

Questo mi diede una maggiore sicurezza, perché ci avevo messo un po' di tempo a condividere la mia passione col resto del mondo, pensavo che fosse comunque strano leggere fumetti fino all'adolescenza. I miei genitori e parenti conoscevano il fumetto, esattamente come me (gli anni in cui crescevano loro, i Cinquanta-Sessanta, furono molto prolifici e costituivano una forma di intrattenimento a basso costo) ma loro erano diventati adulti molto prima e avevano iniziato a "conservare" i vecchi fumetti senza più leggerli. Siccome in quegli anni le librerie erano soprattutto negozi dell'usato che compravano o scambiavano fumetti, vedevano i giornalini come una sorta di VALORE da conservare perché poteva essere venduto o scambiato con altro. Solo per quello mi lasciavano continuare a leggere, non riuscendo a capire per quale motivo non mi decidessi a capitalizzare quelli che accumulavo o a scambiarli con altri. Per dire, avevo uno zio pieno zeppo di Tex e di Topolini, che era convinto di doverli conservare a vita perché un giorno sicuramente li avrebbe venduti o scambiati con altri. O magari non lo credeva veramente, ma c'era comunque questa accezione di "accumulo", di "capitalizzazione" stile Zio Paperone nella differenza tra la mia passione e quella dei miei cari. Per cui era sempre tollerata ma nella ansiogena prospettiva che smettessi presto e che mi decidessi a crescere.

Quando incontrai altri che avevano la mia stessa energia e passione divenni più sicuro e disposto a condividere le cose che mi piacevano.

Scoprii che addirittura nel paese c'era una sorta di UBERnerd, o gran mogol dei nerd, comunque vogliate chiamarlo, che aveva contatti coi fandom di diverse parti d'Italia e che lavorava, modello Clerks, in un negozio di videocassette e che poi aprii una fumetteria tentando di calamitare a sè la piccola comunità di appassionati.

E' così che ai fumetti si unì il mio amore per il cinema, perché quella videoteca la frequentai per anni e aggiunsi l'abbonamento anche a tutte le altre del mio paese per vedere più film
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In quella videoteca incontrai la ragazzetta con cui scambiai il mio primo bacio, per dire
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Con alcuni di quei ragazzi ho perso i contatti, altri sono rimasti miei grandi amici dalle superiori agli anni universitari e anche adesso ci vediamo.
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Starshadow
Inviato il: Martedì, 30-Apr-2019, 02:11
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Diavolo Rosso
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QUOTE (fiocotram @ Lunedì, 29-Apr-2019, 22:58)
QUOTE (bgh @ Lunedì, 29-Apr-2019, 11:31)
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Eeesatto.

Ti dirò, quando ero bambino mi faceva addirittura paura
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Fino al Liceo, non conoscevo ragazzi con le mie stesse passioni. Pensavo di essere l'unico del mio paese a leggere fumetti.
Non era così. Negli anni del liceo conobbi alcuni ragazzi con le mie stesse passioni, non proprio identiche perché magari c'era quello a cui piacevano i manga, quello fissato con Bonelli e quello coi supereroi... ma di base amavano il fumetto come me e avevano i miei stessi "rituali".

Questo mi diede una maggiore sicurezza, perché ci avevo messo un po' di tempo a condividere la mia passione col resto del mondo, pensavo che fosse comunque strano leggere fumetti fino all'adolescenza. I miei genitori e parenti conoscevano il fumetto, esattamente come me (gli anni in cui crescevano loro, i Cinquanta-Sessanta, furono molto prolifici e costituivano una forma di intrattenimento a basso costo) ma loro erano diventati adulti molto prima e avevano iniziato a "conservare" i vecchi fumetti senza più leggerli. Siccome in quegli anni le librerie erano soprattutto negozi dell'usato che compravano o scambiavano fumetti, vedevano i giornalini come una sorta di VALORE da conservare perché poteva essere venduto o scambiato con altro. Solo per quello mi lasciavano continuare a leggere, non riuscendo a capire per quale motivo non mi decidessi a capitalizzare quelli che accumulavo o a scambiarli con altri. Per dire, avevo uno zio pieno zeppo di Tex e di Topolini, che era convinto di doverli conservare a vita perché un giorno sicuramente li avrebbe venduti o scambiati con altri. O magari non lo credeva veramente, ma c'era comunque questa accezione di "accumulo", di "capitalizzazione" stile Zio Paperone nella differenza tra la mia passione e quella dei miei cari. Per cui era sempre tollerata ma nella ansiogena prospettiva che smettessi presto e che mi decidessi a crescere.

Quando incontrai altri che avevano la mia stessa energia e passione divenni più sicuro e disposto a condividere le cose che mi piacevano.

Scoprii che addirittura nel paese c'era una sorta di UBERnerd, o gran mogol dei nerd, comunque vogliate chiamarlo, che aveva contatti coi fandom di diverse parti d'Italia e che lavorava, modello Clerks, in un negozio di videocassette e che poi aprii una fumetteria tentando di calamitare a sè la piccola comunità di appassionati.

E' così che ai fumetti si unì il mio amore per il cinema, perché quella videoteca la frequentai per anni e aggiunsi l'abbonamento anche a tutte le altre del mio paese per vedere più film
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In quella videoteca incontrai la ragazzetta con cui scambiai il mio primo bacio, per dire
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Con alcuni di quei ragazzi ho perso i contatti, altri sono rimasti miei grandi amici dalle superiori agli anni universitari e anche adesso ci vediamo.

Dai, fioco, che mi commuovo...
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Flavio Claudio Giuliano
Inviato il: Martedì, 30-Apr-2019, 09:41
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Sidekick
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Si potrebbe trarre una sit-com da questa storia
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largand
Inviato il: Martedì, 30-Apr-2019, 11:33
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Ufo Robot
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La prima in assoluto?
Difficile ricordarla, perché stiamo parlando del 1965, quando avevo appena imparato a leggere.

Mmmmm...credo che fosse un "Gordon" dei Fratelli Spada, ed esattamente questo...


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Poi ricordo dei "Mandrake" e "L'Uomo Mascherato", sempre dei Fratelli Spada.
E questo numero degli "Albi del Falco"...


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Ricordo che mi impressionò molto (avevo 7 anni) questo personaggio coi poteri di Superman, Batman e di tanti altri super eroi.

Ovviamente questi fumetti li compravano i miei fratelli (più grandi di me).
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Kerdik
Inviato il: Martedì, 30-Apr-2019, 17:57
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QUOTE (bgh @ Lunedì, 29-Apr-2019, 11:31)
Non l'intera Divina Commedia, ma solo l'inferno
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L'inferno di Topolino, capolavoro di Martina e Bioletto.

Cavolo, anche quella fu una bella botta, è vero.

Icrociai l'edizione cartonata Mondadori (alla Asterix) a casa di un amico, ne rimasi sconvolto.

Quando usci il primo Classici Disney seconda serie e potei finalmente mettere le mie ingorde manine su quella storia, stappai lo... la bottiglia di Coca-Cola.
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