STURMTRUPPEN: IL FIERO ALLEATEN GALEAZZO MUSOLESI
Riobravo59 |
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Una volta un amico mi ha chiesto quali sono, essendo obbligato a scegliere, i 10 volumi per me più importanti nella mia collezione di fumetti. Sotto il profilo affettivo, non economico. Tra questi metterei sicuramente il volume della Corno "Il fiero alleaten Galeazzo Musolesi", non è difficilissimo da trovare e non ha costi credo proibitivi. Non penso sia una integrale anche perchè è del 1983 Da bolognese ho sempre amato molto il personaggio di Musolesi, da San Giofanni in Persiceten (paesino alle porte di Bologna) ed ho amato il mio concittadino Bonvi. Vi racconto un divertente aneddoto che non so quanto sia diffuso fuori dalla mia città: Bonvi venne eletto in Consiglio Comunale nelle liste del PCI, in una delle sedute si alzò affermando "qui siete tutti matti" e se andò. Detto da un personaggio borderline come Bonvicini l'ho sempre trovato esilarante p.s. anche la morte di Bonvi ha del "grottesco", ucciso da sobrio (ed era uno al quale piaceva molto bere) mentre stava attraversando la strada da un guidatore ubriaco
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Spirito con la Scure
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QUOTE (Riobravo59 @ Domenica, 23-Ago-2015, 08:50) | Una volta un amico mi ha chiesto quali sono, essendo obbligato a scegliere, i 10 volumi per me più importanti nella mia collezione di fumetti. Sotto il profilo affettivo, non economico.
Tra questi metterei sicuramente il volume della Corno "Il fiero alleaten Galeazzo Musolesi", non è difficilissimo da trovare e non ha costi credo proibitivi. Non penso sia una integrale anche perchè è del 1983
Da bolognese ho sempre amato molto il personaggio di Musolesi, da San Giofanni in Persiceten (paesino alle porte di Bologna) ed ho amato il mio concittadino Bonvi. Vi racconto un divertente aneddoto che non so quanto sia diffuso fuori dalla mia città:
Bonvi venne eletto in Consiglio Comunale nelle liste del PCI, in una delle sedute si alzò affermando "qui siete tutti matti" e se andò. Detto da un personaggio borderline come Bonvicini l'ho sempre trovato esilarante
p.s. anche la morte di Bonvi ha del "grottesco", ucciso da sobrio (ed era uno al quale piaceva molto bere) mentre stava attraversando la strada da un guidatore ubriaco |
Interessante, io invece avevo letto un'altra cosa curiosa su Bonvi, e cioè che alcune fonti riportavano che era nato a Modena ed altre riportavano che era nato a Parma, e questo perché Bonvi -nato in tempo di guerra- fu registrato dalla madre ad entrambe le anagrafi in modo da ottenere due tessere annonarie (o perlomeno questo è quel che vedo scritto sulla pagina Wikipedia dedicata a Bonvi). Chissà se questo "trucchetto" era all'epoca in voga o se si trattò di un colpo di genio della mamma di Bonvi...
Ci sai dire qualcosa di "inedito" anche su come nacque l'amicizia fra Bonvi e Guido Silvestri (Silver, il creatore di Lupo Alberto), anche lui emiliano (ed anche lui nato a Modena) ? Tra l'altro, ho idea che anche nella scelta del "nome d'arte", Silvestri si ispirò al suo maestro Bonvi, difatti "Bonvi" è un'abbreviazione di "Bonvicini" così come "Silver" è un'abbreviazione di "Silvestri"...
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Riobravo59 |
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in realtà non ho nozioni per dare informazioni in tal senso, per certo Silver deve molto al maestro Bonvi che gli passò un altro genialata quale era Cattivik
comunque a Bologna ce ne sono diversi di aneddoti su Bonvi, era davvero un soggetto sopra le righe .. quella in Consiglio Comunale mi è rimasta in mente anche se me la raccontò mio padre almeno 25 anni fa se non oltre
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rrider |
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QUOTE (emmevuerre @ Mercoledì, 09-Lug-2014, 20:22) | Su questi temi ti invito solo a leggere un po' di saggistica storica 'non italiana' - quest'ultimo particolare è importante -, tipo l'ottimo "Invasori non vittime" di Thomas Schlemmer (Bari, Laterza, 2010) > [idrecensione]=3434 , che smonta tante fesserie. A partire dagli italiani partiti per la Russia con le scarpe di cartone, quando in realtà sia il CSIR che l'ARMIR furono dotati col meglio a disposizione dell'esercito italiano del tempo. Poi è ovvio che durante una ritirata disastrosa nel gelo russo, senza mezzi e cibo, le condizioni dei militi italiani furono spaventose. |
Beh è cosa nota (o perlomeno è quel che io ho letto nei testi a cui mi sono interessato) che, rispetto alle precedenti campagne in cui Italiani e Tedeschi furono coinvolti insieme (battaglia aerea d'Inghilterra, campagna di Iugoslavia, campagna di Grecia, prima controffensiva italo-tedesca in Libia), il contributo italiano (del CSIR) all'Operazione Barbarossa fu particolarmente apprezzato dai Tedeschi, tanto che -per la prima volta- furono poi proprio i Tedeschi a richiedere un maggior coinvolgimento italiano nelle operazioni dell'anno successivo contro l'URSS, in altre parole l'ARMIR fu inviata in Russia dietro richiesta della Wehrmacht.
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Signore di Latveria
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QUOTE (rrider @ August 29, 2015 04:32 am) | QUOTE (emmevuerre @ Mercoledì, 09-Lug-2014, 20:22) | Su questi temi ti invito solo a leggere un po' di saggistica storica 'non italiana' - quest'ultimo particolare è importante -, tipo l'ottimo "Invasori non vittime" di Thomas Schlemmer (Bari, Laterza, 2010) > [idrecensione]=3434 , che smonta tante fesserie. A partire dagli italiani partiti per la Russia con le scarpe di cartone, quando in realtà sia il CSIR che l'ARMIR furono dotati col meglio a disposizione dell'esercito italiano del tempo. Poi è ovvio che durante una ritirata disastrosa nel gelo russo, senza mezzi e cibo, le condizioni dei militi italiani furono spaventose. |
Beh è cosa nota (o perlomeno è quel che io ho letto nei testi a cui mi sono interessato) che, rispetto alle precedenti campagne in cui Italiani e Tedeschi furono coinvolti insieme (battaglia aerea d'Inghilterra, campagna di Iugoslavia, campagna di Grecia, prima controffensiva italo-tedesca in Libia), il contributo italiano (del CSIR) all'Operazione Barbarossa fu particolarmente apprezzato dai Tedeschi, tanto che -per la prima volta- furono poi proprio i Tedeschi a richiedere un maggior coinvolgimento italiano nelle operazioni dell'anno successivo contro l'URSS, in altre parole l'ARMIR fu inviata in Russia dietro richiesta della Wehrmacht.
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Si e no. Le grandi corse del 41 erano finite e servivano truppe per tenere un fronte enorme. Furono (in parte) i tedeschi a ben accettare l'ARMIR, ma come fu bene accetti gli ungheresi, i rumeni, gli spagnoli, i norvegesi, i francesi, i croati, gli sloveni, i belgi, turchi ecc ecc. Nel 43 le cose erano così peggiorate che furono bene accetti gli ucraini, i cosacchi mentre gli indiani ebbero un'assicurazione speciale da Hitler che non avrebbero combattuto in Russia. Chiamateli scemi...
IMPORTANTE Si sa qualcosa sulla prossima edizioni di Sturmtruppen?
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rrider |
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QUOTE (lasec @ Sabato, 29-Ago-2015, 12:23) | QUOTE (rrider @ August 29, 2015 04:32 am) | QUOTE (emmevuerre @ Mercoledì, 09-Lug-2014, 20:22) | Su questi temi ti invito solo a leggere un po' di saggistica storica 'non italiana' - quest'ultimo particolare è importante -, tipo l'ottimo "Invasori non vittime" di Thomas Schlemmer (Bari, Laterza, 2010) > [idrecensione]=3434 , che smonta tante fesserie. A partire dagli italiani partiti per la Russia con le scarpe di cartone, quando in realtà sia il CSIR che l'ARMIR furono dotati col meglio a disposizione dell'esercito italiano del tempo. Poi è ovvio che durante una ritirata disastrosa nel gelo russo, senza mezzi e cibo, le condizioni dei militi italiani furono spaventose. |
Beh è cosa nota (o perlomeno è quel che io ho letto nei testi a cui mi sono interessato) che, rispetto alle precedenti campagne in cui Italiani e Tedeschi furono coinvolti insieme (battaglia aerea d'Inghilterra, campagna di Iugoslavia, campagna di Grecia, prima controffensiva italo-tedesca in Libia), il contributo italiano (del CSIR) all'Operazione Barbarossa fu particolarmente apprezzato dai Tedeschi, tanto che -per la prima volta- furono poi proprio i Tedeschi a richiedere un maggior coinvolgimento italiano nelle operazioni dell'anno successivo contro l'URSS, in altre parole l'ARMIR fu inviata in Russia dietro richiesta della Wehrmacht.
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Si e no. Le grandi corse del 41 erano finite e servivano truppe per tenere un fronte enorme. Furono (in parte) i tedeschi a ben accettare l'ARMIR, ma come fu bene accetti gli ungheresi, i rumeni, gli spagnoli, i norvegesi, i francesi, i croati, gli sloveni, i belgi, turchi ecc ecc. Nel 43 le cose erano così peggiorate che furono bene accetti gli ucraini, i cosacchi mentre gli indiani ebbero un'assicurazione speciale da Hitler che non avrebbero combattuto in Russia. Chiamateli scemi...
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Nel 1943 i Tedeschi cercarono di coinvolgere anche i Bulgari (che non avevano inviato neppure un soldato sul fronte russo, anzi si erano pure ben guardati dal dichiarare guerra all'URSS, contrariamente alla Finlandia che -pur non essendo un Paese fascista- si era impegnata contro l'URSS a 360 gradi, anche perché nel 1939/1940 Stalin aveva tentato di inglobarla nell'URSS così come aveva poi fatto con Lituania, Lettonia ed Estonia, e solo l'eroica e solitaria resistenza del popolo finlandese glielo aveva impedito).
Quanto a Sloveni e Turchi, non mi pare che sul fronte russo ce ne fossero. Forse qualche volontario, ma nulla di paragonabile alle decine di migliaia di volontari spagnoli che furono inviati da Franco. C'erano anche volontari olandesi, svedesi, danesi... e i già citati volontari francesi, belgi, norvegesi, croati (questi ultimi non ricordo se erano volontari o truppe regolari inviate da Pavelic). Quanto ai Paesi che erano ufficialmente in guerra contro l'URSS, oltre ai soldati tedeschi (e quindi anche austriaci) ed italiani c'erano non solo i già citati rumeni, ungheresi e finlandesi, ma anche gli slovacchi.
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QUOTE (emmevuerre @ Mercoledì, 09-Lug-2014, 20:34) | QUOTE (rrider @ Mercoledì, 09-Lug-2014, 12:48) | Se andate a leggere le MIGLIAIA di storie a fumetti che furono pubblicate per DECENNI da riviste come SUPER EROICA o GUERRA D'EROI, noterete che gli avversari contro cui si battono i protagonisti (inglesi) di quelle storie sono SEMPRE tedeschi o giapponesi, MAI italiani o di altri Paesi che collaboravano con l'Asse (compresa ad esempio la Francia di Vichy: fino al 1942, i militari francesi schierati dalla parte di De Gaulle erano pochissimi, e quasi tutti erano schierati dalla parte di Pétain)... Questo sì è un modo poco obiettivo, e anzi fuorviante, di presentare i fatti storici. |
Complimenti, metti il dito su di un argomento invisibile a praticamente tutti. Io in passato ho viaggiato molto, e parlando con persone di altre nazioni di storia della seconda guerra mondiale mi sono accorto di una cosa scioccante: per il resto del mondo noi italiani in guerra non ci siamo mai stati! Per Hollywood noi non abbiamo mai combattuto alcuna guerra. Al massimo ci mettiamo a suonare i mandolini del capitano Corelli.
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L'altro giorno, mentre leggevo alcuni vecchi fumetti di guerra, ho trovato una storia in cui i nemici degli Inglesi sono gli Italiani. Si tratta della prima delle due storie pubblicate all'interno di "Guerra d'Eroi" num. 90. La storia si svolge durante la prima controffensiva inglese in Egitto (nel dicembre 1940, anche se nel fumetto viene erroneamente riportato il 1949 come anno di svolgimento dei fatti in questione).
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QUOTE (tom sawyer @ Giovedì, 10-Lug-2014, 08:55) | Sulla questione dei fumetto di guerra inglesi. Io sapevo che c'erano anche le storie con gli italiani come nemici, per quanto molto poche. Semplicemente erano gli editori italiani che non le compravano e pubblicavano, considerandolo un argomento tabù. |
Non so se veniva effettuata una selezione di questo tipo. Dove l'hai letto?
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I Guerra d’Eroi li leggevo da piccolo Storie con militari italiani c’erano, ma molto rare, in genere in Africa da que che ricordo
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QUOTE (remowilliams @ Mercoledì, 15-Mag-2019, 20:52) | I Guerra d’Eroi li leggevo da piccolo Storie con militari italiani c’erano, ma molto rare, in genere in Africa da quel che ricordo
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GUERRA D'EROI è stata una delle collane a fumetti italiane più longeve di sempre, credo. Come diceva anche Mist, è plausibile che tutte o quasi tutte le storie in cui compaiono militari italiani fossero ambientate in Africa (per quanto riguarda il periodo 1940-1943) o in Italia (per quanto riguarda il periodo 1943-1945), visto che i militari inglesi ed italiani si fronteggiarono principalmente in quei teatri di battaglia. Mi viene in mente una storia (non ricordo se fu pubblicata dalla Corno o dalla Dardo) che si svolgeva in un paesino italiano che dopo l'8 settembre 1943 si trovava quasi sulla linea del fronte (quando ormai i Tedeschi occupavano la penisola) ed in cui c'era un Italiano che fingeva di collaborare con i Tedeschi ma in realtà lavorava segretamente per gli Alleati.
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QUOTE (rrider @ Domenica, 23-Ago-2015, 10:17) | Ci sai dire qualcosa di "inedito" anche su come nacque l'amicizia fra Bonvi e Guido Silvestri (Silver, il creatore di Lupo Alberto), anche lui emiliano (ed anche lui nato a Modena) ? Tra l'altro, ho idea che anche nella scelta del "nome d'arte", Silvestri si ispirò al suo maestro Bonvi, difatti "Bonvi" è un'abbreviazione di "Bonvicini" così come "Silver" è un'abbreviazione di "Silvestri"... |
Se non sbaglio proprio dalle recenti raccolte di Lupo Alberto e/o delle Sturmtruppen uscite in abbinamento editoriale si legge che Silver sin da ragazzino andò praticamente "a bottega" dal Bonvi, passando a casa sua intere giornate, anche con un certo disappunto da parte della famiglia e dei vicini. Dopo qualche tempo l'apprendista iniziò a fare occasionalmente da "ghost" proprio sulle Sturmtruppen: in un paio di strisce il contributo è evidente. Da un certo punto in poi, dopo averlo "omaggiato" del personaggio di Cattivik, le strade dei due si separarono, proprio perché lo stesso Bonvi voleva che Silver si emancipasse dalla sua ombra.
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Mi spiace constatare che l'antico vizio di censurare le storie in cui gli Italiani fanno la parte dei "cattivi" è duro a morire. Sono venuto a sapere che nel volume LE GRANDI STORIE DI GUERRA, appena uscito, la Panini ha pubblicato -per la prima volta in Italia, e di questo gliene rendo merito- la serie BATTLEFIELD della Atlas, "dimenticandosi" però di pubblicare una storia il cui titolo è "il Duce the Leader". Io trovo grave che ancora nel 2019 una casa editrice come la Panini faccia uscire delle edizioni che si presentano come "integrali" ma che in realtà integrali non sono... Non mi si venga a dire che è un caso, se hanno saltato proprio quella storia e non una qualsiasi altra delle DECINE di storie contenute in quel volume. Si tratta di un evidente caso di autocensura.
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QUOTE (pangio @ Lunedì, 03-Giu-2019, 22:44) | Credo che in passato nel campo del fumetto di guerra in molti paesi ci fosse della ritrosia a presentare storie in cui i militari italiani erano i nemici e i "cattivi" perché dopo l'armistizio siamo diventati gli alleati degli Usa e dell'Inghilterra e poi soprattutto perché nel dopoguerra siano entrati nella Nato, siamo stati aiutati economicamente dagli Usa e ne siamo diventati grandi alleati e partner (con decine di basi nucleari americane sul nostro territorio). Non escluderei peraltro che le storie di guerra pubblicate dalla Corno venissero selezionate scartando quelle che ci mostravano come "i cattivi". Per quanto riguarda l'attualità penso che certe scelte (come quella della Panini) siano dettate dal fatto che certi argomenti sono diventati tabù perché troppo divisivi e strumentalizzati da varie parti. Per cui si preferisce glissare su argomenti "delicati" |
A questo proposito ho trovato interessante leggere, nella scheda IMDB del film italo-americano LO SBARCO DI ANZIO, il commento del 30/1/2004 dell'utente TiminPhoenix (che mette il dito nella piaga, spiegando come il coinvolgimento dell'Italia nella seconda guerra mondiale, nei film di produzione italiana del dopoguerra, veniva spesso mostrato limitatamente al periodo dell'occupazione tedesca):
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