Segnalazione offertissime (e-commerce fumettoso) 3, Codici sconti BOL IBS ecc. SCAMBIAMOLI!
magoz |
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Detective dell'Impossibile
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purtroppo io negli ultimi 2-3 anni ho dovuto rinunciare alla frequentazione della solita fumetteria di Milano, un po' per problemi di tempo, un po' per problemi di budget, dove il risparmio di quel 5-10% ha il suo peso. La stessa cosa però vale anche per la maggior parte dei restanti acquisti (vestiario, giochi, regali ecc.), solo la spesa alimentare settimanale sono restio a farla on-line
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Matador |
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Detective dell'Impossibile
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QUOTE (f-yes93 @ Venerdì, 11-Gen-2019, 03:13) | Il problema è che le fumetterie si trovano tra l'incudine e il martello. Da una parte gli store online con gli sconti minimi del 15 % e poi gli sconti extraordinari, dall'altra le case editrici che vendono i prodotti in fiera a prezzo scontato. Aggiungiamo in più le librerie che vengono viste come il vero mercato quando in realtà hanno il reso a differenza delle fumetterie e il quadro è presto fatto.
Dal mio punto di vista consiglio sempre di acquistare online solo quello che è in forte sconto dal 35% in su. E mai acquistare nelle librerie, perché alla fine a parte casi eccezionali ai librari frega molto poco del fumetto e non hanno pagato ciò che esposto.
Meglio perdere tutti un 15% ma avere comunque una fumetteria dove incontrarsi tra appassionati e dove c'è un rapporto di fiducia con il venditore che perderla in nome di uno sconto asettico.
In ultimo evitate l'acquisto compulsivo in fiera di fumetti che potete reperire subito dopo in fumetteria, meglio comprare roba di difficile reperibilità. Portatevi la roba da autografare da casa, che almeno vi fate i muscoli!! Non fate come gente che vedo, che comprano l'ultimo numero di naruto in fiera e disdicono l'ordine, o casi simili.
Anche perché il mercato è in contrazione netta, anche se editori e autori non lo dicono perché ormai ragionano in termini librari, dove 1000 copie vendute son un successo. |
Nella mia città lo scorso mese ha chiuso una fumetteria storica dopo 27 anni di attività, aperta da pionieri del settore. E' stata un duro colpo perchè anni fa era un punto di riferimento e di incontro per appassionati, con il tempo le cose sono peggiorate fino alla chiusura.
Credo che sia nostro dovere cercare di salvaguardare queste realtà che lottano quotidianamente per la sopravvivenza, sempre meno lettori, gli store on-line, il digitale, l'impossibilità di fare reso etc..
Io compro online solo queste mega offerte in cui nella totalità dei casi compro materiale che comunque non avrei preso a prezzo pieno.
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maxpa |
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Yellow Kid
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Concordo assolutamente con l'ultimo post...non capisco perché la legge di mercato si deve applicare a tutto tranne che ai libri. Personalmente la legge Levi nel mio caso è stato quanto di più deleterio ci potesse essere e ricordo con un rammarico tremendo quell'anno (mi sembra 2011...) in cui tra sconti ed offerte con La Feltrinelli avevo acquistato, poco prima dell'entrata in vigore della legge, una quantità di volumi (anche nuovi) con quasi il 40% di sconto !!!! Allora vorrei che qualcuno provasse a spiegarmi perché da allora devo rinunciare al 20-25% (!!!) per ogni volume...sinceramente non l'ho ancora capito ! Se dipendesse da me, liberalizzazione dei prezzi da subito !!!
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Starshadow |
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Diavolo Rosso
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QUOTE (maxpa @ Mercoledì, 16-Gen-2019, 00:22) | Concordo assolutamente con l'ultimo post...non capisco perché la legge di mercato si deve applicare a tutto tranne che ai libri. Personalmente la legge Levi nel mio caso è stato quanto di più deleterio ci potesse essere e ricordo con un rammarico tremendo quell'anno (mi sembra 2011...) in cui tra sconti ed offerte con La Feltrinelli avevo acquistato, poco prima dell'entrata in vigore della legge, una quantità di volumi (anche nuovi) con quasi il 40% di sconto !!!! Allora vorrei che qualcuno provasse a spiegarmi perché da allora devo rinunciare al 20-25% (!!!) per ogni volume...sinceramente non l'ho ancora capito ! Se dipendesse da me, liberalizzazione dei prezzi da subito !!! |
A quando il partito? @matador: lo stesso la mia.
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Fedemone |
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Detective dell'Impossibile
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Per quanto mi ritrovi a sostenere il libero mercato, questi però ha sempre dei lati negativi da attenuare. Anche i prezzi e il servizio competitivo di Amazon porta produttori a stringere i prezzi e doversi rifare coi propri lavoratori. Se per me avido lettore affamto di socnti (ed verissimo purtroppo, sono avido e affamato) questo significa dover rendere sottopagate categorie di scrittori, disegnatori, stampatori, trasportatori e via dicendo, ecco, per quanto mi aggradi il prezzo basso preferirei cmq un mercato più sostenibile.
Come, ancora non lo so.
[EDIT]: a rafforzare questa idea di un mercato libero "appetitoso" ma squilibrato, c'è anche la denuncia dei coltivatori. Siccome le grandi catene di distribuzione vogliono prezzi bassi e addirittura promuovono campa di "sottocosto" (assimilabile in tutto e per tutto ai nostri -40% sui libri o simili), la filiera produttiva deve adeguarsi, creando caporalato e nuove forme di schiavismo, nonché un disprezzo per la qualità, con quantità di frutta, es. arance, fatte marcire sugli alberi del nostro meridione perché non competitive a livello di costi. meglio robaccia dal es. marocco a basso prezzo che frutta selezionata nostrana. Certo, ci sono campagne di sensibilizzazione, ma visto come prosperano i discount è la politica del prezzo a fare da padrone. E non sempre è la politica migliore.
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Juza |
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Sidekick
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QUOTE (maxpa @ Mercoledì, 16-Gen-2019, 00:22) | Concordo assolutamente con l'ultimo post...non capisco perché la legge di mercato si deve applicare a tutto tranne che ai libri. Personalmente la legge Levi nel mio caso è stato quanto di più deleterio ci potesse essere e ricordo con un rammarico tremendo quell'anno (mi sembra 2011...) in cui tra sconti ed offerte con La Feltrinelli avevo acquistato, poco prima dell'entrata in vigore della legge, una quantità di volumi (anche nuovi) con quasi il 40% di sconto !!!! Allora vorrei che qualcuno provasse a spiegarmi perché da allora devo rinunciare al 20-25% (!!!) per ogni volume...sinceramente non l'ho ancora capito ! Se dipendesse da me, liberalizzazione dei prezzi da subito !!! |
Sono assolutamente in disaccordo.
A parte il 2011, l'anno dell'entrata in vigore della legge Levi, continuo a comprare volumi online con la stessa scontistica esagerata di prima, l'unica differenza è che devo aspettare 18 mesi prima di poter beneficiare di quelle percentuali di sconto sui libri nuovi.
Inoltre, liberalizzare i prezzi e quindi il mercato è quanto di più sbagliato possa esserci, perchè senza una regolamentazione possono crearsi circostanze di monopolio assoluto dei soggetti economici più potenti e facoltosi (multinazionali, industriali, petrolieri, banche, assicurazioni ecc.) e situazioni di tensioni sociali fuori controllo, molto più di quanto stia già avvenendo con la cosiddetta "globalizzazione" che, con la scusa (propria delle sinistre occidentali oggi non a caso tutte in crisi assoluta) di fare uscire dalla povertà le popolazioni più povere del pianeta, ha consentito alle multinazionali di ogni settore economico di delocalizzare le attività produttive in Cina, Taiwan, Marocco, Tailandia, Polonia, Slovenia, Turchia, e in tutti quei paesi sottosviluppati dove il costo del lavoro è irrisorio, moltiplicando esponenzionalmente i guadagni dei loro azionisti e investitori, e impoverendo il ceto medio-basso di paesi europei benestanti come il nostro (ma non solo..) che oggi, sempre in nome della globalizzazione, si ritrova a fare i conti con una crisi economica e una mancanza di lavoro spaventose, dovute proprio alla fuga all'estero di tante attività produttive e alla chiusura di tutte quelle realtà economiche che, non disponendo delle stesse risorse dei soggetti economici e finanziari più forti, non hanno potutto delocalizzare e investire le proprie attività all'estero.
La soluzione? Reintrodurre le dogane su scala globale, e adeguare le tasse doganali al margine di mancato guadagno derivante dalla esternalizzazione della produzione. Tu multinazionale hai delocalizzato all'estero per abbattere i costi del lavoro? E allora devi pagare sotto forma di tasse doganali una buona parte di quei guadagni che realizzerai vendendo i tuoi prodotti fabbricati all'estero.
Ma questo, come dicevo, è un discorso che può valere solo su scala globale in un'ottica di equa ripartizione e redistribuzione della ricchezza, e che non si realizzerà finchè la classe politica continuerà a farsi comprare da quei soggetti economici che finanziano le loro campagne elettorali e di cui diventanto portatori di interesse.
Altro che liberalizzazione!
Scusate l'O.T.
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Juza |
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Sidekick
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QUOTE (Justapilgrim @ Giovedì, 17-Gen-2019, 12:02) | Ammesso che si voglia salvare le piccole realtà la legge Levi dovrebbe essere rivista, togliendo anche quel 15% di sconto massimo applicabile. Realisticamente è l'unico modo per salvare il circuito delle librerie, fumetterie e piccoli editori, rectius il circuito di tutte quelle realtà che non possono proprio permettersi di applicare quello sconto.
Le idee di una liberalizzazione totale o di un inasprimento del protezionismo delineate qualche post fa sono entrambe completamente fuori fuoco (e parlo a ragion veduta), sia per il campo editoriale sia allargando l'ottica ai flussi economici.
Gli strumenti vanno usati con la giusta misura, che attualmente la Levi non garantisce a mio giudizio proprio per quel -15% a noi tanto caro. |
Dici di parlare "a ragion veduta" senza spiegarci quale sarebbe questa fantomatica ragion veduta, e arrivi direttamente alle sentenze ("idee ... completamente fuori fuoco") senza un minimo di argomentazione in merito.
Non ti aspetterai mica che ti crediamo sulla parola???
Illuminaci.
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