Molti dei miei coetanei hanno preso confidenza con la mitologia greca da bambini guardando i cartoni ispirati ai suoi manga e facendosi un sacco di risate.
In questi ultimi tempi sul mio comodino c'era la traduzione italiana de "Il diario della mia scomparsa", un sorprendente lavoro che pur non discostandosi dal classico stile umoristico super-deformed racconta meticolosamente, ma con uno spiazzante stile autoironico ed ottimista, le esperienze più difficili degli anni in cui Azuma, pressato dai ritmi dell'industria nipponica, era scappato per ben due volte dandosi al vagabondaggio e a piccoli levoretti.