The Professor, Comicus.it
henry angel |
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Uomo Mascherato
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QUOTE (Mad Mitch @ Venerdì, 28-Ott-2016, 19:50) | QUOTE (Cap.Crumb @ Venerdì, 28-Ott-2016, 17:39) | mha. per ora se la gioca con ladymafia.
attendiamo altri che lo leggono, cmq 3,50 formato poco più piccolo del bonellide...non me ne voglia erredì ma praticamente è un suicidio... o, poi magari succede come "il morto" che si mantiene la sua bella nicchia di pubblico. |
La rece di Henry non fa capire il fumetto, cita troppi personaggi e lo vuole a tutti i costi paragonare a robe già esistenti solo per decostruire il character... E' come decostruire Dylan citando Hellblazer o altri sul generis |
Non faccio capire il fumetto... Qualcuno ha sospettato fosse una strip comica? Uno cita Adele H. e si pensa subito ai cinepanettoni. Kubrick fratello di sangue di Ciro Ippolito; Dan Brown ed E.A. Poe versus Gino e Michele e Luciana Littizzetto? Ironia a parte sulla mano tagliata ( che potrebbe citare Nick Raider ), le consonanze balzano abbastanza all'occhio, che dici? Non ho neppure menzionato il motto tormentone sulle "mura di..." A questo punto sono curioso di sapere quali aspetti peculiari vedete nel "character". Per me è stato già difficile "decostruire" la linearità delle azioni dal guazzabuglio altrimenti detto "bei disegni...". Intanto ho visto un personaggio che fa' il fighetto coi barboni brutti-sporchi -e-cattivi dei bassifondi e lo splendido con gli studentelli, però si sgasa subito con i potentati e le società segrete.
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Znort |
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Detective dell'Impossibile
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Recensione a caldo: Questo fumetto come ho detto è un progetto interessante, ma il primo numero a mio avviso soffre di alcune ingenuità tipiche di chi si affaccia per la prima volta nel settore, quindi senza una precendente esperienza editoriale nel campo del fumetto. Prima di tutto il personaggio.: purtroppo da quanto si può capire da questo primo numero, il personaggio manca di una certa originalità. Assomiglia a cose già viste sia in film che in alcuni fumetti. Il tipico professore universitario, dalla doppia vita, alla Van Helsing, che combatte il male, (ok, non solo vampiri, ma molto di più). Come? con un bastone dotato di lama e altri elementi, uno in particolare, che non svelo. Un misto quindi, questo Benjamin Love, di van Helsing, Sherlock Holmes e ispirato alle interpretazioni del modello a cui si rifà, cioè Peter Cushing, che nei vari film della Hammer ha interpretato questi personaggi, oltre al Dr. Who e al Barone Von Frankenstein. Ambientato a Londra nell'epoca vittoriana, almeno in questa prima avventura, anche qui scenario piuttosto tipico e un po' abusato, anche se sempre funzionale ( vedi ad esempio la fantastica serie tv Penny dreadful) diciamo quindi che non si introducono elementi molto originali, tranne il fatto che The professor è ebreo o allevato da ebrei, dalla cui cultura deriva molte delle sue conoscenze. Nessun personaggio "spalla" tranne forse il suo cane... questo può essere una buona novità. La sceneggiatura: Il tema della sceneggiatura, che parla del Golem e la cui storia si intreccia con quella del Professor, è interessante, così come altri riferimenti nella storia, però la scansione narrativa a tratti risulta poco comprensibile. Ci sono passaggi di tempi e di luogo che non sono gestiti in maniera molto chiara, e questo confonde il lettore (quantomeno, confonde me). Si vede quindi che Martigli, sicuramente ottimo scrittore e conoscitore dell'epoca storica in cui si svolgono le vicende, non è uno sceneggiatore professionista. Un esordio sufficiente, ma poco chiaro nella narrazione a fumetti. A volte i dialoghi e i testi risultano ridondanti e un poco pomposi, manca una certa asciuttezza e al professor vien fatto dire il suo motto "per le mura di Gerico !", fin troppe volte per i miei gusti. Io poi per inciso, sta cosa del motto tipico (Giuda ballerino, diavoli dell'inferno, peste ! miseriaccia !)ormai la odio e speravo di non trovarla in un albo non bonelliano del 2016. Finale decisamente affrettato. Insomma una storia non brutta, ma che per me si legge a fatica, per i problemi tecnici che ho elencato sopra. Disegni: I disegni sono promettenti, ben impostati in generale, ma sicuramente il tratto dell'inchiostrazione è troppo rozzo e i tratteggi risultano pesanti. Alcune vignette (fortunatamente non molte) non sono gestite al meglio e rendono la situazioni un po' confuse. Buono invece il fatto che le tavole abbiano un layout libero (che però non deve mai ostacolare la chiarezza) Un altro problema che ho rilevato è che la riduzione dei disegni, dato il formato piccolo, rende davvero illeggibili alcune scritte nei disegni, (non nel lettering eh) Sia sulla lavagna del prof che quelle della lettera che a un certo punto legge. Lettering buono, con qualche onomatopea migliorabile nel finale. Logo del fumetto: a me piace, è buono, leggibile e si nota in edicola. Formato ed edizione: a me il formato non dispiace, ne abbiamo già evidenziato i problemi nei post precedenti, ma spero sinceramente che non dispiaccia al pubblico e non venga snobbato dagli edicolanti. L'albo l'ho trovato comunque a fianco dei bonellidi. L'edizione è ottima e curata. La copertina ha il suo impatto, la stampa è discreta. Conclusioni: un solo albo non mi permette di dare un giudizio esaustivo, ma le premesse potrebbero essere migliori. Il prodotto in generale non è pessimo, non è il lady mafia della situazione come temono alcuni, si vede che le intenzioni sono più che buone, ma se il secondo numero sarà su questi livelli per me non ci siamo. Si deve, almeno mettere a fuoco meglio la narrazione. La qualità di storytelling e disegni dovrebbe essere più alta secondo me, per cui, diciamo che confido molto in Marzano, che è uno sceneggiatore professionista, per il prossimo numero, e chissà che i disegni non siano anche più rifiniti. Il secondo numero, lo proverò.
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QUOTE (Jenny @ Sabato, 29-Ott-2016, 15:24) | QUOTE (pangio @ Sabato, 29-Ott-2016, 14:16) | Perche' non usare il canonico formato Bonelli? |
Perché ciò che è canonico per la Bonelli non è obbligatorio che sia canonico anche per gli altri.
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Resta valida la mia domanda pero' ovvero perche' scegliere un formato cosi' particolare. Ma credo che nessuno se non i autori potrebbero rispondere.
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Fedemone |
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Detective dell'Impossibile
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QUOTE (Znort @ Sabato, 29-Ott-2016, 14:41) | Recensione a caldo:
Questo fumetto come ho detto è un progetto interessante, ma il primo numero a mio avviso soffre di alcune ingenuità tipiche di chi si affaccia per la prima volta nel settore, quindi senza una precendente esperienza editoriale nel campo del fumetto.
Prima di tutto il personaggio.: purtroppo da quanto si può capire da questo primo numero, il personaggio manca di una certa originalità.
Assomiglia a cose già viste sia in film che in alcuni fumetti. Il tipico professore universitario, dalla doppia vita, alla Van Helsing, che combatte il male, (ok, non solo vampiri, ma molto di più). Come? con un bastone dotato di lama e altri elementi, uno in particolare, che non svelo. Un misto quindi, questo Benjamin Love, di van Helsing, Sherlock Holmes e ispirato alle interpretazioni del modello a cui si rifà, cioè Peter Cushing, che nei vari film della Hammer ha interpretato questi personaggi, oltre al Dr. Who e al Barone Von Frankenstein.
Ambientato a Londra nell'epoca vittoriana, almeno in questa prima avventura, anche qui scenario piuttosto tipico e un po' abusato, anche se sempre funzionale ( vedi ad esempio la fantastica serie tv Penny dreadful) diciamo quindi che non si introducono elementi molto originali, tranne il fatto che The professor è ebreo o allevato da ebrei, dalla cui cultura deriva molte delle sue conoscenze.
Nessun personaggio "spalla" tranne forse il suo cane... questo può essere una buona novità.
La sceneggiatura:
Il tema della sceneggiatura, che parla del Golem e la cui storia si intreccia con quella del Professor, è interessante, così come altri riferimenti nella storia, però la scansione narrativa a tratti risulta poco comprensibile. Ci sono passaggi di tempi e di luogo che non sono gestiti in maniera molto chiara, e questo confonde il lettore (quantomeno, confonde me). Si vede quindi che Martigli, sicuramente ottimo scrittore e conoscitore dell'epoca storica in cui si svolgono le vicende, non è uno sceneggiatore professionista. Un esordio sufficiente, ma poco chiaro nella narrazione a fumetti. A volte i dialoghi e i testi risultano ridondanti e un poco pomposi, manca una certa asciuttezza e al professor vien fatto dire il suo motto "per le mura di Gerico !", fin troppe volte per i miei gusti.
Io poi per inciso, sta cosa del motto tipico (Giuda ballerino, diavoli dell'inferno, peste ! miseriaccia !)ormai la odio e speravo di non trovarla in un albo non bonelliano del 2016.
Finale decisamente affrettato.
Insomma una storia non brutta, ma che per me si legge a fatica, per i problemi tecnici che ho elencato sopra.
Disegni: I disegni sono promettenti, ben impostati in generale, ma sicuramente il tratto dell'inchiostrazione è troppo rozzo e i tratteggi risultano pesanti. Alcune vignette (fortunatamente non molte) non sono gestite al meglio e rendono la situazioni un po' confuse. Buono invece il fatto che le tavole abbiano un layout libero (che però non deve mai ostacolare la chiarezza)
Un altro problema che ho rilevato è che la riduzione dei disegni, dato il formato piccolo, rende davvero illeggibili alcune scritte nei disegni, (non nel lettering eh) Sia sulla lavagna del prof che quelle della lettera che a un certo punto legge.
Lettering buono, con qualche onomatopea migliorabile nel finale.
Logo del fumetto: a me piace, è buono, leggibile e si nota in edicola.
Formato ed edizione: a me il formato non dispiace, ne abbiamo già evidenziato i problemi nei post precedenti, ma spero sinceramente che non dispiaccia al pubblico e non venga snobbato dagli edicolanti. L'albo l'ho trovato comunque a fianco dei bonellidi. L'edizione è ottima e curata. La copertina ha il suo impatto, la stampa è discreta.
Conclusioni: un solo albo non mi permette di dare un giudizio esaustivo, ma le premesse potrebbero essere migliori. Il prodotto in generale non è pessimo, non è il lady mafia della situazione come temono alcuni, si vede che le intenzioni sono più che buone, ma se il secondo numero sarà su questi livelli per me non ci siamo. Si deve, almeno mettere a fuoco meglio la narrazione.
La qualità di storytelling e disegni dovrebbe essere più alta secondo me, per cui, diciamo che confido molto in Marzano, che è uno sceneggiatore professionista, per il prossimo numero, e chissà che i disegni non siano anche più rifiniti. Il secondo numero, lo proverò. |
Direi che mi hai praticamente anticipato su tutto. Non male come numero di esordio, pur avendo un tot di difetti. Se posso elaborare personalmene la mia sensazione a riguardo, direi che un effetti la storia - piena di eventi - mano mano perde di chiarezza prima serviva il sangue per animare il golem (??) e poi la questione sembra del tutto scomparire ad esempio pur avendo apprezzato come vengono gestiti temi belli triti. Anche il gioco di citazioni mi sta piacendo, si vede una consocenza solida di certi temi, pur ridotti per farli entrare nel numero esiguo di pagine. Gli autori dovrano stare attenti a non ridursi a mero citazionismo per rendere una cultura molto complessa in un pappone superficiale ed omogeneizzato per il consumo moderno, ma che sappia anzi instradare il lettore interessato verso temi più complessi (ad esempio non manca la contraddizione quando parla dei pentacoli: la prima volta dice che sono sempre malvagi e la seconda dice che si deve evitare di avere le corna verso l'alto . Oppure manca del tutto la citazione "obbligatoria" a Salomone, il re giudaico che sottomise i demoni, e l'apocrifo clavicula salomins detto Lemegeton Oppure ancora, e qui è più grave a livello culturale gli assenti rifeirmenti al Talmud. Anche la Sefer Yetzirah alla fine è un commentario al Talmud e non esiste ebreo osservante che pur credendo agli spiriti - ossia sia un non ortodosso - non abbia il Talmud come centro fisso ). Il disegno, pur professionale deve ancora prendere una direzione un po' precisa. Manca il senso gotico che è il fondamento della situazione, ad esempio, ma questo è una questione di maturazione. Sul personaggio si è detto già molto, potrei aggiungere che se il riferimento alla Londra Vittoriana è un tantino abusato (si guardi anche solo il proliferare dello Steampunk, che usa il periodo a livello massiccio) se fose stato Tedesco, o comunque di lingua Sassone, come Austriaco o Svizzero Tedesco, avrebbe avuto dalla sua: - una forte comunità ebraica radicata nei secoli - vicinanza geografica con l'est europa, da Praga alla Transilvania (c'è da dire il perché?) - riferimenti letterari che vanno da Hoffman agli esordi dell'espressionismo - una diversificazione del personaggio Cmq l'ambiguità di fondo non mi dispiace, anzi, è preferibile agli eroi tutti di un pezzo mentre avrei sperato che il suo mentore durasse di più. Anche se manca una spalla, un comprimario dà spessore alla storia, soprattutto se agisce dietro le quinte
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Cap.Crumb |
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MR. NATURAL
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QUOTE (bruce banner @ Venerdì, 28-Ott-2016, 19:38) | QUOTE (Cap.Crumb @ October 28, 2016 09:39 am) | mha. per ora se la gioca con ladymafia.
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Come fai a paragonarlo a Lady Mafia? Qui siamo di fronte a dei professionisti che lanciano una nuova testata. Quella era una schifezza di uno che aveva qualche soldo da parte. Comunque preso, ma non ancora letto. È ben confezionato e ha dei disegni decisamente buoni. Insomma mi sembra qualcosa di ragionato, non buttato in edicola tanto per. |
lady mafia è riuscito a far parlare di sè (sia fra noi che in giornali e altro), diamo a cesare quello che è di cesare. poi cmq sono sempre pronto a sostenere "novità" in ambito fumetto italiano, sopratutto in edicola. ma devono essere novità, qui siamo sul "proviamoci" di scuola "annata 1990". non voglio tirare giù il prodotto, dico solo che per come MI PARE sia impostato, avrà vita breve. probabilmente mi sbaglio, anzi sicuramente.
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starshollows |
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Sidekick
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troppa roba in edicola da comprare quel formato non mi piace affatto, sfogliato ma lasciato in esposizione, non mi attira
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