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> L'indimenticabile LAUZIER
 
LondonOrbital
Inviato il: Giovedì, 25-Giu-2020, 15:53
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QUOTE (bgh @ Mercoledì, 24-Giu-2020, 20:44)
Sì, possiedo l'integrale francese.
Proprio gli ultimi volumi sono i più bizzarri (nei primi il livello è omogeneo, quello "scrauso"), alternando pezzi stampati in maniera netta (quella tavola è dalla prima storia del quarto albo), ad altri tutti sfocati, come in questo esempio.
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A farmi propendere per la stampa da culo è la storia Essere autentico, questo è l'importante, l'ultima del quarto tomo, per metà sgranata e per metà limpida.

Tutto questo importa fino a un certo punto: il disegno di Lauzier è bellissimo e originalissimo, ma comunica tutta la sua forza anche su supporti scarsi, grazie alla semplicità.
Però mi pone interrogativi.

Sulla qualità della resa in stampa di Lauzier è inutile che fai domande... sei TU che INSEGNI a tutti noi!
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Da quello che vedo nell'immagine postata, per me si tratta di copia ricavata da fumetto stampato su carta molto porosa in cui le linee si diluiscono e appaiono sfocate. forse per ristampare quella storia hanno attinto a fonti diverse.

Non mi ero mai accorto che i 2 neri Milano Libri fossero stampati così male, me lo confermi?
Io in francese ho un ILE GRANDE Dargaud dalla qualità di stampa molto mediocre.

JE SUIS TROP SFIGHE'. Un giorno a Parigi in un mercatino di robaccia usata trovo una scatola di cartone con TUTTE LE OPERE DI LAUZIER a 5 Euro l'una (Se facevi un grosso acquisto ti dava tutto per 15) ma ne ho potuto prendere solo 1 perché avevo solo bagaglio a mano. Ancora oggi ci piango...
Ce n'erano TANTI!
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bgh
Inviato il: Giovedì, 25-Giu-2020, 15:57
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QUOTE (LondonOrbital @ Giovedì, 25-Giu-2020, 15:43)
Grazie alla segnalazione di bgh 
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anche io ho seguito l'approfondimento (anche se non in diretta per cui non ho potuto fare domande).
Che bello sentir parlare di Lauzier.

La "ragazza", come la chiamate voi, è Laura Campiglio (autrice di "Caffè Voltaire" e collaboratrice per molte testate) e i suoi interventi mi sono sembrati bellissimi: per la preparazione (il confronto con Sartre), la capacità di contestualizzare (conosceva molto bene i quartieri di Parigi, ecc.) e per la sensibilità di lettrice.

Apprezzo molto Battaglia, ma ieri, forse colpa del tempo che correva inesorabile, mi sembra si sia soffermato troppo sul raccontare alcune scene del fumetto (che volendo, uno se legge) piuttosto che informarci sulle cose sulle quali è massimamente competente, primo fra tutti: "Cosa significa tradurre Lauzier in italiano? L'uso del gergo e di espressioni magari oggi desuete e la necessità di renderle in un italiano odierno".
Purtroppo io non sono arrivato in tempo per la diretta e per chiedergli di parlarci del suo contributo a questo fumetto.

Resta viva in me l'attesa di sapere se sarà possibile vedere presto altre riedizioni perchè, come è stato dimostrato chiaramente ieri, LAUZIER è assolutamente un autore indispensabile alla contemporaneità e speriamo che le sue opere non restino disponibili solo a... chi colleziona vecchie riviste ingiallite (trovato pochi giorni fa PILOT nuova serie n. 15 con vignette e storie brevi!!!) .

Ah, non la conoscevo. Per il resto, che dire, Lauzier è un vero gigante nel mio pantheon personale. Uno dei pochi autori che come l'ho conosciuto, mi ha folgorato.

Comunque, da non esperto e parlante della lingua - mi limito a leggerla -, Lauzier usa un francese molto piano. Non penso che vi siano molte difficoltà a tradurlo. I suoi personaggi parlano una lingua molto diretta, certo, ma essendo in genere membri dell'alta società (o comunque di quella acculturata) usano un francese "corretto" e non eccessivamente contaminato da dialettalismi et similia.
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LondonOrbital
Inviato il: Giovedì, 25-Giu-2020, 16:02
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Detective dell'Impossibile
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QUOTE (bgh @ Giovedì, 25-Giu-2020, 14:57)

Ah, non la conoscevo. Per il resto, che dire, Lauzier è un vero gigante nel mio pantheon personale. Uno dei pochi autori che come l'ho conosciuto, mi ha folgorato.

IDEM

Concordo che il francese è piano e comprensibile (lo leggo senza problemi) ma proprio per questo continuo uso di colloqui in cui la gente finge e si atteggia ci sono forse espressione prese dalla quotidianeità (tipo slogan, pubblicità, politichese, fatti del giorno, ecc.).

Invece con i testi di Bourgeon ho qualche difficoltà in più
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texhnolyze
Inviato il: Giovedì, 25-Giu-2020, 16:16
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Sì, non ci ricordavamo il nome dell'autrice e i suoi interventi hanno sicuramente arricchito la conversazione, tanto è vero che l'ho trovata più interessante di quella con Interdonato su Paulette.
Io ho seguito la diretta da youtube, visto che FB mi va a scatti, e le mie domande non uscivano, si vede che solo quelle su FB erano leggibili ma anche io volevo chiedergli qualcosa sulla traduzione.


--------------------
Vendo
Boucq, Aldobrando, L'età della Convivenza, ecc. ecc.

Compro
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bgh
Inviato il: Giovedì, 25-Giu-2020, 16:17
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QUOTE (LondonOrbital @ Giovedì, 25-Giu-2020, 15:53)
QUOTE (bgh @ Mercoledì, 24-Giu-2020, 20:44)
Sì, possiedo l'integrale francese.
Proprio gli ultimi volumi sono i più bizzarri (nei primi il livello è omogeneo, quello "scrauso"), alternando pezzi stampati in maniera netta (quella tavola è dalla prima storia del quarto albo), ad altri tutti sfocati, come in questo esempio.
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A farmi propendere per la stampa da culo è la storia Essere autentico, questo è l'importante, l'ultima del quarto tomo, per metà sgranata e per metà limpida.

Tutto questo importa fino a un certo punto: il disegno di Lauzier è bellissimo e originalissimo, ma comunica tutta la sua forza anche su supporti scarsi, grazie alla semplicità.
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Da quello che vedo nell'immagine postata, per me si tratta di copia ricavata da fumetto stampato su carta molto porosa in cui le linee si diluiscono e appaiono sfocate. forse per ristampare quella storia hanno attinto a fonti diverse.

Non mi ero mai accorto che i 2 neri Milano Libri fossero stampati così male, me lo confermi?
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JE SUIS TROP SFIGHE'. Un giorno a Parigi in un mercatino di robaccia usata trovo una scatola di cartone con TUTTE LE OPERE DI LAUZIER a 5 Euro l'una (Se facevi un grosso acquisto ti dava tutto per 15) ma ne ho potuto prendere solo 1 perché avevo solo bagaglio a mano. Ancora oggi ci piango...
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Insegnare... non ho la pretesa
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Anzi, avrei molto voglia di imparare, nel caso in cui qualcuno mi sapesse aiutare, perché davvero non capisco.

Comunque il nero Vita vissuta non l'ho mai avuto, mentre la Corsa del topo sì, l'avevo (l'ho rivenduta dopo aver trovato l'integrale francese di Rombaldi che racchiude Lili-Isola-Topo-Sacco), e ha la stampa "strana". Idem il volume francese, per la cronaca.

Come detto, mi importa fino a un certo punto, perché il fenomenale disegno di Lauzier resta leggibilissimo anche così, con una stampa scadente. Altri autori come, chessò, Moebius li ammazzi, invece (ricordo con raggelo il volume di Milano Libri Arzach e altre storie
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pippone
Inviato il: Venerdì, 26-Giu-2020, 13:37
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Secondo me i presunti difetti di stampa non sono tali. Ho sempre pensato fossero soluzioni deliberatamente eseguite così.

Che ha l'Arzach Milano Libri?
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LondonOrbital
Inviato il: Venerdì, 26-Giu-2020, 19:27
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QUOTE (pippone @ Venerdì, 26-Giu-2020, 12:37)
Secondo me i presunti difetti di stampa non sono tali. Ho sempre pensato fossero soluzioni deliberatamente eseguite così.

Che ha l'Arzach Milano Libri?
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Vado un attimo OT per rispondere a Pippone.

Io sono legatissimo ai volumi Milano Libri -che per metterli insiemi ho girato l'Italia in lungo e in largo - e per me restano dei volumi insostituibili. Siccome l'osservazione di bgh su ARZACH mi ha colpito (come anche a te credo, a giudicare dal commentor) sono andato a risfogliarlo (ogni occasione è buona
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).

Effettivamente se ci si concentra sulla firma di Moebius a fondo di ogni singola tavola si può notare che a volte è nitida, a volte sfocata, a volte parzialmente bianca, a volte fuori registro. Ecco magari da particolari del genere un occhio da tipografo ti dice che il volume è perlomeno "disomogeneo".

Detto questo lo ripongo con cura nello scaffale e continuo a pensare che sai un bellissimo volume di una bellissima collana.
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bgh
Inviato il: Venerdì, 26-Giu-2020, 20:33
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QUOTE (pippone @ Venerdì, 26-Giu-2020, 13:37)
Secondo me i presunti difetti di stampa non sono tali. Ho sempre pensato fossero soluzioni deliberatamente eseguite così.

Che ha l'Arzach Milano Libri?
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È quello che sarei portato a pensare. Il problema sorge quando all'interno della stessa storia trovi due tavole consecutive come queste (spero che la differenza si possa apprezzare anche via foto: dal vivo è palese)

Dall'integrale Dargaud di Tranches de vie...
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Dove la prima è lo standard, e la seconda l'eccezione.
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bgh
Inviato il: Venerdì, 26-Giu-2020, 20:39
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L'Arzach di Milano Libri non ce l'ho, ma la mia biblioteca sì, e l'ho consultato molte volte facendo anche confronti con altre edizioni. Ora, non so se quella copia sia straordinariamente sfortunata, ma L'universo è ben piccolo, L'uomo è buono e a tratti Ballata sono stampate veramente da schifo. È una cosa di cui ci si accorge senza fare nessun confronto: alcune di queste storie le lessi lì per la prima volta, e mi fecero subito impressione per quanto male erano riprodotte.
E in generale tutte le storie a colori hanno fuori registri più o meno evidenti. Cioè, pure la battaglia di Arzach...

Si lodano spesso i volumi di Milano Libri per la buona stampa. Posso essere d'accordo per gli albi in bianco e nero, ma i volumi a colori presentavano né più né meno i molti difetti di stampa all'epoca onnipresenti o quasi perfino nelle pubblicazioni di lusso.
Ancora ai tempi di Corto Maltese: i volumi di Miller sono un esempio lampante (al di là pure delle pessime edizioni in sé, per traduzioni e scelte editoriali discutibili)...
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texhnolyze
Inviato il: Venerdì, 26-Giu-2020, 21:59
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Vabbè, ma la prima foto non mi fa tanto effetto stampato come la volta scorsa. Qui potrebbe anche essere così in originale e non ha nulla a che vedere con ad esempio Isola Grande.
Il problema di prima è che mandavano in stampa talvolta solo il lucido con la bozza di colori che doveva essere poi stampata con le tonalità indicate. Magari Lauzier aveva colorato quella pagina in modo meno uniforme poiché l'uniformità poteva essere data in fase di stampa direttamente. O magari è veramente l'effetto voluto.
Ora non so se ciò avvenisse anche negli anni '70 e nello specifico con Lauzier. Anzi, La Testa nel Sacco ha le classiche pagine originali in b/n, ma ad esempio Tranches de Vie no. Questa è una originale, come è stata stampata nel volume?
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Beh, comunque è normale che le stampe a colori all'epoca non fossero un granché, è risaputo e lo dicono anche gli autori. Già negli anni '80 c'è stato un netto miglioramento e poi è migliorata sempre di più con gli anni.
Infatti anche quando si diceva che Siberia era più vivido su rivista non vuol dire che quelli fossero i veri colori.
Ma in realtà anche quelle in b/n, parliamo di tecnologia d'altronde. Tuttavia non vuol dire che oggi non possano sbagliare o stampare male di proposito per i costi.
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pippone
Inviato il: Sabato, 27-Giu-2020, 12:34
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QUOTE (LondonOrbital @ Venerdì, 26-Giu-2020, 18:27)
QUOTE (pippone @ Venerdì, 26-Giu-2020, 12:37)
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Io sono legatissimo ai volumi Milano Libri -che per metterli insiemi ho girato l'Italia in lungo e in largo - e per me restano dei volumi insostituibili. Siccome l'osservazione di bgh su ARZACH mi ha colpito (come anche a te credo, a giudicare dal commentor) sono andato a risfogliarlo (ogni occasione è buona
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Effettivamente se ci si concentra sulla firma di Moebius a fondo di ogni singola tavola si può notare che a volte è nitida, a volte sfocata, a volte parzialmente bianca, a volte fuori registro. Ecco magari da particolari del genere un occhio da tipografo ti dice che il volume è perlomeno "disomogeneo".

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È vero, il Milano Libri ha almeno un paio di storie impastate.. Non ricordavo perché non l'ho mai letta quell'edizione. Lo presi a mero scopo collezionistico : lol: perché è l'unica con "the long tomorrow" non mutilata
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Tornando ai colori di Lauzier: forse colorava le tavole mano a mano che le faceva o che venivano pubblicate le varie puntate? A me non paiono errori, solo soluzioni rapide e anarchiche. Pure il segno è spesso abbozzato d'altra parte. Come fosse fatto sempre senza preliminari né ripensamenti.
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