Jojo- Chapter 5- Vento Aureo, The Animation (Studio David)
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Superata da un pezzo la soglia dei venti episodi, è giunto il momento di parlare di quella che, con mia sorpresa e con sorpresa di tanti nel fandom di Jojo, si è rivelata una delle MIGLIORI trasposizione animate dei vari capitoli del manga di Hirohiko Araki.
Togliamoci subito il dente: a me Golden Wind, tra tutti i capitoli del Jojo-manga, era piaciuto assai poco. Se la gioca con Stone Ocean, per certi versi. Anche se in entrambi i manga in realtà ci sono singole idee che mi piacevano, sono accomunati dal fatto di essere le UNICHE due serie di Jojo che ho seguito con maggiore insofferenza e fatica. Araki poi è tornato a spaccare da Steel Ball Run in avanti, ma per quanto concerne Golden Wind l'eccessiva struttura lineare da shonen da combattimento, la ripresa della tematica viaggio della terza serie e la riproposizione di tante dinamiche già trite, unita a una rappresentazione dell'Italia che non sfuggiva alla lente bizzarra ed eccessiva di Araki, lasciando spesso un po' in modalità WTF noi italici, non ho apprezzato molto il cartaceo.
Ci sono però due fattori che per la parte animata hanno invece giocato a suo favore e mi hanno portato a una rivalutazione piena dell'intera saga. In primis, il fatto che in Giappone abbiano, al contrario dell'occidente, apprezzato tantissimo i personaggi (molto bishonen nel look) e l'ambientazione ( i nipponici adorano la-per loro-esotica Italia). Questo ha fatto sì che DAVID PRODUCTION, al contrario di quanto successo per le precedenti serie (esclusa Stardust Crusaders), godesse di un budget finalmente rispettoso dei tempi tirannici delle scadenze settimanali a cui ogni serie è stata sottoposta. Lo squilibrio tra tempo e consegne, che ha decretato una certa insoddisfazione per molti (tra cui me, che sono un fan di Diamond is Unbreakable) per come sono venute la parte 1,2 e 4, è stato finalmente corretto e ci ha dato un prodotto animato di tutto rispetto.
Animazioni fluide (anche se in alcune puntate di mezzo un minimo di ricorso a cgi c'è stato) rispetto dello storytelling e del tratto di Araki.
In più, David Studio ha fatto in modo di evidenziare meglio certi concetti dietro la serie, che nel flusso della veloce e troppo incalzante narrazione da shonen battle a cui Araki fu sottoposto (non a caso con le successive serie ha preferito cambiare rivista e virare verso il pubblico dei seinen) venivano persi.
In primis il significato assolutamente predominante che in questa serie assume il concetto di "manifest destiny". Giorno è PRE-destinato a diventare un leader dell'organizzazione malavitosa, gli alleati e gli avversari non saranno altro che tanti piccoli "mattoni" con cui verrà costruita la sua ascesa, come ben sottolineato dalle immagini nella splendida ending con le note di Modern Crusaders degli Enigma. E' predestinato perché nel suo sangue scorre il sangue dei Joestar, il sangue di una stirpe che viene AIUTATA dai propri progetti da una sfacciata e potente "fortuna", un destino favorevole che scatta ogni qual volta essi hanno in testa unicamente motivazioni PURE, ossia ,nel caso di Giorno, usare la propria leadership per proteggere e aiutare le persone.
Certo, la cosa più difficile da mandar giù per un italiano che conosce bene i fenomeni mafiosi, è che tutto questo venga progettato da un piccolo delinquente che si muove tentando di scalare sì i vertici, ma di quella che in realtà sarebbe la criminalità organizzata.
Riflettendoci meglio però non possiamo negare quanto sia forte in Italia il legame tra malavita e politica, per cui facendo uno sforzo grandissimo di immedesimazione in un ragazzo non scolarizzato, abbandonato a se stesso e con la malavita come unico referente per campare e fare soldi, sia normale concepire che per fare qualunque cosa, sia pure "buona", egli veda nel potere coercitivo della malavita semplicemente uno strumento. Perché vede concretamente solo quel mondo di piccoli e grandi misfatti e non conosce nessuna struttura.
Ma la cosa viene chiarita ulteriormente dallo SPAZIO che David Production dedica ai flashback che approfondiscono le bio dei personaggi, presenti anche nel manga, ma accompagnate da musiche, animazioni e regia di grande pregio.
Infatti non solo Giorno ma tutti i componenti della gang di Bucciarati vengono visti come ragazzi senza possibilità, costretti da un fato avverso (una vera e propria concatenazione di sfighe personali) ad avere la criminalità organizzata come l'unico luogo pronto ad accogliergli e a dargli una seconda possibilità, essendo stati ripudiati perfino dalle proprie famiglie.
Si chiarisce ancor di più nel flashback dedicato ad Abbacchio, in cui viene raccontato il suo passato come poliziotto. Qui non possiamo certo dare torto ad Araki, che ci mostra la crescente disillusione di un ragazzo entrato nelle forze dell'ordine per amore di giustizia e poi costretto a vedere all'opera la corruzione e i legami tra legalità apparente e crimine.
La serie, che sto seguendo di settimana in settimana, è AVVINCENTE e talvolta ci sono tante piccole differenze che impreziosiscono il tutto creando CURIOSITA' e ASPETTATIVE per una storia di cui credi di sapere tutto già dalla parte cartacea. E invece ti trovi aggiunte molto carine. Per esempio quando ci viene mostrata l'esecuzione truce di Gelato e Sorbetto o quando ci vengono raccontate, in parallelo con la presentazione della gang di Bucciarati, anche le riunioni della squadra esecuzioni, con cui più in là il gruppo di protagonisti andrà a scontrarsi. In quel modo, quando vediamo l'interazione dei singoli membri, essi cessano di essere quella sfilza di impersonali nemici da battere, differenziati solo per nome e stand, che purtroppo erano nella serie a fumetti.
Un applauso a David Production. Spero che possano produrre TUTTI gli adattamenti animati di Jojo da qui al futuro e che abbiano sempre a disposizione un budget che li aiuti a fare nel modo più corretto e facilitato quel che già ci hanno mostrato di essere in grado di fare anche con risorse scarse.
Ari Ari Ari Ari Ari Ari Ari Arrivederci.
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Grazie alla David io ho rivalutato la quinta serie, con tutti i suoi limiti. Ho capito molto di più le tematiche di base e i contenuti, che rimangono perfettamente coerenti con tutta la visione del mondo che Araki ha scritto nelle serie precedenti e successive. Adesso mi piacerebbe davvero tanto uno spin-off che racconti cos'è successo a Fugo. So che Araki non se ne è occupato direttamente e che l'unico materiale di partenza per basare un eventuale anime è nella light novel. Ma chiuderebbe perfettamente il cerchio. Ho apprezzato in ogni caso moltissimo l'apparizione brevissima di Fugo, che ha il presentimento della morte di Narancia e soci, mentre vaga (sembrerebbe senza meta e senza progetti) per le strade... scena non presente nel manga ma che comunque ricollega Fugo ai suoi amici, seppur a distanza.
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QUOTE (URIZEN @ Giovedì, 08-Ago-2019, 02:04) |
E invece le suddette due puntate liquidano lo scontro con Diavolo nei primi cinque minuti e poi ospitano un flashback addirittura precedente l'incontro tra Giorno Giovanna e Bruno Bucciarati che sembra messo lì a caso, ma in realtà ti spiega per filo e per segno il senso dell'intera stagione. |
Aggiungerei però una cosa, anche in rapporto al ragionamento di CavernadiPlatone.
Secondo me non è stata solo una vittoria di chi ha deciso di affrontare la vita così come veniva, destino infausto compreso.
Ma è stata anche la vittoria dell'altruismo contro l'egoismo del Boss.
Il Boss è una figura che per me presenta analogie con Kira della quarta serie. Entrambi usano i loro poteri stand per PROTEGGERE il PROPRIO stile di vita e il proprio benessere. Nel caso di Kira letteralmente disintegrando ogni prova o traccia, cose o persone, che possano portare a lui. Nel caso del boss arrivando a cancellare il passato.
Ma Giorno Giovanna, seppur con tanti parallelismi che possiamo fare col padre Dio (che comunque ha fecondato la madre col corpo, gli spermatozoi e il DNA di Jonathan nel quale la sua testa si è impiantata) è una figura che si ricollega perfettamente all'EREDITA' (concetto cardine dei vari Jojo) degli eroici esponenti e discendenti del clan Joestar.
Cosa fanno i Joestar? Si sacrificano per un bene superiore. Qual è il sogno di Giorno? Diventare una gang star ma PER AIUTARE la propria cittadina (sogno che condivide con Bucciarati).
Cosa aiuta i Joestar, anche in situazioni di disparità EVIDENTE di forze (OGNI arcinemico di OGNI serie ha poteri EVIDENTEMENTE SUPERIORI a quelli del protagonista) contro il nemico finale?
La stessa cosa che aiutò il capostipite Jonathan contro Dio.
LA FORTUNA.
Nel mondo di Jojo la fortuna è una forza vera, in grado di condizionare gli eventi, una forza che non è "cieca" come la vediamo noi occidentali, ma va a concedere quel SURPLUS di vantaggio finale, per il rotto della cuffia, a quell'eroe che sa accantonare perfino la propria vita per il raggiungimento di un obiettivo che porterà benefici a tutti.
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