Days of Hate, by Kot-Zezelj
Starshadow |
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Diavolo Rosso
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Lette le prime sei issues corrispondenti al primo volume della mini-serie che Eris porterà da noi questo mese. Una distopia malata quella tratteggiata da Kot, ma non così lontana dalla realtà odierna, frutto dell'esasperazione dei conflitti, degli attriti e delle faziosità che lacerano il tessuto sociale di un'America dove i "fascisti" hanno vinto le elezioni e la protesta è condotta a suon di molotov. Un fumetto anarchico e punk, che invita all'insurrezione, ma conduce sino al punto in cui chiedersi dove è lecito spingersi per affermare le proprie idee e i propri valori (seppur più o meno condivisibili). E' giusto sacrificare la propria purezza e i rapporti sociali? Quale linea di confine separa oppressore e oppresso, se ancora esiste? Un thriller drammatico teso come la corda di un violino, condito da citazioni al mondo della letteratura, musica e politica e dove a farla da padrone sono i dialoghi taglienti e l'accurata introspezione dei characters, mentre l'azione è confinata a brevi incendiari intermezzi. L'atmosfera cupa e claustrofobica non sarebbe la stessa però se affidata alle matite e pennelli di un artista diverso da un Daniel Zezelj spettacolare, soprattutto nell'affresco delle ambientazioni e nello story-telling. I volti invece paiono intagliati nelle tavole, grazie al tratto graffiante. Un thriller atipico, insomma, da non lasciarsi assolutamente sfuggire!
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JoeyJoeJoeJr.Shabadoo |
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Spirito con la Scure
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QUOTE (Starshadow @ Sabato, 02-Feb-2019, 00:53) | Lette le prime sei issues corrispondenti al primo volume della mini-serie che Eris porterà da noi questo mese. Una distopia malata quella tratteggiata da Kot, ma non così lontana dalla realtà odierna, frutto dell'esasperazione dei conflitti, degli attriti e delle faziosità che lacerano il tessuto sociale di un'America dove i "fascisti" hanno vinto le elezioni e la protesta è condotta a suon di molotov. Un fumetto anarchico e punk, che invita all'insurrezione, ma conduce sino al punto in cui chiedersi dove è lecito spingersi per affermare le proprie idee e i propri valori (seppur più o meno condivisibili). E' giusto sacrificare la propria purezza e i rapporti sociali? Quale linea di confine separa oppressore e oppresso, se ancora esiste? Un thriller drammatico teso come la corda di un violino, condito da citazioni al mondo della letteratura, musica e politica e dove a farla da padrone sono i dialoghi taglienti e l'accurata introspezione dei characters, mentre l'azione è confinata a brevi incendiari intermezzi. L'atmosfera cupa e claustrofobica non sarebbe la stessa però se affidata alle matite e pennelli di un artista diverso da un Daniel Zezelj spettacolare, soprattutto nell'affresco delle ambientazioni e nello story-telling. I volti invece paiono intagliati nelle tavole, grazie al tratto graffiante.
Un thriller atipico, insomma, da non lasciarsi assolutamente sfuggire! |
Avevo letto qualcosa su questa serie, per fortuna che ne hai parlato e mi è tornata in mente. La prenderò senza indugio visto che le premesse mi intrigano parecchio. La mini si compone di 12 numeri giusto?
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The Rhino |
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Asterix
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QUOTE (JoeyJoeJoeJr.Shabadoo @ Sabato, 02-Feb-2019, 06:51) | QUOTE (Starshadow @ Sabato, 02-Feb-2019, 00:53) | Lette le prime sei issues corrispondenti al primo volume della mini-serie che Eris porterà da noi questo mese. Una distopia malata quella tratteggiata da Kot, ma non così lontana dalla realtà odierna, frutto dell'esasperazione dei conflitti, degli attriti e delle faziosità che lacerano il tessuto sociale di un'America dove i "fascisti" hanno vinto le elezioni e la protesta è condotta a suon di molotov. Un fumetto anarchico e punk, che invita all'insurrezione, ma conduce sino al punto in cui chiedersi dove è lecito spingersi per affermare le proprie idee e i propri valori (seppur più o meno condivisibili). E' giusto sacrificare la propria purezza e i rapporti sociali? Quale linea di confine separa oppressore e oppresso, se ancora esiste? Un thriller drammatico teso come la corda di un violino, condito da citazioni al mondo della letteratura, musica e politica e dove a farla da padrone sono i dialoghi taglienti e l'accurata introspezione dei characters, mentre l'azione è confinata a brevi incendiari intermezzi. L'atmosfera cupa e claustrofobica non sarebbe la stessa però se affidata alle matite e pennelli di un artista diverso da un Daniel Zezelj spettacolare, soprattutto nell'affresco delle ambientazioni e nello story-telling. I volti invece paiono intagliati nelle tavole, grazie al tratto graffiante.
Un thriller atipico, insomma, da non lasciarsi assolutamente sfuggire! |
Avevo letto qualcosa su questa serie, per fortuna che ne hai parlato e mi è tornata in mente. La prenderò senza indugio visto che le premesse mi intrigano parecchio. La mini si compone di 12 numeri giusto?
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Si esatto, sono 12 numeri in tutto
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Diavolo Rosso
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QUOTE (The Rhino @ Sabato, 02-Feb-2019, 16:47) | QUOTE (JoeyJoeJoeJr.Shabadoo @ Sabato, 02-Feb-2019, 06:51) | QUOTE (Starshadow @ Sabato, 02-Feb-2019, 00:53) | Lette le prime sei issues corrispondenti al primo volume della mini-serie che Eris porterà da noi questo mese. Una distopia malata quella tratteggiata da Kot, ma non così lontana dalla realtà odierna, frutto dell'esasperazione dei conflitti, degli attriti e delle faziosità che lacerano il tessuto sociale di un'America dove i "fascisti" hanno vinto le elezioni e la protesta è condotta a suon di molotov. Un fumetto anarchico e punk, che invita all'insurrezione, ma conduce sino al punto in cui chiedersi dove è lecito spingersi per affermare le proprie idee e i propri valori (seppur più o meno condivisibili). E' giusto sacrificare la propria purezza e i rapporti sociali? Quale linea di confine separa oppressore e oppresso, se ancora esiste? Un thriller drammatico teso come la corda di un violino, condito da citazioni al mondo della letteratura, musica e politica e dove a farla da padrone sono i dialoghi taglienti e l'accurata introspezione dei characters, mentre l'azione è confinata a brevi incendiari intermezzi. L'atmosfera cupa e claustrofobica non sarebbe la stessa però se affidata alle matite e pennelli di un artista diverso da un Daniel Zezelj spettacolare, soprattutto nell'affresco delle ambientazioni e nello story-telling. I volti invece paiono intagliati nelle tavole, grazie al tratto graffiante.
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Avevo letto qualcosa su questa serie, per fortuna che ne hai parlato e mi è tornata in mente. La prenderò senza indugio visto che le premesse mi intrigano parecchio. La mini si compone di 12 numeri giusto?
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Si esatto, sono 12 numeri in tutto
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2 volumi e passa la paura. Grande sinergia tra i due autori: speriamo sia l'inizio di una proficua collaborazione!
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Starshadow |
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Diavolo Rosso
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QUOTE (Paolo Papa @ Domenica, 19-Mag-2019, 08:23) | Quanto adoro zezelj! Poi qui i colori si sposano davvero bene con il suo tratto, nonostante lo preferisca in b/n.
Molto interessante la storia (quel poco che ho letto di kot mi è sempre piaciuto) aspetto di leggere la seconda parte
Per quanto riguarda la tua domanda, la risposta è quasi certo che sia la seconda. |
La Bellaire è una fuoriclasse. Boh, mi ero illuso leggendo il comunicato... Chissà perchè Kot è così bistrattato da noi... ci sarebbero ALMENO un paio di opere di qualche anno fa, più altre due recentissime da portare...
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magoz |
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Detective dell'Impossibile
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nessuno dice nulla del formato lillipuziano? No perché il volume costicchierebbe pure di suo... Non che sia fatto male, anzi, la sensazione è quella di un volume fatto coi controc., ma allora perché non rispettare il formato comics?
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bgh |
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Unregistered
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No, 17x24.
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Diavolo Rosso
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QUOTE (magoz @ Lunedì, 20-Mag-2019, 14:52) | nessuno dice nulla del formato lillipuziano? No perché il volume costicchierebbe pure di suo...
Non che sia fatto male, anzi, la sensazione è quella di un volume fatto coi controc., ma allora perché non rispettare il formato comics? |
Bella domanda. Alla fine, ho virato sull'originale Image, ma sosterrei volentieri le case nostrane purchè realizzino prodotti rispettosi del formato (e magari anche dei colori! ) Comunque, in un modo o nell'altro, da leggere!
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