POLITICA ESTERA, Vol. V
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Le forze armate siriane affermano di avere fatto fallire un attacco aereo di Israele nel sud della Siria. "Le difese aeree siriane hanno affrontato un'aggressione israeliana nel sud e hanno impedito (agli aggressori) di raggiungere i loro obiettivi", riferisce l'agenzia governativa di Damasco, Sana.
"Una fonte militare ha affermato che le nostre difese aeree hanno risposto con successo a un attacco aereo israeliano mirato alla regione meridionale e impedito il raggiungimento dei loro obiettivi", afferma il rapporto. Al-Manar, la rete dei media di Hezbollah, ha riferito dell'attacco ma non ha fornito ulteriori dettagli. I sostenitori del regime siriano hanno detto che un totale di nove missili israeliani sono stati intercettati dalle difese aeree del regime.
Israele non ha commentato, anche se i funzionari israeliani hanno ripetutamente espresso preoccupazione per la presenza dell'Iran in Siria e il contrabbando di armi sofisticate a Hezbollah da Teheran al Libano attraverso la Siria, sottolineando che entrambi sono una linea rossa per lo Stato ebraico. Con la presenza delle forze iraniane e di Hezbollah, il fronte settentrionale israeliano è diventato la priorità numero uno dell'IDF, le forze armate israeliane.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto la scorsa settimana che Israele il 13 gennaio ha condotto attacchi aerei sulle armi iraniane vicino all'aeroporto di Damasco il 13 gennaio e che la Russia ha avvertito Israele di ulteriori attacchi nei pressi dell'aeroporto. La Siria è quindi in allerta per eventuali potenziali attacchi aerei.
In questa stessa giornata, Sana ha riferito che una bomba è esplosa nei pressi di un'autostrada nella parte meridionale della capitale siriana. Secondo il rapporto, un aggressore è stato arrestato e nessuno è rimasto ferito. E l'Iron Dome, il sistema di difesa antimissili israeliano, ha intercettato un razzo lanciato contro le Alture del Golan. Lo ha detto l'esercito subito dopo l'annuncio di Damasco sullo sventato attacco missilistico israeliano.
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CARACAS - E' durata poche ore il tentativo di rivolta messo in atto da una quarantina di militari della Guardia nazionale bolivariana che hanno occupato una caserma nel quartiere di Cotiza, a nord di Caracas, rivolgendo un appello alla rivolta contro l'"illegittimo" governo del presidente Nicolas Maduro. Con video postati sui social network i militari ribelli hanno esortato il popolo e il resto della Forza armata nazionale bolivariana (Fanb) a scendere in strada. Dopo un breve assedio, i militari fedeli al governo hanno arrestato i ribelli, accusandoli di furto di armi.
Secondo i media locali, si è trattato di una quarantina di uomini armati, che hanno ricevuto anche la solidarietà degli abitanti del quartiere. In un video postato dalla tv Ntn24, si vedono persone sui tetti che percuotendo le pentole e altri oggetti hanno messo in scena una "cacerolazo", una forma di protesta pacifica e rumorosa. Alcune persone si sono avvicinate alla caserma per contattare i militari asserragliati dentro, ma sono stati allontanati da lanci di lacrimogeni dei soldati che assediavano il presidio occupato.
Secondo il sito venezuelano FM, il capo dei rivoltosi è il sergente Luis Bandres, membro della Guardia nazionale bolivariana e protagonista del video. Il militare aveva assicurato che la sua chiamata a schierarsi contro il regime era sostenuta da 120 guardie e "compagni da fuori". "Ci arrenderemo allo comandante della Guardia Nazionale - dice il sergente Bandres - Abbiamo bisogno del sostegno, del clamore della gente. Ci arrendiamo, non importa, non ho niente a che fare con la politica, sono un cittadino venezuelano, ho una famiglia", aveva anticipato.
Un altro militare, identificatosi come il sergente maggiore Valdren Figueroa e citato da El Nacional, aveva dichiarato che i soldati disconoscono il presidente: "Ci hanno chiesto di difendere la Costituzione, siamo qui" e chiediamo ai "guerrieri delle strade" di rivendicare che i loro diritti siano rispettati, "siamo in lotta per voi".
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(ANSA) - ROMA 22 GEN - Sono proseguite tutta la notte a Caracas le proteste di parte della popolazione per l'arresto di 27 soldati che poche ore prima si erano ribellati al governo di Maduro. Il gruppo di militari aveva invitato i cittadini a manifestare contro il presidente venezuelano e, in risposta, molte persone sono scese in strada. Immagini trasmesse da CNN in spagnolo hanno mostrato diversi tafferugli con la polizia, che ha risposto col lancio di gas lacrimogeni e granate stordenti. La notte scorsa è stata anche incendiata la casa dell'ex deputato filo-governativo Rober Serra (assassinato nel 2014), situata a Puerta Caracas. L'azione è stata definita un "crimine culturale" dal ministro della cultura, Ernesto Villegas. Secondo il quotidiano El Universal, ieri ci sono state proteste in varie parti della capitale venezuelana, come Cotiza, Los Mecedores, avenda Fuerzas Armadas, San Bernardino, La Vega e El Valle.
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