Zagor - Incubi: il capolavoro dei capolavori?
Kerzhakov91 |
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Signori, siamo dinanzi al CAPOLAVORO DEI CAPOLAVORI. Forse esagero, ma se non si tratta della più bella storia a fumetti che abbia mai letto, poco ci manca. Scritta nel 1988 da un Tiziano Sclavi in stato di grazia (quello era il periodo in cui Dylan Dog diventò un fenomeno di massa), seppur nella sua delirante atipicità, Incubi a mio avviso è la storia definitiva di Zagor, quella più epica e profonda allo stesso tempo. E' la 2001: Odissea nello Spazio del fumetto italiano. Un critico, non ricordo chi, una volta disse che Incubi sta al fumetto italiano come Born Again di Frank Miller sta a quello americano. Una sorta di what if, sullo stile delle Graphic Novels americane della Marvel, un racconto epocale volutamente sopra le righe, di "rottura", eccessivo, cervellotico all'ennesima potenza; amara, angosciosa, cinica, disillusa, dolorosa, ma allo stesso tempo spiritosa e incredibilmente ironica. La destrutturazione, anzi la totale demolizione, del mondo di Zagor, delle sue credenze, se vogliamo anche una velata critica a certe ingenuità di una serie pur sempre nata nei primi anni '60; e poi un finale falsamente consolatario, poiché il timore che “i sogni svaniscono all’alba” rimane. Questo è solo un assaggio per spiegare la grandezza di Incubi. Un'avventura molto particolare, per niente tradizionale (anzi, quasi eretica), nella quale il genio creativo di Sclavi ha potuto sbizzarrirsi alla grande, spaziando tra allucinazione e realtà, animali parlanti, dimensioni parallele, viaggi nel cosmo profondo... Drammatiche e coinvolgenti le varie "morti" di Zagor, da quelle in sogno a quella nella piana del raduno; tragica quella di Cico che spara a Zagor e poi esplode assieme a Icaro La Plume sulla macchina volante. Quando Zagor, dopo la strage al forte, torna sul monte Naatani e si punta la pistola alla tempia, davanti alla tomba di Hellingen, il pathos raggiunge livelli incredibili... Un eroe che si suicida: nessuno aveva mai osato tanto prima di allora. Sclavi immagina un protagonista tragico ed epico, costantemente sull'orlo della follia, che si muove in un mondo crepuscolare dove bene e male, sogno e realtà si confondono continuamente (con il rischio che il lettore si disorienti e non ci capisca più nulla). La vicenda del resto risulta complessa e per molti lettori è stato ed è tutt'ora difficile comprenderne il finale o meglio i finali. Non a caso è la storia che più ha diviso gli appassionati dello Spirito con la Scure: o la si ama o la si detesta, è impossibile che lasci indifferenti. A mio modo di vedere solo la caratterizzazione del pancione messicano non convince del tutto: perché quello, più che Cico, è Groucho, diciamocelo chiaramente. Perfetto invece l'utilizzo di Hellingen, la nemesi del Signore di Darkwood, che viene approfondito e issato nel Mito (per questi motivi, non si sarebbe dovuto ripescare anni dopo). L'unico rammarico è che - per come è stata concepita - questa allucinante vicenda sarebbe stata PERFETTA come atto finale della serie, difficile immaginare un'eventuale conclusione più degna. Un fanatico di Dylan Dog potrebbe senz'altro apprezzarla, però non so se la consiglierei a un neofita: se risulta complicata per un lettore abituale, figuriamoci cosa possa capirci uno che di Zagor non conosce nulla, non ha mai letto gli episodi salienti, tra cui le precedenti comparse dello scienziato pazzo. Curiosità: con 513 pagine (e ben 6 albi! Un record per la stessa Bonelli) è la storia più lunga del secondo fumetto italiano più longevo.
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andrelambo |
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cavoli.. mi hai fatto venire voglia di leggerla!! E' per caso uscita anche sotto altre forme? (Oscar, etc..)
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lukas luke |
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Questa storia ha diviso in due i lettori zagoriani: c'è chi la ama e chi la odia, chi inneggia al capolavoro e chi non la può nemmeno sentire nominare. A me è piaciuta molto, anche se il finale ha praticamente reso quasi inutilizzabile il personaggio di Hellingen per anni...provò a riesumarlo Boselli ma senza grandi risultati. Moreno Burattini ha detto a Cartoomics che tornerà in pista prossimamente....speriamo bene
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Kerzhakov91 |
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QUOTE (andrelambo @ Sabato, 30-Mar-2013, 21:30) | cavoli.. mi hai fatto venire voglia di leggerla!! E' per caso uscita anche sotto altre forme? (Oscar, etc..) |
Purtroppo no, forse viene ritenuta troppo lunga. Se lo meriterebbe comunque, anche perché come detto si può tranquillamente considerare un [what if.
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Zagrosky |
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Detective dell'Impossibile
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QUOTE (lukas luke @ Sabato, 30-Mar-2013, 22:08) | Questa storia ha diviso in due i lettori zagoriani: c'è chi la ama e chi la odia, chi inneggia al capolavoro e chi non la può nemmeno sentire nominare. A me è piaciuta molto, anche se il finale ha praticamente reso quasi inutilizzabile il personaggio di Hellingen per anni...provò a riesumarlo Boselli ma senza grandi risultati. Moreno Burattini ha detto a Cartoomics che tornerà in pista prossimamente....speriamo bene |
Addirittura odiare direi che è troppo : io ad esempio non la ritengo affatto un capolavoro, anzi, proprio non mi è mai piaciuta ( l'ho riletta diverse volte ) : Zagor non è Zagor, ma quasi un DYD del 1800 , è troppo fuori dai canoni classici ( per quanto ampi ) delle storie zagoriane : è una storia onirica, che ha praticamente rovinato ( spero non per sempre ) il più grande avversario di Zagor, HELLINGEN. Staremo a vedere il suo ritorno come verrà gestito.........
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mario.63 |
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Little Nemo
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Su Zagor, Sclavi si era reso protagonista (come del resto anche Castelli) di storie anche belle ma piuttosto fuori fuoco rispetto alla serie e al personaggio, cosa che contribuì al momento di "calo" della serie in seguito all'abbandono di Nolitta. In particolare ricordo il fastidio per la saga del "Signore nero". Mentre Nolitta introduceva gli elementi anche più strambi con un approccio plausibile (degli emigranti Slavi, unitisi ad una carovana, nell'800, diciamo che "ci sta che trasportino un vampiro), Sclavi arriva all'elemento che gli interessa senza nessuna spiegazione (Zagor nella nebbia si ritrova nel mondo del Signore degli anelli in compagnia di un Conan biondo) come a dire "Va beh ! Tanto è Zagor".
Incubi invece è un vero capolavoro, non lo trovo un What if anche se certo è una storia che si mangia i personaggi lasciando in difficoltà gli scrittori a venire. Quì Sclavi dimostra di conoscere tutti i topoi del personaggio che capovolge volontariamente. Zagor viene beccato e smascherato mentre tenta una delle sue solite apparizioni pirotecniche, gli viene rivelato che il suo sogno di pace trà gli uomini bianchi e gli indiani verrà negato dalla storia, vediamo Cico morire con un ascia in testa, prima che lui riesca a salvarlo e poi vediamo Cico rivoltarglisi contro, i cerbiatti prima di diventare la sua solita cena gli insinuano approcci vegetariani.
E' una storia dove il bene e il male e i suoi personaggi raggiungono una dimensione epica pur conservando tutta l'ambiguità di questi due concetti insita nella visione dell'autore.
Ma poi ...la luna che esplode, Titan che risorge meglio di un colossal cinematografico.
Certo che Bonelli ha dimostrato del sincero affetto per Tiziano nel concedergli di fare tutto questo al suo personaggio.
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tom sawyer |
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Indagatore dell'Incubo
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Io voto per il capolavoro.
Ai tempi leggere Incubi fu un' esperienza, una storia talmente folle e fuori dagli schemi da essere sconvolgente. Non leggevo ancora regolarmente Dylan Dog, anche se fu proprio il nome di Sclavi ad attirare la mia attenzione su Zagor. Ricordo che fu pubblicata durante le vacanze dopo i miei esami di terza media e durante i primi mesi delle superiori, un periodo che alla Guccini definerei "un periodo di buio gettato via". Avendo scelleratamente dato via gli albi per uno scambio non l’ho più riletta dai tempi, ma mi basta solo guardare le copertine per sentire dei piacevoli brividi e meditare malinconicamente su tutto il tempo passato. Una storia che aveva e continua ad avere per me un fascino magico, sinistro ed ipnotico.
Probabilmente avrei iniziato a collezionare Zagor, se la Bonelli non l'avesse fatta subito seguire da un' insipida storiella western che mi prese talmente che dimenticai semplicemente di comprare il seguito.
Non sono mai stato un lettore costante di Zagor (impegno da sempre rimandato all'infinito), ma forse proprio per questo nei confronti del personaggio ho mantenuto una sorta di spirito naif. Per me Zagor è ancora quello di singoli albi letti e riletti da ragazzino, spesso senza aver letto l'inizio e spesso senza aver mai saputo la conclusione delle storie. Albi come "Acque misteriose", "Il mio amico Guitar Jim", "La marcia della disperazione", "Il fantasma di Stone-Hill", "Il segno del coraggio", ma anche "Cico Story". Quello che più mi colpiva di quegli albi era una specie di strana atmosfera allucinata, con quello strano miscuglio tra fantastico spinto e realismo, tra dramma e comicità, tra probabile e improbabile. Insomma il genere di Zagor lo definirei quasi come "avventura onirica", qualcosa di diverso e più particolare della semplice avventura fantastica.
Per questo probabilmente "Incubi" di Sclavi, per quanto "estrema", non mi è mai sembrata una storia per niente "eretica", ma invece assolutamente in linea con lo spirito della serie.
Davvero non capisco gli appassionati che arrivano a detestarla. Posso capire possa non piacere, nulla può piacere a tutti, ma detestarla, odiarla, non volerla sentire nominare è un altro discorso. Poi potrei capire tanto scandalo se Sclavi avesse scritto numerose storie di questo tipo, mentre mi è molto più difficile capire che si possa trovare inaccettabile e scandalosa UN' UNICA storia eccentrica che era arrivata dopo quasi trent'anni di storie assolutamente classiche, arrivata per di più nel pieno della gestione soporifera di Toninelli. Sono i momenti in cui capisco che un editore ultra-conservatore come Bonelli era comunque infinitamente (e fortunatamente) molto meno conservatore di tanti suoi lettori.
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Kerzhakov91 |
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QUOTE (lonewolf_10 @ Domenica, 31-Mar-2013, 09:15) | QUOTE (Kerzhakov91 @ Domenica, 31-Mar-2013, 00:08) | QUOTE (andrelambo @ Sabato, 30-Mar-2013, 21:30) | cavoli.. mi hai fatto venire voglia di leggerla!! E' per caso uscita anche sotto altre forme? (Oscar, etc..) |
Purtroppo no, forse viene ritenuta troppo lunga. Se lo meriterebbe comunque, anche perché come detto si può tranquillamente considerare un [what if.
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anch'io vorrei recuperarla: qual è il modo migliore?
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Beh, direi che al momento (in attesa della ristampa di Repubblica: teoricamente dovrebbe concludersi in estate, ma visto che pare stia vendendo più di quella di Dylan Dog... l'operazione potrebbe essere prolungata, come spero) vi è un'unica soluzione: cercarsi nelle fumetterie o nelle bancherelle dell'usato i numeri in questione. Altre alternative non ne vedo. Mi ero comunque colpevolmente dimenticato di soffermarmi sui disegni di un Ferri ispiratissimo, al top della carriera: si tratta di una delle prove migliori fornite da uno dei più grandi disegnatori nella storia del fumetto di casa nostra
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rob.seven |
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Asterix
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Concordo sulla definizione di capolavoro.
Scoprire che ci sono lettori di Zagor che non amano questa storia mi ha sempre lasciato basito, ma il mondo è bello perché è vario.
Venne pubblicata in un periodo tristissimo per Zagor, e fu la prima luce di speranza per una rinascita della serie, dopo qualche anno buio.
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"Questa storia è un po' come la vita: non vuol dire niente, ma è talmente stupida che lo dice lo stesso." (Tiziano Sclavi)
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